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Animalisti violenti e cacciatori brava gente

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Tao
 Tao
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Ormai non si sa più cosa dire e bisognerebbe stare zitti e agire, imbracciando il fucile, così da metterci alla pari con i nostri avversari. Ci sarebbe – è vero – un ostacolo psicologico nel fatto che i nostri avversari hanno la legge dalla loro parte mentre noi no, ma noi avremmo la legge della coscienza, o la legge dello spirito che dir si voglia. L’alternativa sarebbe quella di lasciare che il mondo vada come deve andare e che prevalgano le ingiustizie e le brutture. Poi, in caso di turbamenti emotivi, si potrebbe sempre dare ascolto ai consigli che vengono dalle religioni, sia cristiana che buddista e induista, cioè di amare i nostri nemici e di essere come il legno di sandalo che profuma la scure che lo taglia. Però non venite fuori dicendo che le religioni sono state inventate dagli Illuminati di Moriah, al fine di tenere divisa l’umanità facendo leva sulla sua naturale litigiosità. Perché se pensate che le religioni siano un parto degli Illumitati, uno strumento del loro potere su di noi, allora anche l’invito a lasciar perdere e a farsi una ragione dell’esistenza del Male potrebbe essere funzionale a chi il Male lo commette per i propri porci comodi. Alla faccia del buon fachiro indiano seminudo!

Mia sorella l’altro giorno, siccome io non voglio pagare il canone televisivo e le dicevo di non accennare alla cosa alla nostra madre anziana, per non farle venire le crisi d’ansia, mi ha risposto: “C’è una cosa semplicissima se non vuoi che nostra madre vada fuori di testa, con i suoi 89 anni e con il terrore che vengano a sequestrare la televisione: basta pagare!”.
“Certo – le avrei volentieri risposto – basta mettersi a 90 gradi!”.

Così, con la caccia e tutte le altre ingiustizie ai danni degli animali (ma la stessa cosa si potrebbe dire di quelle ai danni degli altri esseri umani), basta lasciare che i malvagi le compiano e voltare la testa dall’altra parte. Facendo finta di niente, evitando di pubblicare su internet foto di animali e di umani massacrati in mille modi, si salvaguarda anche la sensibilità di quegli utenti che sono affascinati dalla forza del pensiero e che s'impongono un atteggiamento ottimista e fiducioso nei confronti dell’umanità.
Funziona? Sì, funziona per loro, ma per i soggetti che sono vittime no. Quelli, mentre sono sotto la scure del carnefice, vorrebbero volentieri scambiare il posto con le anime candide che stanno comodamente sedute a casa propria, salvaguardando la propria mente da cattivi pensieri, da vampiri energetici e da notizie traumatizzanti. Farebbero volentieri cambio, ma non è possibile.

Se un soldato siriano di religione cristiana viene decapitato, al limite si può pensare che abbia scelto lui di arruolarsi, sapendo che la vita del soldato può andare incontro anche alla morte violenta per mano del nemico, ma un camoscio delle Alpi Orobie non si è arruolato da nessuna parte. E’ lì sui monti e nelle forre, a combattere la quotidiana battaglia della ricerca del cibo, ma a un certo punto sente un improvviso bruciore sopra la spalla destra, seguito da una lancinante fitta. Fa qualche passo e cade a terra morto, non senza provare lunghi o corti minuti di sofferenza a seconda che lo sparatore, munito di cannocchiale telescopico, lo abbia centrato nel cuore o in una parte del corpo non determinante per le funzioni vitali. In tal caso lo aspettano lunghe ore, se non giorni, di agonia, senza che i cani dello sparatore magari riescano a scovarlo e a finirlo.
Io a Riva del Garda sabato 29 marzo ho detto al megafono che un essere umano, che voglia degnamente considerarsi tale, non può comportarsi così, ma semmai dovrebbe aiutare un animale in difficoltà, nello stesso modo in cui aiutiamo una persona in difficoltà. La solidarietà e la mutua cooperazione dovrebbero secondo me prevalere sul loro contrario, cioè sull’egoismo del singolo e sull’indifferenza verso chi soffre. In questo, sono confortato dal sentire della società che, attraverso la tivù ci chiede di mandare uno o due euri alla tale associazione o alla talaltra, per aiutare i bambini poveri affinché possano sorridere. Oppure, per costruire un ospedale, una scuola o per scavare dei pozzi in Africa. Se poi qualcuno vuole strafare, c’è anche il Sud America, bisognoso anch’esso di ospedali, scuole e altre strutture per la popolazione. Pozzi magari no.

