Notifiche
Cancella tutti

Vi racconto il flop di Beppe Grillo

Pagina 3 / 3

Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

ma l'avresti mai immaginato che su CdC ci fossero tanti sostenitori di Napolitano e dell' "ammucchiata" Pd/PdL ?

sui 5 Stelle indubbiamente si potrebbe discutere "a tintichè" .... ma nessuno di questi che parla veramente di quello che sta succedendo in Italia in questi giorni ... roba che, in paragone, pure il governo Monti rischia di scomparire come fatto ignobile ... e invece si soffermano su queste "solenni minchiate" di gossip ....

Spero di non aver dato l'impressione, per il resto è tutto scritto qua sopra!
se vuoi trovare i grandi detrattori dell'M5S bisogna che accendi la TV... questo è un forum, in televisione troverai il vero accanimento... dove ho visto il fagiano di cui parlavo sopra (poliziotto palamentare M5S dissidente a mio parere sospetto... nel senso che uno così facile lo paghino per gettare merda e non escludo sia entrato come franco tiratore... sempre mia opinione) era un programma che non conoscevo su rete4. Nemmeno il conduttore so come si chiami ma era una specie di porta a porta o ballarò di livello ancora piu scadente... scadente il presentatore, scadente persino il pubblico intervistato nelle piazze... intendo di un livello ancora piu sottosviluppato del normale. Ho guradato un quanto d'ora poi ho cambiato per lo schifo, sembrava quasi studiato nel dettaglio per svilire il genere umano e l'M5S... ma forse sono solo complottista.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

L'ho vista anch'io ... roba appunto in perfetto stile reti Mediaset ... come la trasmissione di qualche anno fa sul giudice coi calzini turchesi .... o la campagna "spargimerda" sull'allora direttore di Avvenire ...

Solo che adesso cose del genere stanno bene pure a gente che ancora qualche settimana fa la buttavano sull' antiberlusconismo ...

Incredibile mutazione genetica .... ma è un film che ho già visto, nel 1976 ed anni a seguire .... militanti del Pci che improvvisamente magnificavano incredibilmente certi personaggi del vertice democristiano .... e che quando non sapevano più cosa dire sparavano "ma se i dirigenti, che certo ne sanno più di noi, hanno deciso così, un buon motivo ci sarà" ... praticamente il "non capisco ma mi adeguo" di arboriana memoria ...

Solo che oggi la situazione è ben più grave .... e certo Berlusconi non è Moro e nemmeno Letta o Bersani sono Berlinguer ....

Vogliamo poi parlare dell'astrusa polemica sull'articolo di ieri "Il 25 Aprile è morto" di Grillo ? Il quale ha detto una cosa sacrosanta ... " se tornassero molti partigiani oggi piangerebbero" ... e l'ha detto furbamente utilizzando due "icone" della sinistra .... il Guccini di "Dio è morto" ... e la famosa poesia di Luigi Magni "Mio padre è morto partigiano a 18 anni", recitata spesso da Gigi Proietti, che certe cose le diceva identiche appunto già nel 1976 .... può essere allora che tutti, persino Vendola, hanno capito il contrario preciso, hanno letto le parole di Grillo come "attacco alla Resistenza", accusandolo addirittura di "nostalgie fasciste" ?

No, non può essere, è malafede totale ...


RispondiCitazione
massi
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 721
 

massi scusa, tu scrivi:

"l'onestà sapete chiederla solo agli altri, ma al vostro leader quando la chiederete un po' di onestà? "

sulla base di cosa affermi che il leader sia disonesto od abbia fatto qualcosa per la quale debba dimostrare la sua innocenza?

Mah.

Uno che sbandiera la democrazia dal basso poi dice "chi fa domande sulla democrazia prende e va fuori dalle palle" per te è un esempio di onestà?
Uno che si vanta di aver pubblicato le donazioni per lo tsunami tour mentre invece ha pubblicato solamente una lista di iniziali senza alcun valore dimostrativo per te è un esempio di onestà?
Uno che sabato scorso durante l'elezione del capo dello Stato ha prima gridato al golpe e lanciato la marcia su Roma poi resosi conto che l'atmosfera era veramente incandescente e la gente stava partendo veramente se l'è fatta sotto rimangiandosi tutto e non facendosi vedere senza alcun rispetto per la tanta gente che lo aspettava per te è un esempio di onestà? Se gridi al golpe ti devi assumere la responsabilità di quello che stai dicendo invece di ritrattare e farlo diventare un golpettino... ma quando vi renderete conto che vi manovra come pedine?


RispondiCitazione
sandman972
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 502
 

Uno che sbandiera la democrazia dal basso poi dice "chi fa domande sulla democrazia prende e va fuori dalle palle" per te è un esempio di onestà?
Uno che si vanta di aver pubblicato le donazioni per lo tsunami tour mentre invece ha pubblicato solamente una lista di iniziali senza alcun valore dimostrativo per te è un esempio di onestà?
Uno che sabato scorso durante l'elezione del capo dello Stato ha prima gridato al golpe e lanciato la marcia su Roma poi resosi conto che l'atmosfera era veramente incandescente e la gente stava partendo veramente se l'è fatta sotto rimangiandosi tutto e non facendosi vedere senza alcun rispetto per la tanta gente che lo aspettava per te è un esempio di onestà? Se gridi al golpe ti devi assumere la responsabilità di quello che stai dicendo invece di ritrattare e farlo diventare un golpettino... ma quando vi renderete conto che vi manovra come pedine?

