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Un altro sapone senza bolle blu è possibile


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Cambiamo i detersivi che inquinano l'acqua

Ogni anno in Italia si consumano oltre 10 milioni di quintali di detersivi. Si perché uno lava più bianco, un altro lava più morbido, quell'altro profuma di antico, quell'altro fa brillare i colori. Il risultato è che tutta quella massa di flaconi, bidoni e pasticchette che ci invadono sportelli e pensili, una volta buttati via, intasano le discariche ma soprattutto, quando si incanalano giù dal lavandino non svaniscono nel paradiso delle mille bolle blu ma restano in circolo e diventano, così, uno dei principali veicoli di inquinamento delle acque dei nostri fiumi, dei canali e poi del mare. Alcune autonomie locali illuminate sono corse ai ripari: la provincia di Bolzano, ad esempio, verso la fine del '99, ha creato un centro di informazione sui prodotti detergenti e disinfettanti che si trovano in commercio. Lo sviluppo di questo progetto, chiamato "Hydra", si è reso urgente e necessario soprattutto considerando le ingenti quantità di prodotti detergenti e disinfettanti, di cui si servono gli enti pubblici per la pulizia e la disinfezione delle proprie strutture (www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/2909/ecotossicologia/hydra_i.htm). E sul sito si trova anche una tabella che insegna a leggere le etichette e a scegliere i prodotti a più basso impatto.

Nel 2003, invece, è stato il Cnel, insieme all'Istituto superiore per la Prevenzione e sicurezza sul lavoro (Ispesl) ad aprire una finestra sulla genesi di alcune patologie casalinghe legate ai detersivi (www.ispesl.it/osservatorio/pdf/CNEL.pdf). I nemici dello sporco e della nostra salute li conosciamo bene: ipoclorito di sodio (o varecchina), ammoniaca, soda caustica, cloroisocianurati, acido fosforico, acido muriatico, sali di acidi sulfurici: sono tutte sostanze irritanti o caustiche, irritanti per contatto per la pelle, ma soprattutto fanno malissimo se inalato. L'Ispesl, solo come esempi, elenca l'intossicazione collettiva di 72 militari durante la pulizia delle baracche, e quella di un ragazzo che, esposto a basse dosi di un acido presente in un prodotto per la casa, ha sviluppato un'alveolite emorragica. E lascia sullo sfondo l'idea di che cosa possa succedere alle casalinghe che queste schifezze se le respirano tutti i giorni.
Ekopedia, l'enciclopedia wiki delle pratiche ecologiche, punta il dito contro la formaldeide e i composti organici volatili (Cov) dispersi dai vapori, e presenta un primo elenco di che cosa tenere presente quando teniamo lo straccio in mano: che usare troppo detersivo è uno spreco, innanzitutto, e che il pulito non ha odore. I profumi dei detergenti, infatti, sono dati da molecole prodotte sinteticamente, e possono essere allergizzanti, tossici o addirittura cancerogeni (it.ekopedia.org/Detersivo).

Il Consiglio superiore di sanità (Css), proprio in questi giorni, ha bocciato la Sensibilità chimica multipla (Scm) come malattia sociale. Una malattia, la Scm, invalidante e progressiva, caratterizzata da sintomi che interessano il sistema nervoso, immunitario, respiratorio e muscolo-scheletrico. Condizioni che derivano da una prolungata esposizione a sostanze chimiche presenti nell'ambiente e che ha colpito negli ultimi anni molte donne casalinghe o addette alle pulizie. L'Istituto superiore di Sanità ha precisato che, dal punto di vista medico, la Scm non può essere individuata come malattia come pure hanno fatto Canada, Stati Uniti, Sudafrica, poiché non sono disponibili evidenze nella letteratura scientifica, nonostante quanto sostengano numerose campagne dei pazienti. Il Css ha riconosciuto, infatti, che le stime dei sintomi oscillano tra il 2 per cento e il 10 per cento della popolazione generale (www.ministerosalute.it/ministero/sezMinistero.jsp?label=css). Sul web, tuttavia, si moltiplicano i siti come quello dei detersivi bioallegri (biodetersivi.altervista.org/index.htm), cioè ricette fai da te per pulire a fondo la casa con composti semplici e innocui come sale, aceto e limone. Nei negozi del bio si trovano, poi, da tempo validi sostituti ecologici ai tradizionali saponi. Quattro organizzazioni equosolidali italiane (Equomercato, Fair, Mondo Solidale e Liberomondo), per di più, in collaborazione con l'associazione brasiliana Assema hanno creato Lympha: linea di detersivi eco&equi disponibili anche alla spina (www.lympha.eu). E guai a chi dice che un altro sapone non è possibile.

