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Blondet - Incredibile: i musulmani parlano!


Tao
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Ora che i 15 marines britannici sono tornati a casa, salutati all'aeroporto dall'«orribile Ahmadinejad», si può chiudere il bilancio della vicenda.
E il bilancio è: un incredibile successo per Teheran, e una sconfitta durissima per la propaganda israeliana.
Il primo punto serve a spiegare il secondo.
Il regime iraniano ha gestito benissimo le immagini, che oggi sono parte integrante del conflitto.
I media occidentali hanno gridato invano all'«orrore», invano hanno cercato di farci temere per i poveri prigionieri torturati e costretti a scusarsi «under duress».
Abbiamo visto quei giovanissimi biondastri mangiare cibi apparentemente appetitosi.
Soprattutto, erano ben lavati e pettinati, evidentemente avevano fatto una doccia dopo la cattura.
Hanno pronunciato le loro scuse al popolo iraniano seduti in poltrone, davanti a un tavolino su cui campeggiava un vassoio con frutta fresca: un particolare che faceva pensare fossero «detenuti» in un albergo.
La ragazza, con un foulard, era stata rifornita di sigarette.
Altre immagini ce li hanno mostrati in tuta da ginnastica, mentre ridevano e scherzavano tra loro seduti su un tappeto.
Il colpo magistrale è stato l'ultimo: i quindici, all'aeroporto, erano tutti vestiti con abiti civili, evidentemente riforniti dai loro guardiani.
Abiti decenti, probabilmente fatti su misura da un sarto iraniano.

Tutte le immagini contrastavano troppo puntualmente con quelle dei prigionieri di Bush, per consentire alla propaganda occidentale di eccitare lo sdegno di massa.
Tutti noi abbiamo in mente Saddam catturato: sporco, esaminato come un cavallo, non era certo passato sotto la doccia.
O i detenuti di Abu Ghraib, sporchi delle loro feci, denudati e in pose oscene sui nudi pavimenti carcerari, incappucciati, collegati a fili elettrici.
Le immagini testimoniano che la civiltà sta dall'altra parte.
O almeno, che l'Iran non ignora la civiltà.
Se ciò si deve ad una magistrale gestione delle immagini, o alla ben nota ospitalità orientale, poco importa.
Probabilmente l'uno e l'altro.
In ogni caso, è risaltata l'articolata sottigliezza del regime iraniano.

Si è visto che il regime sa distinguere fra i soldatini ventenni e i loro mandanti.
Persino Ahmadinejad s'è rivelato capace di improbabili battute scherzose.
Rivolto alla soldatessa ha detto: «Ma perché affidate il controllo dei mari alla madre di una bambina?».
E ha annunciato la liberazione dei marines come «un regalo al popolo britannico».
Impagabile.
Molto orientale, ma qui c'è qualcosa di più.
La frase ha ridicolizzato in anticipo l'assicurazione di Toni Blair che «non abbiamo trattato».
La domanda che è sorta subito nelle coscienze è: perché non trattare?
Quella è gente ragionevole.
Io credo che questo fosse l'effetto voluto.
Ed è stato pienamente raggiunto.
Il regime di Teheran s'è presentato al mondo come una entità articolata, capace di parlare, ospitale benchè al centro di attacchi molto tesi, persino clemente e generosa.
Perché non va dimenticato che Bush detiene cinque diplomatici iraniani catturati nel loro consolato in Iraq, in totale violazione delle norme internazionali e della semplice umanità; e un generale dei pasdaran, rapito in Turchia a dispetto della sua immunità diplomatica, dagli israeliani.
L'Iran ha liberato 15 soldati che, sia vero o no, avevano violato il suo territorio; Bush continua a detenere diplomatici senza nessun pretesto, violando patentemente le norme della civiltà.
Il regime di Bush, sulla scena del mondo, si dimostra quello più brutale e inarticolato, neanderthaliano.
Bastava vedere l'evidente sollievo di Blair: la cosa poteva durare mesi, costringere il Regno Unito ad una doccia scozzese di minacce e ritorsioni, spingerlo ad atti che il governo britannico sa di non potersi permettere: impantanato nelle guerre di Bush, non può, e il suo consiglio dei ministri deve averlo escluso fin dai primi giorni, imbarcarsi in un'aggressione all'Iran.

Era questo che voleva il regime iraniano: parlate con noi.
E da qui il fallimento della propaganda d'Israele.
Perché dall'11 settembre in poi, tutta la «psy-war» ebraica è consistita nel dare all'Occidente una sola sensazione: gli islamici sono tutti belve.
Bestie feroci senza parola, che capiscono solo la violenza.
I palestinesi sono belve; è inutile ascoltare Hamas, non sanno parlare, ululano.
Hezbollah è un organismo composti di belve fanatiche.
Il regime iraniano è la belva assoluta, il nuovo Reich: vuole la bomba atomica per distruggere Israele, anzi no, vuole lanciarla su Parigi e Washington, ed è prontissimo a pagarla a prezzo della propria distruzione, perché è totalmente irrazionale e folle.
Dunque bisogna distruggerlo preventivamente.
E l'Europa non osi trattare con queste belve.
Nessuno tratti, tutti si preparino a sparare.
Lo ha scritto lo stupidissimo Panella, facendo da ventriloquo alla propaganda giudaica, senza comprendere che proprio la crisi dei 15 marines smentiva la menzogna sionista: «La dottrina di politica estera di Israele ormai ha lasciato alle spalle la formula 'terra contro pace' nella convinzione che con l'Islam fondamentalista non abbia senso sviluppare strategie geopolitiche, perché la sua logica jihadista può accettare tregue, ma non può cedere sul punto strategico dirimente: la distruzione di Israele. Israele vede nell'asse Ahmadinejad-Hamas- Hezbollah una massa critica rivoluzionaria con cui si può dunque, temporeggiare, ma con cui è impossibile qualsiasi accordo definitivo».
Ora è chiaro che Israele rifiuta la formula «terra contro pace» non perché la controparte è stupida, ottusa e intrattabile, ma solo perché non vuol cedere un pollice di terra.
E' la politica mondiale di Sharon, la politica che consiste nello spingerci all''odio e alla paura cieca contro «ogni» musulmano, che è crollata rumorosamente.

L'effetto si è visto subito.
Nancy Pelosi, che pure si profonde in servilismi verso la potente lobby ebraica (ne va della carriera politica), è andata a Damasco a parlare con Assad.
E la CNN ha dovuto mostrare al pubblico americano che Assad, quel giovane in abiti occidentali, è capace di «parlare»: anzi ha parlato animatamente con la Pelosi, nell'ottimo inglese-british appreso nei suoi studi di odontoiatria a Londra.
Perché la pronuncia british ha questo effetto sull'America profonda: viene «sentita» come la lingua dei signori veri, dei colti.
E' un po' come se Prodi andasse a incontrare un signore della guerra nel fondo del Darfur, e il TG mostrasse il capo-guerriero, con i nastri di mitragliatrici sul petto, mentre discorre non solo in italiano perfetto, ma nel fiorentino di Dante.
L'effetto sarebbe la dissociazione cognitiva, uno shock culturale.
Cosa ha detto Assad alla Pelosi nel suo ben articolato inglese non è un segreto: da sempre cerchiamo di parlare con voi, ma lei è la prima americana che accetta di venirci a incontrare.
Il sottotesto: non siamo dei folli votati alla nichilistica distruzione del mondo.
Siamo un regime che ha degli interessi comprensibili, su cui cerchiamo un accordo.
Vogliamo trattare, siamo aperti.
Assaggi uno dei nostri fichi secchi...
L'ospitalità orientale, sottile ma vera, dev'essere stato uno shock per la Pelosi.
La cortesia siriana è anche più evoluta, laica e moderna della media orientale.
Qualunque turista che sia stato a vedere gli splendori antichi di Damasco la conosce e ne è stato conquistato.
Hanno portato la Pelosi, sapendola cattolica, a visitare il santuario islamico dov'è conservata la testa del Battista: e la CNN ha mostrato la Pelosi con il foulard sulla permanente: non l'orrendo foulard islamico «simbolo della soggezione femminile», ma il fazzolettone con cui una cattolica qualunque, non molto temp
o fa, entrava in una qualunque chiesa.
Bush ha subito accusato la Pelosi di «sabotare», parlando con Damasco, la «guerra al terrorismo».
Ridicolo: la Pelosi ha avuto buon gioco a replicare che, se è andata a Damasco, è perché Olmert le aveva affidato un messaggio per Assad…
Bush è rimasto l'ultimo sharoniano superstite.

