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Multa UE alla Campania per la gestione dei rifiuti


giorgiogio48
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La stessa cosa non avviene per le regioni e nazioni che saggiamente si sono munite di moderni termovalorizzatori.
Maxi multa da 20 milioni alla Regione Campania, per il mancato adeguamento del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. È la sanzione commissionata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e che sarà maggiorata di 120 mila euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole.

Una vicenda che va avanti dal 2007 quando, dopo la crisi dei rifiuti per le strade di Napoli e dei Comuni limitrofi, la Commissione europea aveva proposto un ricorso per inadempimento contro l’Italia a causa della mancata creazione di una rete integrata ed adeguata di smaltimento.

Nel 2010 la Corte di Giustizia Europea aveva stabilito che l’Italia “era venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva” europea. Si legge nel comunicato della Corte UE:

Tra il 2010 e il 2011 sono stati segnalati più volte problemi di raccolta dei rifiuti in Campania. Inoltre, nella Regione si è accumulata una grande quantità di rifiuti storici, che deve ancora essere smaltita, il che richiederà verosimilmente un periodo di circa quindici anni.

Sono sei milioni le tonnellate di “ecoballe” da smaltire in Campania. Inoltre, ha precisato la Corte, continuavano a persistere carenze strutturali in termini di impianti di smaltimento, indispensabili per la corretta gestione dei rifiuti sul territorio regionale.

Arrivati a metà del 2015, la situazione non sembra essere migliorata. La Corte UE spiega, nella nota, come la Commissione europea abbia poi chiesto un nuovo ricorso per inadempimento contro l’Italia. In quel caso la Corte aveva però optato una riduzione della multa UE rispetto alla richiesta della Commissione. Si legge nella nota della Corte europea:

La Commissione chiedeva che l’Italia fosse condannata a pagare una somma forfettaria giornaliera di 28.089,60 euro per il periodo compreso tra la sentenza del 2010 e la sentenza odierna, nonché una penalità, eventualmente a carattere degressivo, di 256.819,20 euro per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza del 2010, a partire dalla sentenza odierna.

La Corte di Giustizia si è ora espressa, commissionando all’Italia la multa da 20 milioni di euro più la penalità di 120 mila euro. Già a fine 2014 la Corte di Giustizia aveva respinto un ricorso dell’Italia, rifiutando il pagamento al nostro Paese dei fondi UE per la gestione dei rifiuti.

L’Italia è già stata destinataria inoltre della sanzione più importante mai inflitta dalla Corte, quella dello scorso dicembre sulle discariche illegali. Il nostro Paese è stato condannato a pagare una multa di 40 milioni di euro a cui sono previste aggiungersi penalità fino a un massimo di 42,8 milioni per ogni semestre che passerà dalla sentenza di dicembre fino alla messa in regola delle discariche illegali.
Riferimenti:
http://www.greenstyle.it/rifiuti-lue-condanna-la-campania-maxi-multa-da-20-milioni-160955.html


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Beh di che termovalorizzatori stiamo parlando? Sentiamo, questa è stata la mia materia per qualche anno.

Il problema in Italia sono le discariche, ci è stato che non si possono fare, e noi, imperterriti continuiamo a farle, perché? Perché è conveniente, perché non costa un cazzo il terreno, mentre incassi milioni per lo stoccaggio

E poi, la stragrande maggioranza sono in mano a criminalità organizzate la Campania ne è un chiaro esempio, ma potremmo parlare anche di altre regioni, come ad esempio la Sicilia


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giorgiogio48
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Sto parlando di termovalorizzatori come quello di Vienna che è nel bel mezzo della città e di termovaorizzatori come quelli dell'Olanda dove De Magistris manda la monnezza di Napoli pagando profumatamente.


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Esatto, o quello nuovissimo di Copenhagen o Stoccolma.
La realtà è che, vengono bruciati solo i rifiuti organici ecco perché funzionano alla grande. Alla base c'è una preselezione del rifiuto all'avanguardia, la plastica, il legno, la carta, il vetro, i metalli, la gomma, tutto viene riciclato prima del ciclo di burning.
In Italia, a parte un impianto solo, la tecnologia è a griglia e il rifiuto viene appena preselezionato, quindi finiscono sulla griglia a bruciare, plastiche, gomme e quant'altro con conseguenze catastrofiche per la salute.

