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Berlusconi: L'italia ha banche solventi. Ma le famiglie no!


kiriosomega
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Solo un'opinione personale non certo tecnica sul dramma che ci angoscia.

Berlusconi: “L’Italia ha banche solventi”. Ma le famiglie sono disperate!".

Arlecchin/governanti, analisti asserviti alla casta, industriali del regime clientelare, promotori finanziari che giocano e si arricchiscono con i soldi degli altri… tutti ripetono ansiosi che l’Italia è un paese ricco, le sue banche sono solide… ma Unicredit e San Paolo sono già nell’occhio del ciclone. Infatti, l’uragano che si avvicina non sarà solo una “pioggerellina”, come asseriscono le fonti governative, ma si presenterà, purtroppo, come turbine di cui non è facile capire né la durata, né l’imponenza. E non sarà “pioggerellina” per due motivi fondamentali:
1) Il sistema economico sinarchico bancario è marcio e predativo sin dalla sua nascita, e l’indirizzo, post maltusiano, è da addebitare agli ebrei A. Smith e D. Ricardo.
Infatti, nell’evoluzione predeterminata del sistema, proprio basata sulla predazione sotto l’allucinante imperativo detto della “mano divina”, c’è gente, tanta, che modernamente pretende di fare soldi da capitali già virtuali, e questa è usura bancaria, speculazione, millanteria, depravazione morale, falso ideologico… e tutto ciò fu la causa bellica, voluta dall’estero, che in Italia condusse alla distruzione del PNF (fondato a Roma il 7 novembre 1921) perché fu costretto a combattere la guerra dell’Onore e dell’Idea Sociale contro la sopraffazione del dollaro e del capitalismo. [Sono convinto, lasciatemelo dire, che la crisi attuale, sostanzialmente vera, è però occultamente voluta e pilotata da poche famiglie! Infatti, se ci sono sempre più vaste sacche di povertà, perché anche i ricchi qualche volta piangono, i ricchissimi continuano ad accaparrarsi capitali che tengono celati; e i ricchi che stanno piangendo scoprono, per tutelarsi, la socializzazione delle perdite e vogliono farla applicare dai rispettivi governi! Ciò equivale a dire ai poveri, e solo a loro].
2) L’unica vera fonte di ricchezza sociale è la forza lavoro della nazione che produce beni reali e non solo servizi; e quel “benedett’uomonero” magnificò il concetto, ma dai biechi ameri_cani fu fatto ritenere, attraverso la propaganda post bellica, come malvagio tiranno creatore del male assoluto.
Da oltre un anno il popolo d’internet conosce l’amara verità di un’economia malsana, e le famiglie monoreddito che vivono in città l’hanno subita ancor prima per la svendita della lira nei confronti dell’euro con lucrosi introiti dello Stato limitato a Partiti, Sindacati, Banche.
Da oltre un anno anche in questo Paese noti analisti economici lontani dalla casta italyana, e dal gotha mondiale dei vip (!?) sostengono l’avvento della crisi economica globale.
Da oltre un anno tutta questa gente reitera e comunica che la bolla del mercato immobiliare americano dei B-Paper (second chance) creerà danni gravi sull’economia reale, per intenderci quella del popolo che lavora e produce.
Ed è da oltre un anno che sprovveduti in economia, quale io sono, vanno apprendendo difficili sigle d’inglesismi bancari, sapendo anche, da fonte certa, che sono ben 150 le banche statunitensi artificiosamente “tenute in attività” dal governo degli ameri_cani che pompa dollari del contribuente nell’indotto bancario della propria nazione. Nazione che però ormai brucia ogni cent. Anche la BCE si è lanciata nella stessa operazione dando denaro all’economia degli ameri_cani, ma il sistema non reagisce perché non c’è credito, né credibilità tra i danarosi delle grandi strutture bancarie, perciò l’impianto economico con gran tonfo crollerà nei paesi industrializzati.
Nonostante le certezze espresse da analisti economici indipendenti, i governativi, spaventati d’essere travolti nel baratro economico perdendo potere e privilegi, anche in Italia ancora tolgono denaro all’erario pubblico, dunque al contribuente, e lo regalano ai ladri dell’economia virtuale che sono il vertice dell’attuale sistema di predazione.
