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Saviano, la Democrazia e la Bellezza


Tonguessy
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Ho apprezzato il Saviano di Gomorra, quelle sue capacità di far capire come la mafia (ovvero lo sfruttamento delle risorse comuni per l'interesse di pochi) sia una prassi consolidata nella società italiana dei giorni nostri.

Non ho capìto quindi il doppio carpiato con piroetta che lo scrittore ha fatto per magnificare, questa volta, la stessa società che prima biasimava per condannarne un'altra.
Sto parlando della trasmissione del 11/11 (uh, un numerologo mi assista!) trasmessa da Raitre (che tempo che fa).

Occorre però prima inquadrare la questione. Cominciamo con l'elencare le istituzioni che sono interessate a rovesciare la democrazia Iraniana.

Iran Democracy Program-IDP si parla di diverse centinaia di milioni di dollari di finanziamenti. Questa organizzazione è preoccupata perchè chi riceve dollari USA in Iran viene molestato e arrestato per le loro attività "pro-democracy"
http://www.niacouncil.org/index.php?option=com_content&task=view&id=8...

National Endowment for Democracy (NED)-Allen Weinstein che aiutò a fondare politicamente la NED ammette: "molto di quello che facciamo oggi è stato fatto di nascosto per 25 anni dalla CIA"
http://www.thirdworldtraveler.com/CIA/National%20EndowmentDemo.html
La NED rivendica di avere corrotto così più di 6.000 organizzazioni nel mondo in una trentina di anni. Tutto ciò, naturalmente, essendo camuffato sotto l'aspetto di programmi di formazione o d'assistenza.
http://files.splinder.com/66d22338c8e48ca3c54880401acf3769.pdf

United States Institute for Peace (USIP): intimamente legata alla NED, visto che amministratori del NED seggono nel consiglio d'amministrazione del USIP e viceversa.

Quindi sappiamo che gli USA sono attivamente impegnati ad esportare democrazia nel mondo: L'iraq è finalmente democratico, l'Afganistan lo sta diventando e anche l'Iran dovrà cedere alla democrazia, volente o nolente.

Cosa meglio di qualsiasi altra impersonifica la democrazia made in USA? I media, of course.
Dice Saviano: "Il video della morte di Neda viene mandato in prima serata da una giornalista della CNN, e milioni di persone finalmente sanno cosa sta succedendo in Iran" (3:24-a).
"A quel punto la manifestazione contro Ahmadinejad inizia ad avere un ruolo fondamentale nella vita dell'informazione internazionale e anche per le persone" (3:59-a)
Traduco: i miliardi di dollari spesi nell'ingerenza iraniana cominciano a dare qualche frutto.

La morte di Neda poi ha suscitato non poche perplessità. A chi interessi leggere delle argomentazioni sul caso ecco un link:
http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2009-06

Saviano non ha comunque dubbi sul movente dell'assassinio (vero o presunto che sia) di Neda: "Neda quella mattina sta manifestando, ha un cellulare ed è donna: tre elementi che la condannano a morte" (1:45-a).
Tutta un'altra cosa qui, al Bolzaneto o alla Diaz, dove alle donne venivano offerte rose quando facevano vedere di possedere un cellulare, lasciapassare universale in ogni democrazia che si rispetti.

