Bagnai contro rispo...
 
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Bagnai contro risponde a Brancaccio

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Georgejefferson
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http://www.youtube.com/watch?v=gEhZMldT-FE

Dura due ore e mezza,hai detto di aver problemi di connessione,ma andrebbe visto.


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bvzm1
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Faccio finta di aver sentito un fischio....
L'interesse che ho per un profilo come quello del "docente di Pescara" travalica ovviamente (perché sono fatti suoi com'è e cosa pensa e dove vuole arrivare) la biografia spicciola per ergersi quasi a ideal tipo. Oscuro docente, brillante e con qualche gusto per il sarcasmo, portato all'autosopravvalutazione per via di romanzi letti probabilmente al liceo, confinato un po' fuori dai centri decisionali, vagamente di sinistra. Fino a qui in Italia ce ne sono migliaia. Tutta gente che non avrebbe mai votato rifondazione (sono intelligenti loro) un po' a disagio quando si tratta di confrontarsi su temi che esulano dalla propria specialità (gli strafalcioni di Bagnai sul piano politico sono numerosi, buon ultima la previsione della rottura del PD che è vivissimo e lotta insieme a noi come non era complciato comprendere; ma se ne potrebbero trovare altri di raffinati filosofi che straparlano di macroeconomia o sociologi che straparlano di cinema ecc), e che pian piano comincia a coltivare una specie di livore per gli altri, quelli che fanno moda, che sono sui giornali, o che - orrore! - godono di una certa considerazione che loro ritengono immeritata (spesso con ragione). Bagnai si allontana da questo ideal tipo perché ad un certo punto fonda un blog che ha un imprevisto successo. Bagnai ha una sola cosa da dire e la dice benissimo. Da lì l'unica cosa che davvero gli interessa è vendicarsi. Della sinistra in primo luogo che non lo ha mai cacato di striscio, e via via di tutta una serie di personaggi che hanno il supremo torto di non adorarlo. Il che diventa palesemente assurdo, come nel caso del povero Fraioli "Eco della Rete" retrocesso da "Santo Subito Dopo" addirittura ad innominato. Fraioli è generoso con Bagnai nella ricostruzione dei loro dissidio, lo riitiene addirittura capace di un - nientemeno - "progetto politico". Che non può essere in grado di realizzare perché è solo un macroeconomista che aveva una cosa da dire - importante - l'ha detta - e benissimo - ma adesso ha esaurito il suo compito. DOvremmo ringraziarlo e dirgli di ripassare quando avrà un'altra cosa così interessante da dire.
Ma questo non è nelle umane cose purtroppo. Bagnai vuole capitalizzare: non gli interessa discutere (la gestione del suo blog ha due difetti gravi che non sembra in grado di comprendere, ci torno perché mi semba spieghi i deficit di ragionamento abbandata l'amata macroeconomia) e ha come limite l'essere compiaciuto e come fanno tutti quelli brillanti fino ad un certo punto, si costruisce glia vversari in modo semplice, così da poterli attaccare. Messo alle strette con Brancaccio o Bellofiore farfuglia stancamente e in modo poco coraggioso, poi come un Barnard qualunque torna nel blog e li attacca. Wow.
Il Blog. Dice che è casa sua. Problema di forma. A casa mia non è che se qualcuno ha delle cose da dire gli intimo di non permettersi. Elementare regole di educazione. Ma soprattutto un blog NON E' casa tua. Non è che se passo da casa Bagnai trovo la porta aperta. Le case sono così, si parla al padrone di casa solo se si è invitati. I blog no, si aprono a tutti. Se censuri - quali che siano le ragioni - sei un povereretto. Non è complicato capire queste semplici regolette, ma a lui importa paradossalmente imitare Barnard. Gli servono dei seguaci da blandire e vezzeggiare fino a quando non si permettono di dire "ma guarda che tu, amico mio, di letteratura scandinava non capisci un amato cazzo", allora diventano - con una volgarità degna del miglior Fede, marzziani, fuuurbi e via fascisteggiando. Peccato? Ma no, siamo tutit grati per la cosa che aveva da dirci. Adesso faccia il suo umano percorso e finsica dove vuole finire. La sinistra è una cosa un po' più complicata e non è il primo - e non sarà l'ultimo - ad avere l'illusione che basta la competenza nel proprio mestiere per essere a posto.


