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Pasti CroceRossa causano malore ospiti tendopoli


helios
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Disastro Croce Rossa: i pasti causano malore tra gli ospiti della tendopoli

17/08/2016 1 giorno fa - Luca Cirimbilla

Proseguono i disagi dovuti alla tendopoli della Croce Rossa che si trova in via Ramazzini a Roma: dopo le lamentele degli abitanti del quartiere, ora a farne le spese sono gli ospiti stessi della struttura.

Secondo alcune testimonianze, poche sere fa molti profughi (anche se ancora non è stato accertato il loro status di richiedenti asilo) sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari dopo il pasto serale. Gli alimenti somministrati sono quelli forniti dalla compagnia di navigazione Tirrenia, appartenente alle Ferrovie dello Stato, e sarebbero i pasti avanzati dai traghetti che fanno le rotte con la Sardegna: una volta prelevati dal porto di Civitavecchia vengono portati in vari centri, tra cui quello di via Ramazzini.

Il progetto Pasto Buono di Qui Foundation dal 2007 è impegnato nel recupero delle eccedenze alimentati ed ha permesso di donare oltre 73mila pasti anche al campo migranti e al centro di accoglienza di Roma Tiburtina di Croce Rossa Italiana e alla Comunità di Sant’Egidio. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Onlus ideatrice del progetto, la Croce Rossa Italiana e Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione. Il bar della stazione di Civitavecchia, che ha di recente aderito, offre invece colazioni dolci e salate. Parte del cibo “salvato” viene consegnato alla Comunità di Sant’Egidio locale, altra viene invece portata al centro d’accoglienza per migranti in transito di Cri.

«Il lavoro svolto a Civitavecchia dimostra come, semplicemente ridistribuendo le eccedenze, si possa dare un contributo significativo alla lotta contro la fame e gli sprechi alimentari, che in Italia valgono 8 miliardi l’anno – aveva spiegato Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation e ideatore di Pasto Buono – Ma i margini sono ampi, per questo non dobbiamo accontentarci: si calcola che se tutti gli esercizi food del Paese donassero il proprio invenduto, con una media di 20 pasti al giorno, si potrebbero consegnare alle mense caritative oltre 7 milioni di pasti quotidianamente».

A celebrare il progetto fu anche Flavio Ronzi, presidente di Croce Rossa di Roma: «L’aiuto di Qui Foundation e di Tirrenia è stato fondamentale. Un contributo che ha consentito di dare da mangiare a molte donne, uomini e bambini. E non solo di provvedere all’alimentazione ma di fornire un pasto buono». Già, così buono che ha causato la dissenteria tra numerosi clandestini e profughi ospitati all’interno della tendopoli della Croce Rossa. Tra le cause non ci sarebbe la cattiva conservazione alimentare, come alcuni hanno supposto, ma l’errata impostazione di una dieta che viene imposta dalla somministrazione dei pasti avanzati dai traghetti. Fa riflettere come un soggetto come la Croce Rossa che si propone specializzato nell’organizzazione dell’accoglienza e del conforto ai rifugiati, ai rifugiati stessi provochi questi problemi: qualcuno, infine, dovrebbe spiegare come mai nonostante i soldi che arrivano dalla prefettura, la Cri non vuole spendere per un pasto adeguato, ma preferisce fornire quelli inadatti che arrivano dai traghetti.

http://www.lultimaribattuta.it/51305_disastro-croce-rossa-profughi-clandestini-si-sentono-male-pasti


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pensa che io per mangiare devo lavorare guadagnare e pagare le tasse.
E nessuno mi dà nulla.


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