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Un Paese corrotto e mafioso


PietroGE
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Messina Denaro è stato finalmente arrestato dopo 30 anni di latitanza, Dove? Al Polo Sud? Nella foresta amazzonica? NO vicino casa sua! Dove è sempre rimasto protetto dalla sua gente, compresi poliziotti e magistrati. E dopo che ormai è un malato terminale e  c'è già stato il ricambio generazionale ai vertici della criminalità organizzata, l'azienda più grande in Europa per profitti e manodopera. E tutto questo viene presentato come un successo per lo stato democratico e la lotta alla mafia.

Per avere una idea di cosa c'è sotto vedere il video seguente dove si 'annuncia' la cattura del boss.

https://www.youtube.com/watch?v=5vYTD7uDy0A


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PietroGE
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Poteva mancare l'appoggio della Massoneria? 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/chi-ha-garantito-protezione-matteo-messina-denaro-ldquo-siccu-rdquo-339370.htm

CHI HA GARANTITO PROTEZIONE A MATTEO MESSINA DENARO? “U SICCU”, DOPO LO SMANTELLAMENTO, NEL 2015, DELLA SUA RETE DI “FERMO POSTA", TRAMITE CUI RICEVEVA E CONSEGNAVA PIZZINI,, POTEVA CONTARE SU UN NETWORK DI COMPLICITÀ E FAVORI, PORTATI AVANTI PROBABILMENTE DA PEZZI DI POTERE ISTITUZIONALE E MASSONICO – LE VECCHIE DICHIARAZIONI DELLA PM TERESA PRINCIPATO: “SIAMO DI FRONTE A UN LATITANTE CHE HA UN RAPPORTO FORTE CON MASSONERIA E POLITICA” – INGROIA: “LA VERA TRATTATIVA INIZIA ORA…

[…] Come ieri ha ricordato il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e, con lui, il suo predecessore e oggi procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, il luogo in cui Messina Denaro è stato alla fine catturato, la macchina immatricolata a Trapani con cui faceva la spola tra il suo mandamento e l'astanteria del reparto dove lottava contro le metastasi di un tumore al colon, le testimonianze che, oggi e solo oggi, lo raccontano in questi anni spesso avvistato nei comuni della valle del Belice, ci raccontano quanto Cosa Nostra e i suoi boss debbano a quello che Leonardo Sciascia raccontava mezzo secolo fa nel suo Contesto.

A quella borghesia mafiosa delle professioni e della rendita fondiaria, a quell'area grigia di connivenze consapevoli o peggio ancora distratte, di interessi economici, finanziari, politici che, da quando Cosa Nostra esiste, dell'organizzazione sono state insieme l'humus e lo scrigno.

Basterebbe del resto anche solo ricordare che Matteo Messina Denaro è cresciuto sui terreni della famiglia trapanese degli Staiti D'Alì e che nella loro banca siciliana (coinvolta in indagini di mafia per riciclaggio) avrebbe lavorato suo fratello Salvatore. Che Antonio D'Alì, senatore di Forza Italia fu voluto da Berlusconi sottosegretario all'Interno.

Che il boss è stato ed è capo mandamento di una città - Trapani - in cui Cosa Nostra ha costruito la sua crescita finanziaria e dove, nel tempo, si sono contate 16 logge massoniche. O che per trent' anni […] ha potuto godere di una rete di complicità, cointeressenze, convenienze che, prima ancora della paura, sono le colonne d'Ercole delle organizzazioni mafiose.

Una rete capace di reggere, negli anni, il peso di almeno 100 arresti. Anche perché sorretta da indicibili complicità. Le stesse che, come ebbe modo di raccontare a questo giornale la pm Teresa Principato, magistrato che ha dedicato parte della sua vita professionale alla caccia di Messina Denaro, ne avevano reso la cattura una chimera. «Ogni volta che eravamo vicini al latitante accadeva sempre qualcosa. C'erano spifferi, notizie, che in un modo o nell'altro trapelavano. Accadevano troppe cose strane intorno alla nostra indagine. La verità è che siamo di fronte a un grande latitante di mafia che ha un rapporto forte con la massoneria e la politica»


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Detrollatore II
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Questo arresto arriva dopo:
- un anno o più di una serie di operazioni antimafia (stranamente frequenti e passate in sordina) con arresti e decapitazioni di clan in tutta italia.
- un anno di governo Draghi in cui strane dichiarazioni sulla necessità di estirpare la mafia sono state fatte da Draghi stesso e da Mattarella (sì, proprio lui...)
- una riforma della giustizia (Cartabia). 
Non so quanto nesso ci sia tra le 3 cose...
Inoltre , finalmente si cominciano a esporre i legami tra mafia e massoneria:
https://24plus.ilsole24ore.com/art/tumbarello-medico-massone-che-ha-curato-messina-denaro-sospeso-grande-oriente-AEwn5hXC


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oriundo2006
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Dunque, stando così le cose, dobbiamo pensare che si tratti di una cattura ‘concordata’. Per quali fini, quali silenzi e con quali complicità è ancora tutto da vedere. Nel frattempo consiglierei all’ex latitante di evitare il caffè la mattina come la camomilla la sera. Possono fare brutti scherzi. Perchè il mafioso n.1 è lo stato. In Italia da sempre.