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http://www.youtube.com/watch?v=gEhZMldT-FE

Dura due ore e mezza,hai detto di aver problemi di connessione,ma andrebbe visto.

cercherò di farlo. grazie


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Faccio finta di aver sentito un fischio....
L'interesse che ho per un profilo come quello del "docente di Pescara" travalica ovviamente (perché sono fatti suoi com'è e cosa pensa e dove vuole arrivare) la biografia spicciola per ergersi quasi a ideal tipo. Oscuro docente, brillante e con qualche gusto per il sarcasmo, portato all'autosopravvalutazione per via di romanzi letti probabilmente al liceo, confinato un po' fuori dai centri decisionali, vagamente di sinistra. Fino a qui in Italia ce ne sono migliaia. Tutta gente che non avrebbe mai votato rifondazione (sono intelligenti loro) un po' a disagio quando si tratta di confrontarsi su temi che esulano dalla propria specialità (gli strafalcioni di Bagnai sul piano politico sono numerosi, buon ultima la previsione della rottura del PD che è vivissimo e lotta insieme a noi come non era complciato comprendere; ma se ne potrebbero trovare altri di raffinati filosofi che straparlano di macroeconomia o sociologi che straparlano di cinema ecc), e che pian piano comincia a coltivare una specie di livore per gli altri, quelli che fanno moda, che sono sui giornali, o che - orrore! - godono di una certa considerazione che loro ritengono immeritata (spesso con ragione). Bagnai si allontana da questo ideal tipo perché ad un certo punto fonda un blog che ha un imprevisto successo. Bagnai ha una sola cosa da dire e la dice benissimo. Da lì l'unica cosa che davvero gli interessa è vendicarsi. Della sinistra in primo luogo che non lo ha mai cacato di striscio, e via via di tutta una serie di personaggi che hanno il supremo torto di non adorarlo. Il che diventa palesemente assurdo, come nel caso del povero Fraioli "Eco della Rete" retrocesso da "Santo Subito Dopo" addirittura ad innominato. Fraioli è generoso con Bagnai nella ricostruzione dei loro dissidio, lo riitiene addirittura capace di un - nientemeno - "progetto politico". Che non può essere in grado di realizzare perché è solo un macroeconomista che aveva una cosa da dire - importante - l'ha detta - e benissimo - ma adesso ha esaurito il suo compito. DOvremmo ringraziarlo e dirgli di ripassare quando avrà un'altra cosa così interessante da dire.
Ma questo non è nelle umane cose purtroppo. Bagnai vuole capitalizzare: non gli interessa discutere (la gestione del suo blog ha due difetti gravi che non sembra in grado di comprendere, ci torno perché mi semba spieghi i deficit di ragionamento abbandata l'amata macroeconomia) e ha come limite l'essere compiaciuto e come fanno tutti quelli brillanti fino ad un certo punto, si costruisce glia vversari in modo semplice, così da poterli attaccare. Messo alle strette con Brancaccio o Bellofiore farfuglia stancamente e in modo poco coraggioso, poi come un Barnard qualunque torna nel blog e li attacca. Wow.
Il Blog. Dice che è casa sua. Problema di forma. A casa mia non è che se qualcuno ha delle cose da dire gli intimo di non permettersi. Elementare regole di educazione. Ma soprattutto un blog NON E' casa tua. Non è che se passo da casa Bagnai trovo la porta aperta. Le case sono così, si parla al padrone di casa solo se si è invitati. I blog no, si aprono a tutti. Se censuri - quali che siano le ragioni - sei un povereretto. Non è complicato capire queste semplici regolette, ma a lui importa paradossalmente imitare Barnard. Gli servono dei seguaci da blandire e vezzeggiare fino a quando non si permettono di dire "ma guarda che tu, amico mio, di letteratura scandinava non capisci un amato cazzo", allora diventano - con una volgarità degna del miglior Fede, marzziani, fuuurbi e via fascisteggiando. Peccato? Ma no, siamo tutit grati per la cosa che aveva da dirci. Adesso faccia il suo umano percorso e finsica dove vuole finire. La sinistra è una cosa un po' più complicata e non è il primo - e non sarà l'ultimo - ad avere l'illusione che basta la competenza nel proprio mestiere per essere a posto.