Nell'ordine:
- mi linki il video o l'audio da cui è stata estrapolata questa frase? In maniera da contestualizzarla. Perchè io non l'ho sentita.
- mai sentito parlare di legge sulla privacy? O richiedi la possibilità a priori di pubblicare i nomi e cognomi o ti scazzi e metti solo le iniziali. Non è difficile da capire.
- ha gridato al golpe e lanciato la marcia su Roma, poi come spiegato (mi pare da Radisol) è stato invitato dalle forze dell'ordine a togliere le tende, e cosi ha fatto. In sua vece c'era il portavoce del M5S, e da quel che dice Radisol ha gestito la situazione senza alcun problema.

Le prossime contestazioni? Qualcosa di più serio, però, che VERAMENTE mi faccia pensare che i cazzoni pd-pdl-montiani-leghisti siano migliori od uguali.

edit: e comunque ne ho veramente pieni i coglioni di sentirmi tacciare di essere manovrato e pedina perchè ho dato il voto ad un nuovo movimento sperando che possa cambiare qualcosa, e rimanendo adesso in attesa SENZA sparare merda a tutto spiano per vedere cosa andrà veramente a fare. Visto che voi NON siete pedine, cortesemente mi illuminate nella mia povera pochezza e mi spiegate CHI CAZZO avete votato? Cosi la prossima volta lo voto pure io, e non mi tocca subirmi tutte queste menate.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Sabato sera ... l'ha scritto il Fatto Quotidiano .... Grillo era in viaggio per Roma ed è stato raggiunto da una telefonata del solito Digos Giannini ... che gli ha letto un comunicato/stampa che effettivamente Forza Nuova aveva diffuso, invitando a scendere in piazza ... ma raccontandogli pure che Piazza Montecitorio era appunto piena di fascisti pronti a creare incidenti ......

Ora, a parte il fatto che non mi meraviglierei se Forza Nuova avesse fatto, in questo caso, da "utile idiota" .... è vero che la piazza era incandescente ... ma lo era, sin dal primo pomeriggio, per la presenza di centri sociali, militanti di Rifondazione e dei "viola" e soprattutto di elettori del Pd delusi, forse i più incazzati di tutti ... e poi certamente anche di simpatizzanti del M5S ... di fascisti invece nemmeno l'ombra ....

Grillo, che delle dinamiche di piazza romane non sa ovviamente nulla, ha "abboccato" ... e forse ha comunque fatto bene a non venire .... i fascisti non c'erano ma la situazione era comunque incontrollabile per chiunque ... e forse non era proprio il caso di "gettare benzina sul fuoco" ....

Domenica ... c'ero io personalmente .... la mattina Grillo aveva tenuto una conferenza-stampa, significativamente in un centro sociale occupato, a Testaccio ... quindi coi giornalisti aveva già chiarito ampiamente le sue posizioni ... arrivato in auto a Piazza SS. Apostoli, certamente troppo piccola per la gente convenuta, ( ma le altre erano tutte occupate per le celebrazioni del Natale di Roma) si è trovato davanti un muro umano di giornalisti, fotografi e cameramen, gli stessi che avevano riempito la conferenza-stampa del mattino ... quindi che minchia volevano ancora ? Nella ressa un signore in bicicletta è caduto e si è pure fatto male e si è creata una gran confusione ... nel frattempo è arrivato di nuovo il Digos Giannini a cui Grillo aveva richiesto via cellulare di far allargare il muro umano dei "mediatici" ( vere e proprie jene, bisogna dirlo ) e di farlo passare come suo diritto .... Giannini invece gli ha detto che non poteva farlo e nemmeno poteva garantire la sua incolumità ... a quel punto Grillo ha fatto il suo saluto dal tetto della macchina e se ne è andato scortato dalla Digos ... cosa che ha creato l'ulteriore equivoco sul fatto che Grillo fosse stato addirittura arrestato ... agitando quindi ancora di più la piazza ...

A quel punto il povero Crimi, che con tutta quella folla convenuta, i cellulari non prendevano, non riusciva nemmeno a comunicare con Grillo al cellulare per sapere che fine avesse fatto ... con un megafonino di quelli che vendono i cinesi sulle spiagge, prestatogli da una signora dei "viola" ... è riuscito brillantemente a gestire quella situazione difficile ed incasinatissima ... convogliando la gente nel corteo fino al Colosseo ... unica soluzione possibile per evitare casini in una piazza stipata all'inverosimile che ribolliva di rabbia ...

Quali colpe vogliamo allora dare a Grillo ? O a Crimi ? Quelle di essere stati "responsabili" in entrambe le situazioni ? E se ci fosse stato, con Grillo presente, il minimo incidente sia il sabato che la domenica, cosa avreste detto di Grillo e dei 5 Stelle ? E cosa avrebbero scritto le jene dei media ? Terroristi ... folli ... avventuristi ... me lo immagino senza difficoltà .... aveva già cominciato Sallusti con un twit infame che avrebbe meritato, in sè, un arresto per "turbativa dell'ordine pubblico" dello pseudo/giornalista inopinatamente "graziato" da Napolitano solo poco tempo fa ... e invece nessuno ha criticato Sallusti per quella infamia ... e solo Ferrero di Rifondazione ha sentito il dovere politico di esprimere solidarietà a Grillo per l'attacco infame di Sallusti .... naturalmente pure Ferrero subito censurato dalle jene dei media ...

