A meno che invece.....
 
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A meno che invece.....

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mincuo
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@mincuo
Da quanto sostieni mi pare invece abbastanza normale che non si cerchi di alzare il livello della gente.

Lo si abbassa continuamente in realtà da circa 40 anni e spingendo più velocemente negli ultimi 10. Si chiama debasement.
Ma questo ha motivi complessi.
Comunque parametrando anche solo con due anni fa che scrivevo e intanto valutavo per ricerca è peggiorato un po' in tutti gli aspetti.


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oriundo2006
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Penso invece che A) si siano spinti troppo in avanti B) non sanno piu’ come tornare indietro C) la Merkel ‘vede’ il ‘bluff’ di Tzipras e lo costringe a scoprire le carte ( il referendum ) D) Sono stati ‘giocati’ da chi ‘tiene il banco’: entrambi pensavano che l’Eu ‘cedesse’ in senso ‘riformista’ sulle sue posizioni, ingenuità totale propria alle posizioni ‘socialdemo’ di li’ e di qui’, questo non è avvenuto ( chiaro ) E) Ma chi realmente tiene il banco ? La Germania ? La ‘finanza internazionale’ dei soliti noti ? Gli Usa, con la loro lobby ellenica grassa e ricca ?
Insomma, se c’è un filo che lega tutti questi avvenimenti è un filo dettato dalle Moire, come nella tragedia greca classica, e gli attori mi pare recitino un copione OBBLIGATO come obbligato è l’altro terreno dell’Ucraina. Avrebbe mai potuto Tzipras presentarsi e vincere con un programma simile a quello dei suoi avversari ? Ora è tenuto a rispettarlo e rispettare sopratutto le ATTESE che ha alimentato ( tipo Berlusconi prima della sua defenestrazione ad opera di Monti ). Vediamo se l’esito sarà come quello italiano. Come è stato detto acutamente in uno di questi interventi su CDC dracma o euro saranno per i greci tempi di dolore e sofferenza: saranno ‘conditi’ con le armi ? Anche l’Ucraina era fallita prima di Maidan...


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Capablanca
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..Quello che non è normale è che non si cerchi di alzare il livello della gente, che lo si dia come una battaglia persa, nel migliore dei casi...
...Ma probabilmente, anzi si può proprio dire certamente, hanno ragione, è una battaglia persa...

Sono esattamente gli stessi concetti che ho cercato di esprimere prima in un altro thread, in uno scambio con istwine e primadellesabbie. Anzi, a mio avviso non è normale che le persone, o almeno gran parte di esse, non cerchino di "innalzarsi" andandosi a cercare le informazioni vere e studiando argomenti che magari saranno pure complessi e noiosi ma sono fondamentali per comprendere ciò che accade veramente.


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mincuo
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Ma è ormai un problema più profondo. Uno legge e capisce che hai detto che hai fatto anche tu il Ministro delle Finanze, quando scrivi che hai avuto responsabilità similari e specifichi pure "in un campo diverso dalla politica".
Oppure dici che se frequenti un ambiente molto qualificato quello elitario è il pensiero normale, comune. E ti risponde che non ha alcuna stima della tua opinione.
Ma non è un'opinione mia. E' una constatazione di quel che pensa un ambiente. Qualunque ambiente qualificato che sia correlato con delle decisioni. Uno può dire "mah non so" oppure "non ci credo", invece scambia. E questione proprio di analisi logica ecc...
Mauro de Mauro l'aveva già studiato questo fatto, ma è molto peggiorato da allora.


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Primadellesabbie
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@ mincuo,

sospetto che tu sapessi fin dall'inizio che le cose sarebbero dovute andare nel modo che indichi qui come ipotesi. 😉

Adesso bisogna vedere se i nostri eroi hanno eseguito per bene il mandato. No, non quello degli elettori...


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mincuo
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OGGI:
-Varoufakis:"Greece is and will be in the euro."

-Varoufakis:Greece will stay in the euro. Deposits in Greece’s banks are safe.

-Varoufakis: A No vote won’t lead to Greece leaving the euro.

-Tsipras: NO does not mean breaking with Europe, but returning to the Europe of values.

-Tsipras: There are those who say that I have hidden agenda, that with a NO vote, I'll take Greece out of EU. They are flat out lying to you.

-Tsipras:NO means: strong pressure.

-Tsipras:(NO) is not just a slogan. NO is a decisive step toward a better deal.

-Tsipras:Sunday's referendum is not about whether or not Greece remains in the Eurozone.

-La BCE non ha alzato l'ELA neanche oggi. E probabilmente non lo farà fino a Domenica. Però non ha alzato i margini.

-Dijsselbloem ha detto che hanno semplicemente preso nota delle proposte Greche, ma che non ci saranno colloqui fino al referendum.

-GPO polls: Yes 47.1% No 43.2% Undecided 6.3% (blank/invalid/not partecipate) 3.3%


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mincuo
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@ mincuo,

sospetto che tu sapessi fin dall'inizio che le cose sarebbero dovute andare nel modo che indichi qui come ipotesi. 😉

Adesso bisogna vedere se i nostri eroi hanno eseguito per bene il mandato. No, non quello degli elettori...

NON HO MAI FATTO UN COMMENTO SULLA GRECIA FINO A 15 gg o 20 fa.
MAI.

Sul sospetto....io devo anche fare scenari per lavoro.
Quell'ipotesi c'era, ovviamente. Insieme ad altre.
Tutti i forecasters ce l'avevano, penso.
Mica solo io.
Poi man mano vedi l'evolversi e riduci le ipotesi....

Io devo rispondere a domande pratiche, non ideologie o simpatie: tipo "ci sarà la Dracma o no?" Perchè per quello che me lo chiede cambia. E molto.

Io non lo posso sapere, e posso sbagliare, e sbaglio, ma mi pagano perchè sbaglio meno di altri. 🙂
E non si risponde NO o SI. Si danno delle probabilità.
E si fornisce un'analisi.


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ckgmlz
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In effetti, l'articolo al seguente link avvalora ulteriormente le parole del Sig. Mincuo: www.internazionale.it/notizie/2015/07/01/grecia-referendum-perche-voto-no-varoufakis .
Tuttavia, sorge in me spontanea una domanda: per l'UE la Grecia è davvero a tal punto indispensabile da rischiare, pur di continuare a stritolarla tra le sue spire, di ottenere quella che, giustamente a mio avviso, il Sig. PietroGE definisce una controproducente "vittoria di Pirro"?
@Mincuo (mi permetto, se non le spiace, di darle del tu) non credi che, al momento, una vittoria del fronte dei sì, seguita -come prevedibile- dall'accentuarsi della contrazione di un'economia già prossima al collasso, da un peggioramento -ove possibile, ahimè!- delle condizioni di vita di una popolazione ormai ridotta alla fame, dal riproporsi periodicamente nel prossimo futuro della medesima situazione in ambito politico ed economico, non farebbe altro che fornire -a lungo andare s'intenda- nuova linfa ai movimenti antieuropeisti e favorevoli all'abbandono della Moneta unica, anche più radicati in altri Paesi europei? Paesi che certamente rivestono una maggiore importanza per la sopravvivenza di questo orrendo mostro creato e imposto dai banksters: Portogallo, Spagna, Francia e, solo al seguito di quest'ultima, Italia. I cittadini di tali Stati potrebbero arrivare a ritenere auspicabile intraprendere una strada diversa, una volta constatato il fallimento della via già battuta dai vicini Greci.
Anche qualora dovesse realizzarsi la seconda alternativa da te proposta nella lucida analisi sopra riportata, così come nel caso della vittoria dei sì, l'UE non farebbe altro, a mio avviso, che prolungare la straziante agonia di quel paziente terminale che è oramai divenuta. Anzi, comprometterebbe ulteriormente il proprio futuro: non si può rimanere nell'UE senza essere ridotti alla fame, non si può abbandonare l'UE senza finire anche peggio... l'unica alternativa che mi rimane è quella di lasciare un soggetto geopolitico sovranazionale per un altro (l'Unione economica euroasiatica? Un'Unione Europea di serie B tra i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo?).
Ti pongo una domanda, Mincuo: perché la Grecia non dovrebbe essere una pedina sacrificabile? Quanto conta la Grecia a livello economico? Nulla, se escludiamo i giacimenti presenti nell'Egeo. A livello geopolitico il discorso cambia, certo; ma se in seguito alla cacciata della Grecia dall'UE (o anche solo dalla Zona Euro, sebbene ciò, mi pare di capire, sia impossibile stando ai trattati) l'Isis dovesse, approfittando della debolezza e del disordine che la penisola ellenica inevitabilmente si ritroverebbe ad attraversare -perlomeno in un primo periodo e soprattutto tenendo conto delle ritorsioni che l'Eurogruppo metterebbe in atto nei confronti di Atene-, non dico prendere il controllo del Paese, ma anche semplicemente creare un po' di "scompiglio" al suo interno? Se magari riuscisse a impossessarsi dei giacimenti petroliferi greci e, dico tanto per dire, a impedire l'ultimazione di un certo gasdotto... E se il temutissimo Stato Islamico finisse per essere -a causa, ovviamente, di involontari, ingenui e rocamboleschi errori strategici e di un fallimentare impiego di una sproporzionata e presumibilmente imbattibile forza militare-, non dico agevolato, ma perlomeno... ecco sì, se non fosse adeguatamente ostacolato dai soliti noti, amici della Democrazia? Non dimentichiamo che la Grecia è un membro della NATO, quindi, qualora un simile scenario dovesse malauguratamente avverarsi, Mosca sarebbe obbligata a rimanere a guardare senza poter muovere un dito, pena essere trascinata in conflitto di proporzioni catastrofiche, che non mi pare sia intenzionata a intraprendere. Probabilmente, solamente giunti a tal punto e non senza le dovute pressioni estere, l'Eurogruppo accoglierebbe le suppliche di quel che rimarrebbe della Grecia e concederebbe un nuovo prestito -giustificato dall'emergenza umanitaria- e qualche vaga promessa di tornare a far parte degli sguatteri alla mercé del salvifico, sicuro e, in fin dei conti, nemmeno troppo malvagio branco di strozzini che costituisce l'Unione Europea. Proprio come sta facendo negli ultimi mesi con l'Ucraina!
Da quel che ne so, Russia, Cina e la stessa Turchia ( http://video.sky.it/news/economia/russia_cina_e_turchia_pronte_ad_aiutare_la_grecia/v247437.vid), nemica storica della Grecia ( http://www.askanews.it/nuova-europa/turchia-offre-aiuto-ad-atene-aperti-a-qualsiasi-tipo-cooperazione_711547551.htm), si sono dette disposte a finanziare Atene affinché la stessa possa continuare a far parte dell'Unione Europea (il vice premier russo Arkadi Dvorkovich alla Tv Russia Today ha dichiarato: «Noi sosterremo qualunque decisione sarà proposta dalla Grecia E DAI PARTNER EUROPEI) e a essere uno Stato "forte" (immagino intendano militarmente, dato che l'unico parametro economico che ha subito un incremento in Grecia nell'ultimo anno è quello relativo alla spesa di Bilancio per la Difesa). Forse, accollarsi i problemi di una Grecia fuori dall'UE potrebbe risultare addirittura controproducente persino per colossi economici quali Cina e Russia, un cavallo di Troia da cui ben guardarsi.