Insomma sto Bagnai sarebbe un'altra "prima donna" stile barnard.
Un altro dei vari "falsi profeti" che spuntano fuori dal nulla per calamitare consensi sui blog da utilizzare per fini non del tutto chiari.
Ma se così è mi suona strano che un Brancaccio (persona che sembra alieno da esibizionismi) perda tempo a farci riunioni assieme (penso a quel "convegno" a napoli) seppure per muovere delle critiche allo stesso bagnai.
Comunque io non sono mai stato affascinato da singoli individui più o meno carismatici. Mi interessano molto di più le forze politiche collettive. Forse è proprio la sostanziale mancanza attuale di queste forze che consente ai bagnai e ad altri di emergere e di farsi belli con qualche lezioncina.
Non mi attirano molto neppure gli show politici sulla rete e che spesso sembra che servano solo a fare rumore di fondo. Ho nostalgia dei "comizi" di un tempo, del contatto almeno visivo in carne ed ossa.
Ho un'opinione parzialmente migliore solo riguardo a blog come questo che, seppur con molti limiti e , fatte le debite eccezioni, permettono almeno un certo confronto di idee tra persone "comuni".
Comunque, grazie anche a te per le tue informazioni.
ciao


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Georgejefferson
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Gm io informazioni fino a ora non ne ho viste,a meno che si considerano tali le opinioni personali.Guarda il video se puoi,quando puoi.Poi la tua personale opinione te la farai autonomamente,presumo.Fosse anche uguale a quella di altri,almeno sara' autonoma.E magari qualche riflessione,si spera sempre autonoma,sull'economia,cosa che una volta appassionava anche tanti marxisti attivisti.


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volturno
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se ho capito bene

@gm se poi vuoi una mia impressione fai un fischio. Io qui tra economisti che urlano "i dati i dati!" ...

qui si considera riprovevole, tra l'altro, la pretesa di basare i ragionamenti e le discussioni sui dati.

Che è una cosa che farebbe ridere, se non facesse piangere.


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Gm io informazioni fino a ora non ne ho viste,a meno che si considerano tali le opinioni personali.Guarda il video se puoi,quando puoi.Poi la tua personale opinione te la farai autonomamente,presumo.Fosse anche uguale a quella di altri,almeno sara' autonoma.E magari qualche riflessione,si spera sempre autonoma,sull'economia,cosa che una volta appassionava anche tanti marxisti attivisti.

George, io considero "informazioni" anche le opinioni personali (sia quelle tue che di altri) sebbene, naturalmente, le prendo appunto come opinioni personali e non come oro colato.
Naturalmente cercherò anche di sentire di persona quello che dice bagnai per formarmi un'opinione mia.
Comunque bvzm1, a parte alcune opinioni personali, ha dato anche qualche link molto significativo almeno per capire chi sono gli altri "soci" di Bagnai per il famoso "manifesto....".
Qualche altro non meno importante me lo hai cortesemente fornito anche tu e spero di riuscire ad ascoltarlo almeno in parte.
Naturalmente, come già saprai, io sono un convinto "comunista" e, quindi, valuterò Bagnai dal mio angolo visuale che, purtroppo, credo che concida più con quello di bvzm1 che non con il tuo.
Tuttavia questo non mi impedirà di continuare a considerarti una persona rispettabile e corretta.
ti ringrazio di nuovo e ti saluto cordialmente.


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istwine
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se ho capito bene

@gm se poi vuoi una mia impressione fai un fischio. Io qui tra economisti che urlano "i dati i dati!" ...

qui si considera riprovevole, tra l'altro, la pretesa di basare i ragionamenti e le discussioni sui dati.

Che è una cosa che farebbe ridere, se non facesse piangere.

Volturno, ma perché tu pensi che io non mi sia accorto che questo qui fa tifoseria? Secondo te è in grado di capire se siano vere o meno le critiche che Brancaccio pone a Bagnai? O di capire la critica di mincuo. Secondo te si è letto gli studi che cita Brancaccio nella famosa conferenza?

E quelli di Sollevazione sono in grado di scindere? Macché. Io lo studio di Nordvig l'ho letto per dire, e non ci ho visto propaganda politica del malvagio di Nomura, ci ho visto (sicuramente semplificati) alcuni dei problemi tecnici derivanti dall'eventuale processo di transizione. Se aspetti quelli di Sollevazione a parlartene stai fresco, lì esiste il capitalismo casinò che vuol dir tutto e non vuol dire soprattutto un cazzo. Lì si parla di CHI DEVE GESTIRE! Nessuno sa però concretamente cosa. Cosa vogliono gestire? Pasquinelli meets The Troika, e poi tutti a letto.

