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assalto al parlamento greco


aquilanera
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 27
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arlamento greco è riunito per votare la capitolazione del paese. Decine di migliaia di greci assediano l'assemblea, scontri durissimi. Per salvare il futuro di un popolo che si sente in guerra

Quel clima di attesa che ha caratterizzato le tre giornate di sciopero generale che martedi, venerdì e sabato hanno paralizzato il paese nel tentativo di impedire la svendita del paese agli interessi di una Unione Europea sempre più tedesca, hanno lasciato oggi campo libero alla rabbia.

L'appuntamento dei sindacati e delle organizzazioni della sinistra era dalle 17 - le 16 italiane - in Piazza Syntagma, proprio in concomitanza con l'inizio del dibattito parlamentare che dovrebbe portare all'approvazione di quanto ordinato da banche e Unione Europea: licenziamenti, privatizzazioni, tagli. Massacro sociale.

Migliaia di persone - secondo la Polizia almeno 25 mila secondo le forze di sicurezza, quindi almeno il doppio - sono arrivate puntuali per protestare contro il pacchetto avvelenato concordato tra governo Papademos e troika. Associazioni, sindacati, partiti, collettivi e semplici cittadini disperati e arrabbiati. Una rabbia che ha preso subito forma in un assalto vero e proprio al parlamento a suon di molotov, sassi, petardi e urla. Gruppi di incappucciati sono entrati in azione poco dopo le 17, cominciando un fitto lancio contro i centinaia di agenti in tenuta antisommossa schierati a difesa di un'istituzione che è diventata il bersaglio preferito di una società che ha completamente perso la fiducia nei confronti delle istituzioni e di una classe politica che ha riportato irresponsabilmente il paese in condizioni paragonabili solo a quelle che ad Atene si sono vissute durante gli anni bui della guerra mondiale, della guerra civile e della dittatura fascista negli anni '70. Mentre migliaia di persone sono rimaste in Piazza Syntagma e premono sulle transenne davanti alla sede del Parlamento la piazza è invasa dai lacrimogeni che vengono lanciati in continuazione nel tentativo di disperdere centinaia di cosiddetti black blok che però non recedono. L'atmosfera è irreale. Sono 6000 ufficialmente gli appartenenti agli apparati di sicurezza che sono stati mobilitati ad Atene dal Ministero degli Interni. Si registrano già i primi feriti e i primi fermati in una giornata che si annuncia molto, molto lunga.

Man mano che gli scontri proseguono e si intensificano un parte dei manifestanti è costretta dai velenosissimi lacrimogeni 'made in Israel' a cercare rifugio un po' più indietro, nel dedalo di strade attorno all'enorme palazzo neoclassico del Parlamento. Ma i manifestanti non se ne vogliono andare. Non vogliono lasciare campo libero alla Polizia, com'era avvenuto venerdì pomeriggio dopo le pesanti cariche dei corpi speciali. Nella piazaza molti piangono: per la rabbia, per la frustrazione di non poter fare nulla per impedire lo scempio che avviene nel palazzo, per timore che le conseguenze degli scontri siano pesanti.

Non c'è più neanche quell'illusione, imperante fino a qualche tempo fa in una parte consistente della popolazione, che il massacro sociale fosse si ingiusti ma indispensabile a salvare il paese dal default. Mese dopo mese è stato tagliato tutto ciò che era possibile tagliare, milioni di greci sono stati gettati nel baratro della disoccupazione, della precarietà, della fame. E i ricchi sono sempre più ricchi e tracotanti, i loro forzieri e i loro conti in questi anni si sono ingrossati, i locali di lusso dove i rampolli della borghesia vanno a sfoggiare la loro posizione sociale dominante non hanno conosciuto crisi. E la violenza spesso senza respiro e senza anima che oggi viene rappresentata da quelli che i media chiamano per facilità e ignoranza 'black blok' potrebbe diventare il terreno di conflitto di settori assai più ampi della popolazione. Una ventina di scioperi generali in tre anni, occupazioni, blocchi stradali, atti di disobbedienza civile non sono riusciti a fermare un processo di impoverimento - di diritti e di sovranità - che si è avvitato su sè stesso e che ha raggiunto livelli inimmaginabili fino a pochi mesi fa. La sensazione che ciò che è stato fatto finora, che le forme convenzionali di lotta non siano sufficienti è sempre più estesa. Ma la domanda ora è: cosa si può fare? In attesa di trovare la risposta Atene brucia.


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Zret
 Zret
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2925
 

Ricorda V per vendetta...


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clausneghe
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1251
 

La vedo brutta 😯

Vedremo in azione i robcop di eurogendfor.

Massima solidarietà al Popolo Greco che cmq ha il coraggio di alzare la testa.

😮


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14379
 

a parte che c'è anche l'estrema destra in piazza quella che ha RIFIUTATO L'ACCORDO ma va bene, quando si usa una crisi per ricamare per la propria bottega gli omissis sono d'obbligo.

Inutile evocare la dittatura come fosse roba del passato quando sono state compiuti TUTTI I PASSI per costruirla e si chiama EUROPA, promossa da tutta la sinistra che in buona compagnia di quella roba che si chiama destra ha fatto di tutto per IMPORLA e promuoverla, decantandola come il massimo progetto democratico al quale il mondo potesse mai assurgere quando si sapeva benissimo cosa fosse ma chi la contestava era definito xenofobo guerrafondaio.Ora godiamocela in pace questa meraviglia.

Almeno in Grecia se ne sono accorti ed i sindacati da anni organizzano scioperi ad oltranza, i nostri entrano in segreto nei palazzi per "prendere accordi"


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