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Sbarchi,sindaci del sud danno ragione a Maroni


helios
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Sbarchi, i sindaci del Sud danno ragione a Maroni

Dalla Campania alla Sicilia, i sindaci appoggiano i governatori che dicono no ai profughi: "Situazione insostenibile"
Giovanni Masini - Lun, 08/06/2015 - 13:17
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Il sindaco di Corigliano Calabro è solo l'ultimo, di una lunga fila di sindaci del Mezzogiorno a dare ragione a Roberto Maroni, il governatore lombardo che nelle scorse ore ha tuonato contro il piano di accoglienza degli immigrati proposto (o meglio imposto) agli amministratori locali da parte del Viminale.

Il caso di Corigliano Calabro

Il primo cittadino del comune calabrese, Giuseppe Geraci, di centrodestra, alza la voce dopo l'arrivo di 475 migranti giunti questa mattina a bordo della nave Driade della Marina Militare. "Sono pienamente d'accordo con la posizione del Presidente della Lombardia, Roberto Maroni, perchè il nostro impegno non può durare all'infinito. Noi non siamo razzisti - ha aggiunto - ma ora la situazione è diventata insostenibile. Come Comune non riusciamo più a far fronte alle spese per garantire assistenza e accoglienza ai migranti." Geraci spiega di aver fatto presente le proprie difficoltà, anche di bilancio alla Prefettura, ma ha aggiunto che la frequenza degli sbarchi è tale da non consentire nemmeno una rendicontazione precisa delle spese: "Al momento non ci sono ancora gli autobus per trasferire i migranti", spiega furibondo.
Anche il Pd dà ragione a Maroni

Ma Geraci non è l'unico, e a protestare per la gestione dell'emergenza immigrazione da parte del governo sono anche gli amministratori di centrosinistra. Come il sindaco piddì di Centola (Salerno), Carmelo Stanziola, che a Panorama spiegava, poco più di un mese fa: "Sono andato in Prefettura a dire che se provano a mandarmi anche un solo immigrato in più di quelli che già accogliamo, sarò costretto a reagire. Non farò come il mio predecessore, che ne accolse 120-130: non possiamo riempirci d’immigrati che passeggiano per le strade in attesa che qualcuno gli dia una giornata di lavoro. Noi siamo una località turistica".

Nel 2014 nella frazione di Palinuro il centro di accoglienza della Caritas fu teatro di risse e rivolte, che rimangono ancora molto vive nella memoria di Stanziola.

Stessa solfa a Rosarno, altra località celebre per le rivolte degli immigrati che nel 2010 protestavano contro condizioni di vita insopportabili: il primo cittadino Elisabetta Tripodi è nettissima, "non si possono aprire le porte a tutti."
L'urlo dei sindaci: "Roma ci lascia soli"

Il coro di chi si lamenta per uno Stato che si fa vivo solo al momento di presentare il conto comprende anche il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, del Pd e il collega M5S di Ragusa Federico Piccitto, che attacca: "lo Stato provoca il razzismo degli italiani."

"Se a Pozzallo sbarca un minore, per legge, lo devo prendere in carico io come Comune, spendendo 60-70 euro al giorno - spiega Piccitto - Ma io quei soldi non li ho e se li avessi e li spendessi per quel minore i miei concittadini direbbero che mi occupo più dei migranti che degli italiani. E avrebbero ragione."
Le promesse mancate del governo

Tre mesi fa, a inizio marzo, una delegazione di sindaci del Mezzogiorno (Salerno, Trapani, Augusta, Pozzallo, Reggio Calabria...) aveva chiesto un incontro con Angelino Alfano per coordinare la gestione dell'emergenza immigrazione: "non ci sottraiamo all'impegno - spiegava il sindaco di Taranto Ippazio Stefano - ma vogliamo misure certe e linee operative condivise".

Di vertici ce ne sono stati, ma con l'estate che avanza la marea dei sindaci che si sentono abbandonati non accenna a diminuire.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/sbarchi-i-sindaci-sud-danno-ragione-ai-governatori-nord-1137941.html

evidentemente si fa concreta l'ipotesi che il governo non esiste.Prima era solo una ipotesi ma ora è una certezza.
Lo stesso modo di pensare da nord a sud sul tema migranti è un segnale chiaro. E Roma è in mezzo al nord e al sud Italia,schiacciata in mezzo.


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Whado
Eminent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 38
 

"Stessa solfa a Rosarno, altra località celebre per le rivolte degli immigrati che nel 2010 protestavano contro condizioni di vita insopportabili"

Ma se stavano meglio al loro Paese perché sono venuti in Italia?

Arrivano qui senza essere stati invitati, senza un lavoro, senza conoscere la lingua, senza saper fare qualcosa. Occupano le nostre case, e se provi a dirgli che ci sono delle leggi e che stanno violando i tuoi diritti ti pestano pure.

Se va bene si mettono a bighellonare per le strade e la sera li vedi sempre ad ubriacarsi. Mi domando ma se il giorno non lavorano dove li trovano i soldi per comprare alcolici?
Se invece sono nel giro dello spaccio di droga o nel racket della prostituzione sono anche pericolosi.

Certo ci sono anche le persone che si danno da fare e riescono ad integrarsi, ma sono poche rispetto a tutti quelli che arrivano.

Secondo me è una bomba sociale che prima o poi arriverà alla detonazione. Quando saranno diventati 30 o 40 milioni cosa succederà?


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