Ma ormai, a certi impenitenti "piddini" invasati contro Grillo, pure uno come Sallusti va bene ... va bene tutto ....


RispondiCitazione
massi
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 721
 

@sandman972
Nell'ordine:
- https://www.youtube.com/watch?v=-rvlcRiowl4
- Appunto, o chiedi l'autorizzazione e pubblichi i nomi o non pubblichi niente. Pubblicare una lista di iniziali non ha alcun senso perché non dimostra niente, è una buffonata.
- Ma ti rendi conto che il leader di un partito con il 25% grida al golpe e invoca la marcia su Roma??? Ma le parole hanno ancora un senso in questo paese??? Prima GRIDA AL GOLPE E INVOCA LA MARCIA SU ROMA poi è stato invitato dalle forze dell'ordine a togliere le tende e così ha fatto... Come se la polizia cilena di Pinochet invitasse gentilmente i dissidenti a sgombrare le strade per motivi di sicurezza... ripeto le parole hanno ancora un senso in questo paese?

radisol se c'è un responsabile di tutto quel casino è solo Grillo. Si renda conto che è il leader di un partito al 25% e impari a pesare le parole, lui è miliardario e sembra che stia giocando a muovere le masse ma la gente è esasperata.

Per chiarire:
Non sono piddino.
Non sono pidiellino.
Non sono Montiano.
Non sono Leghista.
Sallusti mi fa vomitare.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Il termine "golpe", quando Grillo non era ancora al centro delle cronache, era già stato usato da molti contro Napolitano dopo la caduta del Berluska .... e l'avvento di Monti ... dalla Lega, da Rifondazione, da Vauro e Santoro in televisione, da Feltri e Sallusti sul "Giornale", dalla Meloni e da tanti altri esponenti del PdL .... eppure nessuno si era scandalizzato per questo, anche se, a mio giudizio, quel termine non era poi così del tutto scorretto ...

Ora lo dice Grillo, in una situazione decisamente più compiutamente "golpista", e diventa uno scandalo ? Dice di venire a manifestare, come hanno fatto altri quella sera stessa e mille altre volte in passato, e questo diventa addirittura "la marcia su Roma" ?

Ma come fate a non accorgervi che un "golpe" di fatto sta veramente avvenendo imponendo un presidenzialismo che in Costituzione non è previsto ? ... e che il 99% dei media si sta comportando all'unisono come se davvero qualcuno passasse le "veline" come durante i regimi di ogni tipo ? E che comunque la scelta di rieleggere Napolitano e pure il governo "di larghe intese" che stanno per fare vanno nel senso di un ulteriore perdita di sovranità nazionale e di cedimento al regime eurista del "pilota automatico" di cui parla Draghi ?

O siete in malafede e questo "golpe" vi va bene .... oppure non avete capito una minchia di quello che sta veramente succedendo ... e questo indipendentemente dal giudizio su Grillo ed i grillini ....


RispondiCitazione
massi
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 721
 

Il termine "golpe", quando Grillo non era ancora al centro delle cronache, era già stato usato da molti contro Napolitano dopo la caduta del Berluska .... e l'avvento di Monti ... dalla Lega, da Rifondazione, da Vauro e Santoro in televisione, da Feltri e Sallusti sul "Giornale", dalla Meloni e da tanti altri esponenti del PdL ....

Infatti si grida al golpe un giorno si e l'altro pure, il risultato è che non fa più nessun effetto.
Il termine "golpe" dovrebbe mettere i brividi solo a pronunciarlo, invece è stato completamente svuotato del suo significato, colpa di chi hai citato certo, ma non si può dire che Grillo non c'abbia messo del suo.

Perché invece non sento mai Grillo parlare dei veri golpisti Draghi, Barroso, Van Rompuy, Rehn, Juncker e compagnia bella?
Perché non parla mai del Trattato di Lisbona dove è pianificata a tavolino la cessione delle sovranità nazionali nell'assoluta inconsapevolezza dei popoli e senza consultazione referendaria?
Perché parla sempre e solo di inciuci vari dei celebrolesi nostri politicanti tralasciando i veri crimini che stanno distruggendo interi paesi?

Giro la tua domanda a Grillo... devo pensare che non ha capito una minchia di quello che sta succedendo o che lo sa ma non gli conviene parlarne perché forse "rende di più" parlare della casta?


RispondiCitazione
nuvolenelcielo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 637
 

Il termine "golpe", quando Grillo non era ancora al centro delle cronache, era già stato usato da molti contro Napolitano dopo la caduta del Berluska .... e l'avvento di Monti ... dalla Lega, da Rifondazione, da Vauro e Santoro in televisione, da Feltri e Sallusti sul "Giornale", dalla Meloni e da tanti altri esponenti del PdL .... eppure nessuno si era scandalizzato per questo, anche se, a mio giudizio, quel termine non era poi così del tutto scorretto ...