Olmert sa di non essere Sharon, sa che i vestiti dell'obeso generale del terrore gli stanno troppo larghi.
E' troppo debole e minacciato all'interno, per la corruzione e per come ha condotto la guerra a Hezbollah, per potersi permettere quel che avrebbe certo fatto Sharon nelle stesse condizioni: un bombardamento di Damasco, una guerra facilmente vinta con qualcuno dei «nemici», magari un massacro ulteriore di palestinesi.
La politica di Sharon è stata sempre questa: rovesciare i tavoli con un colpo di testa, impedire i negoziati con qualche azione che mettesse Israele «in pericolo per la sua stessa esistenza», imporre «fatti compiuti» e provocazioni sanguinose per dimostrare che solo le armi, non le parole, sono la soluzione di ogni problema diplomatico coi musulmani.
Ma Olmert non è mai stato un generale.
Gli manca la cinica audacia, il calcolo dell'azzardo violento che erano le (uniche) qualità del boia sionista dei palestinesi.
Gli manca la fiducia fanatica del suo popolo spaventato e odiatore, che Sharon sapeva così bene incitare a suo vantaggio.
Olmert non è capace di determinare gli eventi; deve assecondarli.
Il mondo ha visto che i regimi musulmani sono capaci di parlare.
Che desiderano parlare.
Che sono realisti, ragionevoli e capaci di cavalleresca cortesia verso il nemico.
Che possono dunque tener fede agli impegni negoziati.
Questo, per Israele, è anche peggio della guerra perduta contro Hezbollah: è il più grande scacco strategico che abbia mai subìto.
Solo un nuovo 11 settembre può recuperare questo scacco: dunque attenzione a quel che farà la lobby in USA, vera scheggia impazzita che per zelo fanatico crea ad Israele più problemi che benefici; attenzione ad «Al Qaeda al - Mossad».

Maurizio Blondet
Fonte: www.effedieffe.com
Link: http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1882&parametro=esteri
5.04.07


