Notifiche
Cancella tutti

Spataro: cara Annunziata, io non sono un adorante


AlbaKan
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 2015
Topic starter  

Non è facile stabilire i confini entro i quali si dovrebbe muovere un magistrato. Bisogna andarci cauti. Molti sono stati assassinati e quando ci sono i morti di mezzo il terreno si fa accidentato assai. A volte, addirittura pericoloso. Il fatto si è che ad un certo punto alcuni magistrati si sono disegnati la croce sulla spalla sinistra e sono partiti per la guerra di liberazione. Dai pretori d’assalto (i primi crociati dell’ambientalismo), ai pm antimafia e antiterrorismo, lo schieramento dei magistrati-lottatori, cioè dediti alla lotta contro fenomeni sociali, quali la corruzione ambientale o la camorra, ha cominciato ad occupare le prime pagine a ritmi crescenti. Oggi, non si può criticare l’impegno di quel pm senza che ti gettano fra i piedi il cadavere di Falcone. Succede perfino che il magistrato contestato sia uno di quelli che a suo tempo ostacolarono in tutti i modi l’azione di Falcone. Ma uno si deve stare.

Prima di continuare, va sottolineare che antichissime regole sociali sono ignorate o violate senza che nessuno se ne lamenti. Un esempio per tutti: le guerre non si dichiarano più, né da un balcone, né da un emiciclo. Noi andiamo, bombardiamo, invadiamo Stati, senza uno straccio di dichiarazione di guerra. E se è “giustificato” per noi, come Italia, perché la Costituzione vieta la guerra, non si capisce perché anche quei governi, che potrebbero legittimamente proclamarla, dichiarano tutto l’immaginabile tranne che la guerra. Si può cannoneggiare per difendere i civili, per motivi umanitari, per ristabilire la pace, per far nascere la democrazia e via paroleggiando. Un’invasione è semplicemente una ingerenza umanitaria e alla via così.

In questa società caotica e sregolata, anche il magistrato reinterpreta il proprio ruolo. Egli non si limita ad applicare la legge, egli lotta. Non più arginato, il suo impegno esonda. L’arringa non la riserva per l’aula. La estende dovunque. Va alla radio e alla televisione, sale sui palchi a comiziare, scrive sui giornali, pubblica libri. E chi gli può dire qualcosa? E’ un magistrato, certo, ma è soprattutto un cittadino e il suo diritto di parola lo garantisce la Carta. Con il casino che c’è, si potrebbe anche accettare, se non fosse che i magistrati si definiscono cittadini come gli altri, quando sostengono le loro crociate, e personificano invece le istituzioni quando l’investe una qualche critica. Tu dici che quella toga è comunista? La casta insorge unanime: miserabile attacco senza rispetto per i tanti che hanno dato la vita eccetera eccetera.

Quando Berlusconi le spara grosse e solitamente a palle incatenate, la gente qualunque si sente vendicata. Berlusconi come Zorro. Noi tutti non abbiamo la forza – a cominciare dai soldi – per affrontare la casta. Lui sì e lo fa. Sicché la gente gli dà ragione anche quando ha torto. Le crociate a colpi di intercettazioni a strascico, di interpretazioni elastiche (di norme e procedure), di complicità massmediatiche, Berlusconi le combatte con leggi ad personam, con i migliori avvocati e con campagne di controinformazione.

Una strategia che sarebbe un boomerang se i magistrati si comportassero diversamente. Un pm milanese va in tv (da Lucia Annunziata) e dichiara: «I magistrati adoranti piacevano molto al duce, e anche oggi a qualcuno piacerebbe disporre di una magistratura come quella, ma la nostra Costituzione ha scelto un modello totalmente diverso, quello di una magistratura indipendente e indifferente a ogni logica politica». Mussolini dovette inventare i Tribunali Speciali per fare le crociate contro gli antifascisti, perché i magistrati “normali” il più delle volte assolvevano i rei per insufficienza di prove. Semmai oggi si potrebbe dire che alcuni settori che si sono autocostituiti in “tribunale speciale antiberlusconista”. Qua bisogna stare attenti anche nel ricordare sommessamente che Armando Spataro (il pm “storico” di cui sopra) è un ex segretario nazionale del Movimento per la Giustizia, che è una delle correnti di sinistra del sindacato dei magistrati. E come sindacalista, intendiamoci, ha diritto ad essere sfrenato.
Giuspe

Fonte: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=7778


Citazione
GRATIS
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 102
 

Ma non capisco perchè tirare fuori certe definizioni ... "pretori d'assalto ... pm antimafia .... magistrati lottatori cioè dediti alla lotta contro fenomeni sociali" ecc. Sarò ingenuo, ma mi domando: c'è o non c'è l'obbligatorietà dell'azione penale? Se un magistrato riceve una notizia di reato deve avviare una indagine ed avviare un procedimento, così come un vigile urbano che vede una macchina in sosta vietata eleva contravvenzione. Non è nè un pretore nè un vigile d'assalto ma semplicemente fa il proprio dovere. O no?


RispondiCitazione
Condividi: