Al cuore del lavoro
 
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Al cuore del lavoro


Giovina
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2001
 

"La centralità del tempo nel rapporto di lavoro che si sostanzia nell'orario massimo giornaliero, nel riposo settimanale e nelle ferie annuali, infatti, è solennemente sancita dal secondo e dal terzo comma dell'art. 36 della Costituzione, secondo cui "La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi".

E dove sarebbe la difficolta' nell'affrontare questo ostacolo costitutivo?
La legge stabilisce la durata massima della giornata lavorativa...il riposo settimanale e ferie annuali retribuite.

Dunque basta che "la legge" ( e anche voi sindacati, su, al lavoro!) metta a dieci, dodici ore, e via cosi'...... il resto, ossia l'estetica della forma costituzionale rimarra' intatta, puo' restare com'e'.......tanto l'aumento dell'orario si mangera' tranquillamente anche pecuniariamente a ritmo tranquillo di degustazione il riposo settimanale e le ferie farlocche.

Ecco che cosi' si potra' aumentare l'orario effettivo di lavoro, pensiero che rode da tempo la sedicente imprenditoria di questa difficile epoca, risolvere i buchi infruttuosi delle pause lavorative...... mentre il dumping salariale, la disoccupazione, gia' pensano a difendere il salario dagli adeguamenti....

Pero' c'e' anche da pensare all'effetto inverso di una norma che al solito sara' diabolica, cosi' come lo fu il riformare le norme sul licenziamento che ora assicurano alquanto le aziende dal reintegrare anche quando un lavoratore vince una causa; c'e' da pensare cioe' che una nuova normativa sull'orario di lavoro potra' essere applicata fruttuosamente anche nell'ottica del nuovo ideologico termine "flessibilita' " il quale tanto infervora fanaticamente ogni risvolto della realta' produttiva, ossia: se oggi o questa settimana, o questo mese, le commesse calano, e le riserve magazzino non ho motivo di rimpinguarle, ti mando prima a casa, oppure, o anche, domattina, o questa settimana, tu, caro il mio fedele e stakanovista lavoratore, mi resti a casa.

E' un cappio che si stringe sempre piu' intorno al collo dei lavoratori ma anche intorno al collo delle imprese.

Quando non ci sara' piu' nulla da spremere e da stringere nessun contorsionismo costituzionale e imprenditoriale potra' inventare e creare alcunche'.
La nave affondera', con tutta la ciurma e tutti i capitani.


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BIGIGO
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 162
 

Sarei più propenso ad un cottimo fiscale, così, tanto per modernizzare la struttura statale e portarla al progressivo liberismo. Pagare le tasse in base agli effettivi servizi ricevuti dallo stato, ma solo per quelli richiesti dalla maggioranza dei cittadini. Quindi per i servizi che riceviamo oggi pagheremo un decimo delle imposte attuali. Che ne pensate, la mia proposta è nella direzione neoliberista ?


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LED
 LED
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 37
 

L'unico modo per difendere diritti dei lavoratori ormai lontani dal lavorare con dignità sarebbe che TUTTI un bel giorno si rendessero conto di quanto vengono sfruttati e iniziassero a non lavorare più. Bloccare tutto. Vorrei vedere cosa farebbero i padroni, i soldi per pagare stipendi e salari e non elemosine li troverebbero di sicuro


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