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Via Fani,BR rapiscono Moro,ViaCaetani stato rapisce cadavere

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Stopgun
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?1372501745210

questa foto è l'interno della R4 si vede la coperta ma dietro non c'è nessuno

La foto in questione presenta il cofano anteriore aperto, ormai il cadavere di Moro è stato portato via con l'autoambulanza dei VVFF (dipendenti del Ministero dell' Interno)


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helios
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?1372501745210

questa foto è l'interno della R4 si vede la coperta ma dietro non c'è nessuno

La foto in questione presenta il cofano anteriore aperto, ormai il cadavere di Moro è stato portato via con l'autoambulanza dei VVFF (dipendenti del Ministero dell' Interno)

tutta la serie di quelle foto riguardano l'auto ancora integra e senza il taglio del portellone. Anche la foto in questione era di quel momento e si nota che dietro si vede anche un panno bianco del tutto pulito.
Pertanto il cadavere non poteva esser già stato portato via se doveva ancora essere 'scoperto' dietro la coperta grigia dopo che l'auto doveva esser tagliata per pericolo di esplosivi nel portellone dietro (ma perchè il pericolo esisteva solo nel portellone dietro considerato che le altre porte sono stata aperte?).

Il titolo del topic dice appunto che lo stato in via Caetani rapisce il cadavere di Moro. Qualche motivo doveva averlo.

La R4 non si sa più che fine abbia fatto(nel pdf).Non lo sanno nemmeno i proprietari che dopo tanti anni di disinteresse verso l'auto si trovano ora a non capire perchè mai nessuno dice loro dove si trova.
Forse esaminare l'auto con i sistemi di adesso metterebbe in difficoltà la versione di quanto accaduto in via Caetani?


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Stopgun
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Nella terza foto postata si vede il corpo e la lamiera del bagagliaio tagliata.

L'R4 dovrebbe essere in un podere sulla Casilina vicino Roma, ma il proprietario non vuole cederla.

L'auto racconterebbe molte cose.... Semplicemente se non ci sono buchi vuol dire che Moro è stato ucciso fuori dall'auto. I colpi sparati avrebbero lasciato il segno sulla carrozzeria, indipendentemente da quanto raccontino i BR.


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helios
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Nella terza foto postata si vede il corpo e la lamiera del bagagliaio tagliata.

mi riferivo a queste foto dell'Huffingtonpost
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/29/aldo-moro-vittorio-raso-via-caetani-artificieri-due-ore-prima-delle-br_n_3521041.html?utm_hp_ref=italy&ref=HREC1-3
sono foto inedite a colori e mostra la R4 ancora integra.
Nessuna foto mostra la R4 con il taglio al portellone.

L'R4 dovrebbe essere in un podere sulla Casilina vicino Roma, ma il proprietario non vuole cederla.

leggi il pdf in topic. I proprietari non sanno dove è l'auto adesso

L'auto racconterebbe molte cose.... Semplicemente se non ci sono buchi vuol dire che Moro è stato ucciso fuori dall'auto. I colpi sparati avrebbero lasciato il segno sulla carrozzeria, indipendentemente da quanto raccontino i BR.

l'auto con gli esami di adesso racconterebbe anche chi l'ha guidata fino li, se il contakm stato manomesso e dove veramente era collocato il cadavere di Moro.
Le prime notizie(che ormai non si troveranno nemmeno più in rete) dicevano che il cadavere era stato trovato nei sedili posteriori della R4 e che il corpo era coperto da sacchi di iuta tipo quelli delle poste.
Nessuno descriveva come era vestito.

La location della R4 è veramente fotogenica (vedi foto)
Se la macchina fosse stata imbottigliata tra le altre della via come potevano mostrare il cadavere aprendo il portellone? Pertanto quel punto in cui era parcheggiata la macchina non era per nulla casuale ma serviva per offrire al vasto pubblico la ferale notizia.

