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7 buoni motivi per rinunciare alla carne


Salvathor
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Di Gian Paolo Vallati
http://pensierolaterale.blog.com/

Eccovi un breve pro-memoria che, senza entrare negli aspetti etici di uno stile di vita alimentare basato sullo sterminio massiccio di altri esseri senzienti, si limita ad una riflessione puntuale sulle conseguenze per la salute e l'ambiente dell'alimentazione a base di cibi animali.

№ 1. Il corpo umano non è fatto per assimilare la carne.
La conformazione dei denti, dei muscoli facciali, della mandibola, l'acidità dello stomaco e la lunghezza dell'intestino dell'uomo sono tipiche degli animali vegetariani.
Uno studio di anatomia comparata che non lascia dubbi al riguardo è stato effettuato da Milton R. Mills. [1]
Per poter digerire la carne l'animale carnivoro ha succhi gastrici 20 volte più potenti di quelli del nostro stomaco. L'intestino dei carnivori è corto (da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo) per liberarsi presto delle scorie residue della carne.
Il nostro intestino, analogamente a quello degli animali prettamente vegetariani, è molto più lungo di quello dei carnivori (fino a 12 volte la lunghezza del corpo). Ed infatti dopo un pasto a base di carne le tossine degradative provenienti dal catabolismo delle proteine animali rimangono in circolo per un periodo minimo di circa 142 ore, cioè circa una settimana. [2]

№ 2. L'eccesso di proteine è inutile.
Sul fabbisogno reale di proteine necessario all'uomo esistono dati molto discordanti, che variano da fonte a fonte. Eppure basta considerare che, nei primi mesi di vita, il cucciolo dell'uomo costruisce i suoi muscoli, ossa, cartilagini, etc. ad un tasso di crescita così rapido che non eguaglierà in nessun altro periodo della vita. Raddoppia il suo peso della nascita mediamente in 5/6 mesi.
E realizza tutto questo soltanto con il latte materno, un alimento che contiene appena l'1% - l'1,5% di proteine. Per inciso, la stessa percentuale di proteine presente nella frutta e nella verdura.
In definitiva nell'alimentazione umana il pericolo non è mai la carenza di proteine (che non esiste e non si verifica nemmeno nei peggiori casi di fame e di carestie), ma l'eccesso delle stesse. Quando si parla di paesi affamati, le carenze sono infatti caloriche, vitaminiche e minerali, mai proteiche.
Ed è invece l'eccesso di proteine a flagellare con gravissime patologie le popolazioni dei paesi industrializzati. [3]

№ 3. Il consumo di carne è inutile
Non vi è nessun micro-nutriente utile nella carne che non sia contenuto nella frutta e nei vegetali. Nelle giuste proporzioni, cereali, legumi, frutta fresca e oleosa, ortaggi freschi, verdure di campo e di bosco, alghe marine e alghe verdi azzurre, germogli, fiori, radici, sono in grado di assicurare al nostro organismo tutti i nutrienti necessari.
Persino il rischio di sviluppare problemi di salute a causa di una carenza di vitamina B12 in una dieta vegetariana stretta è estremamente raro, inferiore a una probabilità su un milione. [4]

№ 4. Il consumo di carne è causa di numerose malattie
Da tempo i dati medici ed epidemiologici espongono molto chiaramente che un eccesso di consumo di carni produce malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
Gli studi ecologici hanno sistematicamente evidenziato una forte relazione dei principali tumori del mondo occidentale (mammella, colon, rene, ovaie, prostata) con il consumo di carni e di grassi animali [5].
I cibi animali, con il loro apporto di grassi totali, grassi saturi, colesterolo e lo sviluppo di sostanze cancerogene durante la cottura (come le amine eterocicliche) arrecano certamente più danni che benefici all'organismo umano. Il consumo di carne favorisce lo sviluppo di acido solfidrico, che è una delle cause dei danni al colon.
Ed infatti nelle culture carnivore occidentali l'incidenza del tumore al colon è dieci volte superiore a quella delle culture vegetariane asiatiche. [6,7,8,9,10]

