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Quelli che dal carcere non escono


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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Cominciano a circolare dettagli sull’ultimo scorcio di esistenza di Diana Blefari Melazzi, la brigatista condannata per l’omicidio di Marco Biagi che due giorni fa si è impiccata nel carcere di Rebibbia.

Da un anno, per la sua condizione psichica, era stata tolta dal regime speciale 41 bis e messa in una cella comune. Nella sua famiglia vi era una storia di schizofrenia (sua madre ne era affetta). Lei dava continuamente segni di delirio paranoico: era convinta che Massimo D’Alema tramasse per ottenere la sua morte, e quando le portavano il cibo accusava il personale carcerario di volerla avvelenare per suo ordine (“lo so che vi manda Massimo D’Alema”). Aveva perso trenta chili di peso passando da ottanta a cinquanta. Due giorni prima uno psichiatra l’aveva visitata e l’aveva trovata “molto provata”.

Se fosse stata scarcerata per essere ricoverata in un ospedale giudiziario sarebbe stato possibile prevenire il suo gesto autodistruttivo? Ovviamente nessuno può rispondere. Ma si tratta di una possibilità abbondantemente teorica. In questo paese in cui se sei qualcuno vieni immediatamente affidato ai “servizi sociali” dubito che per Diana Blefari Melazzi, con la condanna che aveva, sarebbe mai stato possibile ottenere la scarcerazione solo in base a una diagnosi psichiatrica. Nessuno, tra quanti avevano la responsabilità della sua salute, avrebbe affrontato la selvaggia campagna politica e giornalistica che una simile decisione avrebbe scatenato

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2009/11/02/quelli-che-dal-carcere-non-escono/
2.11.2009


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