Ma sorge spontanea la domanda: chi sono io per dire che la solidarietà è più importante dell’egoismo? Chi sono le associazioni umanitarie per dire che far sorridere i bambini africani sia più importante che far sorridere quelli di pelle bianca?
Delle due l’una: o l’altruismo e l’empatia sono non solo importanti ma anche intrinseci nell’animo umano, oppure non lo sono e le associazioni umanitarie se ne approfittano in modo truffaldino e si tengono le offerte, mentre nel mio caso, visto che non chiedo nessuna offerta, anch’io me ne approfitto di un irrisolto equivoco, ma lo faccio perché sono un povero demente, che non ha niente da fare un sabato pomeriggio se non andare a rompere i coglioni a dei bravi e onesti cittadini amanti della caccia.
Se le autorità di Riva del Garda hanno concesso l’autorizzazione all’esposizione di canne da pesca e trofei di caccia, vuol dire che è tutto legale. Se i forestali, le guardie della provincia e le forze dell’ordine sono presenti e non hanno nulla di ridire – e magari vanno con i cacciatori alle cene sociali a mangiare il capriolo con la polenta – vuol dire che è tutto in ordine, come dice anche la parola: forze dell’ordine. Se in città ci sono le macellerie, terminale di quella filiera che parte dall’allevamento, passa attraverso il macello e, tramite i trasportatori, arriva in quegli appositi negozi, vuol dire che la gente vuole mangiare carne, sia essa di provenienza domestica, che selvatica. E se è vero il concetto di Vox popoli, vox Dei, significa che così ha stabilito il Padreterno, così le cose sono e devono essere. E gli animalisti, di conseguenza, sono dei pazzi esaltati che vogliono sopprimere tutto questo. Vogliono abolire antiche tradizioni culinarie. Vogliono renderci tutti tristi e rassegnati a mangiare erba in un cantuccio, magari vietandoci anche il vino, la birra e le donne.
Sono dei veri pazzi!

Non sanno quanto poetico sia alzarsi alle quattro del mattino (e fare le levatacce per uomini panzuti di una certa età è un vero sacrificio, fatto però con gioia)! Non sanno quanto sublime sia ascoltare il canto dell’urogallo alle cinque del mattino, posato su un ramo basso d’abete! Non sanno niente di caccia, dell’adrenalina che circola gagliarda nelle vene, quando si mette a segno un bel colpo e il bersaglio cade immobile lontano, fra la neve. Non sanno la sensazione di potenza che si prova nell’atto di uccidere! Riemergono gl'istinti dell’uomo delle caverne e ci si sente vivi, vitali e capaci di incidere sul destino di qualcuno ed è scorretto, da parte degli animalisti, chiamare vittima quel qualcuno. E’ scorrettissimo. E’ disonesto intellettualmente, perché non si può andare contro secoli di storia, contro il volere della Chiesa, contro le disposizioni della legge civile.
Ma cosa vogliono questi animalisti?
Io ho cercato di spiegarglielo, mentre alla spicciolata si dirigevano verso l’entrata della fiera. Non credo che capissero molto, forse perché se anche uso lo stesso codice linguistico, non è detto che io usi la stessa logica. Ho cercato di entrare nel loro modo di vedere le cose, le riunioni conviviali a base di carne alla griglia e birra, gli aneddoti raccontati vicino al caminetto acceso d’inverno, con un bicchierino di grappa da sorseggiare i
n mano. Nessuno li vuole privare di tutto ciò, ché la natura umana è quella di essere un animale gregario, come fondamento evolutivo, ma di essere in sovrappiù un animale con un forte istinto del clan, dell’appartenenza a una tribù. Lo si ritrova nelle popolazioni del Borneo e in quelle della provincia di Trento. Gli animalisti che vengono lasciati manifestare nei pressi dell’entrata della fiera sono, ai loro occhi, nient’altro che una tribù nemica, che viene a insidiare il loro benessere e come tali devono essere trattati.

Più di qualcuno di loro ha chiesto ai carabinieri presenti che diritto avessimo noi di disturbarli, termine sostitutivo di quello normalmente usato da persone virili e grossolane quali essi sono nella totalità dei casi. Si sono mostrati perplessi del fatto che le autorità abbiano concesso l’autorizzazione a uno sparuto gruppetto di animalisti, cioè a una tribù nemica, di avvicinarsi al loro luogo di culto, in uno dei momenti più sacri per la religione venatoria qual è appunto la fiera della caccia, della pesca e dell’ambiente.

Sì, perché siccome da molti anni nella società italiana c’è, obiettivamente, molta disapprovazione verso il loro sport – chiamiamolo così – le loro teste pensanti hanno pensato bene di attuare l’alleanza con la tribù della canna da pesca, mettendoci dentro anche una parolina magica che non può essere contestata, dato che dell’ambiente si occupano perfino i Verdi e gli ecologisti e se la caccia è “out”, l’ambiente almeno è “in”. Ricorda molto la tecnica della polpetta avvelenata.
La maggior parte di coloro che ci sfilavano accanto, ai quali cercavo di far arrivare qualche brandello di messaggio, era costituita da uomini di una certa età, così come ci riferiscono le statistiche. C’erano purtroppo anche giovani, sicuramente parenti dei cacciatori, dal momento che la caccia è così esaltante ed emozionante che un padre cacciatore vuole giustamente che anche il figlio segua le sue tracce e assapori quei bei momenti in cui si riesce a colpire la beccaccia, la regina del bosco, dal volo zigzagante. Come può un giovane non provare l’emozione del padre, del nonno e del bisnonno? Se poi pensiamo che anche i sacerdoti delle valli benedicono la caccia, facendo l’annuale messa di Sant’Uberto e dicono nell’omelia che è meglio se i giovani vanno a caccia piuttosto che si droghino, opporsi a questa sana passione è da esaltati o da fanatici, o da entrambe le cose.