Ora lo dice Grillo, in una situazione decisamente più compiutamente "golpista", e diventa uno scandalo ? Dice di venire a manifestare, come hanno fatto altri quella sera stessa e mille altre volte in passato, e questo diventa addirittura "la marcia su Roma" ?

quello era un golpe.

questo non è un golpe.
quando parlamentari eletti di partiti politici in minoranza si alleano per arrivare alla maggioranza e poter eleggere un presidente della repubblica e/o fare un governo si chiama democrazia, piaccia o non piaccia.
(50%+1, c'è forse bisogno di ripassare la matematica...)

se il m5s non vuole discutere e scendere a patti con nessuno può benissimo farlo, ma gli altri sono democratici tanto quanto lui.

e in effetti manifestare in quel modo a favore di uno che ha preso 4000 miseri voti (Rodotà), tutti voti di iscritti di un partito di minoranza, perché dovrebbe essere il presidente di tutti gli italiani... quello sì è un po' golpista.


RispondiCitazione
massi
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 721
 

e in effetti manifestare in quel modo a favore di uno che ha preso 4000 miseri voti (Rodotà), tutti voti di iscritti di un partito di minoranza, perché dovrebbe essere il presidente di tutti gli italiani... quello sì è un po' golpista.

Esatto. 4000 voti (on line) su circa 47 MILIONI di aventi diritto di voto e 61 MILIONI di italiani.

Per non parlare dell'assurda pretesa dopo le elezioni di avere dal capo dello Stato l'incarico per un governo del M5S vantando (parole della Lombardi in conferenza stampa) di essere il primo partito in Italia quando
- Il primo partito per numero di voti è il PD (di cui non ho nessuna simpatia, devo ripeterlo ogni volta) in base ai dati del Viminale.
- Il PD ha il doppio dei seggi al Senato del M5S e più del doppio dei seggi alla Camera.
E loro pretendevano un governo del M5S.
Qui non si tratta di inesperienza... qui si tratta di fermarsi un attimo, destarsi dall'esaltazione collettiva e dare una ripassatina oltre che alla matematica alle regole della democrazia.
Prima di questo sarebbe auspicabile un bel bagno di umiltà e magari smettere di dare lezioni agli altri.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

"- Il primo partito per numero di voti è il PD (di cui non ho nessuna simpatia, devo ripeterlo ogni volta) in base ai dati del Viminale.
- Il PD ha il doppio dei seggi al Senato del M5S e più del doppio dei seggi alla Camera. "

Vero, ma tutto dovuto agli effetti nefasti del Porcellum ( che a chiacchiere, in testa proprio il Pd, tutti vogliono riformare ) ed al voto nelle circoscrizioni estere ( che persino i "saggi" nominati da Napolitano invitano ad abolire ) e dove i 5 Stelle non erano presenti come liste quasi da nessuna parte ...

Se si parla quindi di voti espressi in Italia, i 5 Stelle sono effettivamente il primo partito ...

Ma non è questo il punto, è evidente che l'essere il primo partito nominalmente non garantisce affatto, in sè, l'incarico di governo ...

Per il resto trovo curioso che chi giustamente vede nel "trattato di Lisbona" il VERO golpe, perda oggi tante energie nel buttare merda sull'unica forza di opposizione parlamentare ( Sel, nella pratica, dobbiamo ancora vederla alla prova in questo senso e sulle "regole europee" è comunque sempre stata "allineata e coperta") che, sia pure confusamente e contradditoriamente, qualche domanda sulle regole europee se la pone .... e non invece per attaccare chi il trattato di Lisbona lo ha ratificato e lo considera anche un dogma quasi religioso ...

C'è qualcosa che non quadra ....


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

"

Per il resto trovo curioso che chi giustamente vede nel "trattato di Lisbona" il VERO golpe, perda oggi tante energie nel buttare merda sull'unica forza di opposizione parlamentare ( Sel, nella pratica, dobbiamo ancora vederla alla prova in questo senso) che, sia pure confusamente e contradditoriamente, qualche domanda sulle regole europee se la pone .... e non invece per attaccare chi il trattato di Lisbona lo ha ratificato e lo considera anche un dogma quasi religioso ...

C'è qualcosa che non quadra ....

Su SEL hai gia risposto... qualcosa non quadra. C'è chi sostiene che l'alleanza con il PD sia per aggirare lo sbarramento, ma ha senso un'alleanza con un partito come il PD se il progetto politico vuole essere completamente opposto? Non è che non quadri... è proprio losco... tipo la lega che fa gran campagna indipendentista e poi si trova secduta al fianco del PDL, anche se visti i soggetti era immaginabile.

L'opposizione del M5S alle politiche europeiste è stata a mio modo di vedere ambigua, è come ho gia detto uno dei motivi per cui, pur con mille ripensamenti, non gli ho dato il mio voto. Diciamo che tra chi ha osservato Grillo con una certa speranza, si è trovato o a credere ciecamente o a cercare di decifrare le ambiguità e le mezze parole sulle tematiche piu importanti. Con il wirles mi ci faccio il bidet, con il reddito di cittadinanza pure se non vi è di fianco una politica doganale tipo quella norvegese che freni effettivamente i problemi della globalizzazione e della delocalizzazione, contestulamente una politica di ridistribuzione del lavoro... sia con riduzione degli orari per tamponare, sia con opera statale di riqualificazione...lo smaltimento delle discariche per dirne solo una... e certe cose non le fai con l'€, ma con una moneta sovrana..(altra abiguità non da poco dell'M5S con Grillo che in una piazza è sovranista e nell'altra ti rigira la frittata).