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Anonymous
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SI, descrizione fine e da salotti diplomatici, la tua, analisi di modi e di eventi. Niente da dire. Di solito, come nei casi della vita, che rispecchiano i casi di tutti i casi, messi in luce e in risonanza, nelle questioni universali terrestri, politiche o di ideologie, abbiamo sempre un fumentato e occulto procedere, da ogni parte, camuffato da dialettiche e da puntualizzazioni non sempre ben chiare, ma ben messe in opera, da fatti ed eventi. Nessuno ne sia con le mani pulite. Un eccidio, un rapimento, un procedere, posto in giudizio, all' evidenza della requisitoria, non si presenta mai come esso e' pervenuto, ma nell' estrepolazione dei fatti e dei moventi e dei contenuti, tutti procedono a ritroso, come se il compiuto, non fosse compiuto, e nella ricerca del peso degli atti e delle intenzioni, il tutto deve essere ricostruito su una base non reale, perche' ricostruttiva, e il senso del peso, se ne svanisce, facendo sembrare che tutto e' motivato da un procedere con il suo valore, non intravedendo mai con chiarezza, la spontanea e reale temporale, le vere amissioni. Diciamo, che ogni contesto presente, sa fare storia a se', da come lo si vuol rappresentare o leggere. Sta' di fatto, che su uno spuntino, si puo' far passare in secondo piano, una montagna che ci e' passata sopra la testa. Cosi l' 11 ettembre, cosi il terrosimo Islamico di uno che dice, cominciamo il nucleare ma a scopo di energia, ma poi quando avremo l' atomica la testeremo sopra di voi, cosi come quando in isdraele, si trovano i razzi Iraniani passati via Damasco. I buoni di oggi, saranno i cattivi di domani, come i killer di eiri, sono i predicatori di oggi. La Pelosi, puo' fare un Te', con gli onori di rappresentanza, e voler intendere che gente come i Siriani, fratelli di tutti i Mussulmani, siano coloro che sono stati segregati, e non hanno mai avuto voce da far sentire. Chi tace, fa', e ha fatto, cio' che anche gli altri hanno da dirgli, e se non parlano, sanno che parlano anche male, perche' no nhanno altri argomenti, e se li hanno, sono i soliti, fossilizzati, teocrati-religiosi-causa-islamica-centrata su Isdraele e USA. Un po', come chi viene citato in giudizio, non si incolpa, chiede di trovare il movente e il colpevole, e comincia a dare del Lei, mi scusi, buona sera e buongiorno. La cosa vale, sia per Damasco, che per l' Iran, che per gli Usa. Il confronto, e' e rimane, come per due che si detengono le ragioni a modo loro, ogniuno sulle sue, e fra battibecchi e umori, i coltelli tenuti per la mano, fendono sempre all' innalzarsi della tensione, e lasciano sempre ferite lievi o laceranti, e sappiamo dove e come. L' Iraniano, ha testato un atto di forza, coperto da doplomazia, ovvio, non vorra' mica calcare la mano su una risposta d' urto come gli e la possono dare. Vero? Vorrei vedere L' Iraniano al posto degli Usa o Inglesi, con poteri e forza militare, che avrebbe fatto. Forse non ci avrebbe pensato due volte, a sprecare diplomazie e confronti in futuro.
Vorrei vedere pure la Pelosi, un giorno, con le sue maniere soft, avendo votato per i soldati in Irak, ma non per il mantenimento oltre il 2008, nel caso fosse essa presidente USA, davanti a un vero 11 settembre ben piu' acerbo e disastroso, perpretato veramente dal terrorismo islamico, se si fara' servire un fico secco, o se non gli fa pervenire qualche coctail esplosivo, a qualche stato, che rimescolato negli archivi CIA, non ne avvalesse un conto pari alla merce' da ripagare o debellare. La differenza, e' che, se il gatto non sapesse che il cane ha i denti, no se ne starebbe nascosto e buono e fuori portata, e il cane, se non continuasse a ringhiare, forse farebbe si, che il gatto non intimorito, trovasse il coraggio di appizzargli due zampate risolutive negli occhi. Le vivande che questi sistemi si servono e si inoltrano, sono sempre le stesse, vecchie come il mondo, ma sempre attuali, suppur nelle sue forme evolute, stemperate, aggiornate. Chi piu' fa incetta di potere e di ragioni, vuole risolvere. E' una guerra senza fine, poiche', o primeggia l' uno o primeggia l' altro, con i loro livelli di si e di no, con le loro contraddizioni, con i loro parametri, spesso sotto da una parte e sotto da un' altra, ma cio' non importa, perche' nelle possibilita' di una o l' altra parte, verrebbero sempre a fare la differenza pur di pervenire alla loro ragione. E sappiamo, che di ragioni non ce ne sono, e non esistono, perche' anche loro, sono prese di volta in volta e in virtu' di temi e valori di volta in volta messi e conclamati, creati e avvalorati, senza cause apparenti, ma arricchiti, di quel deterrente, che e' il passato prossimo e remoto e presente, di eventi e di procede. Scommetto, se tutti le parti un giorno si trovassero brille, sarebbero capaci di risolvere a tavolino ogni cosa, ma purtroppo non e' cosi. L' uomo rimane non-rinnovabile, ma continuamente fossilizzato nella sua psicotizzazione di quelle 4 trappole mentali che si crea e che si ritrova.
Poi, come da cornice, l' effetto estemporaneo, rilassa, e fa credere, che il nascosto è dimenticato, non c'e', e che una nuova cosa puo' sussistere. Chi ha piu' carattere, e detiene la sua linea, ha fatto i suoi conti alla lunga e alla larga, e no credete che sia solo l' USA, ma rimane nella stessa misura, oltre il confine, anche dalla parte avversa. Gli Islamici, a parita' di deterrente potenza, non sarebbero capaci di un dialogo, intimidazione, e azione preventiva o dissuasiva. Loro immolano alla causa, sapendo che Halla fara' per loro questo e altro, e che tutto questo, non e' altro che un atto dovuto, per la verita' di un popolo, di una legge, e di una fede. La stessa cosa che su altrt basi, fanno gli altri, pari pari. Poi, loso, tanto poco basta per creare scintille nelle polveriere di ogni ordine, che , basta scaldare qualche elemento, e gia' si vedono le faville incendiarie. Mah, a sto punto, dopo aver spesso profetato e preveduto, avvenimenti vari, e qualcuno averlo azzeccato, ma sempr dopo, per lo piu', in questo andi rivieni di notizie e fatti, melgio stare, se si vorrebbe una " Causa creata per un' azione mirata", far riferimento , come sempre nel dopo, e non si sa mai nel prima, a quello che dice Nostradamus, che vide New Yord nel fuoco. Nello stallo Iraniano, e nel suo procedere, senza un intervento di subito americano, si potra' pensare, a un vero e propio attentato atomico, perpretato da loro, o indicizzabile a loro, o come l' 11-9, ambiguamente e magicamente, voluto da entrambe le parti, e con azione e complicita', mai da definire e a venirne a capo, ma solo dedotta. [PS. Questa sera ho visto Grillo in tv, anno 0, sara' che gli fischiano le orecchie a qualcuno , e lo cercano o lo propongono su un vassoio, come antipasto, in occasione di un suo esploit, visto che, era ora che si facesse reale, oltre gli spettacoli. Speriamo, che si proponga con un partito, e si faccia sentire, e sia anche eletto a maggioranza a modo di formare una maggioranza al potere Italiano. Cambierebbe, con il beneplacito di milioni di italiani, risolverebbe le cose, si farebbe sentire anche a livello internazionale. Non male una cosa cosi. Ma dubito. Massa troppo grassa e flacca. Mi ha dato fastidio a non finire, vedere, che una popolazione, non volendo sul suo territorio un inceneritore, e che era presente alla manifestazione fatta a casa loro, con tutti i sindaci presi a spintoni e manganellate, sia stata fatto oggetto di una vera e propia carica e intimidazione istituzionale gratuita, quando, come dice Grillo, e non perche l ha detto lui, ma lo si sapeva e lo si sa, politici e giustizia e ordine, sono al servizio dei cittadini, sono dipendenti dei cittadini, e dovrebbero prima di parlare con te, dire: " Scusi signor datore di lavoro, sono la guardia tal dei tali, questo e' il mio tesserino, le mie generalita' e dove risiedo e abito. Sono a sua disposizione. Voglia favorire che esegua il mio lavoro. Mi favorisca i suoi documenti per favore, ecc ecc." Invece, queste squadre, girano con manganellare tutto e tutti, anche sindaci, donne, uominui, e gente che dovrebbero leccargli i piedi, solo per la causa e
il diritto che hanno come qualita' del loro procedere. All' assemble, e' arrivato l' incaricato della protezione civile, che spudoratamente ha detto : Lo sappiamo il disagio che provate, e che altri comuni hanno dovuto affrontare e succhiarsi questa cosa, ma promettiamo, questa e' l' ultima volta e l' ultimo comune. Azz, che gente che avete votato. FACCIO APPELLO A VOI, E A CHIUNQUE CHE NE ABBIA POSSIBILITA' DI INFLUENZA, DI PARLARE SCHIETTO CON GRILLO GIUSEPPE, SALVI STEFANO, E CHIUNQUE POSSA E SIA ADATTO, POLITICAMENTE, VOLONTARIAMENTE, INTELLETTIVAMENTE, CAPACEMENTE, GIURIDICAMENTE, DI FORMARE UN GOVERNO, UNA GIUSTIZIA, UN PROCEDERE INFORMATIVO E FORMATIVO, PER UN PAESE CHE SIA MODELLO, E NON MONELLO. Notte ancora a tutti. Posto e non correggo, sia grammaticalmente, che come settori di visuale frammentata di commenti. sorry.


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Stonedact
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Abbiamo avuto la conferma, il prossimo tormentone cinematografico natalizio di Neri Parenti dovrebbe essere stato già registrato in questi ultimi giorni. Già, perchè la vicenda dei quindici marinai inglesi liberati da Ahmadinejad è sembrata più una commedia a lieto fine che un funesto presagio di guerra. Un doppio schiaffo morale e virtuale verso quella politica squalificante che i media occidentali hanno inscenato subito dopo aver appreso dell'arresto, e verso l'intera lobby neocon votata più a fare gli interessi di Israele che non degli Stati Uniti.

Ma come, il regime iraniano non ci era stato descritto come brutale, fascista e incivile? Ahmadinejad il nuovo Hitler pronto a lanciare testate atomiche su Israele e l'Europa? Caspita, eppure a giudicare dalle immagini che arrivavano da Teheran non ci è sembrato che ai quindici marinai sia stato torto un capello. Anzi, ci sono stati mostrati in situazioni e contesti da grand hotel: tavole imbandite e addirittura sigarette concesse anche all'unica donna del gruppo. Al momento del rilascio abiti civili fatti su misura, opera di qualche illustre sarto iraniano, insomma tuttaltro rispetto a ciò a cui tristemente gli americani ci hanno abituato con le inumane immagini di Guantanamo, Abu Ghraib o di Saddam Hussein esaminato pure nella cavità orale. Diciamocelo, sul piano mediatico è stata una grossa vittoria per Ahmadinejad. Ha giocato con i medesimi mezzi propagandistici utilizzati dall'Occidente e ha portato a casa una vittoria che sul piano etico e civile farà riflettere molte coscienze.

Immediata è stata la replica di George W. Bush il quale ha fatto intendere che il fair play mostrato del leader iraniano non modificherà di una virgola il giudizio espresso dagli USA. Ci sorge immediato un dubbio: chi è il vero Hitler? Ma questo la stampa del nostro vellutato e materialistico regime Occidentale non lo evidenzia, anzi la propaganda mediatica sta già facendo di tutto per non spostare la squalifica a tempo indeterminato a cui è soggetto lo stato iraniano. Del resto come si può pretendere libertà di espressione da giornalisti che sono foraggiati dalla grande industria e dalla finanza che intreccia rapporti complessi e sovrapposti con le lobby economiche nordamericane che dominano il pianeta? Nessuno ha parlato di propaganda mediatica quando alcune settimane fa, durante il suo tour in Sud America, George W. Bush ci veniva mostrato mentre provava alcuni passi di danza latino americana. Nessuno ci ha detto che l'ex alcolista texano ha raccolto un pugno di mosche durante la settimana di viaggio che lo ha portato in Argentina, Brasile, Uruguay, Colombia, Guatemala e Messico. Eppure il simpatico quadretto del ballerino Bush è innegabilmente propaganda, così come la liberazione dei quindici marinai inglesi. Ma nel primo caso nessuno ce lo ha fatto notare, nel secondo si. L'Occidente prima di porsi dietro la cattedra della superiorità civile e democratica dovrebbe imparare a non essere tifoso e arrogante docente del proprio sapere.