Fanno tifoseria. Le critiche di Brancaccio son giuste, e ce ne sarebbero altre, come anche a Brancaccio (come fa giustamente mincuo), dati alla mano e sono i famosi dati che distinguono il tifoso dallo studioso. Ma se aspetti arriva col metodo di ricerca particolare, che ovviamente funziona solo da una parte, dall'altra no, dall'altra c'è il contesto e il sarcasmo da dodicenne che fa strage di donne e motori.


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bvzm1
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Volturno non pretendo certo che tu legga tutto quello che scrivo - che non è neanche tanto - ma un dubbio non potevi fartelo venire? Ero tentato dall'idea di scriverti "si, si, hai capito tutto" per questa volta no. La critica è sull'idea che i dati nudi e crudi - senza teorie dietro - possano dirti granché. E' una cretinata che credo non si studi più neanche al liceo. Solo che da qualche tempo si comincia a pensare che ci sia una specie di "razionalità economica" (o matematica o statistica o quello che vuoi) che basterebbe mettere all'opera per risolvere tutti i problemi del capitalismo. L'ignoranza di questa posizione devo discuterla qui? E' gente che ha solo studiato economia e che non sa nulla né di filosofia, né di epistemologia, né di sociologia o politologia. E infatti fa strafalcioni assurdi come il nostro mincuo che crede di aver visto sociologi e politologi prima della metà del XIX secolo o che ritiene che esista una qualche connessione tra il dichiararsi nostalgico del comunismo e votare comunista. Ora, queste sono anche cose serie ma che andrebbero trattate con gente che ha letto qualcosa in più che qualche teoria economica - e che cacchio, non fosse altro che per la gentilezza di ricambiare, visto che i poveri sociologi e filosofi lo sforzo di guardarsi qualche economista lo fanno - e che proprio per questo non è in grado di raccapezzarsi perché stranamente - per loro - ci sono dei malvagi che dicono che faranno il bene del popolo e poi mettono l'euro. E come lo speigano? Boh, non lo sanno, usano categorie psicanalitiche "tradimento", "cattiveria" "ipocrisia" roba così. Spazzatura dal punto di vista politico. Ignoranza da quello intellettuale.
E così sono pronti a dirti che la svalutazione del 1992 non ha provocato inflazione e non ci sono state tragedie, senza ricordarsi neanche di striscio che ci fu l'inferno per i lavoratori, costretti a sorbirsi gli accordi di luglio. Ma loro (i dati! i Dati!) non lo sanno cos'è successo a luglio 1993, non gli interessa forse era il 99 o forse il 54, che dicono i grafici? E a dirla tutta dovrebbero anche ripassare una banale multivariata o ricordare che quando si osservano due fenomeni e si cercano le relazioni tra questi, il massimo che si possa dire è che forse (forse, amici dei dati, solo forse) i due fenomeni non sono indipendenti uno dall'altro.
Sul resto, come dice il grande mincuo, la gente vede e osserva.


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sankara
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Fanno tifoseria. Le critiche di Brancaccio son giuste, e ce ne sarebbero altre, come anche a Brancaccio (come fa giustamente mincuo), dati alla mano e sono i famosi dati che distinguono il tifoso dallo studioso. Ma se aspetti arriva col metodo di ricerca particolare, che ovviamente funziona solo da una parte, dall'altra no, dall'altra c'è il contesto e il sarcasmo da dodicenne che fa strage di donne e motori.

Scusa Istwine, quando parli delle giuste critiche di Brancaccio ti riferisci a quanto detto in questo video? In particolare dal minuto 16 a commento della presentazione del libro di Bagnai?

http://www.youtube.com/watch?v=xSdO4NpCH-U


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E così sono pronti a dirti che la svalutazione del 1992 non ha provocato inflazione e non ci sono state tragedie, senza ricordarsi neanche di striscio che ci fu l'inferno per i lavoratori, costretti a sorbirsi gli accordi di luglio. Ma loro (i dati! i Dati!) non lo sanno cos'è successo a luglio 1993, non gli interessa forse era il 99 o forse il 54, che dicono i grafici?

Te la senti di spiegare cosa è successo "in realtà"?