Dopo avere impartito lezioni di democrazia, Saviano passa poi a discettare sulla bellezza:
"Tantissime volte mi sono chiesto: perchè? Perchè questo a Taraneh?
Qual'è la ragione che spinge tanta cattiveria, tanta ferocia a una ragazza innocua. La risposta me la sono data guardando la sua foto:
Taraneh è bellissima, era bellissima..." (0:10-b)
Ecco, questa ci mancava. Aveva individuato con insolita arguzia tre elementi essenziali per il crimine di stato iraniano (donna che manifesta con cellulare) ma ci deve pur essere qualcos'altro: il quadro così com'è sennò non regge. Saviano se lo chiede continuamente, e alla fine, dopo lunga analisi, scopre finalmente la ragione ultima di quei delitti di stato: la bellezza. Per Saviano, la CNN e tutti noi sarebbe stata tutta un'altra storia se fossero state racchie. Non si sarebbero trovati motivi validi, qualsiasi fossero stati. Avessero anche avuto in mano un assegno della NED la loro morte non avrebbe avrebbe trovato adeguata giustificazione. Ma adesso tutto combacia, caso chiuso.
"Taraneh era bellissima, era bellissima Neda...e anche lei da fastidio... non volevano morire per nessuna causa, volevano vivere, e hanno manifestato per un unico grande obbiettivo: poter essere felici, organizzare una festa, vestirsi come vogliono, truccarsi come vogliono, guidare, parlare al telefono, stare meglio. Stare meglio significava manifestare contro il governo di Ahmadinejad" (2:09-b)
Ecco, lì a Teheran le cose vanno malissimo, le donne bellissime non riescono ad organizzare nessuna festa, non possono truccarsi nè
guidare, nè tantomeno parlare al telefono. Figuriamoci stare meglio: mica tutte manifestano contro Ahmadinejad!
Da noi invece le donne bellissime possono truccarsi mentre guidano, guidare mentre telefonano, e possono anche stare meglio se riescono ad evitare gli incidenti stradali. Potere della democrazia!
Giunge inevitabile il pistolotto finale: "Guardando Taraneh, guardando
Neda, in qualche modo si raggiunge una verità: che la loro bellezza è la vittoria che in questo momento sta cercando di portare i diritti civili e i diritti democratici in Iran" (2:45)
Scopriamo così che la vittoria esiste a priori, non è un fatto contingente, ed è d'accordo con la bellezza di esportare la democrazia anche in Iran, dopo l'Iraq e l'Afganistan.
I miliardi di dollari investiti dalla NED, IDP e USIP non c'entrano niente, fidatevi di Saviano.

a- http://www.youtube.com/watch?v=NUlwQEtDrRc
b- http://www.youtube.com/watch?v=ZdBTScdKegU&feature=related
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http://groups.google.it/group/approfondimenti/browse_thread/thread/3bab1bf0aaa4a304?hl=it


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Tao
 Tao
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Io non sto con Roberto Saviano: il senso di colpa di Fabio Fazio, Antonio Ingroia e l'Italia inerme

Via, mi tappo il naso e scendo in trincea. Questo post sarà impopolare. Ne ho testato alcuni spunti ieri sera su Facebook durante la puntata speciale di Fabio Fazio con Roberto Saviano ( http://teledicoio.blogosfere.it/2009/03/roberto-saviano-a-che-tempo-che-fa-riflessioni-sparse.html ) . Poi la discussione è proseguita via mail e su Skype e si sa, chi semina vento raccoglie tempesta.

A salvarmi arrivano le parole del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che a Klaus condicio ( http://www.youtube.com/user/klauscondicio ) ha dichiarato ( http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_25/saviano_tv_ingroia_17012ffe-1939-11de-8031-00144f486ba6.shtml ) : «Spero che Roberto Saviano riesca a liberarsi dal personaggio che gli è stato appiccicato addosso, icona del professionista anticamorra. È opportuno utilizzare i media per poter lanciare messaggi positivi soprattutto ai giovani. Non bisogna, però, apparire come coloro che vogliono fare professionismo. Saviano ha dimostrato di essere bravo e intelligente. Immagino che riuscirà ad avere un livello di consapevolezza tale da poter rilanciare d'ora in avanti la sua immagine» (dal Corriere http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_25/saviano_tv_ingroia_17012ffe-1939-11de-8031-00144f486ba6.shtml ).

Ecco che cos'era quel neo su Saviano ( http://cronacaeattualita.blogosfere.it/tag/Roberto%20Saviano ) ieri sera da Fazio: il personaggio. Saviano ha recitato a soggetto per comunicare in modo efficace. E ce l'ha fatta, ovvio. Sa di voler arrivare sulle prime pagine dei giornali perché crede nel potere della parola. Forse l'ossessione è dettata dal senso di claustrofobia delle parole degli altri, come ha spiegato più tardi David Grossman, e Saviano appaga la sua ossessione - anche - con il soddisfacimento dell'ego. Sia chiaro: questo nulla toglie alla sua bravura e al colpo di fortuna straordinario (come ha riconosciuto Paul Auster) che gli ha fatto pubblicare la sua Gomorra in 50 paesi (e schernirsi sul patrimonio accumulato con un ingenuo "ma uno scrittore non diventa mai ricco" è una riflessione che sminuisce l'intelligenza del pubblico quando sulle pareti dello studio vengono proiettate le decine di edizioni in cui è stato tradotto Gomorra. Su). Insomma, apriamoci a qualche critica. 

