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Altro che grande reset, sarà un salto nel buio


GioCo
Noble Member
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Topic starter  

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Oggi un caro amico mi chiedeva lumi sul futuro. Ha due figli piccoli. L'ho abbracciato. Ecco, quando parliamo degli altri, gli inconsapevoli, le vittime, chiamiamole come vogliamo, io vedo la mia vicina che poverina ha passato i settanta e oggi mi chiedeva davanti a un ennesimo vandalismo commesso sul cancello di ingresso del condominio "perché c'è in giro così tanta cattiveria?" oppure quello splendido vecchietto che si è avvicinato ieri sorridente con lo sguardo vispo mentre spingevo giù dal cavalletto lo scooter per dirmi "le voglio solo raccontare una cosa divertente". Mai visto prima.
 
Ecco, quando parliamo di quelli che si meriterebbero di morire perché ignavi, sentendo pareri che dicono che dovrebbero essere abbandonati a se stessi mentre i più consapevoli dovrebbero ritirasi in lidi più congeniali alla sopravvivenza, la mia mente corre verso queste persone fragili, spaventate e ignare. Praticamente tutti quelli che mi circondano. Mi dispiace ma a costo di morire con loro, non riuscirò ad avere l'animo di abbandonarli, anche se fino all'ultimo non capiranno cosa sta accadendo. A me non importa.
 
La mia è una specie di lotta disperata senza disperazione. Si tratta di una scelta. La scelta di affrontare il buio al posto che fuggire.
 
Ma ecco che qui voglio dire qualcosa di importante. Molti parlano di un salto che avverrà quando l'intelligenza artificiale supererà quella umana. Falso, no anzi, volutamente falso. Nessun "grande reset" tecnologico digitale di questo genere secondo me è in programma, il problema è spostato perché non sia possibile vedere cosa è sparito nel frattempo nelle mani del prestigiatore. Il padrone della notizia.
 
La maggioranza di noi ha da tempo un profilo digitale. Tutti i nostri dati sono adesso in mano ad enti privati. Noi non siamo padroni quindi del nostro profilo digitale. Finché avremo il denaro contate potremo godere di una relativa libertà, nel senso che il profilo biologico e corporeo continuerà a prevalere su quello digitale per gestire il contratto sociale. Per esempio per procurarsi i viveri o pagare l'affitto.
 
Il salto nel buio prossimo venturo sarà quello che vedrà prevalere sul profilo reale quello digitale. In pratica non potrai esistere fisicamente se non hai una controparte digitale, nel senso che non sarà possibile fare esattamente niente di quello che occorre per vivere. Non potrai nemmeno avere una presenza legale e potrai anche essere arrestato come oggi può accadere al cittadino che viene trovato senza documenti dalla forza pubblica. L'identità è quindi obbligatoria per qualsiasi atto pubblico, dalla multa alla denuncia, dall'acquisto di un bene immobile al titolo di studi fino alla patente, ma l'identità legale e anagrafica fin'ora ha sempre corrisposto quella fisica. L'identità digitale e tutt'altra faccenda. Si stratta di trasferire l'informazione dell'intero corpo fisico dentro la realtà digitale, coscienza compresa.
 
Tutto in mano a privati che gestiscono i nostri profili all'interno di una struttura (internet) che è proprietà privata. Praticamente una prigione per Umani ma al rovescio perché questi privati non sono persone qualsiasi ma criminali che agiscono a livello globale e con coperture legali quasi inattaccabili, senza freni inibitori. Loro gestiranno quindi il carcere digitale e i nostri corpi digitali che avranno diritto di prelazione legale su quelli fisici, gestendoli come meglio credono. Ivi incluse le nascite e le impronte genetiche.
 
Ecco, quando l'omino della strada mi dice "ma io non ho fatto niente, perché dovrei temere la società del controllo?" come se questo bastasse a salvarlo, il mio cuore piange disperato. Come faccio a spiegare a questi inconsapevoli che il salto nel buio è imminente? Come faccio a spiegare che gli interessi che girano attorno a questi eventi sono di portata militare globale anche se gestiti da privati totalmente privi di scrupoli?
 