E dire che Ahmadinejad avrebbe avuto tutte le ragioni per protrarre nel tempo l'arresto dei militari inglesi rei di aver sconfinato in acque territoriali iraniane. Ancor di più facendo riferimento all'incursione di truppe USA all'interno del consolato iraniano ad Arbil, nel Kurdistan iracheno, dell'11 gennaio scorso, con conseguente cattura di cinque diplomatici di cui l'amministrazione statunitense ha immediatamente fatto perdere le tracce. Nessun video e nussuna informazione circa il loro rilascio: ordinaria amministrazione per il vero “rogue state” planetario.

Anche ammettendo che non sia avvenuto lo sconfinamento, cosa ci facevano a migliaia di chilometri dalle loro coste dei marinai inglesi? Un osservatore esterno e imparziale avrebbe potuto obiettare anche su questo. Nessun intellettuale di regime ha posto questa domanda. Del resto è lecito e abitudine che decine di portaerei americane e inglesi scorazzino per il mondo. Se fossero stati quindici marinai iraniani ad essere sorpresi al largo della Bay Area di San Francisco non vorremmo neanche sapere che cosa si sarebbe detto e propagandato.

Una cosa è certa, gli inglesi hanno compreso che la meta per le prossime vacanze sarà preferibilmente l'Iran e non l'Italia vista l'accoglienza che le forze dell'ordine hanno dato ai sostenitori della squadra di calcio del Manchester United. Anche in questo caso ci sarebbe da disquisire, e anche adesso, nessuno ci ha ancora spiegato per quale motivo durante le partite di campionato italiano le forze di polizia vengono derise, aggredite e come successo di recente, uccise, mentre durante gli incontri internazionali si adottano sistemi repressivi. Tolleranti nei confronti degli interessi economici e politici locali (ultras protetti e foraggiati dalle stesse squadre di club) e intransigenti con chi in casa propria ha saputo risolvere il problema dell'ordine pubblico dentro e fuori dagli stadi. Due pesi e due misure: una prassi. Ma oramai il calcio nostrano è sempre più politica e sempre meno sport. Uno di quei tre elementi sociali che dovrebbero essere negati al popolo italiano.

P.S. Gli altri due sono l'utilizzo dell'automobile e la visione della TV.


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canopus
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Mi piacerebbe capire le parole di myone. Il suo stile di scrittura è del tutto incomprensibile. Non posso dire se sono d'accordo o in disaccordo, semplicemente non capisco quello che dice. Sarò scemo?


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vraie
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invito canopus a chiedere con me una seduca comune prsso uno psichiatra
sono anchio scemo !


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Mangudai
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Piano piano ragazzi...non é chi ha letto l'articolo di myone che ha bisogno di un psichiatra.


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Anonymous
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No,e' che chi non capisce myone e' a corto di dialettica,dovreste leggere di piu',saggistica.
Pero' e' vero anche,che usare espressioni cosi' ricercate,saltare velocemente da un concetto all'altro per poi ritornare al primo,per spiegare il propio punto di vista (in verita' articolato non poco,ma molto sui "massimi sistemi")non e' cosa che si dovrebbe fare,dato che siamo sul web,abbiamo poco tempo,necessitiamo di capire al volo,senza metterci ad elucubrare significati.
E' che a certe persone che possiedono certe capacita' piace esprimersi cosi',gli viene naturale.
Ci sono anche grandi intellettuali che parlano come mangiano...a buon intenditor.... 😉


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Anonymous
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Si grazie. Almeno qualcuno che pone una considerazione da considerare. Nel web bisognerebbe essere sinteciti, e' vero, ma se noti, come in questo web, la sinteticita' nella vastita' delle considerazioni, fa di un tipo di pensiero, un' infinita' di cose, che alla fine, cambiano di poco, il fatto di esprimerle e di dirle o renderle ordinatamente svelate. Non e' qustione di dialettica o di saggistica. Io non ho ne l' una ne l' altra. Cerco di calare, dall' apoteosi di un argomento, quello che relativamente, volgio dire, penso, e mi viene come reale, in sensi propio..pratico, o poco pratico, conforme i punti di vista. Quasi tutti gli intellettuali, parlano bene e come mangiano, alla fine, per non dire, ..../ Ma io non ho mai trovato un intellettuale, che dopo aver parlato, cali la sua considerazione nel pratico, e faccia si che ne sia un atto e un bene per l' umano, in senso propio pratico di cambiamento. Se lo sono, gli intelletuali, e' eprche' esistono, e son pagati, o si fanno mercato, ma non hanno il senso delle cose, da potersi affondare nel realizzo, e no nsolo nel teorizzo. Grillo mi piace, perche' nella sua intellettualita', focalizza un senso pratico, utile, e altro ancora. ( era cosi per fare un esempio del momento). Qui, e' tutto intellettualmente, nel senso di intelleggere, leggere fra le righe, quasi assurdo, seppur vero. Perche', l' analisi ai raggi x della realta' nei suoi aspetti sociali politici ecc ecc, non lascia respiro, e diviene anche alla fine, rompendo una prassi di lettura e di informazione, forse naturale, uscire come commenti, a far colare , cosi, qualcosa anche diversamente... come apertura mentale, e non sclerotizzazione modale. Hai detto giusto. Salto, coem si salta, nel parlare con qualcuno, qui e la', sapendo, che credi, che qualcuno ti capisca, nel senso, che capisca quello che dici. Ma anche nel reale, come qui, il capire o il considerare, va sempre di paripasso con l' interesse dal tema, nel modo di esporlo, e sopratutto, nel fiuto di una sintesi di parte,ti e' consona o no. Non vorrete mica dirmi, che coloro o quello che e per cui parlate, dite, fotocopiate nei post dei servizi, e' un martello battente di suo, e che personaggi , eventi e fatti, incalzano cosi schizzoidamente, come vengono postati? Tutto ha un respiro, tutto ha altri tempi e altre considerazioni, nel mentre, e fra una cosa e l' altra.
Cerchiamo di umanizzare nel meglio, quello che possima, sapendo, che e' solo il frutto di un momento, bruciato sull' attimo, e che sopratutto, lo scritto, rimane a se', come testimone di una registrazione del tempo, ma che il tempo e' altrro, come altre sono le cose che vengono, vanno, rimangono, cambiano. Se nel contesto di questo web, sono impropio, e tendenzioso fuori luogo, rovinando uno stile che si vuole mantenere, sia come modo e come aspetto... sarei contento se me lo diceste, sopratutto i propietari del web. Mi conformerei al contesto, e posterei in rima e in stile, se mi viene e ne sarei capace, nel momento che lo farei.


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paolapisi
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Prima di tutto mi scuso di utilizzare Comedonchisciotte per postare questo diluviale intervento anti-Blondet. Ma sul suo sito non è possibile lasciare commenti, e sul mio ( http://www.uruknet.info ) non pubblico certo gli articoli di Blondet, e dunque non posso neanche commentarli. Per di più mi dispiace vedere come un sito bello e serio come Comedonchisciotte pubblichi la disinformazione che Blondet spaccia per informazione alternativa.