Ladri che ormai da molto tempo, l’abbiamo già evidenziato, detengono le leve del potere economico che muove e dirige le politiche nazionali a proprio piacimento.
Tecnocrazia bancaria, dunque, capace di creare e inabissare governi, verosimilmente e credibilmente sorretta, anche questo l’abbiamo già riferito, da una sinarchia mondialista nascosta.
Anche “l’ometto tedesco con i baffi” capì il divenire… e fu travolto dalla tecnocrazia bancaria, in ciò seguito dalla piccola eroica Italia che, forse con le pezze al deretano, seppe dapprima credere nell’onore degli ideali sociali che voleva difendere dall’aggressore proprietario del dollaro che bramava, e brama, sempre nuovi mercati in cui imporre il suo tallone sostenuto dalla propria forte industria bellica.
I due “ceci europei”, più una manciata d’isole del “Sol Levante” formarono un forte Asse, ma la sproporzione delle alleanze che si fronteggiarono era troppo grande, e l’Idea del Sociale, pressoché uniformemente ripartito, perse la guerra contro la forza del dollaro/sterlina/franco/fiorino… ben appoggiate dalle ricche egemonie economiche di certe casate (Meyer) di cui parleremo con successivo scritto.
Dalla pietosa e patita sconfitta militare, per tradimento dell’Idea Sociale, l’Italia divenne l’italya succube che conosciamo. Prima, preda d’insulsi lacchè politicanti divenuti ladri, poi predominio di marioli scaltriti che si trasformarono in politicanti che sempre agiscono all’insegna del politicamente corretto con le leggi che da se stessi e per se stessi si sono creati e votati.
A questo proposito, non è possibile esimersi dall’accennarlo, nonostante le sospensioni di processi per decorrenza di termini, non processabilità per vizi di forma, leggi ad personam e “lodi” griffati “Roberto/Angelino”, vedremo come evolverà il processo Mills che ha Berlusconi implicato ma non imputabile, e che, nonostante tutto, se avverrà la condanna del Mills sarà come se anche questo nostro beneamato premier sia stato processato e dichiarato colpevole.
Nel malessere sociale, oltre che economico generale, proprio per evitare che Berlusconi perda la minima residua dignità, l’avvocato Ghedini & Altri, suoi difensori, fanno in modo di ritardare la loro comparizione nel dibattimento Mills per ufficialmente stralciarne la posizione dal processo, ma anche affinché trascorrano i tempi tecnici necessari per il raggiungimento del verdetto. Sempre per lo stesso motivo il pool d’avvocati parlamentari “berlusconidipendenti” ricerca ostinatamente la ricusazione del magistrato Nicoletta Gandus accusandola di faziosità ed estremismi politici, infatti, se sarà allontanata dal dibattimento, per “vizio pregresso”, dovranno essere ricercati altri giudici per l’incarico magistrale, e nel frattempo non si celebrerà più il processo per decorrenza dei termini. Così il loro “benamato” danaroso stipendiante cliente sarà salvo e continuerà a imperversare!
L’atteggiamento di culto della propria personalità, di cui Berlusconi è preda, è caposaldo del suo modo d’essere, ed è trasmesso con l’incarico difensivo anche ai suoi “avvocatiparlamentari” dipendenti da lui voluti in parlamento attraverso la legge Calderoli, e lascia trasparire, fenomeno qui non spiegabile, la classica impostazione massonica di cui Silvio è imbibito. Forma mentis che in quell’ambiente specialmente si scatena al momento dell’elezione del Gran Maestro, non dissimilmente, però, da quella della nomina di un Presidente del Consiglio. In tal frangente, infatti, la Gran Loggia, o il Parlamento votante non tengono mai conto di un’uniformità d’obiettivi tra passato, presente e futuro collegandoli con gli interessi della collettività, ma tutto è svolto nella smania di soddisfare il kapò del momento, lasciando al caso ogni divenire.
Così, in politica, nel dopo Berl
usconi avverrà il caos più assoluto proprio per il culto della personalità e per la dipendenza degli altri, ma nel suo caso anche per invidia e paura dei votanti nei confronti della ricchezza da lui accumulata che potrebbe farli restare fuori dalle sedi del potere.
