Ultimissime dall'oltretomba

Effetto papa Francesco sull'Italia spretata. Sempre più seminari vuoti e preti stranieri

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Marco123
Veterano di CR

Si chiude un 2015 disastroso. Il problema pare che questa tendenza al calo potrebbe acuirsi nei prossimi anni.

Da segnalare che quest'anno i sacerdoti stranieri ordinati sono di più degli anni precedenti, oltre l'11%. E' un segno della Chiesa italiana ormai terra di missione, mentre anche l'apporto dei preti polacchi si è esaurito. In Polonia la crisi dei seminari è devastante; tra qualche anno anche in Polonia si avrà un drastico calo del clero, che non si avverte ancora solo perché è un clero di mezza età, ancora florido perle ordinazioni del periodo wojtylano. Dall'Europa ormai arrivano solo ucraini e rumeni. Tutti gli altri sono africani, colombiani, brasiliani, indiani. Ricordo che per effetto del concordato i vescovi di Italia (ad eccezione delle diocesi suburbicarie) e San Marino devono essere necessariamente cittadini italiani, così come i parroci in Italia. Quindi questo apporto sarà necessariamente di durata limitata o per incarichi che non saranno di grande respiro.

Il seminario di Milano, che accoglie anche seminaristi della bassa Lombardia, segna il minimo storico di iscritti. Dopo l'ondata di ordinazioni del 2016 sarà il deserto. Situazione penosa anche nei seminari di Brescia e Como, in quelli del Triveneto (a Padova nessun ingresso, in Trentino Alto Adige un paio di ordinazioni in media in tutta la regione, con la chiusura del seminario di Bressanone, in Friuli tiene solo il seminario neocatecumenale di Trieste), in quelli piemontesi (in via di accorpamento), a Bologna (due anni senza ordinazioni), in Liguria (dopo la chiusura del seminario di Albenga per i noti scandali). Anche in Sardegna pare esaurirsi la discreta ripresa di qualche anno fa, mentre nei seminari laziali, quello romano e quello regionale laziale Leoniano, si sopravvive con l'apporto dei sacerdoti stranieri. Non meglio va nei seminari della Toscana (anch'essa in via di accorpamento), in quelli regionali delle Marche, dell'Umbria, dell'Abruzzo - Molise. In Umbria pare ci si stata una ripresa nell'ultimo anno, ma principalmente per i seminaristi stranieri, come in generale nei seminari delle regioni intorno a Roma. Anche in Campania la situazione non è rosea, nei 4 seminari di Benevento, Napoli (napoletano e regionale) e Salerno.

La situazione è buona solo nelle estreme regioni meridionali di Puglia (in assoluto la più prolifica), Calabria (anche se pare esaurirsi l'ondata catanzarese), Basilicata. Discreta, ma non esaltante, la situazione in Sicilia.

Ottima la salute dei 7 seminari neocatecumenali. Quest'anno sono più di 25 le ordinazioni dalle loro fila.

Tra gli ordini religiosi discreta è la situazione solo per l'Ordine dei frati minori, principalmente per l'apporto dei seminaristi della provincia Umbra (che raggruppa anche quella disciolta di Calabria). Le province ecclesiastiche dei Frati minori e dei Cappuccini sono in via di accorpamento. La Provincia italiana dei Gesuiti sta per accorpare quella di Malta. Le ispettorie salesiane sono state ridisegnate qualche anno fa. La più numerosa, quella ICP di Piemonte, Val d'Aosta e Lituania è anche la più in crisi. Discreta la situazione in quella ISI di Sicilia. In crisi devastante tutte le congregazioni missionarie, a partire dal PIME, dai Comboniani e dai Saveriani.

Un riepilogo
2009 - 2011 = 1.442 (media 480,67)
2012 - 2014 = 1.388 (media 462,67)
2015 = 422

C'è quindi un calo dell' 10,53% rispetto alla media degli anni precedenti, del 8,79% rispetto al triennio precedente, già in calo del 3,74% rispetto al primo triennio di nostra rilevazione.

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