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Ballarò e Blachard (e i "soliti" spead)


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Non me ne frega niente se l'abbiamo già detto, stradetto e discusso.
Il punto sta nelle assurdità che vediamo e sentiamo ogni giorno sulle reti unificate del PUD€.
E quindi che sentiremo, entro pochi minuti, su BALLARO'!!!!
Vi dico subito quello che sentirete: che occorre abbassare le tasse "per rimettere un pò di soldi nelle tasche della gente". E non è vero: perchè "loro" intendono abbassare certe tasse, in misura del tutto ridicola, per aumentarne delle altre. Adesso va di moda il "cuneo fiscale", la cui riduzione risultò abbondantemente inutile sotto il governo Prodi, pur essendo stata finanziata per quasi 3 volte la misura attualmente ipotizzata ( http://www.scenarieconomici.it/ecco-perche-la-riduzione-del-cuneo-fiscale-nel-2014-promessa-da-letta-e-una-barzelletta/ ) .

Ma più di tutto, sentirete dire che PER ABBASSARE LE TASSE BISOGNA TAGLIARE LA SPESA!

I risparmio i dettagli ("sprechi", spesa improduttiva, costi della politica, le province, bla bla bla).

Quello che non sentirete, è un qualsiasi richiamo alla razionalità ed alla verità.
Non sentirete che Blanchard, chief economist del Fondo monetario internazionale ( http://www.thenewage.co.za/Detail.aspx?news_id=108905&cat_id=9 ) , ha dichiarato, davanti ai microfoni dei media di tutto il mondo:

"A default by the United States would like lead to a recession "or even worse," the chief economist at the International Monetary Fund said on Tuesday.

IMF chief economist Olivier Blanchard said a failure to lift the nation's debt ceiling would lead to dramatic cuts in government spending and "probably ... a lot of financial turmoil."

"I think what could be said is if there was a problem lifting the debt ceiling, it could well be that what is now a recovery would turn into a recession or even worse,".

Capite? In pratica Blanchard dice che il tetto al deficit, causato dalle bizze dei tea-party (che hanno incassato i soldi per conto di Wall Street e adesso vogliono liberarsi degli zotici "assistiti" e che non vogliono lavorare), provoca un drammatico taglio della SPESA PUBBLICA, PROVOCANDO RECESSIONE (e in situazione di stagnazione, provocata da venti anni di saldo primario pro-ciclico, anche un taglio non "drammatico" ha un effetto recessivo).
Mica dice, Blanchard, che per rilanciare l'economia sarebbe prioritario il taglio delle tasse.

NON VI DIRANNO (sempre a Ballarò), poi, quello che ho cercato di esprimere in un commento a questo post di Piga ( http://www.gustavopiga.it/2013/al-diavolo-litalia-e-leuropa-dei-giochi-di-prestigio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=al-diavolo-litalia-e-leuropa-dei-giochi-di-prestigio ) che denunzia il criterio "imprudente" di calcolo degli spread e degli oneri per interessi futuri, incidenti sul bilancio pubblico (in una noticina del DEF). Il commento non è stato pubblicato. Poco male. Ve lo propongo qui in anteprima (ve lo meritate molto di più, il mio piccolo sforzo):
Ma il punto, in fondo, risiede in una idea mercantilista, a modello unidirezionale, che pervade incontrastata l’UEM (su suggerimento tedesco. eufemisticamente parlando).
Lo spread è in relazione negativa con la posizione netta sull’estero
( http://www.quadrantefuturo.it/appunti/congiuntura/cosa-pu%C3%B2-spiegare-lo-spread.aspx )
Si ipotizza cioè, attenendosi a questa verità accuratamente sottovalutata nelle pubbliche dichiarazioni, che l’Italia passi da un deficit CAB in riduzione, addirittura a una posizione (prolungata) di saldo positivo.
Ovviamente ciò mediante contenimento dei costi e sacrificio della domanda interna via deflazione salariale.
Pare qualcosa di fin troppo detto, ma da Draghi a Schauble l’affermazione è ripetuta ossessivamente anche in tempi recentissimi.
L’ipotesi è pura utopia neo-classica; una lunghissima correzione tipo gold standard, avrebbe tempi superiori al 2017 e, nel frattempo, la svalutazione dell’euro 2012 viene abbondantemente riassorbita (tranne che per la convenienza tedesca), mentre si innesca una crisi che coinvolge i BRICS (che dovranno correggere i loro saldi con l’estero e stanno già svalutando), il dollaro (e “sevedeva”), per non parlare del Giappone.
Ma il punto più controverso, se non apertamente irrealistico, è che:
a) da un lato la domanda interna , nel medio-lungo periodo, è alla base del meccanismo risparmio-investimenti che giocoforza alimenta la vera e stabile competitività, – e certamente non può ipotizzarsi altro che un peggioramento, dato che le nostre imprese esportatrici dipendono pur sempre nella gran parte del fatturato dai consumi interni;
b) se il paradigma export-led è generalizzato a tutta l’UEM, come pretende la Germania nel proporsi come modello euroistituzionalizzato, la gara al ribasso salariale significa prolungato crollo (o stagnazione come si stanno con virulenza accorgendo i francesi, ricchi di “eccettuazioni”), della reciproca domanda estera intra-UEM.
+
Ma queste (apparenti) ovvietà, non paiono minimamente turbare i nostri governanti…

Fonte: http://orizzonte48.blogspot.it/
Link: http://orizzonte48.blogspot.it/2013/10/ballaro-e-blanchard-e-i-soliti-spread.html
9.10.2013

E neanche quelli dei protagonisti vari di Ballarò


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