Il fatto è, che di profeti non dicono ciò che fanno e non fanno ciò che dicono se ne sono visti un po troppi.
Tantissimi han votato M5S con gli stessi dubbi che mi pongo io, il principio della speranza o che dietro vi fossero le intenzioni ma che venissero lasciate nebulose per questione propagandistica... ma io non mi fido nemmeno dei parenti stretti...


RispondiCitazione
massi
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 721
 

Vero, ma tutto dovuto agli effetti nefasti del Porcellum ( che a chiacchiere, in testa proprio il Pd, tutti vogliono riformare ) ed al voto nelle circoscrizioni estere ( che persino i "saggi" nominati da Napolitano invitano ad abolire ) e dove i 5 Stelle non erano presenti come liste quasi da nessuna parte ...

Non importa un fico secco l'opinione che si ha della legge elettorale.
Anch'io trovo che il porcellum sia scandaloso, ma se il M5S ha deciso di correre alle elezioni politiche le regole sono quelle. Punto. Ridicolo che si pretenda l'incarico di governo con la metà dei seggi di un altro partito.
Sul voto all'estero vale la stessa cosa. Si può essere favorevoli o contrari ma fin quando sarà in vigore un voto all'estero varrà come un voto in Italia e il M5S NON è il primo partito.

Per il resto trovo curioso che chi giustamente vede nel "trattato di Lisbona" il VERO golpe, perda oggi tante energie nel buttare merda sull'unica forza di opposizione parlamentare

Critico e cerco di argomentare le mie critiche... non mi pare di "buttare merda"... boh.

( Sel, nella pratica, dobbiamo ancora vederla alla prova in questo senso e sulle "regole europee" è comunque sempre stata "allineata e coperta")

Visto che hai nominato Sel, forse perché prima non l'avevo incluso nell'elenco, chiarisco anche questo punto: non voto neanche Sel e sono d'accordo col tuo giudizio.
"Butto merda" come tu dici perché quando Grillo la smetterà di parlare a vanvera di golpe, golpettini e inciuci vari e deciderà di usare la stessa rabbia per i veri, giganteschi crimini cui siamo vittime forse lo rispetterò un po' di più. Per adesso fa più danni che altro. Questa è la mia opinione.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Questo articolo, non certo particolarmente benevolo con Grillo, pubblicato oggi su infoaut.org riproduce perfettamente le mie posizioni.

Anche se dico pure, per chiarezza, che qualora si rivotasse per le politiche a breve, non avrei il minimo dubbio ... voterei M5S per approfondire ancora di più la crisi politica in atto ... sperando poi però in ben altro ...

-------------------------------

Da Napolitano a Grillo. Il ruolo detonatore dei movimenti

La rielezione di Napolitano è solo una tappa di un processo che viene da lontano, e che ha visto nella nomina del governo Monti uno dei momenti più significativi. Questo processo parte dal falso postulato, ben propagandato dal sistema mediatico partitico, secondo il quale il cittadino sarebbe maggiormente tutelato quando ad occuparsi dei suoi interessi è un organo neutro, che controlla l'applicazione delle, o applica le, regole del mercato in modo imparziale, piuttosto che un organo legittimato politicamente. Infatti la decisione di "Re Giorgio" di accettare un nuovo mandato trae legittimazione, ed è diretta espressione, della crisi in cui versa l'organo istituzionale detentore del potere politico di indirizzo: il Parlamento. Dal momento in cui tale crisi ha raggiunto livelli macroscopici, tanto da rendere impossibile la formazione di un governo, l'estrema ratio per evitare la completa implosione delle Camere e soprattutto la conseguente isteria dei mercati internazionali, è stata quella di far succedere un presidente a se stesso, e non certo un presidente qualunque. Da qui si aprono due ordini di considerazioni: le prime riguardano il ruolo del Presidente della Repubblica e l'estensione dei suoi poteri e delle sue funzioni, le seconde approcciano invece un tema più generale che è quello della delegittimazione delle istituzioni e della crisi della rappresentanza.

Nel suo precedente mandato, Napolitano ha interpretato ruoli molto diversi all'interno degli equilibri tra organi costituzionali: fino a quando la maggioranza parlamentare era forte e compatta, il presidente si è limitato a controfirmare gli atti che i ministri gli sottoponevano (ha infatti fatto scarsissimo uso- una sola volta in 5 anni- del potere di rinvio alle camere), mentre al momento della crisi di governo ha assunto poteri di indirizzo politico nominando Monti come premier di un governo tecnico. Dal punto di vista giuridico non si possono far molte critiche a questo modo di procedere, dal momento che è proprio del nostro sistema sbilanciarsi verso il capo dello Stato quando non vi è coesione nel Parlamento. Secondo la nostra architettura costituzionale tanto più forte è il Parlamento tanto più debole è il Presidente della Repubblica, e viceversa. Si può dunque dire che la torsione verso una sorta di “presidenzialismo d'emergenza” è pienamente inscritta nelle regole della nostra democrazia parlamentare, dal che ne consegue che le nostre critiche sono dettate da valutazioni squisitamente politiche. Il punto di partenza è infatti la comprensione dei rapporti di forza che sono alla base della strutturazione politica di uno Stato, la comprensione cioè che la decisione costituente del governo di un paese si radica ed è espressione delle forze dominanti, a livello economico e sociale, in quel dato momento storico.