Come non era casuale che fosse proprio alla fine delle impalcature e poteva offrire una via di fuga a chi aveva portato l'auto fino li.Alla fine delle impalcature si notano due ante mobili che offrono una via di passaggio nascosta, facilmente amovibili.
(vedi foto n.3
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/29/aldo-moro-vittorio-raso-via-caetani-artificieri-due-ore-prima-delle-br_n_3521041.html?utm_hp_ref=italy&ref=HREC1-3

oltretutto il guidatore doveva uscire dalla parte del passeggero quindi non sarebbe stato meglio arrivare dall'altra parte della via ? ma allora il bagagliaio come poteva esser mostrato?


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Stopgun
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Nella terza foto postata si vede il corpo e la lamiera del bagagliaio tagliata.

mi riferivo a queste foto dell'Huffingtonpost
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/29/aldo-moro-vittorio-raso-via-caetani-artificieri-due-ore-prima-delle-br_n_3521041.html?utm_hp_ref=italy&ref=HREC1-3
sono foto inedite a colori e mostra la R4 ancora integra.

Nessuna foto mostra la R4 con il taglio al portellone.

la numero 5 ha il portellone tagliato ed aperto.

Sono d'accordo sulla spettacolarità del parcheggio, che però resta oggetto di una mera valutazione soggettiva.

Alcuni video significativi

http://youtu.be/_1Byrw5f0Nk

http://youtu.be/MgJQ9cvQlZw (al min 0.40 la R4 non c'è!)


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helios
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Nella terza foto postata si vede il corpo e la lamiera del bagagliaio tagliata.

mi riferivo a queste foto dell'Huffingtonpost
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/29/aldo-moro-vittorio-raso-via-caetani-artificieri-due-ore-prima-delle-br_n_3521041.html?utm_hp_ref=italy&ref=HREC1-3
sono foto inedite a colori e mostra la R4 ancora integra.

Nessuna foto mostra la R4 con il taglio al portellone.

la numero 5 ha il portellone tagliato ed aperto.

Sono d'accordo sulla spettacolarità del parcheggio, che però resta oggetto di una mera valutazione soggettiva.

Alcuni video significativi

http://youtu.be/_1Byrw5f0Nk

http://youtu.be/MgJQ9cvQlZw (al min 0.40 la R4 non c'è!)

la foto n.5 non è una foto inedita.Ce l'hanno mostrata in bianco e nero.
Non sembra nemmeno scattata dallo stesso fotografo.

al m.0.40 la R4 è sparita(e non c'è nemmeno la 500 parcheggiata davanti) e nell video c'è scritto che erano le 12,08.
al m.0.58 due tizi stanno armeggianto nelle due impalcature che chiudono il cantiere e trovano che si aprono.....quindi la via di fuga esisteva.

....quando finisce la zona franca spazio temporale si apparecchia una storia.....
http://www.youtube.com/watch?v=9vJW8H7oWpw

la lezione è che bisogna sempre andare a verificare anche le piccole cose

PS-quanto ha scritto Pecorelli circa la signora bionda fa pensare.... il muro esisteva oltre i ponteggi....


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Stopgun
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Al m. 0.40 la 500 bianca c'è .

Il video dice Ore 12-08 per la telefonata Morucci->Tritto.

Certo che le ombre sono cortissime, tipiche del mezzogiorno.... Non c'era l'ora legale....


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helios
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Il video dice Ore 12-08 per la telefonata Morucci->Tritto.

"Sono quasi le due del pomeriggio, oltre cinque ore sono passate da quando il corpo di Moro è uscito di casa, quattro da quando la famiglia è stata informata del luogo in cui poterlo trovare" (Prospero Gallinari, Un contadino nella metropoli. Ricordi di un militante delle Br, Bompiani, 2006, pag.194). Se la telefonata arrivò verso le 10 del mattino, che cosa accadde durante quelle lunghissime ore?

dunque il corpo di Moro esce alle 9 di mattina e alle 10 viene informata (ma da chi? la telefonata esiste?) la famiglia del luogo i cui poterlo trovare. Si parla di corpo ma non si capisce se Moro esce vivo di casa e se la famiglia viene informata che è vivo o meno.
Quindi si potrebbe pensare che con la famiglia c'era in corso uno scambio.
Se l'autopsia conferma che a Moro hanno sparato alle 10,30 significa che il luogo in cui alla famiglia avevano detto si trovasse il corpo in realtà non si presentò nessuno tanto che alle 12,30 dovettero fare la seconda telefonata a Tritta e perchè non alla famiglia? forse non si trovava nessuno a casa a quell'ora(?) per specificare dove si trovasse il cadavere di Moro.