Intanto, la giornata del 6 aprile, indicata dall'impagabile Blondet (e sciaguratamente non era il solo) come giorno dell'attacco all'Iran, è passata senza problemi: l'unica notizia interessante sul fronte persiano è che Condoleeza Rice incontrerà la propria controparte iraniana per discutere la questione irachena (e cioè per spartirsi il bottino iracheno). Natualmente, nei prossimi giorni Blondet ci profetizzerà un'altra data sicura per l'attacco all'Iran: sono anni che va avanti e non c'è alcuna speranza che smetta. E forse per sovrammercato ci dirà che l'operazione di PR di Ahmadinejad ha fermato l'imperialismo sionista.

Il caso Blondet esprime come meglio non si potrebbe la tragedia infinita del giornalismo italiano: visto che tutta la stampa è di fatto allineata con l'imperialismo sionista, gli sproloqui quotidiani di Blondet passano per "informazione alternativa" (alla realtà, ahimè), e addirittura antimperialista. E hanno conquistato un ampio pubblico, perfino di sinistra, anche se per motivi che in parte ancora mi sfuggono. Possibile che i lettori di Blondet credano davvero che Nancy Pelosi sia recata a Damasco a seguito della ultramediatica liberazione dei prigionieri britannici? Possibile che non si rendano conto che il viaggio era preparato da tempo e credano invece che la Pelosi abbia dato un'occhiata alla TV, abbia visto Ahmadinejad ridente con i marinai inglesi liberati e abbia dato un colpo di telefono ad Assad dicendogli "Se non ha di meglio da fare, farei un salto a Damasco, così ci facciamo due chiacchiere?" Possibile che credano che QUESTO sia giornalismo?

Altri dettagli. L'asse Iran-Hezbollah-Hamas per fortuna esiste solo nei sogni di Blondet: l'Iran ha provato a comprare Hamas, ma per il momento non c'è l'ha fatta (per la prima volta nella storia, occorre ringraziare il re saudita, che ha favorito un governo unitario per una Palestina sull'orlo della guerra civile). I cinque diplomatici iraniani, come si è poi appurato, non erano diplomatici e il consolato non era un consolato, ma un mero ufficio di affari: il che non giustifica l'arresto dei cinque iraniani perchè gli USA non hanno il diritto di stare in Iraq e dunque neppure quello di arrestare chicchessia. Ma perfino Azzaman, giornale iracheno molto critico verso l'occupazione ma non filo-resistenza, ha riportato che nell'ultimo mese e mezzo gli USA e l'esercito fantoccio hanno arrestato 50.000 iracheni (cinquantamila), svaniti nel buco nero dei centri di tortura. Le loro vite non saranno così preziose come quelle dei 5 non-diplomatici iraniani amici dei peshmerga, ma magari contano qualcosina anche loro. E a differenza dei 5 non-diplomatici persiani, quei 50.000 non c'è pericolo che li visiti la crocerossa.

Ma ovviamente il problema Blondet è ben più ampio e c'è una struttura in quello che sembrerebbe un pensiero in libertà. Blondet ci vuol far credere che Israele (e gli USA, che sarebbero totalmente dominati dallo stato ebraico) abbia ingaggiato una guerra contro l'Islam e che l'Iran sia il peggior nemico del sionismo. I fatti sono lievemente diversi: se il nemico era l'Islam, come mai gli USA hanno distrutto - con l'aiuto dell'Iran - l'unico Stato laico dell'area (oltre alla Siria) e hanno sostituito il precedente governo laico iracheno con un gruppo di sanguinari Mullah settari, importati direttamente dalla Persia, dove avevano passato decenni in esilio, e che trascorrono più tempo a Teheran che a Baghdad? Si sono sbagliati? O il nemico non era affatto l'Islam, bensì il nazionalismo arabo socialista e progressista, che ha rappresentato, prima con il nasserismo e poi con il Baath, l'unica via di sviluppo per il mondo arabo e che era davvero un antagonista di Israle e dei sionisti? Quella dello scontro con l'Islam ("lo scontro di civiltà") è proprio la veste con cui l'imperialismo sionista ha voluto mascherare la sua guerra contro il nazionalismo laico arabo, perchè più facilmente spendibile nei confronti del proprio pubblico ed elettorato.

In quanto all'Iran nemico del sionismo, oltre ai deliri verbali di Ahmadinejad e alle sue conferenze anti-olocausto, con David Duke, capo del Ku Klux Klan e altri luminari (un altro dono al sionismo: voglio vedere dopo questa pagliacciata come sarà possibile rimettere in discussione seriamente l'unicità dell'olocausto come mito fondante di Israele), ci sono anche alcuni fatti. E i fatti sono che l'Iran ha sostenuto e aiutato con ogni mezzo le guerre di aggressione statunitensi contro l'Afghanistan e contro l'Iraq. L'I'ran appoggia con tutte le sue forze il governo fantoccio iracheno, l'Iran ha armato e mantiene le milizie genocide sciite (Brigate Badr e Mahdi Army) che stanno facendo una quasi totale pulizia etnica in Iraq, e massacrano quotidianamente, sotto gli occhi benevoli degli occupanti, non solo ex-baathisti e sunniti, ma laici e nazionalisti anche sciiti (o cristiani), e chiunque sia solo vagamente sospettato di simpatizzare per la resistenza. Guardatele, su Comedonchsciotte, alcune delle belle imprese delle milizie sciite pagate e addestrate dal'Iran e che agiscono insieme con gli occupanti:
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=822
http://www.uruknet.info/?p=s6233

E la stampa araba pubblica ogni giorno servizi simili, mai ripresi dalla stampa occidentale, che sistematicamente occulta i crimini delle milizie filogovernative e filoiraniane in Iraq. Per gli amanti delle immagini forti, qualche bella fotografia di disgraziati passati per le grinfie dei sadristi, che come vedremo Blondet tanto ama:
http://thewomaniwasblog.blogspot.com/2006/12/enough-is-enough.html Questa è invece la storia di Aisha, uccisa , insieme con i suoi genitori, a un giorno di vita dai sadristi, perchè sunnita. http://zennobia.blogspot.com/2007/02/fate-of-aisha-iraqi-pregnant-women.html L'hanno riportata decine di blog iracheni, l'ho postata su uruknet, ma nessun sito occidentale ne ha parlato. E potrei citare centinaia di casi analoghi.

Tre paesi al mondo hanno festeggiato l'assassinio di Saddam Hussein, legittimo Presidente dell'Iraq: USA, Israele e l'Iran. L'Iran più degli altri due. E l'ambasciatore iraniano era presente al linciaggio del Presidente iracheno, tanto per chiarire CHI ora comanda in Iraq.

La proverbiale ospitalità persiana: sì, forse verso i britannici, anche se dalle attuali testimonianze degli ex-prigionieri la prigionia iraniana sembrebbe essere stata un po' meno dorata e senza stilisti che gli confezionavano abiti su misura (ma francamente di come hanno trattato gli inglesi non me ne può fregare di meno). Un po' meno ospitali sono invece gli iraniani verso gli iracheni, seviziati nei vari centri di tortura iracheni gestiti direttamente dalle Brigate Badr. Ci sono decine di testimonianze di prigionieri iracheni che affermano che i loro torturatori parlavano in farsi.

Gli squadroni della morte sono combattenti per la libertà

Ma, dimenticavo, per Blondet gli squadroni della morte delle Brigate Badr sono combattenti per la libertà:
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1846&parametro=esteri

Qualche giorno prima dell'ultimo inno ad Ahmandinejad, Blondet aveva infatti pubblicato un articolo di commento ad una "notizia" (si fa per dire) diffusa dal sito di propaganda iraniano Press TV e sciaguratemente ripresa da moltissimi siti di alternative news. Sul quotidiano israeliano Ma'ariv era apparsa la notizia che tale Shmoel Avivi, un ufficiale israelia
no in pensione e attuale trafficante d'armi, aveva aperto una ditta in Iraq e vendeva armi anche a non meglio identificati "terroristi". Fine della notizia. Ovviamente la TV propagandistica dei mullah aveva aggiunto di suo "Fonti irachene hanno annunciato che gli attacchi terroristici in Iraq sono stati appoggiati dalle agenzie di intelligence CIA e Mossad e da agenti segreti dell’ex regime iracheno. Precedentemente il presidente della Commissione per la Sicurezza del parlamento iracheno, Hadi Ameri, aveva accusato i soldati occupanti di dirigere segretamente gli attacchi terroristici e di formare squadre della morte in Iraq".

