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Pizzarotti va alla guerra:pronto dossier anti M5S


helios
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Pizzarotti va alla guerra: pronto dossier anti M5s

Il sindaco di Parma prepara una causa che mette nel mirino il regolamento del Movimento: "Incostituzionale la norma che impone la pubblicazione degli atti giudiziari". Nel mirino c'è di Maio
Ivan Francese - Mar, 17/05/2016 - 09:46
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Federico Pizzarotti non ci sta. Il sindaco di Parma sceglie di non sottostare al diktat del direttorio a cinque stelle che lo ha sospeso e si prepara ad espellerlo dal partito, e lo fa preparando una causa.

Secondo un dossier di cui dà anticipazione il quotidiano torinese La Stampa, il primo cittadino sta compilando da giorni un dossier diretto a colpire colui che ritiene essere l'uomo dietro gli attacchi diretti contro l'amministrazione della città ducale: nientemeno che il vicepresidente della Camera (e per molti candidato grillino in pectore alle prossime politiche) Luigi di Maio.

Pizzarotti sta preparando le cause per una causa legale, da annunciare non appena dovesse arrivare la notifica dell'espulsione dal Movimento. Da tempo starebbe catalogando la corrispondenza con i vertici del Movimento, i verbali delle riunioni, le notifiche e gli atti giudiziari attinenti alla sua storia politica e giudiziaria. Documenti che, nelle sue intenzioni, dovrebbero provare la buonafede dell'amministrazione comunale parmigiana e il dispotismo dei vertici M5S, che avrebbero colto la prima occasione utile per silurare il più importante dei dissidenti interni rispetto alla linea ortodossa.

In particolare il sindaco di Parma è pronto a mettere nel mirino il regolamento del Movimento, giudicato "costituzionalmente nullo" perché "non conforme ai princìpi della Carta": questo, almeno, è il parere del celebre studio legale bolognese a cui Pizzarotti si è rivolto. Anticostituzionale sarebbe soprattutto la norma che impone "che taluno degli iscritti possa subire conseguenze pregiudizievoli nel caso in cui abbia omesso di comunicare di propria sponte, ovvero a semplice richiesta degli organi sociali, determinati dati giudiziari che lo riguardano, in quanto trattasi di illecita (sottolineato) ingerenza negli altrui diritti costituzionali alla difesa e alla riservatezza".

Certo, potrebbe obiettare qualcuno, il sindaco se ne è accorto un po' tardi, dopo quattro anni di amministrazione e molti di più di attività politica nel M5S. Ma tant'è. Pizzarotti non sembra disposto ad uscire di scena senza fare tanto rumore. E una buona fetta del Movimento sembra disposto a seguirlo in questa battaglia contro un direttorio ormai considerato dispoticamente talebano.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/pizzarotti-va-guerra-regole-m5s-sono-nulle-1259776.html

....

Ecco il dossier di Pizzarotti anti-Di Maio: “Il regolamento del M5S è nullo”
Il sindaco prepara la causa: “Norme ad personam, direttorio ipocrita. La sospensione è un’ingerenza illecita nei miei diritti costituzionali”
ANSA

Nel dossier Pizzarotti evoca il punto del regolamento dove non sarebbe menzionata la questione degli avvisi di garanzia

17/05/2016
jacopo iacoboni
inviato a Parma

Federico Pizzarotti sta preparando una sorpresa al direttorio del Movimento cinque stelle, in particolare a colui che considera il responsabile del suo siluramento nascosto dietro mail anonima, Luigi Di Maio. Esiste un dossier che il sindaco di Parma sta compilando con acribìa, giorno dopo giorno, e al quale abbiamo potuto dare uno sguardo.