Quest'ultima la spiego un poco meglio. Teniamo conto che quando indichiamo i privati coinvolti si tratta sempre di "angeli caduti" che operano seguendo principi luciferini, cioè sembrano in apparenza positivi, spesso sono anche di bell'aspetto, sorridenti e calmi quando vengono intervistati e dichiarano di agire solo per il bene comune. Si fatica a non credere alle loro migliori intenzioni. La migliore arma di lucifero è il fascino.
 
Il punto però non è chi sono questi privati o quanto sono malintenzionati, ma quali interessi perseguono. Interessi di portata globale e che hanno un impatto diretto sulla sicurezza nazionale dei paesi coinvolti. Tutti. Questo per via delle nuove tecnologie, molte delle quali ancora non le abbiamo viste, ma ci sono già brevetti e aziende pronte alla produzione. Cosa aspettano? Ecco questo è il salto.
 
Non si può rilasciare quelle tecnologie senza assicurarsi prima che non verranno usate contro chi le dispensa. Internet non è stato un buon esempio in questo senso e non lo è tutt'ora: la maggioranza assoluta pensa di poterlo usare contro chi ci fornisce il sevizio. Questo solo basta a rendere necessario prendere provvedimenti in merito. Ma c'è di più, molto di più. Tutte queste nuove tecnologie mettono a rischio (serio, molto serio) l'intera sicurezza mondiale. Pensiamo a una rete che imbriglia quelle identità digitali dentro un complesso militare che comprende le identità militari e che può muovere satelliti in grado (per chi li controlla) di colpire indistintamente gruppi o singoli individui per ottenere un cambio di umore (inducendo anche al panico) o un alterazione biologica (per esempio cardiaca) o un esplosione "dell'aria" in un punto a piacere con precisione millimetrica. Non ci può essere un luogo sicuro nel pianeta e pazienza se si tratta di civili ma la questione cambia radicalmente se parliamo di militari e di strategie di guerra. O no? Pensiamo solo a come è cambiata la guerra con l'invenzione dell'aereo e poi cerchiamo di riflettere su cosa accadrebbe se venissero introdotti di botto, centinaia di rivoluzioni tecnologiche di pari portata o anche superiori, come pile tascabili ad energia inesauribile o armi al laser portatili, solo per citare quelle più banali. Ma c'è tantissimo in più che bolle in pentola e se non fornisco dati è perché si tratta di roba "troppo grossa per essere creduta" eppure esistono già i brevetti e quindi le applicazioni pratiche, chiaramente di tipo militare.
 
Il pentagono quindi ha bene inquadrato da tempo il problema e tutto questo è mascherato dietro le nuove infrastrutture come il 5g, l'internet delle cose che si prepara a diventare l'internet delle persone, ma non solo. Devono essere realizzate in fretta e furia a qualsiasi costo.
 
Il tempo stringe e se questa o tutte le altre emergenze più o meno reali ma comunque manipolate apposta, non produrranno i risultati attesi, si giungerà per forza a una guerra che comunque si sta già consumando per decidere chi avrà accesso alla stanza dei bottoni, chi dominerà nel panorama del futuro prossimo venturo. Non c'è scampo e non c'è soluzione.
 
Certo, se dovessimo almeno prendere coscienza che il primo fronte di battaglia è il profilo digitale che deve diventare pubblico e deve essere tutelato (cioè usato esclusivamente con il consenso della controparte fisica) e non deve mai, mai in nessun caso, valere più di quello biologico per legge stabilita a livello globale, allora avremo compiuto un passo straordinariamente importante per evitare il peggio e costringere i potenti a scendere a patti per discutere.
 
Ma noi ci stiamo occupando di tutto tranne che di questo. Per ciò non ne ricaveremo niente di buono. La guerra si farà e alla fine noi avremo comunque un profilo digitale pubblico e salvaguardato, perché non esiste nessuna alternativa a parte l'estinzione, ma a quale prezzo ci arriveremo?
 
No, non ve lo dico. Immaginatelo, credo sia sufficiente.

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