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Renzi. Per un attimo avevo creduto in lui.


pegaso62
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Per un attimo avevo creduto in lui, mi ero detto: finalmente una faccia nuova, onesta e con tanta voglia di cambiare.......poi invece.......che delusione, l'unica cosa che pare volesse cambiare erano le tasche in cui finivano i favoritismi.

http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/10/renzi-il-rottamatore-da-rottamare-e-le.html

http://www.respamm.it/giurisprudenza/viewdec_s.php?id=2C%B8%19J%D4%DD%12%86%C3%8E%E6%A6%09t%DF%9A%AA%C7D%2C%C2%10%C5%A6j%F2%C3%B6%DB%B1%2C&srchp=76


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Truman
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Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Ho lievemente editato il post per dare maggiore visibilità al soggetto.
Informo poi che in italiano l'articolo "un" non si apostrofa.

Comunque se dà fastidio l'intervento ripristino l'originale.


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pegaso62
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Registrato: 2 anni fa
Post: 19
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Grazie per l'editaggio e per la correzione.
L'apostrofo sull'articolo un è sempre stato per me un errore ricorrente, poichè non riesco mai a ricordare quando si usa, se quando la parola che segue è maschile o femminile.
Ti informo comunque che, dopo ricerca, ho appurato che si usa se la parola che segue l'articolo inizia per vocale ed è femminile.


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giovanni
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 168
 

Capisco l'importanza decisiva delle correzioni ortografiche (solo l'articolo "una" davanti a vocale si apostrofa);
spesso al primo errore grave (magari di "acca") capita di non voler proseguire la lettura del commento eventualmente postato.
Credo però che anche la correzione più serena, a causa della natura stessa dello strumento PC, risulti purtroppo aggressiva
o comunque si macchi di un retrogusto di arroganza.
Per evitare di scadere nel clichè radical-chic credo sarebbe meglio evitare di segnalare errori, a meno che non esista (ma è raro)
un rapporto di conoscenza con l'altro utente che giustifichi la correzione e rassicuri sulla sua cortesia.

Riguardo al contenuto del link ringrazio pegaso62 per la segnalazione:
a Firenze molti hanno creduto in Renzi, ma fortunatamente l'incanto sembra definitivamente rotto.
Il vero problema è che rivedremo presto lo stesso film senza fiatare, magari con l'ennesimo "nuovo attore" in cui riporre speranze...
...prima naturalmente della conseguente e scontata "nuova disillusione".


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radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Dalla Stazione #Leopolda il treno di Matteo Renzi parte a marcia indietro verso gli anni ‘90 (#occupypd)

Dicono che sia bravo e simpatico Matteo Renzi, e buchi il video con la parlata fiorentina, la faccia da ragazzo e la mela della Apple come status symbol ostentato, estenuante fino a divenire pacchiano. Da San Giovanni a Santo Steve Jobs come se davvero, come nella pubblicità, anche per l’Italia di oggi bastasse un’App per ogni cosa.

Ho ascoltato con l’attenzione che merita la riunione messa insieme da uno dei possibili candidati del centrosinistra per le primarie alla Stazione Leopolda di Firenze. Ho ascoltato una quantità di idee e ideine di buon senso comune, che potevano far parte di qualunque programma politico, da Larussa a Grillo ma avrei stretto la mano a Renzi quando ha scandito: “chi nasce in Italia è italiano”.

Alla fine, e cerco di spiegare perché, ne ho ricavato tre sensazioni guida. La prima è che gli intervenuti cancellino a pié pari l’ultimo decennio e tornino agli anni novanta, a Bill Clinton, alla New economy (l’oblio per Barack Obama è assordante) per poter cancellare (seconda sensazione) tutti i fallimenti certificati del modello economico, a partire dalla crisi, e poter riproporre lo stesso pensiero unico come se il muro di Berlino fosse caduto ieri e non ventidue anni fa. La terza è la triste impressione del fashion per il fashion e di un marketing politico che dall’essere mezzo diviene il fine stesso della politica.

Va di moda il cervello in fuga e mettiamoci il cervello in fuga e non importa se calunniamo anche il giusto con il peccatore e chi l’Università la manda avanti tutti i giorni senza un Euro e ci è entrato senza raccomandazioni né essendo figlio di barone. È vecchia come il mondo l’arte di scegliere il nemico e bastonarlo per compiacere i propri desideri.

