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3 Luglio 2016 21:56
La Raggi non riesce a fare la giunta. Figuriamoci il resto…
di Federica Venni
«È la giunta che conta» ripeteva solo pochi giorni fa il mantra del Terzo Segreto di Satira, il gruppo di autori e registi milanesi famosi, sotto la Madonnina e non solo, per i loro cortometraggi satirici. Quella sorta di apologia del turarsi il naso per votare l’indistinguibile (dal suo rivale Stefano Parisi) manager Beppe Sala in nome, appunto, della sua futura squadra, ha fatto il giro del web ed è diventato il ritornello di una campagna elettorale altrimenti insipida e loffia. E se è vero che voleva essere soltanto una divertente provocazione, certo è che esprimeva un dato di fatto: che la giunta conta eccome. Forse più del sindaco che ne è, semplifichiamo, il punto di sintesi. E farla subito – per Sala è stato semplice visto che ha riciclato metà dei suoi assessori da Giuliano Pisapia – è sintomo di vitalità politica, decisionismo e piena operatività.
E se a Milano, dunque, il compagno Beppe – piaccia o meno – si è dato subito una mossa, a Roma Virginia Raggi si è già impantanata. E non perché stia tatticamente temporeggiando o stia esercitano chissà quale strategia politica. E nemmeno perché stia mettendo in campo chissà quale team di scienziati (che a Roma, va detto, servirebbe). Semplicemente perché non ci riesce. Cercando di placare i cronisti e tranquillizzare i romani, ha assicurato che entro il 7 luglio ci saranno gli assessori. Ma la prima questione, per il neo sindaco, è piuttosto spinosa. E, guardandola affacciata in lacrime al balcone del Campidoglio, viene da dire che, forse, la giovane avvocato si sia portata avanti: come insegnano i suoi predecessori, a Roma si versano solo lacrime amare. E se Virginia non riesce nemmeno a partire, chissà come riuscirà a viaggiare.
Per il momento, su 10 poltrone da assegnare, la prima donna della Capitale ne ha piazzate quattro: Paolo Berdini all’Urbanistica (già con polemica relativa al nuovo stadio della Roma), l’ex collaboratore delle giunte Rutelli e Veltroni Luca Bergamo alla Cultura, l’ex rugbista Andrea Lo Cicero allo Sport e la manager Paola Muraro alla Sostenibilità e Rifiuti. A questi si aggiunge la possibilità di avere Flavia Marzano, presidente degli Stati Generali dell’Innovazione, alla “Roma Semplice“. Molto in forse sono gli altri due nomi individuati: Antonio Blandini come assessore a tempo per riordinare le partecipate e l’ex presidente di Banca Impresa Donatella Visconti per la delega al Commercio.
Gli assessorati più di peso, però, non li vuole nessuno. Quello al Bilancio, tanto per cominciare: certo, con un debito di 12 miliardi di euro nei confronti di banche e Cassa Depositi e Prestiti e che la Raggi vorrebbe poi rinegoziare, per prendersi una tale patata bollente ci vuole coraggio. Incassato perciò il “no” dell’ex dirigente Consob Marcello Minenna, Virginia punta sull’usato (in)sicuro di Daniela Morgante, già nella giunta Marino. Non è di buono auspicio, ma tant’è. Il tempo stringe e le caselle vanno riempite. Pena l’immediata perdita di credibilità. La Raggi ha tutti gli occhi puntati addosso e certo non può permettersi di mettere il piede in fallo nei primi, decisivi, passi da inquilina del Campidoglio. Altra grana, altro buco: i Trasporti. Roma è l’ecatombe del servizio pubblico e proprio su una mini rivoluzione di questo settore la Raggi vuole puntare per fare qualcosa subito e che le faccia acquisire un po’ di consensi anche da quei romani che non l’hanno votata. Dal Politecnico di Milano (e chi glielo fa fare?) è arrivato il “no” secco di Marco Ponti.
Di questo passo è chiaro che la prima convocazione del consiglio comunale dovrebbe slittare dal 7 al 13 luglio. Un segno di debolezza. Insomma, già è difficile trovare qualcuno che voglia assumersi la responsabilità di gestire le deleghe di una Capitale logorata dalla corruzione, dai disservizi, dal malaffare e dalla malapolitica. Figuriamoci, poi, se, con un sindaco grillino, bisogna pure essere eterodiretti dalla Casaleggio o dai direttori del Movimento, o da quell’organo indottrina-sindaci che si sta per formare e di cui gente come Federico Pizzarotti ha diffidato fin da subito. Per non parlare della minaccia, paventata e momentaneamente ritirata, di multe salate agli assessori “infedeli” al Movimento. Chiunque, validi o meno, saranno gli esponenti della giunta Raggi, sarà moto interessante capire quale sarà il loro margine di autonomia. Si misurerà tutta qui, oltre che nel merito e nell’efficacia dei provvedimenti da adottare, la performance del nuovo “Movimento di governo“.
http://www.lintraprendente.it/2016/06/la-raggi-non-riesce-a-fare-la-giunta-figuriamoci-il-resto/
4 Luglio 2016 6:58
L'hai voluta la bicicletta?
Ora per il percorso e la squadra che deve correre...chiedi all' "ammiraglia" Casaleggio Associati..
4 Luglio 2016 7:31
Mi dispiace moltissmo ma non passera un annetto e il Comune di Roma sarà di nuovo commissariato.
4 Luglio 2016 8:29
Tutte queste chiacchere ora a chi servono?