Parlando pacatamente ho cercato almeno di far capire che non siamo né esaltati, né fanatici, ma che amiamo la giustizia così tanto che la vogliamo estesa anche a chi per storia e tradizione purtroppo è sempre stato escluso dalla medesima.
Non è andata sempre così, la dimostrazione, perché è giusto anche lasciare che la rabbia esploda, chi lo sa fare a freddo, e qualche attivista ha cercato deliberatamente lo scontro con gli ominidi che ci passavano vicino, quelli che non seguivano i consigli dei carabinieri di fare il giro largo. Del resto, io con il megafonino di Franco, che è anche l’autore della maggior parte delle foto qui esposte, non potevo monopolizzare la manifestazione ed era giusto che ciascuno di noi si esprimesse come meglio riteneva opportuno.

Mi ha stupito però la pazienza dei carabinieri, nonostante in diverse occasioni si sia sfiorata la colluttazione. O hanno grande esperienza e conoscono la psicologia umana, o hanno qualche simpatia per la nostra causa anche se non possono sbilanciarsi. Il comandante della piazza, in borghese, con tanto di giacca e cravatta, che ha preso contatti prima che arrivasse il “grosso” della truppa con Franco stesso, nei panni di organizzatore, si è mostrato di una gentilezza estrema, ma poco cambia anche se le sue personali simpatie vadano in una direzione o in un’altra. Ciò che conta sono le leggi. Leggi speciste codificate che permettono l’assassinio sistematico di creature innocenti. Per non parlare dei 108 morti fra gli umani solo nella passata stagione venatoria, e solo in Italia, tra cui tre adolescenti. Ma questo è solo un piccolo tributo che i 750.000 cacciatori italiani sono disposti a pagare in cambio del permesso di uccidere qualche milione di volatili e mammiferi. Sembra quasi un tributo al Dio Moloch, che però voleva carne fresca, carne di bambino.

Qui invece ad essere sacrificati, come direbbero i vivisettori, sono milioni dei nostri bambini a quattro zampe o due ali e dei tre adolescenti figli di cacciatori che secondo il curato di campagna è meglio che vadano a caccia piuttosto che drogarsi, poco ci cale. Stessa regola del soldato: hai il libero arbitrio? Puoi dunque decidere se arruolarti o seguire tuo padre a caccia, insieme ai suoi amici anziani, alcuni anche portatori di occhiali da vista e con leggero Parkinson. Puoi decidere. E se muori di “fuoco amico”, pazienza, ce ne faremo una ragione. Se non si preoccupa tua mamma, perché devo preoccuparmi io che da una vita contesto la caccia e la definisco non a norma sul piano della sicurezza?

Se un muratore vuole lavorare senza l’elmetto perché d’estate lo fa sudare, e gli cade un mattone in testa, è sua responsabilità. E se tuo padre cacciatore, come quello qui a destra (che a me sembra un rettiliano), ti porta ad ammazzare cervi invece di lasciarti a casa davanti alla consolle dei videogiochi, è una sua responsabilità. E magari lo fa anche a fin di bene. Della serie: l’inferno è lastricato di buone intenzioni.
Il fatto è che ad aggravare il tutto c’è l’ignoranza, ma, come si legge su internet, in modo autoreferenziale, “nell’epoca di internet l’ignoranza è una scelta". E allora, di che ignoranza stiamo parlando? Di quella a cui ho fatto cenno con il megafono, per esempio. Che gli animali sono persone non umane dotate di sentimenti e coscienza, oltre che dei classici diritti alla vita, alla libertà e alla non sofferenza. Ogni animale ha la sua personalità e per tutti è una questione di percezione. Noi li percepiamo come persone, mentre i cacciatori e i pescatori li percepiscono come strumenti per i loro passatempi. Chi ha ragione? Chi dei due si avvicina di più alla verità vera delle cose?

Mi sembra abbastanza ovvia la risposta, ma il problema successivo è: siamo anche onesti intellettualmente da riconoscerlo? O ci piace barare, barare a tutti i costi pur di salvare i nostri infami interessi? A me sembra di vedere che nella società – mica solo i cacciatori – sia in gran voga quest’ultima opzione e in tal caso diventa doveroso combattere contro le falsità e le menzogne.

Infine, sugli scrupoli che mi faccio a proposito del metodo, tenendo conto che si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile di aceto, abbiamo per caso dato da mangiare alle Eggregore sabato pomeriggio a Riva del Garda? Le urla e gli insulti sono stati di gradimento per i vampiri energetici che si dice controllino le nostre vite e ci facciano pascolare a loro beneficio, come mucche sul prato?

Io non so rispondere, perché non sono un mago, né nero, né bianco, e di esoterismo m’interesso solo perché trattasi di questione misteriosa, irrisolta e verosimile, ma un fatto è certo: la battaglia per i diritti animali, nella fattispecie quelli che vivono liberi nei boschi, nelle campagne e nelle acque, sarà ancora lunga e sacrosanta. Anche se nessuno sa come andrà a finire.