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PietroGE
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Pubblicato da: @oriundo2006

Dunque, stando così le cose, dobbiamo pensare che si tratti di una cattura ‘concordata’. Per quali fini, quali silenzi e con quali complicità è ancora tutto da vedere. Nel frattempo consiglierei all’ex latitante di evitare il caffè la mattina come la camomilla la sera. Possono fare brutti scherzi. Perchè il mafioso n.1 è lo stato. In Italia da sempre.

Il tipo, viste le sue condizioni di salute non ha nulla da perdere e quindi non mi aspetto nulla dagli interrogatori se non depistaggi. Secondo me la transizione generazionale ai vertici della criminalità organizzata è già avvenuta. Un fisico palestrato, orologio al polso da 35000 € pelliccia di montone, viagra a disposizione e il cosiddetto 'covo' a qualche centinaio di metri dalla polizia 'antimafia'. Una 'latitanza' che è una presa per il culo dell'establishment  e del popolino che ancora crede alla stato di diritto. Rimane da discutere quello che i media non hanno il coraggio di discutere, cioè l'appoggio del popolo siciliano al boss mafioso. Questo è un fenomeno che non viene mai neanche preso in considerazione e cioè che al Sud la criminalità organizzata non viene vista come, appunto, criminalità, ma come struttura di potere alla quale si chiede posti di lavoro, raccomandazioni, soldi. Se non si combatte questa mentalità la lotta alla mafia resterà sempre una chimera.


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oriundo2006
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Salve Pietro, l' appoggio c'è ed è evidentissimo, come anche l' intersezione del fenomeno 'mafia' con la massoneria, questa grande convitata di pietra che emerge ogni tanto e subitaneamente viene ad eclissarsi come d' incanto.

A mio avviso l'appoggio del popolo siciliano esiste in tanto in quanto si sa che la 'mafia' gode di appoggi altolocati, sia nei gangli dello stato che nelle curie vescovili che nella finanza che conta: se non vi fossero questi agganci il mito 'mafia' sparirebbe e sarebbe ricondotto a quello che anni fa si diceva, minimizzandolo apposta, alla criminalità organizzata.

In realtà è di più: è l'altra faccia del potere istituzionale, quello nascosto e che ci è stato imposto con la violenza post II GM. Come pensare infatti che i servizi americani non lo controllino in quanto contro-potere formale ma bene istituzionalizzato a tutti i livelli ? Funge da arma di ricatto perenne per tutti i governi, ne costituisce l'assist sempre presente quando si vogliono fare operazioni 'sensibili', è il tramite del flusso enorme di danaro che scorre nell'economia 'informale' della droga e di tanto altro.

In sostanza è il metodo di governo coloniale applicato in Italia dai nostri protettori 'atlantici'.


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Detrollatore II
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PietroGE,

Il tipo, viste le sue condizioni di salute non ha nulla da perdere e quindi non mi aspetto nulla dagli interrogatori se non depistaggi.

Siamo sicuri? Non può tornargli utile collaborare, ad esempio, per essere curato in pace? O per proteggere la sua famiglia?

 Secondo me la transizione generazionale ai vertici della criminalità organizzata è già avvenuta. Un fisico palestrato, orologio al polso da 35000 € pelliccia di montone, viagra a disposizione e il cosiddetto 'covo' a qualche centinaio di metri dalla polizia 'antimafia'. Una 'latitanza' che è una presa per il culo dell'establishment  e del popolino che ancora crede alla stato di diritto.

Io avrei qualche dubbio in più e non solo perché lo dice questa:
https://www.open.online/2023/01/18/matteo-messina-denaro-latitanza-massoneria-teresa-principato/

Infine, secondo Principato la scelta di curarsi in una clinica a Palermo non è stata casuale: «Evidentemente doveva avere le sue certezze e le sue conoscenze». Ma ad avviso della procuratrice Cosa Nostra non ha ancora scelto un successore e forse non lo farà mai: «Uomini della caratura e dello spessore criminale dei Corleonesi non se ne sono più visti. Credo che si sia chiusa un’epoca».


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Detrollatore II
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Approfondimenti su quanto scritto da Oriundo2006

https://www.libreidee.org/2017/07/massoni-nato-mafia-gladio-e-addio-falcone-e-borsellino/

La loggia Colosseum? Corrisponde a una logica, dell’immediato dopoguerra, di gestione dell’Italia da parte della Cia e della Nato. C’è stato un personaggio, che si chiamava Frank Gigliotti, entrato nella Cia prima della fine della guerra. Nella sua dimensione di italo-americano, venne mandato in Italia per fare in modo che il nostro paese avesse, nel dopoguerra, uno sviluppo politico e sociale massonico, del tipo previsto dalla “sovragestione”. Lui arriva e innanzitutto sovrintende allo sbarco degli americani in Sicilia facendo accorti con la mafia e con gli autonomisti siciliani, corrente Finocchiaro Aprile. Gigliotti nomina un plenipotenziario (Charles Fama, ndr), e lo munisce di un interprete particolare, un certo Vito Genovese, braccio destro di Lucky Luciano nella mafia italo-americana (una grande eccezione alla regola siciliana, perché Vito Genovese era napoletano).