Agli atti risulta che la telefonata a Tritto arrivò alle 12,13 ma nel video è scritto alle 12,08(come si potrebbe conoscere l'ora esatta?) quindi non si sa chi si prese due ore per pensare al da farsi e cio dalle 10 circa alle 12 in avanti. E'del tutto improbabile che nessun funzionario dello stato sia stato messo al corrente durante quelle due ore pertanto è del probabile che proprio Cossiga si sia recato in quella via.

Come mai ci fanno sentire la telefonata a Tritta e non quella delle 10 alla famiglia Moro?

A quanto pare la telefonata a Tritta servì come segnale allo stato per dire che il cadavere poteva essere trovato e presentato.
Malgrado fosse conosciuto da tutti e tutti confermassero che era Moro dovevano aspettare la sig.Moro per l'identificazione ufficiale.

certo che era difficile dire a prima vista chi era considerato che non si sa l'altezza e nemmeno lo si vede di faccia ma solo di profilo:

le foto nel bagagliaio della renault 4 sono le uniche.Nessuna altra foto all'obitorio è mai stata pubblicata. Il funerale venne fatto di gran fretta il giorno dopo e anche le analisi sul corpo furono assai veloci
Ma perchè tanta fretta nel seppellirlo?


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helios
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Oggi proviamo soltanto rabbia perché è troppo tardi: i due che sapevano tutto se ne sono andati in silenzio e per sempre: Cossiga e Andreotti. Il primo era anche un mio amico, ma sapevo che su Moro mentiva.

Oggi ne abbiamo una prova. Lo avevo aggredito un paio di volte su questo tema, ma lui cambiava discorso. Andreotti era rimasto una sfinge. Sapeva di Moro, sapeva di Falcone. La vitiligine, diceva Cossiga: portava come prova del suo choc di fronte alla vista del cadavere di Aldo Moro in via Caetani, il fatto che il suo corpo - viso e braccia in particolare - si fosse coperto di macchie biancastre.

Ho sempre pensato che quella reazione sproporzionata dimostrasse che lui, Cossiga, fosse sopraffatto più che dal dolore per una morte ampiamente annunciata, dalla traumatica sorpresa: non se l'aspettava, aveva informazioni sbagliate. Era sicuro (con Andreotti) di aver ottenuto la liberazione di Moro e invece si trovava di fronte il suo cadavere. Ma adesso ne impariamo una nuova e la impariamo da Vitantonio Raso che fu uno dei due antisabotatori che 35 anni fa, il 9 maggio del 1978, scoprirono il cadavere di Moro nella Renault rossa due ore prima di quanto la storia e i verbali abbiano tramandato.

Lo racconta nel libro "La bomba umana" scritto con il giornalista Paolo Cucchiarelli dell' Ansa. Ora sappiamo che Cossiga arrivò subito dopo il ritrovamento e che ben lungi dall'essere sconvolto, fu impassibile, freddo. Venne subito per constatare il ritrovamento del cadavere, salvo due ore dopo ripetere l'intera scena, in seguito alla telefonata ufficiale di Moretti. Ma quando la telefonata fu fatta, Moro era già stato ritrovato.

E ancora sanguinava di ferite fresche. Dunque fu trovato pochi minuti dopo l'uccisione,o al massimo mezz'ora dopo. Eccoci dunque di fronte a una messa in scena: le ore non sono quelle e neanche le reazioni e i sentimenti sono quelli. C'è un prima sconosciuto e un dopo che fu creato soltanto per l'opinione pubblica e la stampa. Una messinscena. C'è dunque una controstoria, una storia vera che si sovrappone a quella di facciata e che si aggiunge alle tante false storie e depistaggi che accompagnano la vicenda, la madre di tutti i traumi della Repubblica, dei ricatti, delle falsità che inquinano la politica.