Il primo elemento che salta agli occhi è che - se ci sarà espulsione - Pizzarotti farà causa; anche se in tarda mattinata si limita a dire «noi ci teniamo tutte le porte aperte, anche questa» (pur senza chiudere a un’improbabile riappacificazione, «però dipende da loro»). Tutti i documenti che sono raccolti nel dossier - consulenze legali, atti giudiziari, verbali di riunioni politiche, sms e whatsapp «di cui ho mostrato solo una piccola parte» - hanno un background giuridico che dichiara apertamente quale sia la strada: Pizzarotti fa politica ma, in questo grillino fino in fondo, anzi, memore della lezione di Gianroberto Casaleggio, la fa con uno studio legale dietro. Si tratta di uno studio assai apprezzato di Bologna, l’avvocato che lo sta assistendo è Elisa Lupi. Il punto chiave è questo: quand’anche esistesse una regola violata da Pizzarotti (in realtà non esiste, obietta lui; e il testo del regolamento del non Statuto M5S gli dà ragione, su questo), «non può ritenersi conforme ai principi costituzionali - scrivono gli avvocati - la regola che preveda, sia pure all’interno di un’associazione non riconosciuta, che taluno degli iscritti possa subire conseguenze pregiudizievoli nel caso in cui abbia omesso di comunicare di propria sponte, ovvero a semplice richiesta degli organi sociali, determinati dati giudiziari che lo riguardano, in quanto trattasi di illecita (sottolineato) ingerenza negli altrui diritti costituzionali alla difesa e alla riservatezza».

LEGGI ANCHE - Pizzarotti ora sfida il direttorio Cinque Stelle: “Sfiduciatemi in streaming”

La traduzione è chiara: il regolamento che Pizzarotti avrebbe violato, anche se esistesse una regola, è «giuridicamente nullo», è un testo che non esiste dal punto di vista di un’eventuale controversia; perché palesemente anticostituzionale. Si profila un’obiezione legale simile a quella che potrebbe esser fatta sul contratto che la Casaleggio, come rivelò «La Stampa», fece firmare ai candidati romani, a partire da Virginia Raggi: quel contratto, al di là di tutte le considerazioni di natura politica, è di sostenibilità giuridica molto dubbia.

Forte di questa certezza Pizzarotti si prepara a fare causa; ma prima darà battaglia politica. «I parlamentari devono esser loro a venire a Parma», attacca. La richiesta dello streaming ha un fine: dare dei «bugiardi» in diretta web a quelli del direttorio, non in maniera emotiva, ma su testi giuridici e documenti. L’accusa che verrà mossa da Pizzarotti è questa: «Non esistono le regole con cui Di Maio mi fa fuori, e oltretutto, quelle che vengono genericamente citate, la “trasparenza”, sono regole ad personam».

A Parma tutti ritengono che l’indagine sulle nomine al Regio difficilmente approderà a un rinvio a giudizio. Che il sindaco debba andare avanti. Lui, è quasi certo, si ricandiderà: il che spalanca una voragine per il M5S in Emilia, una sua terra fondativa. Nel frattempo Pizzarotti parla, va in tv, dialoga coi tg; sta rivoltando il grillismo contro i figlioletti di Grillo. «Mal consigliato da questi ragazzini», dice Pizzarotti riferendosi a quelli del direttorio. Anche contraddittori, perché Di Battista «sostiene che hanno deciso tutti insieme, e Di Maio dice invece che ha deciso Davide».

LEGGI ANCHE - La sospensione di Pizzarotti spacca la base M5S. Sul blog uno su due si schiera con il sindaco

Nel dossier Pizzarotti evoca ovviamente il punto del regolamento che gli dà ragione, l’articolo 4, commi a, b, c. Non è mai menzionata la questione degli avvisi di garanzia. Ci racconta un’ottima fonte che il sindaco ha tenuto un diario - in questo alla andreottiana - in cui sono annotate tutte le cose che Di Maio gli ha detto e non detto nel tempo: comprese le mancate risposte. Il direttorio ora ha due vie, dolorose: concedere lo streaming, o negarlo. Nel primo caso è l’Armageddon, anche perché molti parlamentari sono inferociti, nelle chat interne, per quello che è stato fatto al sindaco; nel secondo la dimostrazione che la trasparenza è un’ipocrisia a uso e consumo della fazione vincen
te.