Insomma: Gigliotti impiega come interprete un mafioso, il plenipotenziario che gestisce, per conto degli americani, la Sicilia appena invasa. Dopodiché si sposta su Roma, dove si dovrebbero ricostituire le due massonerie soppresse dal fascismo, cioè il  Grande Oriente d’Italia, massoneria anglosassone, e Piazza del Gesù, massoneria scozzese. Nel momento in cui avviene questa ricostituzione, Gigliotti – promettendo il riconoscimento americano al Grande Oriente d’Italia – si mette a sabotare Piazza del Gesù, dividendo i vari eredi di quella tradizione e mettendoli contro Raoul Palermi, che era il gran maestro. E fabbrica una “nuova” Piazza del Gesù, appositamente, scegliendo un altro personaggio molto discusso, il principe Giovanni Alliata di Montereale, che aveva preso in mano un ramo di Piazza del Gesù, presieduto in precedenza dal conte Pier Andrea Bellerio. A questo punto, Gigliotti fa unificare Alliata di Montereale con il Grande Oriente d’Italia, nel quale riconosce la massoneria unita, scavallando Palermi e tutti gli altri. Nel frattempo, organizza una serie di logge Nato, in Italia, obbligando il Grande Oriente a dar loro la copertura.

 


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sarah
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@oriundo2006. In caso di dichiarazioni scomode e imbarazzanti ( che ritengo comunque assai improbabili ), il barista di Sindona potrebbe tornare utile.


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sarah
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@ Detrollatore II. E, d'altra parte, la frammentazione del panorama massonico italiano è un aspetto forse abbastanza noto. Le affiliazioni non sarebbero tutte accomunate da una matrice unica come avviene in altri paesi. Da noi pare che coesistano numerose realtà "libero muratorie" non necessariamente in conflitto fra loro ma in qualche modo autonome e dotate di diversi gradi di importanza. Purtroppo viene da dire che anche questo aspetto è coerente, in qualche modo, con una cultura "nazionale" incline a perseguire interessi variabili, a volte momentanei o personali ma comunque votati all'immediato tornaconto individuale o di gruppi ristretti. E' molto plausibile che questo panorama frammentato, che rende l'Italia un caso piuttosto unico nel suo genere in questo campo, affondi le proprie radici nel periodo conclusivo della seconda guerra mondiale o comunque nei primissimi anni del dopoguerra, come spiega il pezzo che tu hai riportato. Beninteso, con questo non voglio affermare nessuna "superiorità" morale delle logge "tutte d'un pezzo" di paesi come Francia e Gran Bretagna, dove anzi probabilmente si tramano molte delle sciagure del mondo attuale. Il caso italiano resta comunque molto complesso ed intricato da indagare.


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oriundo2006
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https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/23_gennaio_21/piano-messina-denaro-massoneria-mafia-politica-faf87853-9173-4ae9-8243-4c8ce0832xlk.shtml

Leggetevelo perchè ne vale la pena. Si parla anche della Loggia Scontrino. Preferisco non dire di più...ma se fate una breve ricerca su internet capirete subito tante ma veramente tante 'cose'.

Non ritengo più 'salvabile' questo Paese in cui ho investito gli anni migliori della mia vita.


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PietroGE
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@oriundo

Io avevo già messo qualche volta il riferimento alla simbiosi tra mafia e massoneria al Sud, a non solo al Sud. Lo stesso ex gran Maestro del Grande Oriente di Italia ne parla in interviste su YouTube :

https://www.youtube.com/watch?v=YA-ryJ-2kPU

Massoneria, politica e mafia. L'ex-Gran Maestro: "Ecco i segreti che non ho mai rivelato a nessuno"

Perché ogni volta che si parla di misteri e di stragi in Italia, ci sono mafia, servizi segreti e massoneria? Cos'è la massoneria, anzi cosa è diventata la massoneria italiana? Giuliano Di Bernardo è stato al vertice dell'organismo massonico più importante, il Grande Oriente d'Italia, nei terribili anni che vanno dal 1990 al 1993. Gli anni delle spinte autonomiste, del tentativo di colpo di stato attuato con la strategia terroristica di mafia e 'ndrangheta. Giuliano Di Bernardo è uno dei testimoni dei magistrati di Reggio Calabria titolari dell'inchiesta sulla 'Ndrangheta Stragista, per la prima volta svela una serie di retroscena di quei terribili anni. Spiega che, nonostante il divieto dopo la legge Spadolini-Anselmi e dopo lo scandalo della P2 di Licio Gelli, in realtà sono state costituite logge coperte nel Grande Oriente d'Italia.

"Non c'è soltanto infiltrazione della N'Drangheta nelle Logge, la NìDrangheta controlla le logge"

Poi la gente si meraviglia che un Berlusconi possa avere avuto contatti e finanziamenti dalla mafia!

 


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