Niente di nuovo; gli iraniani e il governo fantoccio iracheno accusano regolarmente gli "ex-agenti del governo Baath" - in combutta con il Mossad - di ogni nefandezza. Naturalmente, oltre a Blondet nessun'altro al mondo si spera potrà credere a un'alleanza CIA-Mossad-Baath: gli "ex-agenti del regime " di Saddam vengono impiccati ad uno ad uno dagli occupanti e dai loro servi filo-persiani proprio per aver resistito a decenni di aggressione sionista. E chi è Hadi Ameri, questo fior fiore di fonte informativa? E' il capo delle genocide Brigate badr, ritornate dall'esilio iraniano in Iraq insieme con i carri armati americani e colpevoli di una totale pulizia etnica nel sud dell'Iraq (hanno cominciato massacrando i piloti dell'esercito iracheno che avevano combattuto durante la guerra Iraq-Iran e poi non si sono più fermati). Verosimilmente, i siti che hanno postato questa chicca disinformativa non sapevano chi fosse Hadi Ameri. Blondet invece lo sa.

"Ameri è anche il capo della milizia Badr sciita, ed è stato subito accusato dagli USA di ricevere milioni di dollari dall’Iran.
Ma in Iraq è comune la convinzione che la strategia della tensione irachena sia alimentata, oltre che da agenti del passato regime, dalla CIA e dal Mossad. "

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1846&parametro=esteri

Qui davvero la mente vacilla: neanche Khomeini saprebbe arrivare a tanto. Ovviamente che gli USA abbiano immediatamente accusato questo delinquente i ricevere soldi dall'Iran è un infiocchettamento blondettiano. E in ogni caso c'è poco da accusare. Le Badr Brigades sono guidate direttamente dall'Iran, dove hano trascorso decenni prima di tornare in Iraq grazie agli USA. E il lider maximo delle Badr Brigades e dello SCIRI è stato ricevuto qualche mese fa da Bush con tutti gli onori alla casa Bianca. Chi ha pubblicato invece i libri paga iraniani delle Brigate Badr e dei loro criminali leader sono i siti nazionalisti e vicini alla resistenza. Ma questo è un dettaglio, vero Blondet? E In Iraq, al contrario di quanto scrive il mullah Blondet, in realtà "è comune la convinzione che la strategia della tensione irachena sia alimentata, oltre che dalla CIA e dal Mossad, dall'Iran".

Ormai inarrestabile, Blondet accusa gli "agenti del passato regime", in combutta con CIA e Mossad, del massacro della classe dirigente irachena. Piccolo particolare omesso: ci sono centinaia di testimonianze dei parenti delle vittime, e TUTTI accusano Badr brigades and Mahdi army della carneficina, compiuta nella più totale impunità. Aggiungiamo che ci sono milioni di profughi iracheni in Giordania e in Siria; basta leggere le loro dichiarazioni, e così si vede se sono dovuti fuggire dalla persecuzione degli ex-baathisti o a quella delle milizie sciite che Blondet tanto ama. E lo scopo del massacro pare evidente anche a un cieco: per poter creare la repubblica del terrore sciita in Iraq occorreva eliminare la classe dirigente e anche il ceto medio, che avevano costituito il nerbo e la struttura portante dell'Iraq laico e baathista. Quale interesse potrebbero invece avere gli "agenti del passato regime" ad eliminare i propri stessi seguaci è un profondo mistero su cui peraltro Blondet non fornisce alcun chiarimento. In ogni caso, l'ultilizzo da parte di Blondet delle vittime massacrate e torurate dagli squadroni della morte filo-iraniani per glorificare i loro torturatori e assassini è semplicemente rivoltante (per usare un eufemismo).

E non si tratta di un caso: Blondet ha già avuto il coraggio di scrivere che gli USA "adesso sostengono ed armano le milizie sunnite - legate a Saddam - per giocarle contro le sciite, legate all'Iran" http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1475&parametro=esteri (6 ottobre 2006 ). E già, gli USA appoggiano la resistenza irachena (immagino siano queste le "milizie sunnite", nell'immaginario blondettiano, visto che non esiste alcuna milizia sunnita in Iraq) contro il governo collaborazionista tenuto in piedi solo dall'occupazione e di cui le milizie sciite rappresentano il braccio armato. Questo mentre milizie sciite , esercito iracheno e occupanti, insieme, hanno compiuto un vero e proprio genocidio dei sunniti e dei nazionalisti iracheni.

Ovviamente, secondo Blondet, mentre la resistenza nazionale irachena è pagata da CIA e Mossad, non solo le Brigate Badr, ma anche il Mahdi army e il suo sanguinario leader, Moqtada al-Sadr, da qualche tempo svanito nel buen retiro iraniano, sono eroi della libertà.

Ogni parola di al-Sadr (che dice tutto e il contrario di tutto) viene infatti ritenuta da Blondet la verità assoluta. Dopo l'attentato a Samarra, riferisice il paladino degli squadroni della morte sciiti, "Moqtada ha dichiarato: «Non dobbiamo attaccare le moschee sannite "[sic]» http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=970&parametro=esteri , e dunque il Mahdi army è innocente delle distruzioni e delle carneficine avvanute a Baghdad. Non importa che al-Sadr abbia pronunciato la frase riportata dopo due giorni di massacri impuniti (3000 sunniti assassinati) e dopo la distruzione di 200 moschee sunnite (giusto quelle sannite e osche sono rimaste in piedi 😉 ) : ci sono foto e riprese con il telefonino, e non vi è dubbio che sia stato il Mahdi army (cosa che peraltro anche Blondet riporta, come un peccatuccio veniale ). Non importa che Moqtada possa dire quello che gli pare, ma il Mahdi army continua tuttora nella sua opera di devastazione e di pulizia etnica. Quello che conta per Blondet sono solo alcune contradditorie dichiarazioni del grasso bastardo al-Sadr: dato che solitamente i criminali non rivendicano i propri crimini, con la stessa stringente logica blondettiana si potrebbe traquillamente affermare che gli USA hanno liberato l'Iraq e Israele è una democrazia avanzata, perchè così assicurano Bush e Olmert.

Ma c'è di più e di peggio: nello stesso articolo Blondet scrive a proposito dell'attentato di Samarra:
"Insomma tutti i responsabili religiosi sciiti sono ben coscienti che si è trattato di una provocazione, che non solo ferisce a morte la difficile unità nazionale in Iraq (e allontana il ritiro degli occupanti), ma manda all'aria il piano dell'Iran, che stava riunendo attorno a sé forze anche sunnite. "

A parte il fatto che l'Iran ha tratto il massimo vantaggio dall'attentato di Samarra, dopo il quale le milizie filo-iraniane hanno intensificato indisturbate la puliza etnica in Iraq, "l'Iran stava riunendo attorno a sé forze anche sunnite"???????????????????? Non c'è commento possibile: gli iracheni, sciiti, sunniti e cristiani , ODIANO l'Iran, che ha appoggiato e aiutato l'aggressione, invasione e distruzione del loro paese. Gli unici filo-iraniani sono i membri del governo settario impiantato dagli occupanti , i vari Maliki, Hakim, Sadr e le loro milizie assassine. E cioè gli unici iracheni amati da Blondet.