LEGGI ANCHE - Di Maio difende la scelta di sospendere Pizzarotti: “Non siamo il Pd, applichiamo regole”

http://www.lastampa.it/2016/05/17/italia/politica/ecco-il-dossier-di-pizzarotti-antidi-maio-il-regolamento-del-ms-nullo-EfqeCpiqbM5dd11bhn1YCN/pagina.html


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sotis
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Forza Pizza daje al M5s sta gentaglia che vole traparenza e onestà. Daje avrai in cambio na poltrona da senatore forse . Bravo è proprio er momento ggiusto de rompe i cojoni.


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helios
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Forza Pizza daje al M5s sta gentaglia che vole traparenza e onestà. Daje avrai in cambio na poltrona da senatore forse . Bravo è proprio er momento ggiusto de rompe i cojoni.

E pure per rimanè sindaco, cioè attaccato a la poltrona ancora fino al 2017.

Con tutti i benefici che ne derivano.

Pizzarotti, far la vittima, qualche cosa si guadagna sempre specialmente quando nessuno ha qualche idea della giustizia come ora.


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spadaccinonero
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cosa comporta la sospensione?
lo bannano dal blog?

😆 😆 😆


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cantonenordovest
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C'è ancora gente che fatica a capire .

Comandano i Cittadini !!! E' stato espulso dai Cittadini ! Lo volete capire o no ? O vi serve una bella razione di olio di ricino , per ficcarvelo in zucca ?

http://www.repubblica.it/politica/2015/12/08/news/m5s_pizzarotti_casaleggio-129032486/


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spadaccinonero
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C'è ancora gente che fatica a capire .

Comandano i Cittadini !!! E' stato espulso dai Cittadini ! Lo volete capire o no ? O vi serve una bella razione di olio di ricino , per ficcarvelo in zucca ?

http://www.repubblica.it/politica/2015/12/08/news/m5s_pizzarotti_casaleggio-129032486/

perché i "cittadini" non mandano via gli euristi e gli immigrazionisti?

😆


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helios
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cosa comporta la sospensione?
lo bannano dal blog?

😆 😆 😆

i 5stelle lo bannano dal blog, intanto non si preoccupano di come viene gestita la città di Parma da un sindaco che hanno voluto mettere loro e che aveva promesso che non si faceva l'inceneritore quando non ha potuto nemmeno fermarlo.

Forse si stanno dimenticando che le città non si governano con i blog e che i sindaci o mantengono le loro promesse o se ne vanno.
Anche i 5stelle visto che non hanno mantenuto le promesse elettorali dovrebbero andarsene. Gli altri partiti non si sono proposti come nuovi per cui sono i 5stelle che non hanno mantenuto le promesse.
Gli altri si sapeva che non potevano farlo.Esattamente come non potevano farlo i 5stelle. Per cui sono maggiormente colpevoli degli altri di aver preso in giro gli elettori.


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spadaccinonero
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cosa comporta la sospensione?
lo bannano dal blog?

😆 😆 😆

i 5stelle lo bannano dal blog, intanto non si preoccupano di come viene gestita la città di Parma da un sindaco che hanno voluto mettere loro e che aveva promesso che non si faceva l'inceneritore quando non ha potuto nemmeno fermarlo.

Forse si stanno dimenticando che le città non si governano con i blog e che i sindaci o mantengono le loro promesse o se ne vanno.
Anche i 5stelle visto che non hanno mantenuto le promesse elettorali dovrebbero andarsene. Gli altri partiti non si sono proposti come nuovi per cui sono i 5stelle che non hanno mantenuto le promesse.
Gli altri si sapeva che non potevano farlo.Esattamente come non potevano farlo i 5stelle. Per cui sono maggiormente colpevoli degli altri di aver preso in giro gli elettori.

ssshhh

non dirlo ai cri cri

8)


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