Ovvio che abbia un percorso durissimo e una riuscita assai improbabile.
“- Alice: È impossibile...
- Cappellaio: Solo se pensi che lo sia.
- Alice: A volte riesco a pensare a sei cose impossibili prima di colazione...
- Cappellaio: È un ottimo modo per fare esercizio!”
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4 Luglio 2016 9:18
Tutte queste chiacchere ora a chi servono?
Ovvio che abbia un percorso durissimo e una riuscita assai improbabile.“- Alice: È impossibile...
- Cappellaio: Solo se pensi che lo sia.
- Alice: A volte riesco a pensare a sei cose impossibili prima di colazione...
- Cappellaio: È un ottimo modo per fare esercizio!”
Esono chiacchere queste..?
Qui stiamo parlando del comune di Roma e non di alice nel paese delle meraviglie.
Parlare di questo significa che la capitale d Italia non e amministrata e la capitale e una citta corrotta in cui nessuno puo far nulla.
Se qualcuno dice che queste sono cose non sono importanti mi preoccupa assai.
Ma non e la prima volta che che le serie vengono scambiate per sciocchezze su cdc solo per un errato modo di pensare come tifosi di questo e quello mettendo una citta, una capitale e la sorte di milioni di cittadini in secondo piano.
E del tutto inaccettabile questo atteggiamento.
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4 Luglio 2016 9:20
Mi dispiace moltissmo ma non passera un annetto e il Comune di Roma sarà di nuovo commissariato.
Se i 5stelle si vogliono salvare dall essere sbranati vivi non possono far altro che commissariare Roma al piu oresto.
Ma tanto dire questo e essere contro di loro che sono ragazzi meravigliosi, si sa.
Che facciano allora quello che vogliono, ognuno ha il suo destino.
4 Luglio 2016 10:27
A me pare un comune sforzo di chi tira i fili e di chi crede di essere 'antisistema' ( o qualcosa del genere) .
In questa tappa si brucia un po di persone.
La Raggi per primo.
Poi andrà come previsto, previsto da una parte e dall' altra. Ognuno avrà quello che vuole. E negli effetti sarà la stessa cosa?
Leggo titoli: Virginia Raggi, giunta nel caos...
Si sfalda il “raggio magico” .... Raggi, giunta in alto mare...
non si vuole che si formi pare.
La STAMPA al lavoro.
Il paese delle meraviglie è un testo molto istruttivo per chi vuole cambiare.
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4 Luglio 2016 11:21
Eshin, nel momento in cui siamo il tuo è un ragionamento troppo elaborato.
Sostengo da sempre che come sindache a Torino e Roma hanno messo due donne perchè facilmente sacrificabili non certo per governare le città.
Che Grillo e DiMaio non lo sappiano è del tutto strano.
Ma anche per loro la Raggi è facilmente sacrificabile e l'hanno messa proprio per questo, per salvarle la loro pelle mentre loro dietro tirano i fili.
Qui bisogna leggere 'cronaca di una morte annunciata' in cui solo il protagonista non sapeva che veniva ammazzato, tutti gli altri invece lo sanno benissimo.
4 Luglio 2016 13:30
Helios,probabile che tu valuti con occhio più realistico,
è un mio 'difetto' con conseguenze di imbarcarmi e da sempre ( da quando ero piccola) in storie 'impossibili', da qui nasce la mia voglia-tendenza di percezione fuori da... 🙂
4 Luglio 2016 15:31
Io invece penso che sia la Raggi che l'Appendino siano donne cazzute. preparate e competenti, non sono grillino e non sono di sesso femminile.
Certo la Raggi si trova di fronte ad un disastro totale mentre la sindaca di Torino non tanto.
4 Luglio 2016 16:07
Io invece penso che sia la Raggi che l'Appendino siano donne cazzute. preparate e competenti, non sono grillino e non sono di sesso femminile.
Certo la Raggi si trova di fronte ad un disastro totale mentre la sindaca di Torino non tanto.
Anche io credo che lo siano. Mi preoccupa invece chi c'è dietro e sopra la Raggi. C'è un direttorio composto dalla Lombardi e dalla Taverna che non solo non saranno di alcuna utilità ma creerenno (lo stanno già facendo) solo ostacoli.
4 Luglio 2016 18:06
vi rendete conto che stiamo parlando di due tizie immigrazioniste nonché favorevoli ai diritti civili alla pannella?
evidentemente NO
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4 Luglio 2016 19:32
vi rendete conto che stiamo parlando di due tizie immigrazioniste nonché favorevoli ai diritti civili alla pannella?
evidentemente NO
ma vi rendete conto che LORO DUE non possono proprio nulla!!!
In che lingua bisogna dire che loro sono solo le belle statuine messe li mentre Grillo e DiMaio pensano a qualcosa per uscire dall'impasse che di ora in ora è sempre più grave?
4 Luglio 2016 19:41
Hell
ma questo stallo è VOLUTO oppure è una casualità?
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4 Luglio 2016 19:48
Hell
ma questo stallo è VOLUTO oppure è una casualità?
di fatto la Raggi non è ancora partita come sindaco non si tratta di stallo nemmeno di casualità si tratta che siccome non fa il sindaco o è un sindaco gia dimezzato non puo decidere nulla quindi le nomine non gliele lasciano fare.
Bisogna tener presente che esiste anche una disputa interna con la Lombardi
e altri per cui la loro guerra interna la stanno pagando quelli che a Roma li hanno votati. E avranno ancora la monnezza fuori dalla porta da settimane.
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