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Roma - Sotto Regina Coeli per Nunzio e Marco


radisol
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Venerdì, 26 Settembre

Roma. Manifestazione sotto il carcere per Nunzio D’Erme e Marco Bucci

Nel vecchio carcere romano di Regina Coeli, sul lungotevere e sotto al Gianicolo, una volta si facevano le chiamate e si mandavano i saluti dall’alto verso le celle dei detenuti per fargli sentire l’affetto e la solidarietà. Ieri pomeriggio a Roma la “chiamata” ha assunto le caratteristiche di una vera e propria manifestazione davanti al carcere che ha rivendicato la richiesta di liberazione per Nunzio D’Erme (detenuto) e Marco Bucci (ai domiciliari), una manifestazione di solidarietà di una comunità proletaria e militante che era ben visibile nell’ampia rappresentanza di chi era in quello slarghetto a Regina Coeli e nelle parole pronunciate dal microfono.

La giornata era iniziata in mattinata con la visita a Nunzio in carcere di senatori e consiglieri comunali del Pd, di Sel e del M5S. Una delegazione ampia che deve aver sorpreso non poco l’amministrazione penitenziaria e la magistratura. Una visita breve perché ancora non c’è stato l’interrogatorio (è previsto per oggi alle 14.00) ma significativa. Ma significativa è stata anche la richiesta di Nunzio “Oh! Andate a vedè pure l’altre celle che qui ci stanno situazioni che gridano vendetta”. Non c’è da sorprendersi. “La generosità e il coraggio di Nunzio anche durante le manifestazioni oggi sono il motivo del suo arresto. Tante volte c’è stata una mano che si è allungata e magari ti ha tirato fuori dai guai” dice al microfono Guido Lutrario della USB che lo conosce da una vita. Federico del Corto Circuito prova ancora una volta a ricostruire la vicenda e il contesto, lancia un appello al coordinamento delle forze ” perché qui siamo tutti sotto attacco”. In serata si è riunita la rete di resistenza degli spazi sociali e delle occupazioni che si è costituita la settimana scorsa con una assemblea in piazza a San Lorenzo. "Lucone", che ha fatto parte della delegazione che in mattinata è riuscita a vedere e salutare Nunzio in carcere, resoconta della visita ma lancia anche un appello a non cedere ed a contrastare quel “collasso pilotato” della città che sta mandando in malora i servizi e le esigenze popolari e alimenta la guerra tra poveri nella periferia. Viene avanzata la proposta di un'assemblea nella borgata di Corcolle tra immigrati, autisti dell’Atac e abitanti del quartiere dopo i gravi fatti di sabato scorso (tensioni tra autisti e immigrati che aspettano per ore gli autobus che talvolta “saltano” la fermata, progrom contro gli immigrati nei quali si affacciano i fascisti). Davanti a Regina Coerli si alternano interventi su interventi di solidarietà con Nunzio e Marco ma anche con Paolo Di Vetta e Luca Fagiano ai domiciliari ormai da cinque mesi. Insomma si discute di accettare la sfida proprio rilanciando la capacità di ricomporre tutti i pezzi sociali di una metropoli al collasso e che i poteri forti vorrebbero agire uno contro l’altro per avere mano libera. E avere mano libera significa anche affidare alla procura di Roma e al suo “pool” di specialisti contro i movimenti sociali, la gestione politica delle emergenze e l’ideologia disciplinare che vorrebbe ormai permeare sia i comportamenti istituzionali sia le iniziative di difesa e affermazione degli interessi popolari di fronte ai morsi della crisi e dalla inerzia delle autorità.

Oggi il Gip interrogherà Nunzio a Regina Coeli. Si saprà qualcosa di più nel pomeriggio. Ma la chiamata della solidarietà nelle celle di “Regina” ieri si è sentita chiara e forte.

Federico Rucco

http://contropiano.org/politica/item/26527-roma-manifestazione-sotto-il-carcere-per-la-liberazione-di-nunzio-d-erme-e-marco-bucci


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Blutharsch
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solidarietà ai compagni detenuti e a tutti quell* che lottano contro isolamento, nocività e repressione
liberi tutti*

*a parte i nazi ovviamente 😉


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radisol
Illustrious Member
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solidarietà ai compagni detenuti e a tutti quell* che lottano contro isolamento, nocività e repressione
liberi tutti*

*a parte i nazi ovviamente 😉

Bah, a parte il fatto che di "nazi" in carcere, almeno per reati legati all'attivismo politico, non ce ne stanno proprio .... hanno quasi sempre avuto - salvo un certo periodo negli ottanta del secolo scorso - e continuano ad avere ancora oggi un oggettivo trattamento di favore ...

Comunque è pure vero che, tra detenuti, si è quasi sempre determinata una solidarietà che faceva passare in secondo piano le posizioni politiche originarie ...

Quando il fascista Concutelli, ad esempio, fu messo in isolamento per una protesta individuale non ricordo in quale carcere speciale ... i detenuti di Prima Linea misero in piedi una protesta collettiva per tirarlo fuori appunto dall'isolamento ...

E comunque, anche al di là di episodi solidali comuni come questo, nelle carceri non c'è stato quasi mai, nemmeno nei "mitici" settanta ed ottanta, scontro diretto tra detenuti politici di sinistra e di destra ...

Ricordo personalmente, in un mio breve soggiorno in quel di Regina per un arresto durante una manifestazione ... che, quando arrivò la notizia del nappista Alberto Buonoconto, appena scarcerato per gravissimi problemi di salute, che si era suicidato in casa ... ci fu una folta delegazione di detenuti di Terza Posizione ( li avevano presi quasi tutti per una inchiesta ) che venne a portarci le condoglianze a noi detenuti "de sinistra" ...

Fuori ci si menava ed anche peggio ... ma là dentro si era tutti "fratelli carcerati" ....

Parlando di Roma, a memoria d'uomo ricordo solo quel'immenso sclerato di Giusva Fioravanti ... arrestato allora per banalissimi reati comuni, era prima della sua "epopea" coi Nar ... aveva lasciato su una panchina il giubbotto con dentro i suoi documenti ma anche alcune dosi di cocaina ... nel suo soggiorno a Rebibbia scatenò quasi tutti i giorni risse con tutti, non solo i compagni ma anche coi detenuti comuni ... al punto che dovettero metterlo prudentemente ( per lui) alle celle di isolamento ... ma stiamo appunto parlando di uno sclerato totale .... come la sua storia successiva dimostrerà ampiamente ...


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