Fonte: http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it
Link: http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2014/03/animalisti-violenti-e-cacciatori-brava.html
30.03.2104


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clausneghe
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Andrà a finire male, caro animaliliberi. Se vincerà la logica della guerra globale del tutti contro tutti, come sembra avvenire qui e ora sotto i nostri occhi, finirà malissimo pure per gli animali e in genere per tutti i viventi.Infatti dove passa la guerra i primi a crepare sono proprio gli animali, che nessuno mai avverte dello scoppio delle ostilità a base di bombe ,fuoco, proiettili, veleni e tute le schifezze di cui è capace l'ominide.
Poi restano senza cibo e acqua, di solito. Sono in gioventù stato cacciatore proprio per i motivi (sbagliati) del padre del nonno ecc. Ma ad un certo punto della mia vita sono stato "illuminato" oppure era semplicemente ora di voltar pagina ed ho smesso sia la caccia che la pesca. I funghi no, quelli continuo a cercarli 😉
Confesso però che l'istinto del cacciatore- guerriero circola ancora nei meandri del mio cervello, solo che adesso, per provare la scarica adrenalinica preferirei sparare a certi loschi individui barbuti invasati che vedo su certi video tagliare la testa ad altri uomini, a volte nemmeno in modo rapido e netto 🙁 . Ecco, per non provare gioia nello sparare a questi, dovrei respirare profondamente e recitare tutti i mantra che conosco...
Poi, ricordo al Blogger freeanimals che viviamo in una zona, Bresciano e alto Garda, dove pullulano le industrie della morte, ovvero le fabbriche di armi, dando lavoro ad una moltitudine di persone che per panza e famiglia non si fanno nessuna domanda e tanto meno nessun scrupolo, a fabbricare magari le mine anti uomo, in quel della Fascia d'Oro (il nome inganna)o in Val Trompia.Cordialità.


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Anonymous
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"Gli animali sono persone non umane".

Beh... se il timore dell'assurdo non vi sfiora proprio più. .. c'è poco altro da fare.

Vi chiedo di porre a voi stessi questa domanda:

"Qual è il valore che intendi tutelare? La vita?"

Se è così, qualsiasi vita va tutelata? Un cerbiatto come una cozza come una mosca? Come un batterio?

Oppure certi animali valgono di più dj altri?


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BWV826
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Caro Notturno, la tua è una domanda retorica che dovresti rivolgere
per primo a te stesso.
Chi non mangia animali non trova differenza tra un maiale, un vitello,
un pollo, un gatto e un cane.
Proprio dalla consapevolezza che suddividere gli animali in due insiemi distinti,
da reddito e da affezione, è una semplice infrastruttura culturale arbitraria,
nasce l'urgenza di estendere anche alle specie non umane che vivono nelle zone franche (estranee al diritto) dei mattatoi la stessa compassione che dedichiamo alle specie che manteniamo nei nostri salotti.

Trovo insolitamente fuori luogo l'accenno al salvaguardare la vita dei batteri
(mettiamoci pure anche le cellule tumorali).
Il discrimine riguarda la capacità di provare dolore.
Infliggere dolore e sofferenza quando non è necessario (non è indispensabile mangiare carne per vivere in salute) è solo crudeltà.

Ma conosciamo tutti la coerenza di chi mangia carne, il soddisfacimento del palato.

Anche a me è capitato rigirandomi nel letto di uccidere qualche zanzara fastidiosa,
ma il diritto di legittima difesa vale per tutti; se un orso mi attacca cerco di salvarmi la vita, non mi faccio certo mangiare in quanto animalista.


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Anonymous
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Il discrimine riguarda la capacità di provare dolore.
Infliggere dolore e sofferenza quando non è necessario (non è indispensabile mangiare carne per vivere in salute) è solo crudeltà.

Ho capito. Questo è il tuo discrimine.

Il TUO. Comprenderai, spero, che non puoi pretendere che sia universale.

La faccenda della zanzara che uccidi inavvertitamente ci sta.

Non ci sta se la uccidi per una puntura. Non c'è proporzione tra una micro-goccia di sangue e la vita.

Non uccideresti tua zia se ti chiedesse una micro-goccia di sangue, dico bene?

Però trovi tollerabile uccidere una zanzara.

Quindi una qualche forma di differenza tu la fai.

Tutto sta a capire quale.

Io ho il sospetto che gli animalisti siano solo delle persone lontane dalla realtà.

Fino a pochi anni fa, vivevamo tranquillamente in fattorie in cui la mamma o la nonna tirava il collo alla gallina senza tanti complimenti.

I bambini guardavano con raccapriccio. Ma poi crescevano e il raccapriccio spariva.

Oggi viviamo nella più assoluta negazione del rapporto di vita/morte che ci sostiene. I superme4rcati vendono carne "che non sembra carne", ma sembra "cosciotto", "bistecca", ecc.... ma non sembra mai una parte di un animale. Quasi mai, almeno (testine, ecc vengono tenute in banchi un po' in disparte).

Abbiamo abolito quella fase di raccapriccio infantile e siamo rimasti bambini che negano la realtà: la nostra vita si regge sulla vita di altri esseri viventi, siano essi cerbiatti o polli o zucchine o pomodori.

La realtà è stata sostituita dai cartoni animati di Walt Disney, in cui gli animali parlano, ridono e si comportano come "persone".

E poi uno va sul forum e scrive che gli animali sono "persone non umane" e a nessuno viene da ridere.

La cosa veramente triste è che il "telecomando emozionale" funziona pure con le persone intelligenti e mettere due occhioni sproporzionatamente grandi in una testa provoca SEMPRE l'effetto "adozione".

Perché gli occhioni grandi un una testa piccola sono caratteristiche fondamentali dei cuccioli della nostra specie: i bambini.

Inserire questo elemento in un cartone animato E' CONTRO LA REALTA', ovvio, ma è assolutamente utile a provocare sentimenti ed emozioni di affetto e di tutela verso quel personaggio.