Vanno di moda le “startup” (nuove imprese) e non parliamo d’altro. Sono importanti, ma il mercato del lavoro è un po’ più complesso. Va di moda la banda larga (per carità, che ideona!) e qualcuno tra gli oratori sembra ancora credere che domani sarà tutto telelavoro. Forse perciò nessuno ha nominato i treni per i pendolari, il tessile di Prato, i mobili di Matera, la ceramica di Sassuolo, le scarpe di Montegranaro (do you know Della Valle, Renzi?), i cassintegrati cinquantenni. Che noia i cassintegrati cinquantenni, vero? Meglio nasconderli sotto il MacBook.

A volte la gioventù (insomma, 36 anni, mica 16…) fa perfino brutti scherzi. Ma è possibile riproporre “as is” le “tre ï”, Internet, Inglese, Impresa, senza neanche spiegare che sì, era il programma di Berlusconi del 2001, ma noi lo faremo (chissà perché), meglio? Si può parlare di meritocrazia con gli stessi foglietti dei ghost writer di Mariastella Gelmini? Ci si può spacciare per nuovi, per rottamatori, col programma di D’Alema del secolo scorso: “pensiero unico”, mercato, flessibilità, profitto, spolverandolo appena con un po’ di fotovoltaico e un po’ di banda larga? Cosa vende ‘l Renzi, se non l’adesione piena al modello economico che ci ha portato al disastro, con Marchionne “senza sé e senza ma”, e con la lettera della BCE come programma politico –dichiarato- da applicare pedissequamente come se Trichet fosse Mosé?

Spero di sbagliare ma mi pare che nessuno abbia parlato di “beni comuni”. Come nessuno ha fatto riferimento agli “indignati” che dal Cairo a Madrid a Santiago fino a Wall Street (dove di banda larga ne hanno a pacchi e le startup nascono come funghi) stanno palesando quanto il modello economico dal quale Renzi non si differenzia mai non sia affatto –neanche negli Stati Uniti dove i neolaureati sono sepolti dai debiti- pensato per favorire i gggiovani e il merito, ma solo i ricchi e i ben nati. Non perché tu debba andare ad occupare Wall Strett, ma neanche puoi far finta che nulla sia successo nell’ultimo decennio, che la crisi non sia sistemica e che basta fare come in America per far rifiorire l’Italia… Sta roba, Matteo, andava bene al tempo di Clinton e della bolla della new economy, non dopo il 2008 e mi sa che quello vecchio qui sei tu.

Se è un’altra parrocchia lo si dichiari, senza infiocchettare il nulla, come ha fatto lo scrittore Alessandro Baricco. Ai più avvertiti quelle parole di Baricco avranno ricordato lo squallido esercizio retorico di Giampaolo Pansa, “e se lo dico io che sono di sinistra che i partigiani erano brutti e cattivi…”, “e se lo dico io che sono di sinistra –ha detto- che siamo più conservatori dei conservatori…”. Non fatevi ingannare dal packaging. Quella frase non vuol dire nulla. Semplicemente suona bene: un mantra buono per Cicchitto come per Baricco, per Gelmini come per Renzi: “la sinistra è conservatrice e va buttata come acqua sporca insieme al bambino”. Alla Leopolda s’è ripetuto fino alla noia. Poi Renzi sfotte Pierluigi Bersani su Martin Aubry (la segretaria del PSF sconfitta alle primarie) e si sente François Hollande (il burocrate di partito che l’ha battuta) ma neanche sa chi è Arnaud Montebourg (il vero outsider, con un programma critico verso il neoliberismo). Candidati Renzi. Io ti voto contro.

#occupypd

Gennaro Carotenuto su http://www.gennarocarotenuto.it


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diotima
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 307
 

Il problema non è più Renzi o tizio o caio o sempronio.

Perchè se Renzi, tizio ,caio e sempronio fanno parte di un partito qualsiasi, non c'è nessuna speranza.

Ormai è chiaro che le banche sono i padroni dei cittadini e siccome i partiti sono finanziati dalle banche stesse, nessun pinco pallino che militi lì dentro può costituire una vera speranza.

Non so se mi sono spiegata..
cioè concordo con chi sostiene che i partiti devono sparire perchè per ripagare i finanziamenti delle banche , non essendo industrie o imprese, i partiti ripagano con favori, cioè garantendo e accrescendo il loro potere.


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yakoviev
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Registrato: 2 anni fa
Post: 1671
 

Sono di Firenze e ti assicuro che Renzi non ha nulla di "nuovo" e di diverso, si muove solo furbescamente "vendendo" bene il suo personaggio. E' solo uno dei tanti attori, in questo momento forse il più di moda, che recitano sul palco osceno della politica-spettacolo. Uno dei tanti figli, tutti legittimi (a prescindere dallo schieramento), di Berlusconi, nel senso che il cavaliere è stato, cronologicamente parlando, il capostipite di queste figure.


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