Seondo Blondet, invece, al-Sadr è "un vero nazionalista iracheno (si arruolò volontario nell’esercito di Saddam nella ultima guerra contro gli USA)"
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1556&parametro=esteri Naturalmente quella dell'arruolamento del ciccion
e genocida è una bufala. E , visto che a Blondet pareva poco, subito dopo ha aggiunto che Moqtada è arruolato due volte volontario nelle guerre contro gli USA (1991 e 2003 : http://www.effedieffe.com/rx.php?id=604%20&chiave=La ). Per questa gemma informativa non sembra neppure esserci una qualsiasi fonte nel pattume complottistico filoiraniano cui solitamente Blondet attinge. Si tratta di una pura e semplice invenzione, a maggior gloria del carnefice dell'Iraq e del suo legittimo Presidente: basta dare un'occhiata alla stampa di quattro anni fa. Sadr ha accolto gli americani come liberatori, si è prosternato ai loro piedi, e ancora nel novembre 2003 ha mandato un messaggio di congratulazioni agli occupanti. Google e yahoo sono a disposizione di tutti. In quanto alla prima guerra contro l'Iraq, non c'è la benchè minima notizia su che cosa facesse l'adoloscente al-Sadr all'epoca (verosimilmente sarà stato in Iran, dove pare abbia trascorso molti anni, vista anche l'estrema difficoltà che ha ad esprimersi in arabo). Ora, perchè Blondet si debba inventare queste balle per esaltare un delinquente settario è un mistero che andrebbe chiarito.

E per meglio lodare al-Sadr Blondet, quando gli serve, contrappone il "nazionalista" Sadr ad Hakim, di cui sarebbe "nemico giurato" (tant'è vero che siedono fianco a fianco nello stesso governo collaborazionista).
"Bush, in cerca di qualche mano pesante che lo aiuti in Iraq, ha dovuto incontrare ufficialmente con tutti gli onori Abdul Azi al-Hakim, il caporione delle Brigate Badr (le più sanguinarie milizie massacratrici irachene). Uno sciita assassino, il cui unico merito per gli americani è di essere il nemico giurato di Al-Sadr, l’altro capo sciita che però è un nazionalista iracheno".
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1621&parametro=esteri

Ma come, allora Blondet lo sa che le Badr Brigades sono "sanguinarie milizie assassine" (non le "più sanguinarie": sono sanguinarie tanto quanto il Mahdi army)?
E perchè invece altrove le difende, e anzi scrive che il loro leader, Hadi Ameri, è un fior di antisionista e denuncia gli squadroni della morte? http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1846&parametro=esteri
Perchè a Blondet non gliene frega un cazzo (scusate il francesismo) della verità; gli interessa solo, manipolando distorcendo falsificando qualsiasi notizia e qualsiasi fonte (quando le ha, se no se le inventa), promuovere un'agenda filoiraniana e antirachena e antiaraba.

L'estate scorsa il governo fantoccio di Maliki non ha condannato Hezbollah (per non dispacere ai suoi padroni iraniani) e al-Sadr ha indetto una grottesca manifestazione filo-Hezbollah a Sadr city, con la protezione dell'esercito fantoccio e degli occupanti. Vorrei che qualcuno riflettesse per un attimo seriamente sull'ennessima buffonata sadrista: un membro del governo fantoccio, in un paese occupato, indice una manifestazione contro il tentativo di occupazione di un altro paese, con la protezione degli occupanti della propria nazione. Non ci sono parole. Bene, ecco come resituisce l'evento l'amico dei mullah e delle milizie settarie:

"Notevole il sermone che Muktada al-Sadr, il giovane imam sciita iracheno e capo della temibile «armata Mehdi» ha tenuto a Kufa venerdì scorso: «Continuerò a difendere i miei fratelli sciiti e sunniti, e dico loro: se ci uniamo, sconfiggeremo Israele, e senza armi». (1) E' un effetto collaterale imprevisto del brutale attacco israeliano in Libano, e della fiera resistenza che continuano ad opporre gli Hezbollah: emerge uno spirito di resistenza che tende a superare le divisioni settarie.
Un effetto sgradito, se si pensa agli sforzi che americani, Mossad e sauditi (coi loro «Al-Zarkawi» e squadre di massacratori di sciiti) hanno fatto per scatenare la guerra civile irachena. Invece, nel povero lacerato parlamento-fantoccio di Baghdad, è accaduto l'inaudito: sciiti, sunniti e curdi hanno votato unanimi una mozione di condanna ad Israele con la richiesta di un cessate il fuoco.
In visita a Washington, il primo ministro iracheno-fantoccio Nuri Al-Maliki si è rifiutato di definire gli Hezbollah «terroristi»: fantoccio, ma sciita e coraggioso uomo d'onore. "

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1621&parametro=esteri

Sì, lo spirito di resistenza del governo di occupazione! In quanto all'unità con i sunniti, l'unico effetto positivo della manifestazione sadrista è stato che il giorno della protesta dei quislings contro gli occupanti di un paese altrui, a Baghdad non si sono trovati i consueti 100-150 cadaveri torturati dai Moqtada's boys: i ragazzi erano impegnati altrove (ricordo che ho controllato i dati). In quanto alla tesi che la guerra civile (leggi: pulizia etnica) in Iraq sia stata fomentata dall'Arabia saudita e non dalle milizie filo-iraniane, si tratta del solito totale capovolgimento dei dati e della realtà operato da Blondet in funzione antiaraba.

A sprezzo di ogni ridicolo, Blondet invece quel giorno sbavava dalla felicità: credeva di vedersi profilare all'orizzonte il sogno di ogni SIONISTA di sinistra (da Chomsky in giù): quello della Grande unità sciita, guidata dall'Iran, che sferrerebbe l'ultimo colpo mortale alla nazione araba.

"Anzi, si va profilando come un incubo per i tiranni musulmani filo-americani (o loro servi) come i sauditi e i giordani, che sono sunniti: perché Nasrallah è sciita, e la sua stella sorgente evoca la possibilità di un'egemonia unificante sciita - iraniana - nel mondo musulmano.
Il discorso di Al-Sadr e il coraggioso rifiuto di Al-Maliki di condannare Hezbollah di fronte a Bush dice che proprio questo può avvenire in Iraq.

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1621&parametro=esteri

I "tikriti"

Dunque, secondo Blondet, in Iraq la resistenza la si fa dall'interno del governo fantoccio e con una bella bandiera iraniana in mano.

E la resistenza vera? la resistenza nazionale irachena? Quella, nel lessico blondettiano, si chiama " i tikriti". Un vocabolo che dice tutto, perchè usato, oltre che da Blondet , solo dalla più lercia propaganda anti-Saddam e anti-Baath.

L'insistenza da parte della propaganda filobellica sul fatto che la resistenza nazionale irachena sia esclusivamente sunnita (falso: ci sono anche sciiti forse cristiani e soprattutto laici ) è chiaramente finalizzata a togliere legittimità alla stessa. Il gazzettiere padano amato dalle sinistre però non si limita - come tutta la propaganda americana e sionista - a identificare una resistenza nazionale con un gruppo religioso (i sunniti), ma si spinge ove non avrebbero osato neppure i Bush e i Cheney. La resistenza (spesso definita da Blondet "gli insorti" o anche "i terroristi") non è un movimento nazionale contro l'occupazione e neanche un movimento sunnita, ma un clan familiare, quello appunti di Tikrit, cui apparteneva il presidente iracheno assassinato. Oltraggio estremo anche alla memoria del Presidente Saddam Hussein, che aveva vietato l'indentificazione tribale in nome dell'unità nazionale irachena. I "tikriti", un pugno di saddamisti che non vogliono rinunciare agli antichi privilegi. E che l'utilizzo da parte di Blondet di tale termine spregiativo per indicare la resistenza irachena non sia un caso, lo dimostra una semplice ricerca su google. Oltre a Blondet, lo usa solo un articolista sionista del secolo d'Italia . Tale vocabolo osceno è stato usato, invece, dalle frange estreme della propanda sionista statunitense, non per indicare la resistenza (a quello arriva solo Blondet), ma per spacciare l'indecente menzogna che il governo Baath fosse dominato dal clan familiare di Saddam (quando la maggioranza dei ministri era sciita, il Vicepresidente della Repubblica, Taha Ramadan, recentemente impiccato, kurdo e il vicepresidente d
el consiglio, Tarek Aziz, cristiano).