Ecco perché non te ne frega niente della zanzara, ma inorridisci a uccidere Bambi.

E' tutto qui.

Gli animalisti sono persone poco formate, con una forte vita emotiva, che rispondono alle sollecitazioni di quel tipo.

E finiscono con il parlare di "persone non umane" come se fosse una cosa vera.

Una vita in un cartoon.


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Anonymous
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Vorrei chiarire che non c'è alcuna voglia di fare polemica, ma solo di esporre il mio pensiero.

Aggiungo che abbiamo tanti esempi che confermano che la scelta viene fatta a livello emotivo e non razionale.

Per esempio, molti vegetariani mangiano pesce.

Verrebbe fatto di chiedersi che differenza ci sia tra vivere sulla terraferma o nell'acqua, boh?

Molti invece riducono l'astensione a quei livelli in cui l'essere senziente abbia un apparato sensoriale che lo metta in condizione di provare dolore.

E però fatti salvi animali di dimensioni infinitesimali, quasi tutti provano dolore.

E sempre, costantemente, tutti tornano a evocare l'immagine del cerbiatto, del coniglietto o di qualche altro animale che, guarda caso, ha tutte le caratteristiche che stimolano la tenerezza e la compassione.

Mai che un animalista conduca una battaglia per la salvaguardia della povera sanguisuga del Kispios, con carteli, foto e dibattiti pubblici.

Come mai? C'enterà qualcosa il fatto che la povera sanguisuga non suscita empatia?

Non c'è malafede, è proprio che le motivazioni che spingono a quella scelta sono emotive e non razionali.

Il linguaggio di scelta è quasi sempre e quasi solo emotivo/emozionale ("poveri animali", "dolore", "sofferenza", "durata dell'agonia".... ecc...).

A me dispiace perché temo che anche questa discussione finirà in caciara e non è quello che vorrei.

Però so già che il dialogo rischia di correre su due piani paralleli: quello emotivo e quello razionale.

Speriamo bene.....


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Tashtego
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Quoto Notturno in tutto e per tutto. Se nessuno interviene per dire che fa ridere la frase "gli animali sono persone non umane" forse è perchè nessuno ci vuol neppure perdere tempo.


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OlausWormius
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Mi astengo dal fare commenti sul fanatismo degli animalisti/veganisti che si commenta da solo. Ad esempio sulla frase "bambini a quattro zampe" c'è poco da dire se non che fa accapponare la pelle.

Comunque siccome si è parlato di Illuminati di Moriah vorrei solo dire che è una gran cazzata che serve giusto per gli scopi di certi divulgatori new age/massonici che vediamo spesso in tv sotto le false spoglie di complottisti che difendono il popolo.

La scemenza insita in questo artificioso dualismo tra Illuminati buoni e cattivi è dovuta al fatto che una parte di questi cervelloni fa lo stesso lavoro che fa Hollywood con i suoi film di propaganda ovvero cercare di instillare nella testa delle persone il messaggio che il Dio di Abramo è l'equivalente di Satana (o del male che dir si voglia) mentre Lucifero è il Serpente salvatore dell'umanità (e quindi il bene).
In sostanza capovolgono la realtà e il luciferismo rappresenta difatti la sovversione nei confronti di Dio.
Quindi molti complottisti famosi sono purtroppo dei crudeli ingannatori che non fanno altro che indirizzare la gente in buona fede verso l'accettazione del Nuovo Ordine Mondiale luciferiano. Tutto ciò è facilmente dimostrabile.

Quindi molti (non tutti) cosiddetti complottisti, pur dicendo talvolta cose vere, depistano la gente, e questi sono quelli che in gergo si chiamano Gatekeeper, ovvero dei depistatori consapevoli di essere tali con uno scopo preciso.


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Anonymous
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Il discrimine, o meglio, il progressivo discrimine, è l'ipotesi per cui per emergere una coscienza occorre un significativo numero di neuroni, ovvero un cervello complesso.

E', per forza di cose, una logica ancora una volta antropocentrica, nel senso che parte da quel che sappiamo di noi come specie umana e lo allarghiamo ad altri esseri viventi.
Nessuna pretesa di oggettività trascendentale.

Sulla base di questo discrimine, scegli, in termini quindi non assolutisti ma relativisti.
Per cui ti lavi uccidendo qualche miliardo di batteri.
Per cui cammini e calpesti inavvertitamente formiche e altri insetti.
Per cui schiacci la zanzara che ti sta pungendo.
Per cui da un certo punto di questa scala cerchi di evitare, se possibile, di causare la cessazione di una forma di vita.

E' inutile che si cerchino parametri assolutistici. In realtà noi tutti, normalmente, applichiamo quelli relativi.

Nessuno infatti (a parte gli appartenenti ad alcune sette religiose) fa caso a dove mette i piedi mentre cammina (e così facendo probabilmente uccide centinaia di insetti ad ogni passeggiata) ma se si incrocia una colonia di formiche in genere si evita di andarci a mettere i piedi sopra.
Se qualcuno lo fa non viene visto di buon occhio.