Saviano vive una non vita, e ci crediamo; vive nel momento in cui esce per una ospitata tv o per un'intervista come riporta Scheggedivetro ( http://scheggedivetro.blogosfere.it/2009/03/saviano-professore-di-storia-e-giornalismo-da-fazio-le-parole-possono-cambiare-le-cose-una-grande-se.html ) . Ma quel che avvilisce è che gli italiani di ieri sera davanti a Roberto Saviano erano come Fabio Fazio: servili, distesi, lacerati da un senso di inferiorità dinanzi a tutto quello splendore di scrittore. Per carità; solo lui è riuscito sinora a raccontarci Sandokan e la dinastia degli Schiavone ( http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Schiavone ) , le abitudini degli Scarface di Casal di Principe, i titoli sconcertanti del Corriere di Caserta ( http://www.corrieredicaserta.net/ ) , il potere della diffamazione contro don Peppe Diana ( http://www.pupia.tv/modules.php?name=News&desc=full&file=article&sid=5126 ) , i ragazzi chiamati per nome dai killer e morti ammazzati. Ma questi non sono forse eroi che prendono vita per bocca di Saviano? Il rischio a cui si riferisce Ingroia è quello di guardare il dito anziché la luna, perché il nostro giornalista di Repubblica dovrebbe essere un mezzo per dare voce all'ingiustizia.

Certo, la vita non vita sotto scorta ti cambia ( http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/spettacoli_e_cultura/saviano-rushdie/saviano-rushdie/saviano-rushdie.html ? , i carabinieri diventano la tua famiglia; i milioni di copie vendute ( http://milionidieuro.myblog.it/tag/roberto+saviano> ) possono dare alla testa. Ma sei uno scrittore documentale, non una primadonna. Saviano deve tanto anche ai giornalisti locali caduti nell'oblio, ai cronisti che tutti i giorni scendono in strada per raccontare la camorra per il gusto dell'onestà e senso civico. Che sia il loro megafono, dunque, per portare a compimento la vocazione messianica. Allora sì che sarebbe un eroe. 

Io non mi sento in colpa perchè non sono e non adoro incondizionatamente Roberto Saviano. Il peccato di omissione per cui si batte il petto Fazio durante la trasmissione è la scoperta dell'acqua calda, la sceneggiata napoletana di un paese senza memoria che inventa gli eroi per riconoscersi inerme e giustificare l'immobilismo. Così allontana le responsabilità individuali e, voilà, le colpe sono mondate.

Saviano eroe, si dice. E' uno scrittore, è un mezzo, è un giornalista, è un caso editoriale. E' anche coraggioso, anche se la corazza di guerriero impavido è stata regalata dalle case editrici straniere che hanno comprato i diritti prima del successo editoriale in Italia. Saviano sa e ha tanto da raccontarci. Ma continuare a guardare il dito e non la luna farà nascere un altro caso Saviano tra dieci anni. Il problema della camorra sarà irrisolto e il Corriere di Caserta continuerà a titolare piacione sulle velleità amatorie dei boss. Meno dedizione acritica e più razionalità, più conoscenza. E uno sguardo anche alla compostezza di Salman Rushdie e David Grossman, che privilegiano l'oggetto della narrazione al proprio ego, non guasterebbe.

Comunque, grazie a Roberto Saviano. E anche ad Antonio Ingroia.

Fonte: http://politicaesocieta.blogosfere.it
Link: http://politicaesocieta.blogosfere.it/2009/03/io-non-sto-con-roberto-saviano-il-senso-di-colpa-di-fabio-fazio-antonio-ingroia-e-litalia-inerme.html
12.11.2009


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trotzkij
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Spero che Roberto Saviano riesca a liberarsi dal personaggio che gli è stato appiccicato addosso, icona del professionista anticamorra. È opportuno utilizzare i media per poter lanciare messaggi positivi soprattutto ai giovani.

Infatti Saviano ora fa il professionista del Sionismo bello e buono, e dell'interventismo democratico-bombardatore degli USA altrettanto bello e buono.
Israele e USA, due nomi che bastano a far capire il successo di 'Saviano'.
Fazio, si sa cos'è, perciò si sa cosa invita nella sua (nostra!) trasmissione: il bel mondo 'intellettuale' della massoneria filoinglese; caritatevole fuori, efferata dentro (quando non la vede nessuno). (Già il trucchetto era uscito fuori con Paulo Coelho, mentore dell'inventore della martire Neda).
Una domanda a Fazio: quando ci parlerai dell'Honduras e della Palestina?
Finiamo in gloria: Antonino Ingroia.

