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30 Maggio 2012 18:33
Scalata Unipol, tutti assolti tranne Consorte e Sacchetti
Di Annalisa Vilardo
Tranne Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, sono state tutte assolte le 13 persone fisiche imputate al processo di appello per la tentata scalata di Unipol a Bnl. L'ex presidente della compagnia bolognese e il suo numero due sono stati condannati per insider trading e ostacolo all'autorità di vigilanza rispettivamente a un anno e 7 mesi e un anno e 6 mesi.
La seconda sezione penale della Corte d'appello di Milano ha assolto invece Carlo Cimbri dalle accuse di aggiotaggio e ostacolo all'autorità di vigilanza nell'ambito del processo sulla tentata scalata di Unipol a Bnl. Cimbri, attuale amministratore delegato di Unipol, all'epoca dei fatti era il direttore generale della compagnia bolognese. In primo grado era stato condannato a tre anni e sette mesi e a pagare una multa di un milione di euro.
Anche l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio e l'editore Francesco Gaetano Caltagirone sono stati assolti: il verdetto di secondo grado ha riformato quello pronunciato dal tribunale di Milano il 31 ottobre scorso, quando sia Fazio che Caltagirone furono condannati a 3 anni e 6 mesi di carcere.
Vito Bonsignore, Danilo Coppola, Ettore Lonati, Tiberio Lonati, Stefano Ricucci, Giuseppe Statuto, Guido Leoni, Emilio Gnutti, tutti condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi, sono stati assolti. Come conseguenza dell'assoluzione del banchiere Leoni e dell'imprenditore bresciano Gnutti sono state revocate le sanzioni pecuniarie nei confronti della Banca Popolare dell'Emilia Romagna (270mila euro in primo grado) e di Hopa (400mila euro in primo grado).
Revocata anche la provvisionale da 15 milioni di euro che in primo grado era stata riconosciuta alla parte civile Bbva. Il tribunale di Milano con la sentenza di primo grado aveva condannato alcuni degli imputati tra i quali Giovanni Consorte, Antonio Fazio e Francesco Gaetano Caltagirone a dover pagare 15 milioni al Banco di Bilbao, ma la Corte d'appello ha revocato questa decisione, condannando invece il Bbva a pagare le spese di giudizio.
"L'Italia ha perso una banca. Se non ci fosse stato un intervento così pesante da parte della magistratura, le cose sarebbero andate diversamente. Resta un danno economico per il Paese irreparabile". Questo il commento in coro delle difese di alcuni degli imputati quali Marco De Luca, avvocato di Emilio Gnutti e Guido Alleva che ha difeso Francesco Gaetano Caltagirone.
31 Maggio 2012 0:50
i vertici della magistratura sono massonici. cosa volevate? che si facessero del male tra confratelli?