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Noi, figli degli anni ‘70, non scioperiamo neanche questa ..


Mari
 Mari
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Noi, figli degli anni ‘70, non scioperiamo neanche questa volta
Jacopo Tondelli

Oggi i sindacati scioperano contro le decisioni del governo Monti. La quasi totalità dei lavoratori sotto i 40 anni invece lavora. Così, mentre i sindacati nuovamente uniti portano in piazza tardo cinquantenni che devono lavorare qualche anno di più, noi calcoliamo facilmente in rete che andremo in pensione attorno ai 73 anni, con quasi “cinquant’anni di contributi”. Inutile accanirsi: ognuno tutela comprensibilmente i propri interessi. Ma pensare il futuro delle relazioni industriali è un’urgenza non più rinviabile.

12 dicembre 2011 - 08:54

I sindacati oggi scioperano. La quasi totalità dei lavoratori sotto i 40 anni oggi invece lavora: non è più una scelta ormai. Non si sciopera per consolidata e meditata abitudine. E anche chi ha contratti di lavoro che disincentivano fortemente l’astensione volontaria dal lavoro, difficilmente sciopererebbe se anche avesse un diverso contratto. Inutile nascondersi: non è la paura del licenziamento che tiene i giovani lontani dalla piazza o dalla militanza sindacale. Moltissimi fra noi, lavoratori che hanno meno di 45 anni, sentono le parole “sciopero” e “sindacato” come qualcosa di lontano, che arriva come una eco dal passato, del Novecento. Da quando ad avere la nostra età erano i nostri genitori.

Inutile negare: il disinteresse e il senso di distanza sono ampiamente ricambiati. I sindacati invitano a scioperare tardo cinquantenni che devono andare in pensione qualche anno più tardi, mentre noi calcoliamo agevolmente in rete che lavoreremo comodamente fino ai 72, 73, o anche 74 anni. Insomma, andremo in pensione con “50 anni di contributi” e dopo aver attraversato una selva di contratti che - se nulla cambia - non ci farà mai sentire protetti o tutelati da altri che non sia il nostro talento, la nostra voglia di lavorare e la nostra fortuna.

Può anche andarci bene, ma si sappia che la storia è questa. Del resto, la prima Cgil che un lavoratore sotto i 35 anni si ricorda davvero, non faceva sindacato ma tentava di prendersi la politica, per mano di Sergio Cofferati. Perse, e sarebbe davvero curioso poter vedere come sarebbe andata a finire se avesse vinto lui, e avesse perso Massimo D’Alema.

Sia come sia, con sindacato e sciopero non ci siamo mai capiti. Siamo sopravvissuti, noi e loro, gli uni agli altri. Noi ci siamo difesi e tutelati, ognuno a modo suo, perché moltissimi di noi ci tenevano e ci tengono a sentirsi padroni di se stessi. “Padroni a casa nostra” diceva una volta un partito di fine Novecento. Comunque figli, davvero, di una visione “imprenditoriale” del nostro vivere e lavorare. Loro hanno difeso e tutelato – giustamente fedeli al mandato di ogni sindacato – i propri iscritti, pensionati o pensionandi.

Ora Berlusconi non c’è più e la funzione politica del sindacato - e naturalmente non solo la sua - cambia sensibilmente di segno. Si torna alla contrattazione, al core business dei sindacati, insomma. La politica ha l’aria grigia e professorale di Mario Monti: il governo dei tecnici parla di saldi e di rigore di bilancio come un governo politico qualsiasi, ma con qualche credibilità in più, e senza gli ammorbidimenti di chi rappresenta un voto e ambisce a non perderlo. Confindustria si è inabissata, dal dibattito pubblico, dopo aver date le sue spallatine finali al Cavaliere, proprio mentre si sceglie il futuro leader degli industriali.

In questo presente, sarà bene non dimenticare che interessi sani che si rappresentano in modo sostanzialmente serio sono un bene per tutti. Sono soprattutto un segno di vera civiltà, di intelligenza collettiva. E sarà bene ricordare che “lavoro” è sempre un soggetto fragile, col quale ci si può fare molto male, o molto bene: non è una parola del Novecento. Questo sindacato difficilmente si riformerà. Sarà bene quindi pensare, da subito, a come rappresentarci direttamente di fronte alla politica, all’impresa e ai vecchi sindacati: non lasciando dire a nessuno che è in nome nostro che protestano, scioperano, rivendicano o si fanno finanziare.

http://www.linkiesta.it/noi-figli-degli-anni-70-non-abbiamo-mai-scioperato


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mimmogranoduro
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 20
 

poveri illusi,pensate di potervi relazionare direttamente con il potere,si i sindacati si sono venduti al potere,ma chi ha permesso questo?il pecorame da recinto dei trentenni attuali,attenti a vivere di superficialismo e di pacche sulle spalle",ma si dai, quelli sono sfaticati"ci dicevano qualche anno fà quando protestavamo contro il precariato e lo scardinamento dei diritti dei lavoratori,ogni scusa era buona per non schierarsi contro il potere,e oggi rompete con queste stronzate,cio che oggi si accingono a toglierci non sono regalie del padrone ,ma bensì conquiste ,chi vi ha preceduto ha combattutto,si è messo in discussione per ottenere quei dirirtti,e voi oggi cosa intendete fare per conservarli?niente,poichè il vostro qualunquismo vale niente,tanto è quello che valete voi,niente,e allora a chi è niente, nulla potrà essere corrisposto,fossi io al posto del padrone (già dimenticavo quello per voi è l amico,che poi vè l ha messo in quel posto) a fine turno non solo non vi pagherei,ma vi darei pure 2 calci nel culo,tanto voi valete niente,sapete solo piangervi addosso,ed oggi avete trovato l ennesima scusa per non schierarvi,vergognatevi,smidollati senza onore,cosa vi devono fare ancora per indurvi a reagire?


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ws
 ws
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 551
 

poveri illusi,pensate di potervi relazionare direttamente con il potere,si i sindacati si sono venduti al potere,ma chi ha permesso questo?il pecorame ....

il pecorame appunto , che adesso trova "normale " lavorare fino alla morte perche' si e' fatto illudere di edonismo individualista dimenticandosi che i diritti ( regalo delle vecchie generazioni ) costano sempre sacrifici e vanno difesi tutti i giorni .

Ma questo non riscatta di certo il tradimento dei sindacati , mafia di mediocri opportunisti , e alla fine si deve concludere che ognuno ha avuto i "rappresentati" e i " rappresentanti" che si meritava... 🙁

I padroni hanno vinto il secondo round perche' hanno saputo far squadra e i lavoratori no , ce ne sara' un terzo ? 🙄


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14340
 

quoto totalmente ws e mimmo...


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yakoviev
Noble Member
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Solito tentativo, questa volta di "sinistra", di fomentare una guerra generazionale tutta funzionale alle politiche governative. E' dai primi anni 90 con l'attacco alla scala mobile, transitando per la controriforma Dini, che si picchia su questo tasto. Il discorso sul sindacato "traditore", di per sè vero, è solo in questo caso funzionale a non fare praticamente nulla per opporsi. Nessuno fa questo ragionamento: ma se i lavoratori attualmente over 50 (come me) li faremo lavorare tendenzialmente fino a 70 anni, quando si libereranno i posti per gli attuali trentenni e oltre, precari e/o disoccupati? Se un giovane ha la prospettiva di andare in pensione alle soglie del decesso mentre un ultracinquantenne si deve fare "solo" qualche anno in più, non è una ragione ancora maggiore per ribellarsi?


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