Perciò diciamo che il neo eletto Presidente è stato solo uno strumento di giochi ed equilibri economici e politici, in parte estranei ai centri di potere nazionali. Napolitano ha incarnato e si è fatto portavoce del neoliberismo europeo ed internazionale il quale, attraverso le emergenze economiche e sociali da lui stesso create, si impone in tutta la sua forza (forza di Stato, forza di legge) scaricando i costi della ristrutturazione sulle categorie socio-economiche subalterne, inasprendo dunque le condizioni materiali di vita di tutti. La crisi sistemica, in cui imperversano le economie occidentali, pesa su tutti perchè: se le crisi cicliche erano momento necessario, non solo per aggredire nuovi territori e conquistare nuovi mercati ma, anche per riaffermare come naturali e ineludibili le regole del mercato (per cui bastavano le politiche Tatcheriane e le riforme di Amato), oggi è evidente che sarà necessario cambiare anche i regimi di governo, oltre che incidere sulla struttura produttiva.

Sta di fatto, che i mercati sono spaventati dall'instabilità politica e la necessità di tranquillizzarli diventa il valore ultimo dell'attività degli organi politici: sopire le preoccupazioni delle borse attraverso segnali di continuità. Napolitano è il nostro segnale di continuità!

[ D'altra parte, per tirare questo genere di conclusioni non bisogna neanche più saper leggere tra le righe dal momento che è lo stesso Napolitano ad esplicitarle nel suo discorso di insediamento]

Il “vecchio” presidente esprime chiaramente la volontà di consacrare la necessità (ad esempio di assicurare governabilità in un momento di emergenza) come valore ultimo dell'agire politico delle istituzioni, come giustificazione a posteriori di qualunque decisione politica: la necessità, insomma, diventa fonte di legittimità; nel nostro caso legittimità di procedere al rafforzamento del ruolo dell'esecutivo, governo o capo dello Stato poco cambia, a scapito di quello legislativo.

Seguendo il filo di questo ragionamento, individuiamo nella nomina del governo Monti uno dei passaggi più salienti dell'imbarbarimento, della vita politica italiana. Infatti la spoliticizzazione della vita pubblica, la presunta neutralità delle posizioni e delle decisioni di fronte all'emergenza, auspica governi tecnici e chiede a gran voce che negli organi istituzionali non siedano politici di professione, ormai generalmente riconosciuti come una casta, ma tecnici che sanno usare strumenti adeguati per tagliare, cucire, ristrutturare il paese con apposite manovre “salva Italia”. Il dato da sottolineare è che questo spostamento verso i tecnici porta con sé l'abbandono del concetto di responsabilità politica: solo un professore può tagliare i fondi allo stato sociale senza incorrere nella sanzione della mancata rielezione, come solo un buon padre di famiglia è nel diritto di censurare, inibire, reprimere le aspirazioni del figlio o della figlia in nome del loro bene. Monti e Napolitano rappresentano un vero e proprio processo di infantilizzazione, del quale la struttura economica capitalista si è sempre servita per assicurare in generale il suo dominio e la stabilità delle relazioni gerarchiche, in particolare una costante crescita della ricattabilità lavorativa (ma anche esistenziale) attraverso una altrettanto costante crescita della competitività.

E siamo quindi giunti al secondo ordine di considerazioni: la delegittimazione delle istituzioni. Possiamo iniziare col dire che alla crisi economica iniziata nel 2008 ha fatto da contro altare l'esplosione della crisi della rappresentanza, e dunque delle istituzioni democraticamente elette, dal momento che, come dicevamo prima, oggi si gioca la partita della ridefinizione della forma di governo oltre che del sistema produttivo. Infatti la crisi della rappresentanza, non investe le categorie sociali che da sempre non trovano rappresentazione dei propri interessi (i lavoratori, i disoccupati, i precari) ma, è interna alla classe finora dominante: la borghesia. Non a caso i partiti che si trovano in difficoltà sono quelli che, se un tempo riuscivano a rappresentare gli interessi dell'intera classe borghese, oggi sono invece espressione solo di segmenti della stessa: grande borghesia legata all'economia transnazionale ed europea (PD), grande borghesia legata all'economia domestica (PDL). Se il sistema dei partiti, il loro ruolo all'interno del regime democratico, rappresenta l'ossatura della forma di governo, la loro trasformazione da canali di partecipazione a cordate di interessi rappresenta l'involuzione autoritario-corporativa delle democrazie contemporanee, le quali difatti oggi portano avanti
aggressioni neo-coloniali (neanche troppo mascherate, in nome dei diritti umani e della civilizzazione), militarizzano territori interni dilaniati da emergenze ambientali (da L'aquila alla Val susa), rinchiudono nei C.I.E. i clandestini che arrivano sulle nostre coste a causa delle guerre scatenate dallo stesso blocco occidentale.

