Vaccini, "Isolata... o Vaccinata" campagna choc dei medici: intervista col «No-Vax»

È partita la consueta campagna OMCEOCO (Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Como) di sensibilizzazione alla pratica vaccinale, destinata quest'anno a far discutere specie dopo i contagi di morbillo a Bari. I primi cartelloni sono apparsi nella cittadina lombarda. Lo slogan è «Isolata... o vaccinata»: sulla sinistra campeggia un gruppo di simpatici bambini sorridenti, evidentemente vaccinati e liberi di socializzare. Sulla destra, invece, il primo piano di una bambina dal volto triste, i colori smunti, che stringe al petto un peluche. Lei è sola, non socializza. Lei non è vaccinata.
Un messaggio forte da parte dei medici per contrastare il temuto fenomeno della “vaccine hesitancy”, ossia della ritrosia da parte di alcuni gruppi alla pratica vaccinale.
Gianluigi Spata, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Como, ritiene fondamentale, a fronte dei 2300 casi di morbillo in Italia registrati al 30 settembre 2018 «tenere alta la percezione del rischio e soprattutto diffondere un messaggio chiaro e semplice che la pratica vaccinale è per il bene comune».

Federica, madre di due bambini, non ci sta

«Trovo questa campagna a dir poco disorientante» dice. «Che nel 2018 siano permessi ancora incitamenti all'apartheid, all'isolamento, alle espulsioni mi gela il sangue. Sostenere che la pratica vaccinale sia per il bene comune è lecito, insinuare che un bambino non vaccinato debba essere isolato è inquietante. Mi vergogno di vivere in un Paese dove i medici possano usare toni simili. Da un medico mi aspetto argomenti ragionati, dati, studi. Non intimazioni e ricatti del tipo: se non vaccini tua figlia, sarà isolata! Il clima da caccia alle streghe lo trovo inaccettabile». Dopo le impressioni iniziali, Federica ci sottopone una bella iniziativa promossa della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) e partita in questi giorni per “mettere al bando il razzismo e l'intolleranza dal nostro Servizio Sanitario Nazionale”. La mamma, sorridendo, dice «Questa è la medicina che mi piace», salvo poi aggiungere che trova «perlomeno contraddittorio che l'Ordine da una parte promuova campagne antidiscriminatorie, mentre dall'altra tolleri incitamenti all'esclusione e all'isolamento sociale di bambini come quelli di questa campagna»

Secondo Marina Russello consigliere e coordinatrice della commissione aggiornamento dell’Ordine, questa campagna è volutamente concentrata sui bambini per fare “crescere la consapevolezza” nei genitori in modo che il “semplice gesto della vaccinazione” venga percepito come un bene per i propri figli, e anche per la collettività tutta. Sempre la Russello sostiene che il ruolo del medico curante debba restare un punto cardine per il cittadino, il quale deve sempre stare in guardia dalle false notizie diffuse sul web.

Alle dichiarazioni della Russello, Federica risponde che «Ha perfettamente ragione. Il ruolo del medico deve essere un punto fermo. Niente slogan, niente politica. Niente ricatti di espulsione dall'Ordine. E soprattutto niente apartheid! I medici devono tornare a essere medici e operare in scienza e coscienza» e quanto alle cosiddette fake news, risponde: «Mi sono imbattuta spesso in false notizie. Una volta una persona ha sostenuto che il morbillo avesse causato 200 morti in Gran Bretagna nell'ultimo anno. Poi è stata smentita. Quella persona era il Ministro della Salute» e prosegue «Le mie fonti principali sono il sito del Ministero e i begli articoli che trovo sul giornale dell'Ordine Nazionale dei Biologi. Leggo con piacere il pluricandidato al premio Nobel Giulio Tarro ([i]allievo di Sabin, scopritore del vaccino antipolio[/i], NdA) e del dottor Paolo Bellavite. Non credo agli alieni e mi piacerebbe vivere in un paese realmente libero e democratico»

Parola dell'Ordine: proteggere i più deboli.

Secondo Daniele Lietti, direttore di Pediatria del Valduce e Consigliere OmCeoCo, non dobbiamo abbassare la guardia e farci lusingare dal “miglioramento dei dati epidemiologici nell'ultimo anno”. La sensibilizzazione deve continuare in quanto le vaccinazioni non rappresentano soltanto “la scelta migliore” per i nostri figli, ma vieppiù un gesto di consapevole partecipazione e sostegno nei confronti di quanti – a causa di patologie, o perché ancora troppo piccoli – hanno un sistema immunitario indebolito.

L'opinione della mamma è in parte concorde con quanto affermato da Lietti: «Proteggere gli immunodepressi? Niente di più giusto. Non sono un medico, ma mi pongo delle domande. In Europa abbiamo avuto 41.000 casi di morbillo con 37 decessi nei primi sei mesi di quest'anno. Nel frattempo l'ECDC ha lanciato l'allarme: più di 700mila casi di infezioni causano 33mila morti – e sottolineo trentatremila morti – in Europa a causa della antibiotico-resistenza. Il 70 per cento delle infezioni contratte in ospedale. Non vedo cartelloni, né campagne mediatiche»