Ma soffermiamoci ancora per un po’ sul “benamato”, e osserviamo che la sua fama non è suo merito, se i sondaggi che dichiara sono veri, ma essa è demerito della litigiosa Sinistra che con Prodi raggiunse l’apice di un cattocomunismo che come formula politica non poteva reggere ai colpi sferrati dalla gerarchia ecclesiastica, dagli scandalizzati Pierfurbi casinisti, e usati ceppalonici.
In ogni modo, il Berlusconi forte della dissoluzione elettorale dell’opposizione, e per la sua megalomania di diventare presidente di questa repubblica, sempre perdurando il malessere economico del popolo italico ha regalato € 300 milioni alla fallita Alitalia, e ciò contro ogni legge di questa sgangherata comunità europea di cui facciamo parte.
Per capire l’anomalo e spendaccione atteggiamento del Berlusconi, ma non con soldi suoi, si devono evidenziare alcune considerazioni che traggono motivazione dalla sua tracotanza.
1) Età del premier 72 anni, ma arroganza/vanagloria/superbia tanta!
2) Possibilità di nuova candidatura parlamentare con incarichi di comando uguale a zero, complice il disfacimento fisico che il chirurgo plastico non potrà fermare.
3) Sua unica possibile scelta per il proprio futuro politico, se una natura benigna non lo carpisce, resta la presidenza della Repubblica, ma con riforma verso il presidenzialismo, possibilmente, nella sua ambizione, di tipo assolutista.
4) Berlusconi, per essere eletto alla carica presidenziale, sa di dover possedere un ampio bacino elettorale parlamentare, ma anche di dover avere una forte considerazione tra l’opinione pubblica. E chi, a suo modo d’intendere, meglio degli imprenditori può sostenerlo promuovendolo nella stima collettiva?
5) In considerazione di ciò che ho espresso nei punti 1-4 sostengo che la sottostima economica di Alitalia, svolta da una banca lombarda cui fu affidato il mandato, fu artata, spregiudicata e cinica perché, già noto alla maggioranza governativa, nel suo consiglio d’amministrazione c’erano ben tre personaggi che comparivano anche come soci della C.A.I. che rilevò la fallita compagnia di volo.
6) Perciò l’abissale sottostima di Alitalia fu principalmente dovuta ai tre “consiglieri acquirenti” per interesse privato con i loro soci che acquisirono la società già scorporata dai debiti, e, guarda caso, la valutazione infidamente proposta fu proprio di € 300 milioni, cifra uguale a quella precedentemente elargita dal Silvio IV. E’ bene precisare che stime non ufficiali, nello stesso periodo, valutavano Alitalia in 3-4 miliardi di euro per il parco velivoli posseduto.
7) Allora, la cordata degli industriali nostrani, ma la corda non gli è servita per… ha acquisito Alitalia senza sborsare un centesimo di suo.
8) Questo è il comparato politico posto in atto da Berlusconi con i “sinistri” industriali che dovranno sostenere nell’opinione pubblica: “Berlusconi for president”.
9) La stessa cordata tratterrà la nuova società di volo per un periodo congruo, poi i soci si accorderanno per rivenderla a qualcuno che verrà dall’estero.
10) Dunque, la compagnia di bandiera non esiste più per due ordini di motivi:
* A) Essa è privata, si chiama C.A.I. e non Alitalia.
* B) E’ già tacitamente stabilito che sarà venduta a clienti esteri.
11) E tutti i traffichini dell’Italietta a stelle e strisce continuano a vivere felici e contenti sulle spalle dell’affamato italico popolo che spesso non capisce, o sopporta perché non sa come fare per parare i colpi di un potere assurdo che si autotutela.
Così, Berlusconi ha suoi nuovi personali debitori.
I debitori hanno nuove lucrose entrate.
I politici di maggioranza, un po’ meno quelli di minoranza, hanno altri soldi per mantenere il carrozzone politico dei Partiti.
I Partiti tutelano i propri interessi anche attraverso la scelta dei candidati eleggibili.