Cossiga dunque mentì. Oggi abbiamo anche - oltre all'annunciata uscita del libro La bomba umana dell'agente Raso - la testimonianza a sostegno di questa novità, dell'ex ministro socialista Claudio Signorile, allora titolare dei Trasporti nel governo Craxi, il quale per puro caso era al Viminale per prendere un caffè con Cossiga «e non un aperitivo» come ha voluto sottolineare per spostare indietro le lancette dell'orologio il quale ricorda oggi che udì con Cossiga via radio il messaggio in cui si diceva che due agenti anti sabotatori stavano forzando una R4 sospetta in via Caetani, e poi che nel portabagagli della macchina era stato rinvenuto il cadavere «della nota personalità», vale a dire di Moro.

Raso fornisce un'ulteriore informazione: le ferite mortali di Moro, ucciso con una mitraglietta Skorpion, sembravano recentissime. Raso se ne intendeva perché aveva visto le ferite mortali degli uomini della scorta di Moro in via Fani. Due ore dopo l'eccidio, il sangue era già secco. Nel caso di Moro, il sangue ancora sgorgava. E Cossiga, piombato sul posto con alcuni collaboratori del ministro degli Interni si comportava, ricorda Raso, come se fosse già al corrente di tutto e non fosse affatto sorpreso. E il trauma? E la vitiligine? La vitiligine era vera, intendiamoci.

E di sicuro quella malattia colpì la sua pelle quel giorno e non prima, né dopo, ma il trauma doveva esserci stato in un momento ancora precedente, quello del sopralluogo segreto. Ma quando Cossiga aveva saputo? Moro fu eliminato proprio mentre era in corso a pochi metri dal luogo del ritrovamento una riunione convocata da Amintore Fanfani per accettare la richiesta dei sedicenti brigatisti rossi che chiedevano uno scambio: un «prigioniero di Stato» contro Moro. Era fatta.

Così sembrava. Ma il regista vero dell'operazione Moro la pensava diversamente e prima che la Dc potesse annunciare la decisione di cedere alle richieste delle Br, fece condurre Moro probabilmente ancora vivo in via Caetani dove fu eliminato.

Queste rivelazioni riaprono, direi per fortuna, il caso Moro sul quale hanno indagato quattro processi e una Commissione parlamentare d'inchiesta, senza mai venire a capo della vera storia. Io presumo di aver capito un po' di più attraverso i lavori della Commissione Mitrokhin di cui sono stato presidente e di cui fu un animatore l'onorevole Enzo Fragalà, che poi fu assassinato.

Si discuteva se le Br che rapirono e uccisero Moro fossero composte soltanto da pretesi rivoluzionari comunisti, o anche da altri elementi non italiani. La questione era se le Br fossero state «eterodirette». Ebbene, la Commissione Mitrokhin fu in grado di provare che le Br contenevano al proprio interno certamente elementi che erano sotto il controllo del Kgb sovietico e della Stasi tedesca orientale.

Questa certezza fu raggiunta attraverso una rogatoria internazionale che si svolse presso la Procura generale di Budapest nel dicembre del 2005, quando durante una riunione cui parteciparono membri della Commissione il procuratore ci mostrò una grande valigia piena di documenti in cui,disse, c'erano tutte le prove dei legami fra terrorismo rosso e Kgb.

In particolare fu fatto il nome del brigatista Antonio Savasta che per quanto ne so è scomparso dalla circolazione. Il giorno dopo a queste rivelazioni la Procura di Budapest ci comunicò con rammarico di non poterci consegnare la documentazione a causa dei trattati diplomatici che legano i Paesi dell'ex Patto di Varsavia con la Federazione Russa. Ma quel che accadde a Budapest non ce lo siamo sognato. Cossiga, dopo il ritrovamento del corpo di Moro, passò molto tempo andando in pellegrinaggio in tutte le carceri in cui si trovavano i brigatisti con cui ebbe lunghissimi colloqui.

Da quel momento Cossiga impedì di fatto che qualcuno si azzardasse a negare il carattere puramente italiano dei «compagni che sbagliano» e i brigatisti uscirono quasi tutti di galera. Così Moro fu assassinato due volte.

Andreotti face parte della Commissione Mitrokhin e si comportò di fatto come un sabotatore di tutte le ipotesi che potessero ricondurre alle responsabilità sovietiche. La vera storia è ancora tutta da scrivere e la rivelazione di questo testimone riapre uno spazio sigillato per decenni. Perché Cossiga mentì? Perché già sapeva? Perché credeva di aver salvato Moro e invece fu beffato e addirittura si ammalò per il trauma?

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/moro-per-sempre-i-due-che-sapevano-tutto-cossiga-e-andreotti-hanno-mentito-sempre-58656.htm


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Stopgun
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Cossiga in Via Caetani con portellone chiuso e non tagliato.

corrisponde al mo 0.50 di

http://youtu.be/TOVrxtHKnOM


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helios
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Il racconto di Raso non può essere credibile:

dice che alle 11 era in via Caetani e mentre stava controllando la R4 vide il cadavere e notò che aveva le ferite tanto che le paragona a quelle degli agenti della scorta uccisi in vai Fani e dice che quelle ferite di Moro erano più recenti. Aggiunge che il sangue sgorgava ancora. Questo alle 11 di mattina. (nota:gli antisabotatori non sono mai stati sentiti come testimoni)

Ma come è possibile che oltre due ore dopo dicano che il corpo era morto da circa 15 mn?

Se l'autopsia dichiara che la morte risale alle 10,30 come era possibile che il corpo apparisse come morto da soli 15 mn quando aprono il portellone della R4 verso le quattordici?

(forse è meglio ritenere buone le prime notizie che parlavano di un cadavere morto da un giorno o anche nel pmeriggio precedente e anche il parroco tocca una fronte ghaccia?)

E'stato riaperto un fascicolo:

ROMA - La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo alle dichiarazioni di due artificieri che spostano alle 11 l'ora del ritrovamento della Renault 4 con il cadavere di Aldo Moro e la presenza dell'allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga, in via Caetani. La telefonata con cui le Br annunciarono l'uccisione dello statista era invece arrivata solo alle 12,30.

Il fascicolo, affidato al pm Luca Palamara, è connesso a quello aperto recentemente sulla base di un esposto di Ferdinando Imposimato in base al quale la morte dell'allora presidente della Dc poteva essere evitata. Il nuovo procedimento è stato avviato d'ufficio e ha preso spunto da notizie diffuse a proposito della versione dei due ex antisabotatori. Questi ultimi potrebbero essere convocati a breve a piazzale Clodio per essere sentiti come testimoni.

La loro versione è tuttavia smentita dal giornalista Franco Alfano, che all'epoca dei fatti, 35 anni, lavorava per GBR, e per primo arrivò con il suo operatore in via Caetani. Secondo il giornalista la Renault fu aperta dagli artificieri alle 14.
Mercoledì 03 Luglio 2013 - 17:41
Ultimo aggiornamento: 17:56

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/moro_aperta_nuova_inchiesta/notizie/299882.shtml


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Stopgun
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Mah!

Perché fare una dichiarazione così impegnativa per essere sottoposti pochi giorni dopo ad inchiesta penale?

Le uniche motivazioni possibili per ora mi sembrano:

A) i testi hanno ulteriori prove a loro favore..

B) per creare caos nelle indagini..

Non vedo altre motivazioni.

Ci sono?


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helios
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Mah!

Perché fare una dichiarazione così impegnativa per essere sottoposti pochi giorni dopo ad inchiesta penale?

Le uniche motivazioni possibili per ora mi sembrano:

A) i testi hanno ulteriori prove a loro favore..

B) per creare caos nelle indagini..

Non vedo altre motivazioni.

Ci sono?

Vitantonio Raso scrisse il libro 'la bomba umana' l'anno scorso e solo ora è emerso il contenuto di quel libro.
Non si comprende come mai ci sia voluto tanto tempo per capire la portata di quanto stava scrivendo Raso.
A meno che non sia vero che si aspettava la morte anche di Andreotti per cominciare a fare chiarezza sulla vicenda Moro.

è del 15 ottobre 2012 questa intervista del corriere a Raso:

Caso Moro, parla l'artificiere
che per primo vide il corpo di Moro
Vitantonio Raso, salernitano, fu lasciato solo davanti alla Renault 4 parcheggiata dalle Br in via Caetani. Sulla sua storia ha scritto un libro: «La bomba umana»

SALERNO — «Eravamo in guerra». Così racconta gli anni di piombo Vitantonio Raso, autore del libro «La bomba Umana», in cui ripercorre la tragica scoperta del corpo dell'onorevole Aldo Moro, stipato nel bagagliaio della Renault 4 color amaranto. «Oggi paragonerei i 55 giorni del rapimento Moro al crollo delle Torri Gemelle dell'11 settembre: un attacco al cuore dello stato». Lo Stato e l'antistato, le Brigate rosse, il terrorismo di destra e di sinistra, il contrasto tra la legalità e la sovversione, il panico. Il vissuto personale di Vitantonio, originario di Serre (Salerno), si intreccia con la storia sociale collettiva, fino a diventarne involontariamente protagonista indiscusso. Oggi ha 58 anni, è cavaliere al merito della Repubblica Italiana e funzionario in pensione della presidenza del Consiglio dei Ministri. All'epoca non aveva ancora 24 anni, ed era già specializzato come artificiere-antisabotatore. «Quella mattina fui uno dei primi ad arrivare in via Fani. All'epoca non si poteva dare inizio alle operazioni prima dell'arrivo dell'artificiere antisabotatore. C'erano brutti segnali. C'era stato il furto di grosse quantità di esplosivo. C'erano tutti i presupposti per un attentato».

Cosa provò?
«La sensazione fu orribile. Conoscevo quasi tutta la scorta: erano ragazzi della mia età. Sangue e bossoli dappertutto. Centinaia di colpi sparati. Il sangue ancora scorreva. Uno scenario inquietante. Ho cercato di trovare una ragione e un senso a quegli anni, ma non riesco a dimenticare. Fu disposto dal procuratore della Repubblica di Roma, Achille Gallucci, che fossi solo e soltanto io a seguire il caso, non perché fossi più bravo, ma per un fatto tecnico, perché in via Fani avevo lasciato le mie impronte. La tensione era alta, non bisognava sottovalutare nulla».

Che atmosfera si respirava?
«In quei 55 giorni Roma era una bomba a ciel sereno, tutte le strade erano bloccate, non si muoveva nulla, neanche la criminalità organizzata. Per la prima volta fu usato l'esercito come appoggio alle forze di polizia. Telefonate anonime, valigie sospette, anche per depistare: ho dormito pochissimo, sempre in allerta».

Parliamo del giorno del ritrovamento della Renault 4 col corpo di Moro.
«Erano le 11 di mattina. La volante 23 della polizia venne a prendermi in ufficio. Proseguimmo a velocità sostenuta. Furono molto vaghi: mi dissero che stavamo andando al centro di Roma, che c'era questa macchina e null'altro. Nessuno mi parlò di Moro. Arrivai alle 11.30. Fui lasciato solo. Una solitudine estrema. Era il mio compito: ero un servitore dello stato, che stava sacrificando se stesso. La Renault era completamente chiusa, anche il bagagliaio. La mia attenzione fu catturata da quella coperta di tipo militare. Sopra era appoggiato un portaoggetti di colore nero: dentro c'era una catenina d'oro, un orologio e un assegno del Banco di Santo Spirito intestato ad Aldo Moro. Lì capii. Il mio pensiero fu: oggi mi fanno la pelle, salto io e tutta la macchina. Il significato era chiaro, era stato colpito l'uomo dello stato al cuore dello Stato. Provai uno sdegno totale. Mi sono sentito come un servitore dello stato che muore. Noi credevamo in quei valori, lavoravamo 24 ore su 24. Quella di via Caetani era una disfatta».

Come ha vissuto dopo quell'evento?
«Passati quei giorni, non ho avuto più stimoli e nessuno mi ha cercato. È inevitabile portarsi dentro una simile vicenda. Nel ‘86 fui posto in congedo: accaddero strane cose e molti amici furono ammazzati».