I come Ingroia. È il magistrato con cui lavorava il maresciallo Ciuro, che stava nella sua stessa stanza. Ingroia, caselliano di ferro, ha indagato sui principali misteri di Palermo e d'Italia: dal caso Contrada al covo di Totò Riina, dai sistemi criminali ai legami mafia e politica, al processo Dell'Utri. Il pm ha però scoperto che il suo compagno di banco (l'ing. Aiello) flirtava con la mafia solo quando Grasso lo ha chiamato per comunicarglielo.
http://www.cuntrastamu.org/mafia/news/notizia.php?insid=2130

... il dottor Ingroia, che riceveva Aiello nel suo ufficio e una volta siamo andati insieme a prendere il caffè.
http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/16/Quattro_magistrati_frequentavano_delle_cliniche_co_9_050116056.shtml


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Truman
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Sullo stesso argomento è il precedente post di Pietro Ancona (sempre nei forum):

Email a "che tempo che fa speciale " con Saviano


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mikaela
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Infatti Saviano ora fa il professionista del Sionismo bello e buono, e dell'interventismo democratico-bombardatore degli USA altrettanto bello e buono.
Israele e USA, due nomi che bastano a far capire il successo di 'saviano

RIPORTO SOTTO UNA DELLE TANTE RISPOSTE DI BARNARD AI COMMENTI SOTTO LA SUA CONSIDERAZIONE PERCHE' UCCIDERE SAVIANO.CHISA' PERCHE' QUANDO LE COSE LE DICE BARNARD VIENE RIEMPITO D'INSULTI QUANDO LE FA NOTARE QUALCUN ALTRO IL DIALOGO SI SVOLGE NELLA MASSIMA CORRETTEZZA

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5272&mode=thread&order=0&thold=0

Re: PERCHE' UCCIDERE SAVIANO ? (Voto: 1)
di BarnardP il Domenica, 23 novembre @ 2042 CST
(Info Utente | Invia un Messaggio)
Sono Paolo Barnard. Mi preme rispondere in particolare a chi si scandalizza perché "fra tutti gli stronzi che ci sono in Italia, Paolo Barnard se la prende sempre con i Travaglio, Saviano, Grillo... ecc., con i pochi cioè che almeno tentano di fare qualcosa". Orbene, io non me la prendo con loro. Fate attenzione. Me la prendo con qualcosa di molto molto più grave e che tocca i Travaglio, Grillo, Saviano solo tangenzialmente. Si tratta della perfida abilità del Sistema di manipolare l'Antisistema così da renderlo inefficace. Il Sistema promuove con i suoi metodi canonici - che sono i successi massmediatici ed editoriali - guarda caso solo certi personagggi 'scomodi', quelli che a guardarci bene non stanno intaccando un accienti di NULLA del Sistema. Ecco che noi poveri polli vediamo trionfare sulle barricate della 'resistenza' nomi come Saviano (innocuo alla Camorra), come Travaglio e Grillo (innocui alle destre neoliberali), Guzzanti (innocua anch'essa), come Rizzo e Stella (proficui al Sistema) eccetra. E notate: costoro stanno sulle barricate della resistenza... cioè in salotti tv in prima serata, mega case editrici, convegni internazionali, teatri straripanti, copertine dell'Espresso, articoli sul Time, NYTimes, ecc. cioè proprio come a Portella della Ginestra vero?, o come alla Diaz del G8 di Genova, con la tortura dietro l'angolo vero? (o il ristorantino di via Teulada?) Ma quando aprirete gli occhi? Vi sto dicendo: piantatela di farvi infinocchiare dal Sistema e dai suoi fasulli 'antagonisti'. Guardate oltre, là dove il Sistema ha veramente le sue radici, è là che dovete colpire. Ma vi sembra possibile che in una terra che ha partorito centinaia di eroi antimafia morti incaprettati senza mai essere apparsi su un giornale, reclusi terrorizzati nelle loro abitazioni senza che più neppure un foglio locale gli pubblicasse una riga, sepelliti nell'anonimato e rifiutati da qualsiasi editore, vi sembra possibile che da lì possa di colpo sbucare un giovane che passa dalla sua lambretta alla Mondadori di Berlusconi direzione Academy Awards di Hollywood, sul tappeto rosso della presidenza della Repubblica e del comitato dei Nobel, se veramente costui fosse una spina nel fianco di anche solo mezzo potere forte? Da Cosimo Cristina a Mario Francese fino a Peppino Impastato, da Mauro Rostagno a Giancarlo Siani, chi prima di morire è stato Superstar? Facciamola finita: Saviano è un eccezionale divulgatore di utilità sociale. Ma non è un pericolo per la Camorra. Il fenomeno Gomorra è isteria di massa per NON VEDERE, per non voler vedere, comodo per non andare oltre. Io non sono un profeta e neppure un genio: sono uno che almeno lo vede sto maledetto Re nudo come un verme!


