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Vendola imputato spacca gli ambientalisti


marcopa
Illustrious Member
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dal Tempo di Roma

Vendola imputato spacca gli ambientalisti

IL CASO

Antonia Battaglia, prima pasionaria ecologista, poi candidata con Nichi scatena le ire dei compagni verdi e alla fine rinuncia alla carriera politica

Dopo la bufera giudiziaria per l'inchiesta sull'Ilva, nuova grana per Nichi Vendola, questa volta tutta politica. La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura ha segnato una velenosa frattura tra il movimento ambientalista di Taranto e il presidente della Regione. Antonia Battaglia, «pasionaria» dell'associazione jonica Peacelink e in prima linea nella querelle per l'ambientalizzazione del siderurgico, ha ritirato la candidatura dalla lista «L'altra Europa con Tsipras», dichiarando al Tempo la propria «incompatibilità con Sel e i candidati del governatore pugliese, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari».

La presa di posizione della Battaglia era stata anticipata con la pubblicazione di una nota molto polemica su Facebook. Per l'ormai ex candidata alle Europee «il mondo politico ha reagito con silenzio assoluto che per noi tarantini è stato assordante. È come se ieri fosse esplosa una bomba e nessuno l'avesse sentita». Poi la stoccata a Vendola: «Non ci sono state ammissioni di responsabilità ma solo un uso offensivo e strumentale della questione: si è arrivati ad appropriarsi della lotta per Taranto e a meravigliarsi del rinvio a giudizio, dichiarando che il solo reato commesso è stato la difesa dei posti di lavoro». Da qui la manifesta impossibilità di condividere l'avventura per le europee con i candidati vendoliani: «La mia città si merita un futuro diverso, un futuro che non dimentichi ciò che è successo e che non cancelli i nomi di chi questa città l'ha offesa ed usata. Per andare avanti noi dobbiamo voltare pagina. Con la precisa e chiarissima consapevolezza che chi non è stato mai dalla nostra parte e chi ha contribuito a fare di Taranto la città sola e disperata che è adesso, non può stare con noi». Ieri il ritiro ufficiale: «I miei principi morali ed etici e la netta consapevolezza di non voler portare avanti una campagna per Taranto e per il Sud tutto in Europa, accanto ad esponenti di un partito (Sel ndr) che ancora ieri ha continuato a disconoscere le proprie gravi responsabilità sulla questione Ilva, mi inducono a riaffermare con forza la mia scelta».

La discesa in campo della Battaglia era stata presentata come un fiore all'occhiello ecologista dai seguaci italiani di Tsipras, che ne tessevano così le lodi sul sito ufficiale (dove il suo nome ancora ieri sera restava tra i candidati nella circoscrizione Sud): «Ha costantemente tradotto e inviato alla C.E. documentazione scientifica e giuridica sull'inquinamento dell'Ilva. Con questa azione costante e meticolosa, è riuscita a confutare i dossier del governo italiano inviati a Bruxelles. La Commissione Europea - grazie al suo contributo - ha potuto disporre delle informazioni per lanciare una procedura di infrazione sul caso ILVA il 26 settembre scorso».

La diatriba tra ecologisti e Vendola sarà dunque un lietmotiv nella prossima campagna per il parlamento europeo. Mimmo Lomelo, portavoce pugliese dei Verdi non fa sconti: «Il leader di Sel ha preso solo in prestito la parola "ecologia" ma non ha saputo utilizzarla. Nella querelle Ilva doveva avere molto più equilibrio. Basta riascoltare la famosa telefonata con l'uomo dei Riva, Girolamo Archinà: avrebbe dovuto marcare la distanza da un padrone che ha guadagnato dall'industria di Taranto vagonate di soldi, senza investire nella lotta all'inquinamento. La Battaglia? Una giovane incoerente. Poteva lavorare per la lista Green Italy che riunisce gli ecologisti italiani». Anche Angelo Bonelli, leader nazionale del Sole che ride, va giù duro: Ricordo una foto di Nichi con l'hashtag "i politici indagati devono dimettersi". Tra gli storici ambientalisti jonici c'è anche chi come Fabio Matacchiera del Fondo Antidiossina critica l'impegno in politica della Battaglia: «La scelta di schierarsi accanto a Vendola non ci è piaciuta. Ora abbiamo interrotto la strada comune. Sarebbe stata in lista con i nostri avversari di Sel e insieme a chi non ha perorato la causa della difesa della salute a Taranto. Ha tolto credibilità al movimento. Ritirandosi limita solo i danni».

Gano Cataldo, segretario regionale di Sel e candidato nella lista Tsipras ha scelto di non commentare il ritiro della Battaglia, ma il disagio del partito resta evidente. Non a caso, Vendola pochi giorni fa su «il manifesto» aveva scommesso sul voto ambientalista e calcato la mano proprio sulla linea ecologista del nuovo rassemblement legato alla proposta del leader di Syriza come presidente della Commissione europea: «È una candidatura che ha in sé, e pienamente, il senso del governo di un'altra Europa.

Superamento del fiscal compact, piano europeo per il lavoro, riduzione delle spese militari, new deal incentrato su investimenti pubblici, trasformazione ecologica della produzione».

Michele De Feudis

http://www.iltempo.it/mobile/politica/2014/03/08/vendola-imputato-spacca-gli-ambientalisti-1.1227423


Citazione
Chigi
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 202
 

«leader di Syriza» ma chi? Tsipras?
Il Renzi greco?

Minchia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Siam messi bene.....................


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