№ 5. La carne è piena di sostanze chimiche
La maggior parte della carne che arriva sui nostri mercati proviene da allevamenti intensivi. Per evitare che gli animali si ammalino nelle condizioni contro natura in cui crescono, si è costretti a fare un uso massiccio di antibiotici. Inoltre per velocizzare la crescita e massimizzare il profitto, vengono usati grandi quantità di ormoni estrogeni. ?
La maggior parte dei polli in batteria non ha mai visto la luce del sole e non vede altro che la luce artificiale per 22 ore al giorno. Gli allevatori zootecnici fanno sì che questi pulcini non smettano mai di alimentarsi e somministrano ampie dosi di sali d'arsenico per stimolare la crescita, al punto che in soli 45 giorni raggiungono le condizioni di pollo maturo che altrimenti avrebbero raggiunto in non meno di 3 mesi.
Tutte queste sostanze chimiche finiscono nel piatto (e nel sangue) di chi si alimenta con la carne.

№ 6. Gli allevamenti di bestiame distruggono il pianeta
L'allevamento di bestiame per uso alimentare è la principale causa di distruzione delle sempre più ridotte aree di foresta pluviale rimaste sulla terra. In Centroamerica e Sudamerica milioni di ettari di foreste vergini vengono abbattuti per lasciare spazio a pascoli per l'allevamento. Per produrre un solo etto di carne vengono distrutti 12mq di foresta tropicale.
Nel 1980 fu stimato che il 72% della deforestazione amazzonica in Brasile era volto a ottenere pascoli per il bestiame.
C'è un altro problema: l'inquinamento che tali allevamenti producono. I liquami di origine animale e vegetale prodotti negli allevamenti hanno un potenziale inquinante molto più elevato di quello dei liquami domestici. Nel Regno Unito nel 1996 hanno infatti causato oltre 200 incidenti di inquinamento dell'acqua. [11]
Per l'allevamento si usano grosse quantità di sostanze chimiche (ormoni, antibiotici, fertilizzanti, diserbanti …) che finiscono nelle falde acquifere, inquinandole.
Un esempio in Italia: nel bacino del Po ogni anno vengono versate 190 mila tonnellate di deiezioni animali contenenti ormoni, antibiotici e metalli pesanti. [12]
L'economista Jeremy Rifkin, rifacendosi ad un rapporto della FAO, ha sottolineato come il 18% dei gas ad effetto serra siano imputabili all'allevamento e in particolare:
il 9% delle emissioni di anidride carbonica
il 65% di protossido di azoto
il 37% di metano.

№ 7. Gli allevamenti di bestiame affamano il pianeta
Per allevare il miliardo e mezzo di capi bovini che oggi è destinato al consumo alimentare, si utilizzano migliaia di tonnellate di cereali e legumi che potrebbero essere utilizzati per l'alimentazione umana. Oggi, circa un terzo della raccolta mondiale di cereali è impiegata come mangime per bovini e altro bestiame d'allevamento, mentre circa un miliardo di esseri umani soffrono per la fame e la denutrizione cronica.
E lo stesso accade per il consumo di acqua. Anche se il bestiame utilizza direttamente solo l'1,3% dell'acqua utilizzata in totale in agricoltura, si deve però considerare l'acqua utilizzata per produrre l'enorme quantità di cereali e soia che gli animali consumano.
Risulta così che 1 Kg di manzo è stato prodotto impiegando ben 100.000 litri di acqua, cento volte la quantità che serve per produrre un kg di grano. [13]
Come ha osservato il giornalista Mario Tozzi: "per allevare un solo manzo si consuma tanta acqua quanta ne serve per far galleggiare un incrociatore". [14]

[1] http://www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=1392
[2] Adolfo Panfili in Medicina Ortomolecolare - http://www.aimo.it/
[3] Valdo Vaccaro in: http://www.flipnews.org/italia/underground_3/blog/index2.php
[4] http://www.drmcdougall.com/misc/2007nl/nov/b12.php
[5] "La prevenzione alimentare dei tumori", Franco Berrino - Istituto Nazionale dei Tumori
[6] Carcinogen-DNA adducts in human breast epithelial cells.
Environ Mol Mutagen. 2002;39(2-3):184-92.
[7] N-Acetyltransferase-2 genetic polymorphism, well-done meat intake, and breast cancer risk among postmenopausal women. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2000 Sep;9(9):905-10.
[8] Comments on the history and importance of aromatic and heterocyclic amines in public health. Mutat Res. 2002 Sep 30;506-507:9-20.
[9] Effect of NAT1 and NAT2 genetic polymorphisms on colorectal cancer risk associated with exposure to tobacco smoke and meat consumption. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2006 Jan;15(1):99-107.
[10] A prospective study of meat and meat mutagens and prostate cancer risk. Cancer Res. 2005 Dec 15;65(24):11779-84.
[11] http://www.ivu.org/italian/trans/ov-animalfarmenv.phpl
[12] Roberto Marchesini, "Post-Human", Bollati Boringhieri
[13] - "Water Resources: Agriculture, the Environment, and Society An assessment of the status of water resources" by David Pimentel, James Houser, Erika Preiss, Omar White, et al. Bioscience, February 1997 Vol. 47 No. 2)
- http://www.ivu.org/italian/trans/ov-animalfarmenv.phpl
[14] http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp

Fonte: http://pensierolaterale.blog.com/2009/03/15/sette-buoni-motivi-per-rinunciare-alla-carne/

http://www.autocoscienza.org/nocarne.php

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/03/7-buoni-motivi-per-rinunciare-alla-carne.html


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Non mangio carne da circa 25 anni e non ne sento la mancanza in nessun modo.

Tutte queste considerazioni sono utili se si intende difendere la propria scelta verso coloro che ti dicono che la carne contiene dei nutrienti essenziali alla nostra alimentazione, o che è "naturale" mangiarla.

Non sono utili invece per compiere una scelta che è prima di tutto etica. Soprattutto etica.
Questa necessità etica o ce l'hai o non ce l'hai.
Se ce l'hai e sei conseguente prima o poi riesci a vincere la pigrizia ed importi un cambio di alimentazione.
Se non ce l'hai te ne freghi di tutte queste giuste informazioni.


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MrStewie
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4
 

Quando si parla di dieta e nutrizione, si finisce per scannarsi peggio che per le partite di calcio. Ciò che è certo è che non ci sono diete applicabili uniformemente a chiunque. La mancanza di questa uniformità nella risposta è alla base della diatriba. Non la voglio buttare in caciara, solo sottolineare che per tanti buoni motivi per non mangiare carne, se ne trovano altrettanti per farlo ed evitare invece altri macro-gruppi come i carboidrati, i latticini ed i vegetali amidosi (il che lascerebbe l'uomo a campare di frutta e uova).

1- "il corpo umano non è fatto per mangiare carne". Secondo gli studi di Weston Price (1), l'introduzione dei carboidrati raffinati ha comportato nelle società moderne dei disastri dal punto di vista anatomico (malformazioni ossee, disallineamento nell'apparato dentale, carie, etc). Questi studi sono alla base di quelli del Dr. Haas sull'intolleranza non solo al glutine, ma ai carboidrati in genere (2), ulteriormente sviluppati dalla Dr. Campbell-Mc Bride (3) la quale evidenzia che anche i latticini non fermentati fanno parte di un gruppo alimentare che, quando non digerito completamente, supporta lo squilibrio dei batteri che conducono la digestione, malattia nota come "disbiosi". Se da un lato non è perfettamente chiaro come risolvere la disbiosi in tutti (manca appunto il "protocollo"), è scientificamente assodato che la disbiosi è causa di numerose malattie autoimmuni, dall'autismo alla sclerosi multipla (basta una ricerca su google scholar). Per non parlare della miriade di condizioni fisiologiche (mal di testa, stanchezza, affaticamento) che non rientrano nella classe delle patologie a pieno titolo, ma che ci portiamo dietro pensando che siano semplici acciacchi dell'età.

2-"l'eccesso di proteine è inutile". Secondo gli studi della Dr. Campbell-Mc Bride (3) la digestione incompleta di carboidrati e latticini porta a degli intermedi dalla natura simile alle morfine, le quali creano dipendenza e sono alimento non dei batteri "buoni" che aiutano la digestione, ma dei lieviti e dei batteri "cattivi" che la digestione la complicano. Considerando che una dieta mediterranea è basata su carboidrati e vegetali amidosi almeno al 60% (per non parlare dei latticini) si può immaginare la quantità per persona di intermedi che alimentano e sostengono questa situazione. Per non parlare del colesterolo: sempre secondo la Mc Bride, l'85% del colesterolo nel sangue è causato dall'eccesso di carboidrati, e non tanto dai grassi animali consumati col pasto (uova e grassi animali sono visti come il demonio). Personalmente, ho iniziato la gaps da 3 mesi ed ho perso 10 kg, mangiando uova quasi ogni giorno. Le mie analisi del sangue sono perfette ed anche il mio tono muscolare.