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istwine
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E dimmi, cosa ti fa pensare che i tuoi interlocutori non abbiano letto di filosofia, sociologia e quant'altro? Io mi son limitato a far notare a volturno (e gli altri utenti) che tu in tutta evidenza non possiedi gli strumenti per scindere tra giusto o sbagliato in quel frangente lì. Sai Brancaccio fa delle critiche precise, giuste ma mal indirizzate visto che continua a ripetere che i suoi colleghi non parlano di svendite, quando solo di quello parlano alla fin fine.

Hai letto gli studi citati da Brancaccio? Conosci qualcosa più di quei due pizzini detti da lui in quella famosa conferenza sugli sganciamenti dal cambio fisso? Sai lo studio di Nordvig, come quello di Tepper o di Bank of America e diversi altri che esistono ma che sono a pagamento e purtroppo non accessibili a tutti (confermerà mincuo), parlano di quello, parlano dei costi, della ridenominazione, dei problemi dei contratti in essere, dei debiti pubblici e privati dei vari settori. E parlano del cambio, cosa può accadere, di quanto si svaluta eventualmente, ecc. Non dicono stronzate tipo che lanciare una moneta è più preciso di qualunque teoria economica sul cambio come dice Brancaccio in quel video, che fa appunto ridere. Questo importa quando si parla di transizione da un sistema monetario ad un altro. E se non prendi di petto questi aspetti, hai poco da far caciara su modi, mezzi, politica, sociologia e cazzi vari. Tutte cose lecite, ma né io né tu né Pasquinelli né chiunque altro di questi guardiani del dogma avrà a che fare con questi aspetti né sa minimamente di cosa si parla. E questo sai com'è, è politica. Se ne occupa Pasquinelli? Uno che parla di capitalismo casinò? Altro che razionalità economica.

Questa della razionalità economica poi è la tipica critica di chi di economia non sa un cazzo di niente, ma appunto conosce la critica da didascalia. Siccome quello dominante è il paradigma dell'agente razionale allora TUTTA la disciplina segue quell'impianto logico. Da non credere, e infatti vi prendono per il culo, e si vede. Pasquinelli che sbraitava sulla moneta era uno spettacolo in quella famosa conferenza. Mai letto nulla di nulla, solo Marx, e quindi solo Marx esiste sulla moneta.

Bella poi la critica sul 92. Quelli dati sono infatti, però vedo che quando dan ragione a te li conosci, gli altri no. E ripeti anche paro paro quello che dice Brancaccio, così, giusto per. Tutto giusto, vero, ma chi lo nega? Io mica l'ho capito sai. Ma com'è che quando si discute di indicizzazione dei salari, dipendenza BC, ecc ecc quella è Politica, mentre quando uno sottolinea che quello è niente senza l'enorme lavoro precedente (ridenominazione ecc) allora subito si è tecnici, subito non si è letto chissà cosa di filosofia, sociologia, epistemologia. Con lo stampino siete fatti mi pare, ne sento continuamente di questi qui, quando poi gli fai notare che a discutere coi creditori ci va uno che conosce la materia e non il compagno Paolo né il compagno Emiliano, subito la mente rifiuta e giù di "non hai mai letto questo", ecc ecc.

Ma poi uno che parla di "problemi del capitalismo", lasciando intendere che lui ne avrebbe da dire, ah se ne avrebbe. Però poi i dati no, quelli no, quelli dipendono dalla teoria. Una cosa banalissima a prima vista, ma che è come al solito a senso unico.

PS: Poi tutti uguali sono: quell'altro che fa un casino sul bolscevismo poi lo vedi citare Anthony Sutton sui finanziamenti al nazismo. Lo stesso Anthony Sutton che però si sbagliò quando scrisse del bolscevismo, va da sé. Poi quell'altro che gli chiedi una cosa e ti fa un elenco di nulla condito di "Kerensky bastardo di merda" e qualcosa di molto professionale in stile. Poi quelli che chiedono la censura per ogni cosa che non gli piace. Mai letto su CDC uno di destra chiedere la censura per qualche articolo non conforme alle sue idee. Attaccano, scrivono, ma mai la censura. Però son fascisti, antisemiti, hanno il Mein Kampf sul comodino ecc ecc.