Tornando all'attualità specificamente italiana, il dato politico di questi giorni che bisogna raccogliere è che, per la prima volta, l'elezione del Presidente della Repubblica (che avviene completamente all'interno del palazzo del potere) è divenuto momento di espressione del disagio della cittadinanza, che infatti si è assiepata davanti a Montecitorio per esprimere la sua opposizione/indignazione verso l'ennesimo “inciucio” tra partiti e poteri forti europei. In quella folla non c'erano solo elettori del movimento 5 stelle incitati dalla miopia politica di Grillo (che ha gridato al colpo di stato) a scendere in piazza, ma, come chiunque abbia avuto modo di rendersi conto facendo una passeggiata lì in mezzo, anche molti delusi del Partito Democratico, di Rivoluzione civica, di Sel e di tutti quelli che ancora credono che i partiti possano essere canale di partecipazione, e strumento di traduzione, degli interessi degli elettori. Raccogliere un dato politico significa anzitutto cercare di interpretare le condizioni oggettive che lo hanno determinato, non tanto per riprodurle, ma per analizzarne le potenzialità. Ovviamente l'analisi non è mai neutra, ma influenzata dal punto di osservazione in cui ci si situa: un osservatore modifica un sistema solamente per il fatto di osservarlo. Dunque il punto di vista da cui partiamo è quello della radicale opposizione al capitalismo, che oggi si presenta nella sua declinazione neoliberista.

Da questo punto di vista ci sembra quindi di vedere nel Movimento 5 Stelle un elemento di continuità: il loro obiettivo è salvare l'Italia dal vero cancro che l'affligge: corruzione e partitocrazia. Inutile sottolineare quanto simile prospettiva politica sia distante da noi, anche perchè inevitabilmente destinata a sfociare in proposte liberiste che spostano semplicemente le cordate del profitto da una filiera all'altra (ad esempio attraverso la green economy). É elemento di continuità perchè continua a vedere nel Parlamento, nelle leggi e nelle riforme, strumenti per agire il cambiamento di cui crede essersi fatto catalizzatore, mentre invece ripropone la cultura della delega: Grillo decide quando e come protestare o essere visibili nelle piazze, mentre detta la linea del contegno che i “suoi” parlamentari devono tenere durante i lavori delle camere (ad esempio: sabato scorso davanti Montecitorio si sono ritrovate le persone che avevano risposto alla mobilitazione e che spontaneamente credevano fosse giusto esprimere la propria rabbia di fronte a questa ennesima presa in giro. Ma dopo poco tempo, le pressioni che sicuramente ha ricevuto Grillo, hanno prodotto la ritirata dell'appello alla mobilitazione e in primis la diffusione della falsa notizia secondo la quale il presidio si sarebbe spostato a Piazza del Popolo).

Se l'm5s è espressione di qualcosa possiamo dire che ha sicuramente colto e fatto sua l'insoddisfazione, arrivata al suo apice, verso il sistema politico-partitico Italiano e le sue pratiche, e infatti lo stesso sabato in cui Grillo batteva ritirata, poche migliaia di persone sono comunque approdate in piazza per delegittimare la figura di eroe della patria di Napolitano. Tutte le persone che si sono mosse in corteo, da sotto Montecitorio, non vedevano l'ora di urlare e sfogare la rabbia per una situazione insostenibile.

Sembrerebbe dunque corretto dire che, da un po' di tempo ormai, si è avviato un processo di consapevolezza che evidentemente risulta soffocato, e soprattutto indirizzato verso falsi obiettivi. Se ci sono dispositivi che intercorrono tra l'indignazione e la capacità di mediarla forse dovremmo svolgere semplicemente il ruolo di detonatore. Infatti, se con la morte della prima Repubblica si è delegato alla magistratura l'insoddisfazione, oggi sicuramente migliaia di persone si sono messe in gioco per denunciare e trovare delle alternative. Come si fa a non cogliere questo? Se prima si rifiutavano alcuni partiti che avevano gettato la maschera, oggi è evidente che si rifiuta il partito prima di tutto come dispositivo che non vuole e non può intercettare la domanda politica e riversarla in parlamento, perchè questo significherebbe recepire, nella forma concetti come orizzontalità e distribuzione delle responsabilità e delle decisioni e, nella sostanza il rifiuto all'austerity e alla sovranità dei mercati sulla politica.

Crediamo che non ha nessun senso e che dimostra, soprattutto, segni di mancanza di lucidità politica, credere che le persone che in questo momento, come nel recente passato, scendono in piazza, che facciano parte del movimento 5 stelle o meno, siano soggetti da portare da un lato piuttosto che dall'altro, ma sono delle persone insieme alle quali capire e affrontare le prossime mosse per resistere e contrattaccare, non certo per salvare l'Italia alla Grillo, ma per non subire l'austerity ed immaginare una rivoluzione possibile, rifiutando quella programmata.
Quello che Grillo compie come operazione comunicativa è l'ennesima mistificazione del concetto di Politico: convince i suoi seguaci della possibilità che un progetto politico possa essere completamente trasversale, purchè basato sul buon senso e sulla trasparenza. Quello che Grillo non rivela ai suoi seguici è che qualsiasi presa di parola politica è necessariamente di parte, significa proprio prendere posizione.