Monica Di Sisto
Fonte: www.liberazione.it
9.11.08


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marko
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Sarebbe interessante chiedere all'autore di questo articolo cosa ci sia di diverso tra aceto e limone da una parte e ipoclorito di sodio, soda caustica e acido muriatico dall'altra.

Sono tutti acidi o basi che DEVONO essere agressivi per poter pulire, cioè rimuovere sostanze organiche. L'unica differenza fra limone e acido muriatico è che con uno si sfrega cento volte più che con l'altro. Tanto vale lavare con acqua distillata.

Pericolosi? Certo. Se una cosa è fatta per rimuovere sostanze organiche, necessariamente sarà pericolosa per un corpo umano, organico pure questo. Ma non è mica un segreto o un complotto. Sta scritto a chiare lettere su ogni flacone. Basta sapere come fare.

Classico esempio di come una goccia di studio (della chimica, nella fattispecie) valga più di litri di allarmismi.

Ah, da ricordare poi che queste sostanze tutto sono tranne che "saponi" tensioattivi.

PS Ci arriva persino wikipedia italia:

"La candeggina e le soluzioni di ipoclorito di sodio sono irritanti e caustiche, è bene pertanto maneggiarle usando un paio di guanti di gomma e aver cura di evitare il contatto con gli occhi. Non devono inoltre essere mescolate né all'acido cloridrico (acido muriatico per gli usi domestici) con cui sviluppano cloro, tossico, né all'ammoniaca con cui sviluppano clorammine, irritanti, né all'etanolo. Le soluzioni di ipoclorito di sodio sono sensibili alla luce ed al calore ed hanno una durata limitata nel tempo. Devono essere conservate quindi al riparo dalla luce e lontano da fonti di calore. Se acquistate in supermercato meglio preferire i prodotti confezionati in bottiglie non trasparenti in grado di proteggere il prodotto dalla luce. Meglio quindi non fare grosse scorte ma acquistare il prodotto sempre fresco."


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icemark
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Sarebbe interessante chiedere all'autore di questo articolo cosa ci sia di diverso tra aceto e limone da una parte e ipoclorito di sodio, soda caustica e acido muriatico dall'altra.

Io di chimica non so una cippa, quindi chiedo a chi è più esperto:
prova a bere (o a inalare, o a sfregare sul corpo) 10ml delle sostanze riportate sopra, una alla volta, e raccontami cosa succede ogni volta, annotando tutte le (eventuali) reazioni che il corpo umano può avere.
Sarebbe un interessante test di laboratorio che, per una volta, non è fatto su animali.

Cordialità

PS non sono l'autore dell'articolo, ma la domanda era troppo invitante per non rispondere!


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NerOscuro
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prova a bere (o a inalare, o a sfregare sul corpo) 10ml delle sostanze riportate sopra, una alla volta, e raccontami cosa succede ogni volta, annotando tutte le (eventuali) reazioni che il corpo umano può avere.
Sarebbe un interessante test di laboratorio che, per una volta, non è fatto su animali.

Cordialità

Rispondo io perché marko ha troppo da fare ;). C'è scritto sulla confezione: per uso esterno! Irritante! Non bere! Evitare il contatto con gli occhi. E il più bello di tutti: Tenere fuori dalla portata dei bambini. O sei un bambino da tutelare o responsabilmente fai un uso corretto. Questo articolo fa parte della categoria: lamentiamoci a prescindere. Questi prodotti nati allo scopo di inquinare e corroderci hanno lo sgradevole effetto collaterale di alleviare le fatiche domestiche, ridurre le artriti alle mani, il ginocchio della lavandaia, la schiena curva, le sensazioni di spossatezza, il tutto con un tocco di profumo di fiori o di pino silvestre. Gli ingegneri chimici stanno lavorando sul problema del profumo e presto riusciranno a toglierlo. Pazientate.


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icemark
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Infatti sull'aceto mica c'è scritto non bere, eccola li la differenza 🙂
A parte gli scherzi, l'idea dell'articolo non è male: invece di usare agenti chimici tossici patogeni (ecc ecc) non è che c'è qualcosa che funziona uguale e fa meno male a chi lo usa e a tutti quelli che gli stanno intorno?
Prova a leggere qui http://biodetersivi.altervista.org/ (citato nell'articolo) è fatto abbastanza bene, non mi sembrano "talebani dell'ambiente" anzi, fai come me, prova a pulire il lavandino (o il bagno o quello che ti pare) con un po' di acqua calda e aceto, lasciandolo agire un minuto e senza sfregare a morte, funziona bene!
a meno che non hai le "croste" ma in quel caso devi chiamare i ghostbusters...

Ciao


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