Se la mettiamo in termini assoluti ci sono tre livelli:

- vado per la mia strada e se qualcuno ci si trova davanti peggio per lui, è la vita. Ovvero io ho fame, devo nutrirmi, nella natura è così, il più grosso mangia il più piccolo.
Oppure, vado con la macchina, se si schiacciano sul vetro centinaia di moscerini non ci posso far nulla.
Nessun rimorso: io sono parte del ciclo della vita e della morte, non cerco di causare morte gratuitamente ma nemmeno lo evito.

Sono sicuro che la maggior parte della gente si riconosce in questo livello.
Ma...

perché se un cane (un gatto, insomma un animale superiore) ti attraversa la strada la maggior parte di noi cerca di evitarlo?

in realtà, quindi, la maggior parte di noi si situa in un secondo livello:

- vado per la mia strada come sopra, ma decido di cercare di evitare per quanto possibile di provocare morte e sofferenza se evitabile.

esiste poi un terzo livello, li metto insieme anche se sono opposti,
i fuori scala. Quelli che godono nel causare sofferenza e morte e quelli che dicono che loro rispettano tutti gli esseri viventi (dimenticando che ogni lavata di mano eliminano dal ciclo della vita miliardi di batteri e così via...)
lasciamo perdere questi, che sono psicopatici.

La stragrande maggioranza di noi appartiene al secondo livello e abbiamo, chi più chi meno, innata, la percezione della differenza, di una sorta di scala gerarchica, in cui un moscerino è più in basso rispetto ad un cane.

Io personalmente come dicevo sopra metto come discrimine quello che dovrebbe essere l'emergere della coscienza. Ma in fondo ognuno è libero di metterci quello che vuole.

E ripeto, in realtà, ognuno di noi lo fa.
Anche quelli che sopra dicevano che i criteri di scelta sono soggettivi e ridicoli.

Il punto forse dipende quindi anche da un altro elemento di giudizio. La gratuità. Cioè quanto disturbo ci costa.

Se mentre guido mi attraversa la strada un cane, se posso evitare di investirlo senza ammazzarmi io o senza ammazzare un pedone, lo faccio.
Altrimenti (ammesso che si abbia la razionalità per decidere in quel frangente) no.

Quanto ci costa, in termini fisici - bisogno di nutrirsi, pigrizia di fare scelte diverse, piacere - e culturali - bisogno di perpetuare tradizioni come la caccia, bisogno di apparire in un certo modo nel contesto sociale - è l'altro elemento di giudizio che incrociandosi con la nostra percezione innata della scala gerarchica fra forme di vita, va a stabilire dov'è il punto in cui non permettiamo al nostro ego di andare oltre.

La differenza fra un vegetariano e un carnivoro, fra un cacciatore e un contrario alla caccia, è tutta lì.

Infatti la stragrande maggioranza dei mangiatori di carne che fra un paio di settimane divoreranno leccandosi le dita tonnellate di teneri agnelli nati da alcuni giorni, non sarebbero in grado di prenderne uno belante, ammazzarlo e scuoiarlo per cucinarlo.

A meno che non fossero veramente molto affamati.

Il farlo turberebbe le loro coscienze e quindi eviterebbero se non costretti. Non si prenderebbero il disturbo di farlo.
Ma se qualcuno li solleva da questo disturbo, ovvero glieli ammazza e glieli cuoce, loro se li mangiano allegramente.

E' sempre un computo costi/benefici, quello che si fa per scegliere.


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BWV826
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Sorrido sempre quando constato l'impegno profuso dalle persone ad inerpicarsi su sentieri filosoficamente sempre più impervi, solo e soltanto per giustificare il loro bisogno di mangiarsi la fettina.
Se la prendono con la presunta incoerenza degli animalisti mentre la loro
è certamente più semplice, è la coerenza del palato.
Notturno, scusami, ma i vegetariani che mangiano pesce semplicemente non sono vegetariani, e i vegani che mangiano uova non sono vegani.
Mi difendo dalle zanzare perchè non posso donare il sangue a tutte (ridicolo appigliarsi a zanzare e sanguisughe, poi dovete scrivere che vi fa ridere l'espressione "persone non umane").

Mangiare animali è crudele e non necessario per vivere.
Non inorridisco davanti all'uccisione di Bambi, semplicemente decido di essere non perfetto, ma meno dannoso possibile.

Inorridisco per i miliardi di persone che la transizione dall'alimentazione umana a quella per sostenere gli animali da allevamente che vi mangiate mette alla fame ogni giorno.
Tra 40 miliardi (sulle cifre ci sono stime ballerine) di animali fatti nascere ogni anno e torturati per essere mangiati da Notturno a dall'altro esilarante amichetto, e 1 miliardo di persone... un carnivoro sceglie di nutrire gli animali d'allevamento.

Capire la scala artificiale della distribuzione delle proteine
significa capire la geopolitica dei rapporti di forza in un mondo dove 36 su 40 paesi ritenuti da terzo mondo esporta a tonnellate cereali per farne mangimi per i maiali dei paesi che consumano carne tutti i giorni.
Se richiami il tradizionalismo di quando i nonni tiravano il collo alle galline allora sai meglio di me che l'industria zootecnica di oggi è altra cosa, e che il rifiutare i loro prodotti è contestualizzabile all'interno di una critica politica che mette in dubbio i fondamenti del dominio del forte sul debole su cui si basa la nostra società.