3-"il consumo di carne è inutile". Dire che il consumo di carne è inutile perché non c'è nessun alimento essenziale equivale a dire che le popolazioni primitive che vivevano di caccia (e non certo di coltivazione di cereali e latticini) si dovevano essere estinte perché non avevano alcun apporto nutrizionale decoroso. Questa argomentazione è artificiosa, e può essere applicata a qualsiasi gruppo alimentare, a semplice dimostrazione che l'elasticità del nostro apparato digerente è notevole e può spaziare da carne a frutta a verdura a radici e bacche permettendoci di sopravvivere.

4-"il consumo di carne porta allo sviluppo di malattie". Possibile che in questa argomentazione non si parli mai di quantità? Sembra che uno che mangia carne si ingozzi di carne dalla mattina alla sera. Ad ogni modo, a ben guardare i problemi cardiovascolari, i grassi animali etc, c'è chi dice l'esatto contrario con dei numeri evidenti in tasca (vedi argomentazione sul colesterolo qui sopra [3]).

5-"sostanze chimiche". l'unico cibo che non contiene metalli pesanti, tossine o altri composti chimici pericolosi è esclusivamente quello che ti cresci dietro casa. non esistono vegetali industriali che non siano pieni di metalli pesanti, cibo confezionato senza conservanti, pesce senza micro-plastica (per tenerci alla larga dalla contaminazioni da radioattività che sicuramente staranno arrivando nei nostri supermercati, considerando i livelli del pacifico). questa argomentazione non può essere applicata esclusivamente ad un gruppo alimentare.

6-"la distruzione del pianeta". Non è il consumo di carne che uccide il pianeta, forse lo è l'allevamento intensivo. La cosa è ben diversa. Ancora una volta si trascura "la quantità" e si confondono i micro con i macro sistemi. I nostri nonni mangiavano carne 1-2 volte la settimana ed non uccidevano il pianeta a causa di questo. Si confonde il metodo con l'oggetto della metodologia. E' come dire che dovremmo eliminare tutte le penne a sfera dalla terra, perché una parte consistente della popolazione umana le usa per infilarle negli occhi degli altri. La storia dell'inquinamento atmosferico dovuto a metano e anidride carbonica, poi, è una cagata colossale (ma questa è una mia opinione). Se si fanno due banali conti sull'alimentazione dei dinosauri, sul fatto che il loro apparato digerente fosse popolato dai soliti batteri fermentanti che possiamo avere noi e qualunque altro animale abbia un intestino, di quanto siano durati (tipo 150 milioni di anni) e di quanto stiamo durando noi (meno di mezzo milione di anni, partendo dalla forma più arcaica), la potenziale produzione di gas serra dovuta alla loro attività metabolica sarà non meno di un ordine di grandezza superiore. Voler tirare una riga dritta tra una scoreggia di mucca ed il cambiamento climatico è artificioso. Si finisce per ignorare altri fattori molto peggiori, tipo la quantità di metalli spruzzati nell'atmosfera dal '75 ad oggi i quali stanno sicuramente impattando la meterologia e la nostra percezione di cambiamento climatico molto di più.

7-"affamare il pianeta con la carne". ancora una volta questa argomentazione non fa i conti con le quantità. vedi sopra.

In conclusione, sebbene le ragioni sull'allevamento intensivo siano assolutamente corrette, queste interessano in realtà il numero di individui su questo pianeta ed i sistemi industriali. Queste sono sicuramente argomentazioni convincenti, assieme chiaramente a quelle etiche commentate da Roz, che come lui diceva sono soggettive.

Tolte le argomentazioni sulla produzione, l'assenza di una risposta uniforme nell'alimentazione dell'uomo impedisce ogni speculazione a riguardo (e questo vale chiaramente anche per le mie argomentazioni). A me sembra che in realtà manchi molta premura quando si parla di cibo, e che chiunque abbia delle argomentazioni le debba sdoganare come se fossero le uniche che contano, mentre questa certezza scientifica purtroppo ancora non c'è.

Referenze
1- http://journeytoforever.org/farm_library/price/pricetoc.html)
2- http://www.breakingtheviciouscycle.info/
3- http://www.gaps.me/ [/b]


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