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istwine
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Fanno tifoseria. Le critiche di Brancaccio son giuste, e ce ne sarebbero altre, come anche a Brancaccio (come fa giustamente mincuo), dati alla mano e sono i famosi dati che distinguono il tifoso dallo studioso. Ma se aspetti arriva col metodo di ricerca particolare, che ovviamente funziona solo da una parte, dall'altra no, dall'altra c'è il contesto e il sarcasmo da dodicenne che fa strage di donne e motori.

Scusa Istwine, quando parli delle giuste critiche di Brancaccio ti riferisci a quanto detto in questo video? In particolare dal minuto 16 a commento della presentazione del libro di Bagnai?

http://www.youtube.com/watch?v=xSdO4NpCH-U

Non riesco a caricarlo, comunque ricordo che in quel video le critiche erano sul 92 e l'inflazione, ed era giusta di per sé, per diversi motivi (l'accordo sindacale e il fatto che non potesse essere preso come caso che spiega tutto il resto), e l'altro era sui fire sales, che però nessuno ha mai negato, anzi, io vedo che a denunciare una progressiva svendita dei capitali nazionali sono solo da una parte, ma perché nazionalisti e non capiscono che non importa di che nazionalità sia il capitale! (poi le crisi di BdP le pagano sempre gli stessi va da sé, ma la nazionalità non conta).

Poi non è neanche un discorso così semplice quello del coefficiente di pass through, né quello sulle elasticità al prezzo o al reddito. Uno deve fare uno studio serio, non è che per ogni paese è lo stesso, anzi.

Ma ce ne son altre di critiche che si posson fare al libro, che rimane comunque un testo divulgativo. E Bagnai le conosce, gliele ho fatte e le condivide. E sicuramente ce ne son altre che ora non ricordo o che non ho notato su alcuni aspetti, anche nei modi in cui si presentano certe cose, o si ridicolizzano altre. Oh poi, c'è anche il fatto che non son competente su tutto (anzi), quindi chissà quante cose mi son sfuggite che un occhio più attento nota.


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volturno
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Bvzm, ammetto di non aver letto tutto il corpus della tua opera, ma anche con questo tuo ultimo post non mi hai molto convinto. Forse sono un'anima semplice anch'io, ma contesto l'idea che i dati non possano dire granché senza una teoria (un'ideologia?) dietro, anche se naturalmente l'ideologia influenzerà, quanto meno, il giudizio di valore o disvalore che segue l'analisi del dato. Credo, al contrario, che di ideologia avulsa dai dati ce ne siamo fatti tutti una gran scorpacciata negli anni passati. Tu non hai questa sensazione? Io sì. E hai mai sentito dire che con i fatti non conviene litigare, perché alla fine si perde? Io ho la precisa sensazione che abbiamo litigato tutti con i fatti, per tanti anni.

Pretendere che l'economista sia anche filosofo, epistemologo ecc. è un po' troppo - non siamo tutti Pico della Mirandola - ma in ogni caso mi pare che mettere tutti gli economisti nello stesso calderone di iper-specializzati che non vedono al di là del proprio naso sia molto ingeneroso.

Nè mi è parso di vedere, almeno qui, questa specie di illuminismo di ritorno di cui parli, che pretende di risolvere i problemi del capitalismo con l'uso della ragione economica, come la chiami tu. Non ho mai letto un'affermazione del genere. Forse da Barnard. Ma quello non è un economista. E' un giornalista che pensa di essere diventato economista perché si è fatto una vacanza negli Usa.

Per quanto mi riguarda, oggi come oggi mi fido di più di chi chi invoca i dati che di tutti gli altri.

p.s. Ironicamente, nell'ultima parte del tuo post rimproveri di non aver tenuto conto di tutti i dati.