Poi ti accusano di inorridire perchè "sei rimasto bambino" e ti piacciono gli animali pucciosi (sempre senza polemizzare Notturno, figurati!).
Chissà cosa devi aver subito per renderti incompassionevole al punto da definire immature le persone che non vogliono foraggiare il massacro indiscrimato di viventi.

Una citazione a margine per coloro che sostengono che gli illuminati sono dietro il movimento vegano (probabilmente da Pitagora e Plutarco in giù).
Il microchip di AlbaKan continua a contagiare.


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Anonymous
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Si però che noia... sempre questa inutile arroganza. ..

Ogni volta così. ... boh... forse sentirsi migliori e sorridere degli altri aiuta a dimenticare le proprie miserie... anche se le rende più evidenti dall'esterno.

Va bene... se sai confrontarti solo su questo piano, così sia.

peccato però. ..


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Anonymous
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scusa dove ti avrei risposto arrogante?
ho semplicemente cercato di spiegare il mio punto di vista, per cui le cose non sono o tutte nere o tutte bianche.

ho cercato di spiegare che si tratta sempre di scelte eche queste scelte sono condizionate da diversi fattori, in primis quanto ego metti sul piatto della bilancia.

E anche quanto sia senza fondamento l'accezione che spesso viene fatta, molto superficialmente, non fermandosi a guardare i propri stessi comportamenti, ovvero: che differenza c'è fra la zanzara e il porco? perché il porco non lo uccidi e la zanzara si?

cosa a cui io di solito rispondo, data la pretestuosità, prendendo per il culo l'interlocutore...

stavolta ho risposto seriamente.
ma evidentemente è meglio prendere per il culo.


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Anonymous
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Ho sbagliato io a non specificare il destinatario. Non ce. l'avevo con te Roz. 😀


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Anonymous
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Sorrido sempre quando constato l'impegno profuso dalle persone ad inerpicarsi su sentieri filosoficamente sempre più impervi, solo e soltanto per giustificare il loro bisogno di mangiarsi la fettina.

Ah si, eh?

Qui c'è qualcuno che ha parlato di "persone non umane" e quello che si "inerpica" sarei io?

Eppure mi sembrava che il discorso non avesse nulla di filosofico, ma che fosse assai elementare.

Lo riassumo, magari smetti di sorridere a vuoto: l'orrore di uccidere per cibarsi è qualcosa che appartiene solo ai bambini.

Un tempo quell'orrore lo si superava con l'abitudine, prendendo atto del fatto che si trattava di qualcosa di naturale e normale e che non c'era niente di "crudele".

Siccome oggi questa presa di coscienza non avviene più, si commette l'errore di considerare "crudele" il gesto di chi si nutre di un altro essere vivente.

Ma è solo un gesto di ignoranza e di rifiuto della realtà. E' sciocco e infantile.

Proprio come sorridere.

E bada bene. Nessuno ti obbliga a cibarti di carne. Se ti piace altro fa' pure.

Ma non sentirti migliore. Sei solo incoerente e immaturo.

Se la prendono con la presunta incoerenza degli animalisti mentre la loro
è certamente più semplice, è la coerenza del palato.

Veramente a me sembra la coerenza di chi non si nasconde dietro le cavolate.

Notturno, scusami, ma i vegetariani che mangiano pesce semplicemente non sono vegetariani, e i vegani che mangiano uova non sono vegani.

E lo dici a me???

Dillo a quelli che mangiano pesce e si definiscono vegetariani!

Se invece sei tu a decidere chi possa o non possa, allora accetta le mie scuse.

Mi difendo dalle zanzare perchè non posso donare il sangue a tutte (ridicolo appigliarsi a zanzare e sanguisughe, poi dovete scrivere che vi fa ridere l'espressione "persone non umane").

Non si tratta di "appigliarsi", ma solo di capire se esiste una logica che vi guida o se andate a casaccio.

Dopo quante zanzare cominci a ucciderle? Parti dalla ventesima? Dalla centesima? O uccidi la prima che ti capita a tiro?

In che cosa una zanzara è diversa da un cerbiatto o da un coniglietto, da meritare di morire?

Mangiare animali è crudele e non necessario per vivere.
Non inorridisco davanti all'uccisione di Bambi, semplicemente decido di essere non perfetto, ma meno dannoso possibile.

Mangiare animali è normale e naturale.

Crudele è chi uccide a casaccio, senza una logica.

Sciocco è chi pensa di attribuire alle proprie scelte una valenza universale che debba essere obbligatorio per tutti.

Inorridisco per i miliardi di persone che la transizione dall'alimentazione umana a quella per sostenere gli animali da allevamente che vi mangiate mette alla fame ogni giorno.

Ma non è il consumo di carne, ma perché dovete sempre sparare cavolate a casaccio?

Le diseguaglianze economiche e lo sfruttamento dei popoli avviene anche da parte di chi è vegetariano!

C'entra un cacchio se George Bush mangi bistecche o cetrioli, sempre un bastardo sfruttatore di popoli resta!

Oppure stai dicendo che chi manga cetrioli diventa più buono?

Tra 40 miliardi (sulle cifre ci sono stime ballerine) di animali fatti nascere ogni anno e torturati per essere mangiati da Notturno a dall'altro esilarante amichetto, e 1 miliardo di persone... un carnivoro sceglie di nutrire gli animali d'allevamento.

Qui sei poco comprensibile e inutilmente offensivo. Il tuo non è un sorriso. E' un ghigno.