Sarà paradossale, ma costa meno mandare i rifiuti all'estero che in italia


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giorgiogio48
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Non concordo.
Il professor Luciano Caglioti professore ordinario di Chimica organica dal 1971 presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" afferma:
"In Italia, solo l’8% viene bruciato (soprattutto nelle regioni del Nord), il 72% va in discarica, il 10% va a formare del combustibile da rifiuti, che qualche volta viene utilizzato e qualche altra no...Rispetto all’inquinamento, stare un mese sotto un inceneritore corrisponde a stare un quarto d’ora in Via del Tritone a Roma. Per coloro che amano la campagna, un taglia-erba a due tempi equivale a 156 automobili; i 4 inceneritori della Regione Lazio sono equivalenti – rispetto all’ossido di carbonio – a 9 ciclomotori; rispetto ai composti organici volatili e incombusti equivalgono a 3 motorini. […] problemi insignificanti, rispetto a quello dei rifiuti veri in giro in piena estate.”
Dopodichè se non sarai d'accordo la Campania continuerà a pagare multe salatissime e Vienna (che ha il suo termovalorizzatore, ma ce ne sono anche in Italia di termovalorizzatori) avrà risotto per sempre il problema dei rifiuti


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Non so chi sia questo professore, ma ha dato una castroneria sui rifiuti bruciati al nord, solo quello di brescia ne brucia in un anno 750.000 tonnellate, amsa milano 500.000, parona lomellina 300.000, e cosi via di seguito. Inoltre, le discariche esistono solo perché se tu porti una tonnellata di rifiuto in discarica, la paghi 30 euro la ton., se la porti a milano per esempio, la paghi 80 euro la ton.
chiaro il concetto ora? è una questione di denaro
poi, riguardo alle emissioni, mi dispiace ma anche in quel caso dice una castroneria, professore o non professore, ci sono montagne di documentazione di emissioni non perfettamente in regola, soprattutto per le polveri sottili, oltre che le diossine, NOx e furani
I termovalorizzatori in italia, a parte qualche rara eccezione, usano tecnologie vecchie e mal controllate, io lo so bene, ci ho lavorato per anni dentro era il mio pane


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uomospeciale
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Tanto in Campania camorra e 'ndrangheta hanno già deciso:

- Gli inceneritori non sanno da fare perché non ci si può rubare abbastanza sopra col traffico illegale di rifiuti, e con le discariche abusive!-

Così la camorra e la 'ndrangheta hanno stabilito e quindi, sia la politica che i cittadini si adeguano senza fiatare.

Meglio continuare a seppellire merda tossica sotto i campi coltivati a verdure
e a prendere multe milionarie dall'Europa cercando sempre di far pagare il conto ad altri:

http://www.eunews.it/2014/12/02/rifiuti-corte-ue-infligge-multa-milionaria-allitalia-galletti-non-pagheremo-un-euro/26373

Secondo me in Europa non hanno capito un cazzo!
Ma Cosa credevano? Che bastasse fare una legge e fissare delle norme o degli accordi internazionali per vederli magicamente applicati in certe regioni italiane?
Magari tra qualche secolo.

https://www.youtube.com/watch?v=rn1cneD-UPU


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uomospeciale
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L'inceneritore di cà del bue, nel veronese, è stato ultimato da anni ma ancora non funziona a regime anzi molto spesso, viene lasciato spento.

Perché?

Perché prima che venisse ultimato la percentuale di differenziata e di riciclo nei comuni limitrofi è salita fino al punto che la quota di immondizia rimasta, il cosiddetto "secco" che dovrebbe andare ad alimentare l'inceneritore, non è più sufficiente nemmeno per mantenerlo acceso e a temperatura adeguata.
Per un po' si è addirittura parlato di importare immondizia da altre provincie
al fine di mantenerlo acceso per produrre almeno quel po' di elettricità che
avrebbe rimborsato una parte degli investimenti.

Ecco cosa vuol dire una gestione decente dell'immondizia e del territorio.
Ci arriveranno anche i campani.....
Tra circa cinquecento anni.


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spadaccinonero
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bisognerebbe chiedersi perché napoli è napoli fin dai tempi degli Aragona

non aggiungo altro


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giorgiogio48
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L'inceneritore di cà del bue, nel veronese, è stato ultimato da anni ma ancora non funziona a regime anzi molto spesso, viene lasciato spento.

Perché?

Perché prima che venisse ultimato la percentuale di differenziata e di riciclo nei comuni limitrofi è salita fino al punto che la quota di immondizia rimasta, il cosiddetto "secco" che dovrebbe andare ad alimentare l'inceneritore, non è più sufficiente nemmeno per mantenerlo acceso e a temperatura adeguata.
Per un po' si è addirittura parlato di importare immondizia da altre provincie
al fine di mantenerlo acceso per produrre almeno quel po' di elettricità che
avrebbe rimborsato una parte degli investimenti.

Ecco cosa vuol dire una gestione decente dell'immondizia e del territorio.
Ci arriveranno anche i campani.....
Tra circa cinquecento anni.

Mi risulta che oltre un certo limite la differenziata non è più conveniente perchè non c'è mercato per il materiale recuperato (non ti risulta?). E' allora che entra in ballo l'inceneritore.


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