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bvzm1
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Dai Volturno mi pigliavo per il culo da solo con i miei scritti....
Detto questo mi pare di non essermi spiegato (ma anche tu, insisto, uno sforzo no?) quando concludi con il tuo ps. Il che mi conforta nell'idea che alcuni argomenti sono troppo complicati per un forum e farei bene a lasciar perdere. Ci riprovo con poche speranze. Io non dico che i dati non servono. Dico che quelli che ti dicono che i dati sono tutto (o i documenti, o gli archivi o vedi tu) ti dicono cazzate.
Sulle impressioni che ognuno vada un po' a cazzo e quindi un po' di razionalità va finalmente bene, non so bene cosa dirti, perché appunto sono impressioni. Troppo facile rispondere con Priandello che "i fatti sono sacchi vuoti" (vedi? persino io ho fatto le superiori) al massimo ti posso dire che diffido - e invito anche te a farlo - di un "racconto" che pensa che prima c'era l'oscurantismo e poi sono arrivati i lumi. Se guardi bene non ho mai preteso che tutti fossero tutto (io non sono certo un economista) ma che le persone restino nell'alveo dei temi che conoscono senza sparare cazzate immani sulla politica, sulla sociologia, sulla storia, sul marxismo... beh, questo mi pare il minimo. Quando sparerò una cazzata immane sull'economia me lo farete notare. Per dirne una, le critiche a Bagnai da parte mia non sono mai state di natura economica (anche se su alcune cose ho i miei fieri dubbi) ma hanno riguardato l'aspetto politico, l'uso politico, di queste acquisizioni. E in definitiva la comprensione ultima di Bagnai su come questi dati sono stati possibili. Lui non lo capisce, mi pare, io si. gm pure. Brancaccio idem. Questo per dire che non parliamo di cose complicatissime ma servono letture che esulano dall'economia, da sola non ti aiuta.

@Nat. Non sono certo di capire la domanda. Che vuol dire cos'è successo "in realtà" nel 1992? Sono successe miliardi di cose quell'anno, isolare l'evento economico è un'assurdità logica prima ancora che storica, filosofica, politica, economica, boh.

Al gentile Istwine - che secondo me non dovrebbe preoccuparsi del mio stile, ma magari è un critico letterario, chissà da cosa lo capisco che non è così vero? - mi viene da chiedere se sia certo di aver capito di cosa si parla in questo thread. Ma forse sono io che non l'ho capito. C'era un link, gm si diceva convinto da Bagnai, io aggiungevo qualcosa (e mi sono scordato del meraviglioso Dominick Salvatore, vai, informati su chi è costui), georgejefferson precisava e volturno mi pigliava per il culo. Il resto non mi è chiaro.
Ma del resto io pensavo che il caro Istiwine avesse poca fantasia ma invece un po' ce ne vuole anche per trasformare la frase "Solo che da qualche tempo si comincia a pensare che ci sia una specie di "razionalità economica" (o matematica o statistica o quello che vuoi) che basterebbe mettere all'opera per risolvere tutti i problemi del capitalismo." in un'altra che suona "siccome dominante è il paradigma dell'agente razionale allora TUTTA la disciplina segue quell'impianto logico."
Fra l'altro non ho ben capito a cosa rispondeva, anche se alle categorie di cui parlavo prima (tradimento, cattiveria, iprocrisia,) mi fa la cortesia di aggiungere "tifoseria" (wow). Si è allo stadio e si tifa. Senza parole, solo la citazione del nostro Mincuo, che saprà osservare e capire come tutta la gente. Com'è che diceva Phileas Fogg (questo forse lo conosce persino Bagnai)?
Non mi soffermo neanche - qui sì che cadrei in contraddizione Volturno - a sottolineare come vengano elusi i punti specifici (che non hanno MAI riguardato l'aspetto economico, che ho detto più volte è il contributo dell'uomo in carriera di Pescara a buona parte della sinistra - ovviamente non a tutta come ritiene lui, se avesse familiarità con la vita di partiti saprebbe che nel 1997 ci fu un furioso congresso in cui la maggioranza di Rifondazione si impose sulla questione euro contro una minoranza molto agguerrita, altro che Bagnai, ma questa è un'altra storia. E senza dati, solo qualche documento che però è accessibile a tutti e quindi, mi pare di capire, conta meno) dicevo che non mi soffermo sull'elusione dei punti specifici (cazzo ho fatto come Mincuo, mi sono soffermato) perché è il discorso generale che conta. E siccome quello è senza né capo né coda (che minchia c'entra in questo contesto lo studio - a pagamento, che brivido - di Nordvig è un mistero per economisti) direi che posso tranquillamente sorvolare sul resto e rassicurare che sul punto è il mio ultimo intervento: direi che è ora di passare a cose più serie.

Ah, un'ultima cosa. A me Bagnai umanamente fa anche simpatia, ne vedo il triste futuro (inglobato e sputato fuori da una miserabile élite di cui anela a far parte ), e la vita difficile e mi dispiace. Anche perché una cosa giusta l'ha fatta. Che peccato vederlo ridotto così, fate un giro sul suo twitter, una specie di cloaca (opinioni george, solo opinioni. O informazioni?)


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