Sei davvero brutto da leggere.

Capire la scala artificiale della distribuzione delle proteine
significa capire la geopolitica dei rapporti di forza in un mondo dove 36 su 40 paesi ritenuti da terzo mondo esporta a tonnellate cereali per farne mangimi per i maiali dei paesi che consumano carne tutti i giorni.
Se richiami il tradizionalismo di quando i nonni tiravano il collo alle galline allora sai meglio di me che l'industria zootecnica di oggi è altra cosa, e che il rifiutare i loro prodotti è contestualizzabile all'interno di una critica politica che mette in dubbio i fondamenti del dominio del forte sul debole su cui si basa la nostra società.

Si, ma, ripeto, lo sfruttamento non è figlio dell'essere vegani, vegetariani, fruttariani o altro!

Dipende dal fatto che c'è gente che sfrutta e opprime altra gente! Se ne catafottono del cetriolo o della bistecca! Ti sfruttano per il petrolio, per l'acqua, per l'oro, per l'animadeimortarettiloro! Qualsiasi cosa esista è oggetto di sfruttamento! Qualsiasi cosa abbia un valore economico diventa oggetto di sfruttamento e quindi anche la carne, ma non c'entra un cavolo come causa o concausa dello sfruttamento!

Ma cazzo, sei su CDC e davvero non sai nemmeno questo???

Leggi, perdinci, leggi!

Poi ti accusano di inorridire perchè "sei rimasto bambino" e ti piacciono gli animali pucciosi (sempre senza polemizzare Notturno, figurati!).
Chissà cosa devi aver subito per renderti incompassionevole al punto da definire immature le persone che non vogliono foraggiare il massacro indiscrimato di viventi.

Eccalla'..... "chissà cosa devi aver subito per essere così...." davvero BMX, sono argomenti meschini. Non rendi un buon servizio alla tua causa a comportarti così.

Si potrebbe pensare che a diventare vegetariani si finisca per assomigliarti.

Una citazione a margine per coloro che sostengono che gli illuminati sono dietro il movimento vegano (probabilmente da Pitagora e Plutarco in giù).
Il microchip di AlbaKan continua a contagiare.

Ma fa' il piacere.... sii uomo e affronta la realtà senza paranoie e senza nasconderti dietro sarcasmo e irrisioni.


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BWV826
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Perdonami Notturno, da quando sarei io l'arrogante?
Hai esordito definendo preventivamente "immaturo" chi non si ciba di animali come fosse un residuo di un ingiustificato infantilismo. Ho solo risposto a tono.
Se poi ritieni che questo non sia il registro che ti appartiene, anche io mi troverei meglio a dialogare con più rispetto (certamente non ti ho mai dato del bambino come tu hai premesso nel mio caso).

Provo a rispondere alla questione che sollievi.
Qualunque essere senziente ha il mio stesso diritto di vivere.
La logica, nonchè il diritto, consente la legittima difesa.

Posso difendermi da un essere umano o animale che intenda farmi del male.
Non mangio cinghiali, nè orsi, nè sanguisughe, nè esseri umani.
MA ho il diritto di difendermi qualora io venga attaccato da qualunque di questi.
Aiuterei te a difenderti da un altro essere umano che cerca di esercitarti violenza, le sanguisughe non fanno eccezione.

Su quanto il consumo di carne incida sulle disuguaglianze alimentari potrei rimandare a tanti autori tra cui Ziegler e Rifkin, allego dei dati ufficiali FAO in seguito.

Non capisco l'accenno al ghigno. La mia frase non era una battuta.
Ripeto: scegli se vuoi sfamare 7 miliardi di persone, o se vuoi destinare il 60% dei raccolti di grano e cereali a sfamare 40 miliardi di animali
d'allevamento in modo che la parte più ricca dell'umanità
(adulta, non bambini come i vegani) possa mangiarsi la fettina allegramente
(salvo donare un euro per i bambini del Burkina Faso rimasti fuori dalla redistribuzione delle proteine animali).

E' facile prendersela con i Bush di turno, salvo poi reclamare per se stessi il falso diritto di far pagare agli altri il prezzo del consumo di carne all'americana (e noi in Europa non ce la caviamo certo molto meglio).

Sono d'accordo con te sul fatto che qualunque cosa sia oggetto di sfruttamento economico del forte sul debole.
Non sto qui a sostenere che mangiare carne sia l'unico problema dell'umanità.
Solo che rimarresti stupito di quanto interferisca negativamente con ogni questione (alimentare, ambientale, sociale, etica, salutistica) di cui dovremmo occuparci.

"Consumare grandi quantità di carne di bovini nutriti a cereali sembra la cosa giusta da fare, un diritto ed uno stile di vita.
Il volto nascosto della cultura della bistecca (o dell'hamburger) viene raramente discusso.
La realtà di una catena alimentare che affama i poveri per placare l'appetito di carne bovina grassa dei ricchi raramente viene rivelata"
.
I consumatori di carne sono troppo distanti dagli aspetti più brutali dell'allevamento intensivo per preoccuparsi degli effetti che le proprie preferenze alimentari hanno sulle vite degli altri.

P.S.: Mangiare animali non ti rende più uomo di chi se ne astiene, rassegnati. "la gente mangia carne pensando di diventare forte come un toro, dimenticando che il toro mangia l'erba"


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