E il popolo bue? Questo per la casta è buono solo “per l’ammazzatora” perché non capisce nulla aldilà di veline “superculo” e di pallone inseguito da gambette pelose, per questo l’ha ripresa nel “buconero” continuando a mantenere, forse per passiva algofilia, la politicante onorata società.
A volte mi domando se simile genia politicamente ha diritto d’essere difesa! E’ cattiveria la mia? Proprio non so!
Abbandoniamo “l’omettopiccino” e torniamo al discorso della sinarchia corrotta nelle sue prestidigitazioni di denaro che fabbrica denaro.
Nel dopo guerra, i prodromi del malessere economico iniziarono quando l’amministrazione Nixon dovette affrontare il pagamento in oro del petrolio perché così aveva deciso l’Opec, infatti, i paesi produttori di petrolio già allora avevano capito che l’economia degli ameri_cani non era forte come si voleva far credere, e che, nonostante ciò, continuavano indeterminatamente a stampare la propria moneta. Quel caldo agosto del 1971 fu storico per le conseguenze che si stanno verificando sull’economia mondiale, perché per permettere forti speculazioni bancarie, s’inventò il concetto di P.I.L. che tanto aspramente fu criticato dagli economisti di quel tempo, ma che in breve, consolidato, permise di strafare alla repubblica dei sionisti/mormoni/quaccheri/yiddish/protestanti/guerrafondai/sceriffi/figli di deportati europei che vorrebbero continuare a fare i … loro, ma il capitalismo, nato già morto, ha ormai finito la sua avventura!
La furbata del P.I.L, affrancata la moneta dal valore dell’oro depositato nei forzieri nazionali, permise alla “stampa” U$A di accelerare la produzione di dollari che continuarono a invadere i mercati, però creando colossi creditizi come Cina e India che possono ormai ricattare quel paese.
Lasciamo nuovamente la situazione internazionale e torniamo in italya dove scopriamo che mentre si cerca di non allarmare la popolazione dei piccoli risparmiatori spaventati dal tracollo Unicredit, e dalla sospensione borsistica dalla Intesa San Paolo, i TG trasmettono che le borse mondiali sono in picchiata, e ieri notte Tokio ha chiuso a circa -10 punti in confronto allo standard. Dunque, la crisi è mondiale, non c’è più alcun dubbio.
Ma la continua menzogna dei nostri governanti è anche lapalissiana semplicemente ricordando che è stato ammesso dal ministro dell’economia che da noi c’è quantomeno stagnazione economica, con un debito pubblico che ogni giorno aumenta smisuratamente.
E altra amarezza ci giunge dal sapere che, nell’affare Alitalia, proprio la sospesa dalla borsa “Intesa San Paolo” è la banca capolista della cordata dei furbi/spiantati miliardari della C.A.I. che vogliono rilanciare la distrutta Alitalia ormai solo “CAITALIA”.
In conclusione dobbiamo aggiungere che nel paese degli arlecchin/governanti l’Intesa San Paolo è un gruppo bancario che si è impegnato nell’italyota speculazione non certo per motivi patriottici, alla stregua di tutti gli altri Attori, e che ora spera che il Congresso U$A immetta sempre più liquidità sul mercato per salvare i danni che un’economia dissennata ha creato, complice la sinarchia bancaria mondialista.
**Ma un’altra ben grave incognita ci sovrasta, quella che proviene dai mercati asiatici, Cina e India in particolare, poiché maggiori creditori degli “affossati” U$A. Perciò, domanda d’obbligo è: “Cosa sta avvenendo nelle silenti banche di Taiwan, Hong kong, New Zeland, Australia, Cina, Giappone, India… e perché il costo del petrolio continua a scendere? Chi trama nell’ombra?
Nuovamente mi si scatena la truce visione del patto sinarchico tra pochi, e non vorrei proprio aver colto nel segno!
Insomma, mentre economia, politica, politicanti sempre più alla deriva si allo
ntanano dalla popolazione produttiva, quest’ultima, in gran parte già disperata per la mancanza di salari adeguati, e per il ridotto potere d’acquisto del denaro, dovrebbe ormai aver compreso che forche e forconi sono sempre lì che aspettano, e dovrà farlo per salvaguardare il futuro di figli e nipoti.
kiriosomega.


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