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Tav, in fiamme macchinario a Bussoleno


helios
Illustrious Member
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È la seconda volta che succede all’azienda
Tav, in fiamme macchinario a Bussoleno
Una macchina foratrice andata a fuoco alla Geomont
Inchiesta della procura di Torino: non si esclude la pista anarchica

Le immagini dell’incendioLe immagini dell’incendio
Incendio alla Geomont di Bussoleno, una delle aziende impegnate nei lavori al cantiere della Tav di Chiomonte. Intorno all’ora di pranzo è andata a fuoco una macchina foratrice, montata su un cingolato. Si trovava da due ore e mezza nel cortile dell’impresa, alla periferia di Bussoleno. Prima, era stata utilizzata, come di consueto, all’interno del tunnel della Maddalena. I vigili del fuoco sono accorsi sul posto, insieme ai carabinieri, e hanno domato le fiamme in poco tempo.

L’ALLARME ALLE 13.04 - A dare l’allarme è stata la signora Rosanna, impiegata alla Geomont, compagna del titolare, Giuseppe Benente. La telefonata ai pompieri di Susa è arrivata alle 13.04. «Sono nel magazzino,vedo delle fiamme fuori, aiuto». Poi ha riattaccato. I vigili del fuoco non hanno avuto bisogno di richiamare per chiedere esattamente cosa fosse accaduto, perché non è la prima volta che alla Geomont bruciano mezzi. Dopo il sopralluogo, né i carabinieri né i pompieri hanno trovato inneschi. Né tracce di benzina o liquidi infiammabili. «Dagli accertamenti non sono emersi elementi utili per stabilire la causa dell’incendio» scrivono i pompieri nella relazione conclusiva che segue l’intervento.

IPOTESI PISTA ANARCHICA- Mentre sull’episodio indagano i Norm – Nucleo operativo radiomobile - dei carabinieri di Susa, che hanno messo sotto sequestro il mezzo, la procura di Torino ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e ha mandato un perito in Val di Susa. Gli inquirenti non si sbilanciano sulla dolosità dell’evento, perché mancano gli elementi oggettivi. Ma considerano l’ipotesi che possa trattarsi di un’azione a firma anarchica. In virtù di vari elementi. Il primo, è che la Geomont è già stata attaccata più volte, come molte altre imprese che lavorano alla Tav. In secondo luogo, oggi a Torino sono accaduti fatti che potrebbero essere collegati all’incendio. Una busta con polvere sospetta e insulti legati al mondo delle «banche, delle finanze e delle infrastrutture» è stata recapitata presso la sede di Finpiemonte.

GRILLO E PERINO SOTTO PROCESSO - In tribunale inoltre, si è svolta in mattinata un’udienza importante del processo a carico di Beppe Grillo e del leader No Tav Alberto Perino. Entrambi sono imputati per aver violato i sigilli dell’ex baita Clarea, storico presidio No Tav. Mercoledì è stato sentito come teste il comandante dei carabinieri di Susa Stefano Mazzanti. Finita l’udienza, è stato interrogato dal pm Andrea Padalino Alberto Perino, indagato in un altro procedimento. Sono tutti elementi che portano gli inquirenti a ipotizzare che l’incendio potrebbe essere una «risposta» degli anarchici alle ultime vicende giudiziarie.

NON CI SONO TESTIMONI - Ma questa resta al momento solo un’ipotesi, visto che, al momento, non sono arrivate rivendicazioni né esistono testimoni che hanno assistito al divampare delle fiamme. «Io ero a Verbania – racconta il titolare della Geomont, Giuseppe Benente – Non siamo assicurati, dovevo vendere quel macchinario che mi avrebbe fruttato 80mila euro. È la seconda volta che mi incendiano un mezzo. Io non voglio dire niente, però in 30 anni io non ho mai visto un macchinario prendere fuoco da solo. In movimento sì, ma questo era parcheggiato nel cortile. Era fermo».
02 ottobre 2013

http://www.corriere.it/cronache/13_ottobre_02/tav-incendiato-macchinario-bussoleno-6de49d42-2b6d-11e3-93f8-300eb3d838ac.shtml


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