A cosa serve la pol...
 
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A cosa serve la politica nella Società Econocentrica?


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2208
Topic starter  

In uno splendido video reperibile sul sito www.corbettreport.com, viene spiegato come la Federal Reserve sia stata creata nel 1913.
L'America entrerà in guerra nel 1914.
L'architetto J.P.Morgan, oltre ad essere il banchiere centrale di riferimento, sarà anche il fondatore della industria dell'acciaio, della ricerca e della energia, più importanti del pianeta. Praticamente si è dotato di tutti gli strumenti per governare la politica USA per mezzo dell'economia e quindi legare alla stessa l'industria e al suo successo, in modo da tenere tutti (felicemente) per il collo.

L'ignoranza che di solido abbiamo nel sapere cos'è il denaro, da dove arriva, chi lo gestisce (banalmente perché non è una materia considerata obbligatoria) è un altro punto che il video evidenzia bene all'inizio. Così come il legame stretto tra successo industriale ed econocentrismo: gli autori infatti sottilineano come siano stati gli industriali a restaurare l'econocentrismo agli inizi del '900, dato che la politica per un certo periodo aveva funzionato da compensatore.

All'econocentrismo è legata poi strettamente la propaganda. Edward Bernays, con l'aiuto di Freud e sulla scia del maestro Le Bon, sarà tra gli autori più seguiti dai nazionalsocialismi, nonché colui che porterà la propaganda a diventare pubblicità e successivamente consumismo.

Mi riesce quindi molto complicato comprendere quanti ritengono che vi sia una dietrologia, un complottismo in tutto questo. Sarebbe come vedere un orda di elefanti divorare una foresta vedere dietro di loro la scia di cacca e alberi distrutti e affermare che chiunque dia colpa all'elefante di quella devastazione è un complottista. No?


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

inutile aggiungere altro


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Affus
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3261
 

La Proprietà Popolare della Moneta

L'odore dell'acqua e il diritto alla rivoluzione.-

Se non si stabilisce chi è il proprietario della moneta all'atto della
emissione, non si può dire chi è il creditore e chi il debitore.
Quando la moneta era d'oro, non v'era alcun dubbio: proprietario della moneta
era il portatore.
Con la moneta nominale il portatore è diventato debitore e proprietaria la
banca. I popoli sono stati così espropriati ed indebitati del loro denaro per
un valore pari a tutta la moneta in circolazione.
Facendo leva sul riflesso condizionato, causato dall'abitudine di dare
sempre un
corrispettivo per avere denaro, le banche centrali sono riuscite a fare
accettare dalle collettività nazionali il loro denaro, all'atto
dell'emissione,
col corrispettivo del debito (cioè in prestito). Si è realizzata così la più
grande truffa di tutti i tempi per un valore pari al doppio di tutto il denaro
in circolazione in tutto il mondo. (NdT: più gli interessi)
Con la sostituzione della moneta d'oro con la moneta nominale, non si è avuto
solo un mutamento della struttura merceologica del simbolo, ma un fondamentale
mutamento giuridico. I popoli sono stati trasformati da proprietari in
debitori
del loro denaro.
Questa grande truffa culturale, che ha plagiato i popoli negli ultimi tre
secoli, è stata possibile perché i vertici bancari hanno compreso che
il valore
non è una proprietà della materia, ma una previsione, cioè una dimensione del
tempo.
In tal modo, consolidando nella collettività la previsione, e quindi la
consuetudine di comprare con la carta invece che con l'oro, si è spostata la
convenzione monetaria dall'oro alla carta, cosicché si è potuto creare con la
carta il valore dell'oro.
Ciò è avvenuto gradualmente.
In una prima fase la cambiale della banca era, a richiesta del portatore,
convertita in oro.
In una seconda fase si aboliva la convertibilità e le banche conseguivano così
il privilegio di creare, a costo nullo, il valore dell'oro, cioè l'oro carta,
di cui si appropriavano perché lo prestavano all'atta dell'emissione: e
prestare è una prerogativa del proprietario.
I vertici delle banche centrali diventavano, in tal modo, i padroni del mondo:
veri e propri burattinai della storia. Posto infatti che la moneta è, ad un
tempo, misura del valore e valore della misura, la somma delle unità di misura
monetarie esprime una quantità di valore pari a quello di tutti i beni reali
misurati o misurabili nel valore e realizza una duplicazione speculare del
valore. Questo valore può avere o il segno positivo della proprietà -
ed in tal
caso raddoppia la ricchezza dei popoli - o il segno negativo del debito - ed
allora ne causa l'angosciosa disperazione nell'insolvenza ineluttabile.
Poiché la banca emette moneta SOLO PRESTANDOLA, le collettività nazionali sono
danneggiate due volte: prima perché sono espropriate della loro moneta e poi
perché sono indebitate di altrettanto. In tal modo il costo del denaro,
all'atto dell'emissione, è diventato del 200 % cui vanno aggiunti gli
ulteriori
interessi bancari e i prelievi fiscali.
L'usura sta ormai dilagando con tale imponenza da minacciare non solo
le libertà
fondamentali, ma la stessa possibilità di sopravvivenza.
Si impone oramai l'assoluta, inderogabile necessità di sostituire alla moneta
debito la moneta proprietà. Occorre istituzionalizzare una nuova moneta che
abbia la qualità positiva dell'oro e non quella negativa; la qualità positiva
della carta e non quella negativa.
La qualità positiva dell'oro è che il portatore ne è il proprietario,
la qualità
negativa, che è esasperatamente raro.
La qualità positiva della carta e che non pone problemi di rarità, la qualità
negativa è che storicamente si è affermata come moneta-debito.
Dunque la soluzione del problema consiste nell'istituzionalizzare UNA MONETA
CARTA DI PROPRIETA' DEI CITTADINI
La sete di giustizia che muove la storia dei popoli, si basa su idee
altrettanto
semplici per quanto profondamente innovativi (le cd - idee forza - ). La
proprietà popolare della moneta ha queste caratteristiche.
Noi ci auguriamo che il legislatore e la magistratura dichiarino, con legge o
con sentenza, che la moneta all'atto dell'emissione sia di proprietà dei
cittadini e non delle banche, colmando un vuoto legislativo non più
tollerabile.
I pastori che si muovono al limite dei deserti hanno il terrore dell'odore
dell'acqua perché sanno che quando le greggi assetate l'avvertono, prorompono
in una corsa incontenibile che travolge ogni cosa. Noi ci auguriamo che la
magistratura o il legislatore usando sapientemente gli strumenti dello
stato di
diritto, siano capaci di estinguere la sete di giustizia con la pacifica
rivoluzione della "carta bollata". Potrebbe nascere altrimenti l'incontenibile
fenomeno dell'odore dell'acqua.

Giacinto Auriti


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