Dal mio punto di vista se un simile scenario non avrà luogo (ritengo, infatti, che vinceranno i sì), sarà soltanto grazie a qualche nuovo sacrificio dei contribuenti europei, con approvazione in extremis (qualche ora prima del referendum) delle condizioni proposte da Tsipras il 30 giugno, comprensive della ristrutturazione e riprofilazione del debito. Delle condizioni in fondo accettabili e comunque da attuare, presto o tardi, obbligatoriamente, se si desidera che la Grecia continui a far parte dell'UE. E un'approvazione che sarebbe in ogni caso contraccambiata da onerose concessioni, a vantaggio degli Stati leaders europei, da parte di un Governo greco risorto dalle sue ceneri più forte e solido che mai, in quanto vincitore della titanica battaglia contro l'Idra "Europa", ma in realtà sconfitto nel peggiore dei modi.
In altre parole, la mia ipotesi -perché di ipotesi e conturbanti congetture sono conscio che si tratta, così come tutto quel che ho scritto finora- è che l'Eurogruppo farà ai Greci un'offerta che non potranno rifiutare. A che genere di concessioni mi riferisco? Mi pare che più di qualcuno si sia già domandato come mai la Grecia non abbia ancora messo le mani sui preziosi giacimenti che potrebbero risollevare le sue disastrate condizioni economiche. E se fossero, come dire... già ipotecati? Potrebbero, perché no, far gola a questa Germania da Quarto Reich bisognosa di risorse: se non erro, anche i nazisti tentarono di piazzare le trivelle nell'Egeo. I corsi e ricorsi della storia, che vuoi farci. Dal mio punto di vista, la Grecia è in scacco; non matto, ma certamente in scacco.
Si scongiurerebbe, se tutto andasse come previsto, anche l'eventualità che altri Stati in difficoltà possano avanzare le medesime pretese della Grecia: nessuno potrebbe asserire che i Greci non abbiano, alla fine, "ripagato" i creditori. Tsipras troverebbe il modo di far assurgere a verità, presso l'opinione pubblica del suo Paese, la convinzione che i giacimenti non valgano poi così tanto e che ad ogni modo la Grecia, nelle sue condizioni, non sarebbe stata in grado di sfruttarli, ponendo così le basi per una luminosa e duratura ascesa politica. Tutti felici qui in Occidente, facce salvate, pace, amore e, soprattutto, tanta, tanta Democrazia!!
Ricapitolando e sintetizzando:
IPOTESI 1: vincono i no, la Grecia è costretta a uscire dall'UE (perché se fosse l'Eurogruppo a capitolare si rischierebbe che altri PIGS seguano l'esempio di Atene e la situazione sfuggirebbe di mano) ----> l'Isis mette in ginocchio la già provata economia greca, s'impossessa delle risorse strategiche e fa sì che la penisola si trasformi nel campo di battaglia di una guerra sostenuta finanziariamente dall'UE e militarmente dagli USA: la Grecia diviene una nuova Ucraina.
IPO
TESI 2: vincono i sì, ma soltanto in seguito ad accordo tra Governo greco ed Eurogruppo; accordo che prevede la cessione all'UE, da parte della Grecia, dei giacimenti petroliferi della sua ZEE in cambio della ristrutturazione e riprofilazione del debito ----> l'UE supera la crisi e diminuisce la sua dipendenza economica dalla Russia, Tsipras salva la faccia e il fronte pro-Euro e pro-UE si compatta.
IPOTESI 3: vincono i sì o i no nelle attuali condizioni, quindi senza che si sia prima trovato un compromesso e si sia approvata la ristrutturazione del debito greco ----> lo scenario che si profila è quello prospettato da Mincuo nella sua analisi, ma esso costituisce un successo per l'UE esclusivamente nel breve periodo: i movimenti favorevoli all'uscita dall'UE e all'abbandono dell'Euro acquisiscono rilevanza e consenso maggiori, il ritorno alla Moneta nazionale non è più un tabù e l'Eurogruppo ha ormai posto le basi per il tracollo dell'Unione Europea.


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Nathan
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qui si parte da un assunto sbagliato,si crede che i soldi siano tutto e tutto giri intorno a loro. Ricordatevi che è il potere che vuole sviare l'attenzione dal vero centro del discorso che è il potere stesso, quello che decide della vita della gente e che da un gusto incredibile a chi lo detiene e lo fa bramare a tutti sopratutto i mediocri, basti guardare la ns classe politica. Sta per certo comunque che finirà sta situazione male per le povere genti è malissimo per la middle class.
Se volevano ,e fosse stato solo questione di soldi, risolvevano in 15 giorni invece chissà che gioco politico c'è dietro.
La prima vittima di ogni conflitto è la verità.


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