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Tetris1917
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Per chi ha letto "La concezione materialistica della storia", ha appreso ben bene, che in qualsiasi analisi di qualsiasi fenomeno, e' importante partire dalla realta' e dal concreto. E poi astrarre tutte le teorie che ne derivano. E non fare il viceversa, poiche' si andrebbe verso l'ideologismo.
Prendendo spunto da questo semplice concetto, caliamolo nel "tipo" Saviano.

Quando Saviano scrisse Gomorra, era stato a contatto diretto con i fatti che raccontava, altrimenti la storia per esempio dei visitors non poteva inventarsela, come tutta la saga dei Casalesi. E' chiaro che in quel libro, lui aveva molte fonti da cui attingere, come per esempio il processo Spartacus. Insomma era concretamente dentro i fatti. Eccone il risultato, un ragazzo in gamba, dentro i fatti, con cognizione ed intelligenza, partorisce qualcosa di valido e di nuovo.
Ma successivamente chissa', per farlo fuori-diversamente, cioe' proteggendolo ed isolandolo dalla realta', l'hanno prima esposto bene bene come araldo di chi (Bertinotti ricordate?) voleva essere affianco a questo nuovo vento di legalita'. Poi l'hanno assegnato a un programma di protezione. Questa e' la sua fine. Non si puo' stare dentro i fatti, con la scorta. Allora e' iniziato il processo, per lui, di scorporo dalla realta, dei fenomeni concreti. La scorta gli e' stata messa per ingabbiarlo. Per buona pace al Barnard-antisistemico. Il suo angelo custode, e' proprio uno che con i casalesi e' una sola cosa, Cosentino. Vi siete chiesti come mai chi decide la scorta, e' alla fine il governo in cui Cosentino giace? Insomma una bella contraddizione.
Ecco quindi come mi spiego la decadenza del "tipo" Saviano, non Roberto sia ben inteso, perche' potenzialmente e' un ragazzo che potrebbe dare moltissimo ancora. Ho letto il suo secondo lavoro letterario (come dice lui) e' chiaramente una manifestazione di .....in-realta' e di tentativo di aprirsi la strada verso un ruolo piu' intellettualistico. Devo essere sincero: appena ho visto i primi due minuti della puntata dell'11/11, la mia persuasione su quello che ho ora esposto, si e' definitivamente concretizzata.
Saluti


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Tonguessy
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@Tetris1917: verissimo quello che dici. Da espositore di realtà Saviano è diventato descrittore di astrazioni. Un ideologo. Un prete che parla di bellezza. Uno spostamento semantico, quello di Saviano, che non può non preoccupare. Abbandonata la denuncia dei fatti, arriva l'esposizione delle teorie più inverificabili. Dalla mafia alla bellezza, dall'abuso all'estetica.
A quando una sua apparizione tv come critico d'arte?


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AldoVincent
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Saviano, al quale vanno riconosciuti meriti eccelsi, dovrebbe evitare di parlare di cose che non conosce.
Quando per esempio afferma che a Teheran le donne bellissime non riescono ad organizzare nessuna festa, non possono truccarsi nè guidare, nè tantomeno parlare al telefono, dice castronerie.

Dentro le case le donne sono regine e COMANDANO i loro mariti felicemente assoggettati.
Nel caotico traffico di Teheran una delle percentuali più alte del mondo, sono le guidatrici iraniane. Le feste le organizzano pure le puttane che "battono" in auto e tramite cellulare organizzano feste.
Il rituale lo riportai nel mio diario clandestino dalla Persia "CìAO TEHERAN" e alcuni spezzoni si trovano ancora nel mio www.giornalismi.info/aldovincent

Ci sono comunque testimonianze eccelse, dai libri della Gruber ai puntualissimi reportages di News24 di Piero Di Pasquale...

www.giornalismi.info/aldovincent


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