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Rachid Assarag, le botte in carcere, la nostra libert&agrave


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Post: 33516
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Sparare al ladro sul tuo pianerottolo, anche sì. Proporre che un aspirante terrorista, che traffica sul web con istruzioni per attentati e inni al jihad finisca in carcere preventivamente, senza aspettare che passi ai fatti, pure sì. Ma poi, nelle carceri italiane, accade questo: “Brigadiere, perché non hai fermato il tuo collega che mi stava picchiando?”. “Fermarlo? Chi, a lui? No, io vengo e te ne do altre, ma siccome te le sta dando lui, non c’è bisogno che ti picchio anch’io”. E ancora, altre botte: “Voi qui non applicate la Costituzione”. “Se la Costituzione fosse applicata alla lettera questo carcere sarebbe chiuso da vent’anni. In questo carcere la Costituzione non c’entra niente”. Rachid Assarag è un detenuto marocchino di quarant’anni, sconta una pena di quasi dieci, ha girato undici diverse galere italiane. Botte e ancora botte, e giustificazioni che sono peggio delle botte. Ma lui ha iniziato a registrare tutto.

Quelle sono alcune delle frasi sbobinate. E anche questa: “Il detenuto esce dal carcere più delinquente di prima… non perché piglia gli schiaffi, ma perché è proprio il carcere che non funziona”. Luigi Manconi da mesi va girando l’Italia con un libro che si intitola “Abolire il carcere - Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini”. Giorni fa denunciato le condizioni di salute di Rachid Assarag, che ora è in carcere a Lucca. Abolire il carcere, proprio ora che c’è da difendere noi stessi e l’occidente, è una proposta che probabilmente non passerà. Abolire questo carcere, se vogliamo salvare noi stessi, però è il minimo.

Maurizio Crippa
Fonte: www.ilfoglio.it
5.12.2015


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Mattanza
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 49
 

Sono stato da poco dentro, per alcuni mesi, e anche se la maggior parte delle guardie è decente è vero che in TUTTI i carceri si picchia, TUTTI, il peggio del carcere è che promuove la coesione tra delinquenti che non hanno alternative se non delinquere...non offre reinserimento alcuno a gente che spesso non ha competenze, poi è un delirio, quelli che entrano al primo reato sono frammisti ai galeotti recidivi, ci si aiuta tutti e quindi si diventa una famiglia, ci si vuole veramente bene (assassini, ladri, truffatori, spacciatori trafficanti come ero io, tutti da una parte a sostenerci, e dall'altra la società che ci ha scartato e non appare volerci più ricevere), l'unica soluzione sarebbe far lavorare i detenuti (pero no a pulire due corridoi in carcere per 100 Euro al mese!!), ma farli lavorare fuori, farli reinserire, controllandoli, la maggioranza dei detenuti anche recidivi vorrebbe cambiare vita, ma non vedono alternative...


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makkia
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 755
 

l'unica soluzione sarebbe far lavorare i detenuti (pero no a pulire due corridoi in carcere per 100 Euro al mese!!), ma farli lavorare fuori, farli reinserire, controllandoli, la maggioranza dei detenuti anche recidivi vorrebbe cambiare vita, ma non vedono alternative...

Ma l'alternativa di cosa?

Ho un amico che sta facendo sforzi eroici per non tornare al "soldino facile" dello spaccio.
Gli danno 400 al mese per un full-time, più "incentivi". E gli rompono pure il c@##o perché non ha la macchina (e come potrebbe permettersela?) e gli incentivi "non se li va a cercare".
Il tutto a partita IVA, per giunta.

Lui è abituato a vivacchiare, rimandando le bollette, facendo qualche affaruccio/lavoretto extra, facendosi in parte mantenere dalla ragazza (per adesso è ancora giovane e carino e la tardona che non guarda troppo ai conti di casa la trova, ma non dura per sempre). Il training per questo ce l'ha.

E sta rispettando il giuramento, ma si ricorda benissimo quanto era facile vivere "prima". Non bene: facile (vivacchiare, appunto).
Rimane che le storiacce, i rischi, le paranoie, e soprattutto la dipendenza, che è il portato difficilmente eliminabile, erano comunque momentacci della sua vita LIBERA precedente.
La differenza col timbrare il cartellino, rendendosi conto attimo per attimo di essere uno strofinaccio da pavimenti che fa campare piuttosto bene i "datori di lavoro" in cambio di regalare a loro la quasi totalità della propria vita e tutta la dignità.

Sta tenendo duro perché vede i vantaggi di una vita normale (li ha sempre visti, in realtà, ma non aveva mai avuto il fegato di decidere di pagare i prezzi relativi). Ma 'sti vantaggi sono sempre meno, in una inarrestabile spirale di piccoli peggioramenti e angherie che gli vengono imposti. E i prezzi sono sempre più onerosi.

Questo è il mondo del lavoro che dovrebbe "reinserire" i pregiudicati?

O non è magari che questo mondo del lavoro sono i "normali", gli incensurati, che abbandonerebbero, se avessero o riuscissero a pensare l'alternativa?


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