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Trattative Stato-mafia: Pisanu conferma


AlbaKan
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Post: 2015
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”E’ ragionevole ipotizzare che nella stagione dei grandi delitti e delle stragi si sia verificata una convergenza di interessi tra cosa nostra, altre organizzazioni criminali, logge massoniche segrete, pezzi deviati delle istituzioni, mondo degli affari e della politica. Questa attitudine a entrare in combinazioni diverse e’ nella storia della mafia e, soprattutto e’ nella natura stessa della borghesia mafiosa”.

Sono queste le sconcertanti dichiarazioni rilasciate oggi da Beppe Pisanu, Presidente dell’antimafia.

Pisanu ha poi ricostruito nel dettaglio i vari passaggi degli ”omicidi eccellenti” e delle stragi a partire da quella mancata dell’Addaura, citando che ormai vi sono notizie ”abbastanza chiare” su due trattative: quella tra Mori e Ciancimino ” che forse fu la deviazione di un’audace attivita’ investigativa” e quella tra Bellini-Gioe’-Brusca-Riina, dalla quale nacque l’idea di aggredire il patrimonio artistico dello Stato’.

Pisanu ha sottolineato che, con tutta probabilità, l’obiettivo principale della mafia era quello di costringere lo stato all’abolizione del 41 bis e a ”ridimensionare tutte le attivita’ di prevenzione e repressione”. A riscontro di ciò, Pisanu cita una ”singolare corrispondenza di date che si verifica, a partire dal maggio del 93, tra le stragi sul territorio continentale e la scadenza di tre blocchi di 41 bis emessi nell’anno precedente”.
”Cosa nostra ha forse rinunciato all’idea di confrontarsi da pari a pari con lo Stato, ma non ha certo rinunciato alla politica”. “Bloccato il braccio militare, ha certamente curato le sue relazioni, i suoi affari, il suo potere. Ma dagli anni 90 ad oggi ha perduto quasi tutti i suoi maggiori esponenti, mentre in Sicilia e’ cresciuta grandemente un’opposizione sociale alla mafia che ha i suoi eroi e i suoi obiettivi civili e procede decisamente accanto alla magistratura e alle forze dell’ordine“.

Ancora una volta abbiamo l’opportunità di capire che noi viviamo in un paese sempre più estraniato dalla realtà. Dichiarazioni del genere in una nazione civile, e con un minimo di coscienza democratica, sarebbero causa di forti tumulti popolari. Ma il gregge italiota è ben imbonito e anestetizzato da massicce dosi di propaganda e da continue iniezioni di imbecillità. Un paio di distrazioni dove convogliare sentimenti di orgoglio e rivalsa e il gioco è fatto.

La casta mafio-massonica è sempre più potente, il popolo è sempre più ignorante o complice e servo di questo potere. Siamo dinanzi a un crocevia della storia, o reagiamo e soccombiamo. Dostoevskij scrisse ne “I fratelli Karamazov” che “il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive“. E’ giunto il momento di sapere e di agire.

Fonte: http://www.oltrelacoltre.com/?p=8115


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