Ciò che inoltre non è chiaro al M5S è che il processo di costruzione di un pensiero, di una alternativa, di un idea rivoluzionaria si accumula nelle pratiche e non solo nella votazione diffusa o per alzata di mano. Politico è il processo che porta alla costruzione congiunta delle opposizioni. Avviare un processo politico significa avviare un processo di verità, intraprendere cioè una percorso di consapevolezza all'interno del quale le oppressioni e le ingiustizie vengono insieme identificate, nominate e combattute. La sfida che si pone a chi vuol essere protagonista di una rottura rivoluzionaria, il che vuol dire non solo determinare un cambiamento ma anche indirizzarlo, è dunque sempre la stessa: farsi accumulatori della rabbia sociale, catalizzare il processo di coscienza facendoci detonatore.

Degage

http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/7624-da-napolitano-a-grillo-il-ruolo-detonatore-dei-movimenti


RispondiCitazione
sandman972
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 502
 

Esatto. 4000 voti (on line) su circa 47 MILIONI di aventi diritto di voto e 61 MILIONI di italiani.

Agli altri ti hanno già risposto, ma a questo mi pare di no. E' stato per l'appunto un sondaggio per capire quali erano i nomi che i partecipanti avevano intenzione di suggerire. Più o meno la stessa cosa che fa il Pd con le primarie, solo che la viene definita come una dimostrazione di democrazia; qui viene spernacchiata come una pagliacciata. Se permetti, preferisco che il nome venga suggerito da 4000 persone, piuttosto che stabilito tra i soliti 40-50 che manovrano le leve del potere. Ma se per te questa è una regressione, opinione tua.

https://www.youtube.com/watch?v=-rvlcRiowl4

Invece di limitare solo la citazione della frase ti scrivo tutto il periodo, cosi si contestualizza e si vede come la frase estrapolata ha estrapolato solo il periodo che le conveniva:
"E per chi dice che non c'è stata democrazia perchè i voti sono pochi gli faccio una domanda: tra i 1000 parlamentari oggi in parlamento, quanti voti hanno preso ognuno di questi? Chi ha deciso quella gente li? 5 segretari di partito. Non venite a rompermi i coglioni a me sulla democrazia. Ecco, io mi sto stufando ma mi sto arrabbiando, mi sto arrabbiando seriamente perchè abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da portare alle elezioni, ma finchè la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri allora va bene, ma di guerre dentro non ne voglio più. Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, prende e va fuori dalle palle. E se ne va dal movimento. Perchè noi dobbiamo avere una forza unita per arrivare a fare un risultato che mai potevamo aspettarci di avere. Abbiamo poco tempo e le nostre forze devono essere indirizzate sulle cose reali: sul programma, su quel che porteremo avanti, sulla campagna che ci aspetta, all'ultimo sangue. Siamo nella guerra e siamo con l'elmetto. Quindi chi è dentro al movimento e non condivide i suoi ideali e fa domande su domande sulla democrazia del movimento va fuori dalle palle."

Direi che condivido parola per parola. La sola volta in cui nel M5S qualcuno ha fatto come cazzo gli pareva hanno eletto l'impresentabile Grasso e tutti li hanno messi in croce. Fosse dipeso da me anche quelli che non hanno votato compatti in quella occasione sarebbero andati fuori dalle palle.

Appunto, o chiedi l'autorizzazione e pubblichi i nomi o non pubblichi niente. Pubblicare una lista di iniziali non ha alcun senso perché non dimostra niente, è una buffonata.

Mi scappa da ridere. Perchè i primi giorni in cui effettivamente NON aveva pubblicato niente c'erano tutti che gridavano alla falsità, e che doveva pubblicare la lista, e che è un movimento "fassista", e che bisogna vedere da dove arrivano i soldi (ovviamente nessuno che lo chieda alle altre forze politiche) e via andare. Poi hanno pubblicato la lista di iniziali (a mio parere per via della privacy) proprio per provare a calmare le acque, e tutti li hanno messi in croce di nuovo perchè c'erano solo le iniziali.
Sarei pronto a scommettere quel che ho (e sono certo che non lo perderei) che se avesse pubblicato veramente la lista di nomi qualcuno avrebbe cominciato a dire: "ecco, vedete? Questa lista di nomi contiene questo tizio che è imparentato alla lontana con il nipote del figlio del cassiere del Bilderberg group!!!! Grillo è un adepto del NWO!!!".
Il problema è che purtroppo qualsiasi cosa facciano adesso viene presa di punta.

Per quel che mi riguarda, io un accanimento mediatico come questo non l'ho mai visto in vita mia. Già solo questo è un buon motivo per me per ridargli il mio voto al prossimo turno elettorale.

edit di nuovo: continuo sempre ad aspettare che qualcuno di quelli che non sono pedine ed hanno capito tutto mi illuminino in modo da votare correttamente la prossima volta. Ma è da prima delle elezioni che lo chiedo, e nessuno mi ha ancora risposto.


RispondiCitazione
Pagina 3 / 3
Condividi: