Microfoni al funera...
 
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Microfoni al funerale


BrunoWald
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Dopo le polemiche dichiarazioni della sorella di Giulia Cecchettin, e la recente presentazione di un libro da parte della nonna, anche il padre Gino è tornato a prendersela con il "patriarcato" durante i funerali della figlia, offrendosi alle telecamere con quello che si può solo descrivere come un discorso politico, in cui non sono mancati i classici attacchi contro i "complottisti" nel più puro stile mainstream, quello per cui le versioni ufficiali non vanno mai messe in discussione.

Seppellire una persona amata è la più triste delle esperienze che possano capitare nella vita, e uno a cui hanno appena massacrato un figlio dovrebbe sentirsi distrutto, costretto a fare uno sforzo sovrumano anche solo per non impazzire, figuriamoci rivolgersi alle istituzioni politiche, chiedere riforme educative, ecc... Non voglio aggiungere altro, per un senso di rispetto verso chi ha subito una simile perdita. Ma se tutto questo vi sembra normale, io lo trovo invece piuttosto sconcertante.

 

https://www.youtube.com/watch?v=FF4autgLsl0


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oriundo2006
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Alla fine, è sintomo di una iper-ideologizzazione della nostra società fondata su spezzature di pensiero presi dal passato, adattati nel presente e riferiti a certi presunti 'valori' che questa società incarna o dovrebbe incarnare in quanto superiore ad altre.

Spazzatura e banalità insieme ad un sotterraneo credo occidentalista. E' il sintomo della decadenza di un mondo che non sa più difendersi rispetto alle forze iperindividualiste acquisitive che ha scatenato e che premono oggi dall' interno della sua struttura per distruggerla ed esserne distrutti: se si guardano i figli di quel signore costoro ne sono l'esempio vivente.

Una prece per le migliaia di giovani di Gaza massacrati senza pietà insieme ai loro sogni. Il nostro cuore deve essere con loro, vittime della bestialità criminale dell' occidente, che celebra una vittima perchè 'sua' e nega con ciò e proprio per ciò valore alle altre.


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Bertozzi
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La mia preferita è la nonnina ( che Ricorda un po' quella di cappuccetto rosso...): Aveva già pronto il libro da pubblicare - di cui ha fatto la presentazione prima ancora che alla nipote morta fosse fatta l' autopsia - che parla di una donna che si ribella alle violenze del marito... Che coincidenza. E guarda il caso è anche il periodo in cui è uscito il film della Cortellesi che attacca tutti i maschi italici della storia e li dipinge come bruti e ignoranti, tutti, ovviamente. E guarda il caso è anche il periodo dell' anno in cui le famiglie si ritrovano ( o almeno dovrebbero farlo) per stare bene insieme e se gli scorsi anni non potevano farlo perché il fantavirus avrebbe ammazzato il nonno oggi invece possono, ma solo guardandosi in cagnesco fra maschi e femmine. Comune denominatore: per natale odia tutti se puoi o comunque stai ben lontano dai tuoi familiari e dai tuoi simili, e soprattutto: sentiti in colpa, sempre. 

Queste operazioni diventano stucchevoli per quanto sono programmate ed evidenti.


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Detrollatore II
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sarah
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Ho sentito dire, di sfuggita poiché sono abbastanza nauseata dalla vicenda, che il discorso tenuto alle esequie della vittima "dovrà essere letto a tutti, soprattutto in tutte le scuole". Qualcosa del genere. Senza dilungarmi, ecco un ennesimo esempio dell'idea di cultura in questo paese: un nulla assoluto, costruito sul nulla dopo aver presuntuosamente distrutto le basi precedenti. Al più questa corrisponde, nell'opinione di molti, a frasi "spot" o singoli accadimenti avulsi dal contesto generale che vengono strumentalizzati. Conosco assai bene la realtà scolastica e immagino già la ridicola buffonata di interventi di "esperti" posti in essere solo per ubbidire ad una presunta emergenza e con gli spazi dedicati al vero sapere che si riducono ormai a feritoie ( ho rubato le ultime parole a un collega che è abilmente intervenuto sull'argomento ). E poi, dato che il discorso evidentemente è stato scritto da "altri" soggetti ben interessati e mossi da appetiti politici ben noti, ecco perché dovrà essere letto a tutti: si stigmatizza ancora una volta il "complottismo", vero spauracchio di chi si illude di spadroneggiare con la menzogna lanciando un monito a seguire, sempre e pedissequamente, la narrazione ufficiale. In questo caso però è bene ricordare che è stato il caso stesso ad alimentare eventuali dietrologie. Ora si aggiunge la notizia del libro scritto dalla nonna con sorprendente tempismo. Mi chiedo, a questo punto, se questa famiglia avesse delle caratteristiche particolari che hanno facilitato una simile strumentalizzazione. Le coincidenze e le dichiarazioni dei parenti sembrano davvero tradire uno scenario finemente preordinato o per lo meno abilmente strumentalizzato. Vedo allora che i manipolatori della realtà e dell'opinione pubblica hanno ancora parecchie frecce al proprio arco e contano su strategie e risorse evidentemente ricche e ben organizzate. Non stanno certo a guardare.


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