Le sono rimasti dei dubbi?
«Ancora oggi mi aspetto delle risposte. È un caso ancora aperto e da discutere, con tasselli mancanti. Perché tutto questo arco di tempo tra la telefonata mattutina e il nostro intervento alle 11.30? Perché il diniego a raccontarmi il contenuto di questa telefonata? Perché non sono mai stati chiamato a testimoniare?».

Perché ha scelto il titolo «La bomba umana?»
[b]«Io non sapevo nulla. La bomba simboleggia il silenzio di quella mattina: tutti sapevano, tranne me.
Questa bomba umana potrebbe essere ancora dentro di me, esplosa o inesplosa. Ancora oggi è presente e potrebbe esplodere. Lo stato ha la responsabilità enorme di non averlo salvato, attraverso la linea della fermezza e decidendo per la non-trattativa. Ho avvertito che eravamo tutti pilotati, noi servitori dello Stato e anche i terroristi. C'erano tante classi politiche che non volevano il compromesso storico».

Barbara Landi15 ottobre 2012

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2012/15-ottobre-2012/caso-moro-parla-artificiere-che-primo-vide-corpo-moro-2112257615662.shtml

Vitantonio Raso dice dice che nessuno lo ha cercato che nessuno ha chiesto la sua testimonianza. Ma allora dovrebbe spiegare come mai è diventato cavaliere emerito della repubblica e a 58 anni funzionario in pensione della presidenza del consiglio dei ministri tenendosi sempre dentro questo 'segreto' che ha svelato soltanto in un libro e dopo tanti anni.

All'epoca non aveva ancora 24 anni, ed era già specializzato come artificiere-antisabotatore.
e non c'era nessuno più anziano ed esperto come artificiere sabotatore in quella delicata operazione?
pare che per tutta l'operazione sia stato lautamente compensato.

Ma fu proprio lui il primo ad arrivare in via Caetani quella mattina?

E Elio Cioppa quando arriò? anche lui dice di esser arrivato per primo
http://www.affaritaliani.it/roma/esclusivo-alzai-la-coperta-e-vidi-il-cadavere-parla-l-uomo-che-ha-trovato-aldo-moro-09052012.html

e la testimonianza del giornalista de LaStampa?

Ma soprattutto non sappiamo ancora quando arrivò la prima telefonata nella mattinata e chi la fece alla famiglia Moro e nemmeno il contenuto.


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Stopgun
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Mi sembra di aver letto che Elio Cioppa abbia avuto la tessera 1890/658 della P2, pertanto lo escluderei dai testimoni senza condizionamenti.


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helios
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Mi sembra di aver letto che Elio Cioppa abbia avuto la tessera 1890/658 della P2, pertanto lo escluderei dai testimoni senza condizionamenti.

Le commissioni di crisi fatte da Cossiga nei 55 di rapimento Moro erano fatte da uomini della P2.

Ora dire che Cioppa era della P2 significa che non potrebbe essere un testimone valido?
Proprio per questo potrebbe essere arrivato prima di tutti in via Caetani perchè gli uomini della P2 potevano sapere meglio di altri chi deteneva Moro e potrebbero avere avuto dei contatti.

Raso invece siamo sicuri che sia un testimone genuino?
Mi pare che d onorificenza ne abbia avute parecchie dallo stato.

Forse si potrebbe dire che lo stato ha mandato qualcuno in via Caetani e anche la P2 ha fatto lo stesso.

Forse il giornalista de LaStampa e il fotografo Alfano potrebbero essere 'neutrali' e infatti raccontano entrambi un'altra storia.
Ci sarebbero anche i coniugi Caetani che passavano da quelle parti quel giorno che raccontano di altri orari e di altre situazioni in quella via.
E chissà perchè loro sono risultati non attendibili quando sono stati i primi a mettere a verbale il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Moro quanto hanno visto quel giorno. Tutti hanno potuto cambiare la versione di quanto hanno visto ma solo i coniugi Caetani hanno lasciato scritto quanto hanno visto.

Raso dice che alle 11,30 era in via Caetani nella R4, Cioppa dice che è stato mandato in quella via tra le 13 e le 14.
Nel frattempo chi stava controllando la R4 dopo che Raso se n'era andato e prima che arrivasse Cioppa?


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