E come agiscono i tikriti, secondo Blondet?" L’azione è feroce, come ci si deve aspettare da tikriti; spietatamente, sottraggono alle bande sciite l’acqua in cui nuotano, ossia la popolazione generale, svuotando gli abitati col terrore." http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1543&parametro=esteri
Con un ribaltamento della realtà a 180 gradi, Blondet attribuisce alla resistenza nazionale irachena un'azione di pulizia etnica e ci vuol far credere che la totalità della popolazione irachena appoggi le milizie Badr e Sadr ( "sottraggono alle bande sciite l’acqua in cui nuotano, ossia la popolazione generale " ). Dato che Blondet non si ferma davanti a niente, nello stesso pezzo riporta un'altra patacca spacciata per autentica, e cioè una lista di nomi di sciiti da eliminare, firmata da Saddam in persona, che l'avrebbe fatta uscire senza alcun problema dal carcere. Anzi, firmata dal "camerata" (CAMERATA) Saddam Hussein.

E comunque, dopo il voto truccato iracheno, un voto privo di ogni legittimità in un paese occupato, la resistenza irachena (scusate, "la galassia terrorista", per usare il lessico blondettiano) ha mostrato secondo Blondet la sua vera faccia: sono solo un manipolo di criminali assassini. Anzi, ci assicura Blondet, quel voto truccato ha dimostrato che l'invasione americana era giusta e sacrosanta. Leggere per credere:

"Sono state elezioni per modo di dire: la gente ha votato candidati di cui non era stato reso noto il nome (per la loro incolumità), in uno stato d’emergenza che rende risibile parlare di voto “regolare”. Ma, come nota il commentatore americano Juan Cole, non è stata elezione, ma è stato un referendum. Il che non sminuisce, ma anzi esalta la potenza dell’evento. Prima che una elezione per questo o quel partito politico è stato un referendum pro o contro la democrazia: e gli iracheni, a maggioranza, hanno detto sì. E’ stata l’irruzione della sovranità popolare, e del suo quasi miracoloso potere legittimante. “Legittimità” è un concetto difficile da spiegare. Ma, in Irak, da domenica è facile capire che la galassia terrorista la sua legittimità l’ha persa. I tikriti e baathisti hanno condotto con spietata efficacia militare una guerriglia che, fino a ieri, potevano definire come lotta nazionale di liberazione contro l’occupante. Oggi questa legittimazione è scomparsa (...) La forza legittimante del voto iracheno legittima persino, a posteriori, l’invasione americana."
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=249%20&chiave=La (il pezzo era stato pubblicato in originale sul giornale di Bossi e Borghezio).

Nell'articolo in questione Blondet ripete tutte, ma proprio tutte, le menzogne della proaganda americana, fino alla conclusione: il boicottaggio delle elezioni è dovuto ai terroristi. E il suo pezzo filo-occupazione culmina, in un crescendo, con un'esaltazione di Sistani e di qualsiasi esponenente settario sciita (il gazzettiere della Padania arriva a negare che Sistani, con un passaporto iraniano in tasca, voglia un governo di mullah). Ma i dettagli sono superflui: " LA FORZA LEGITTIMANTE DEL VOTO LEGITTIMA PERFINO, A POSTERIORI, L'INVASIONE AMERICANA". Ritengo di essere esonerata da qualsiasi commento.

Saddam: un servo criminale degli USA

Blondet dubita di tutto e di tutti, tira fuori teorie complottistiche su qualsiasi fatto, non crede a nulla di quanto ci viene raccontato dai media e dalla propaganda occidentale, ma di una cosa è adamantinamente certo: i crimini di Saddam Hussein, quelli sono tutti veri, verissimi, certificati, doc. Anzi, Blondet li moltiplica.

"Il cosiddetto processo non ha giudicato Saddam per tutti i suoi crimini, ma per uno solo, riguardante l'eccidio di 250 sciiti. Perché? Per impedire a Saddam di allargare il discorso a sua difesa, di documentare come per decine di altri crimini, fra cui la guerra contro l'Iran, avesse avuto il via libera dagli americani; e come Donald Rumsfeld andasse spesso a Baghdad a fornire al dittatore armamento, anche proibito (gas), per battere l'odiato regime di Teheran."
http://www.forzanuovapicena.org/cgi-bin/bp.pl?pagina=mostra&articolo=816

Anche in questo caso Blondet supera di slancio la peggiore propaganda demonizzante sionista e imperialista. Non c'è stato alcun "eccidio", e nessuno ha mai accusato Saddam di questo. Il Presidente dell'Iraq è stato assassinato per aver firmato, due anni dopo i fatti, le condanne a morte di 148 (non 250) rei confessi di un tentato assassinio nei suoi confronti, durante la guerra Iraq-Iran e in collaborazione con il nemico. Tanto è vero che è stato impiccato anche il giudice che aveva diretto il processo contro i 148 traditori: secondo l'accusa, il processo contro i 148 non sarebbe stato però sufficientemente corretto (penso che chiunque possa cogliere la tragica ironia dei fatti). I 148 sono stati condannati a morte (anche se non tutte le condanne sono state eseguite) non perchè erano sciiti ma perchè rei di un crimine gravissimo, e sotto la legge bellica.

In quanto alla scemenza, mille volte ripetuta da una propaganda prezzolata a monte e idiota a valle, che Saddam è stato impiccato "subito" ("subito" dopo più di tre anni dalla cattura) perchè non denunciasse la presunta complicità americana nei suoi presunti crimini, ancora mi chiedo come persone di intelligenza media (o anche medio-bassa) possano berla. Saddam ha avuto anni di tempo per denuciare un'inesistente complicità degli USA in inesistenti crimini: perchè non l'ha fatto? Soprattutto, se questa ennesima idiozia fosse vera, perchè gli occupanti non l'hanno messo a tacere per sempre uccidendolo dopo la cattura e si sono affidati alla speranza che stesse zitto? E poi Saddam non governava da solo l'Iraq: li guardi, Blondet, questi criminali baathisti servi degli USA. Si stanno facendo impiccare uno ad uno, ma nessuno, dicesi nessuno, ha ceduto di un milliemetro. Non c'è n'è uno, uno solo, che abbia tradito, nè c'è uno che abbia detto "Sì, l'abbiamo fatto, ma perchè voi, americani, ci avete spinto a farlo". Le ultime parole dette dal Vicepresidente iracheno Taha Ramandan, kurdo, ai suoi avvocati prima dell'impiccagione sono state :"Dite ai giovani iracheni di continuare la resistenza". Questi, caro Blondet, sarebbero i servi degli USA. Non insisto su " Saddam servo degli USA", perchè ieri ho postato su uruknet proprio su tale questione un bell'articolo di Valeria Poletti, autrice di un documentatissimo libro sull'Iraq, ed invito a leggerlo: http://www.uruknet.info/?p=s6266
Per chi legge l'inglese, anche questo recente articolo è degno di un'occhiata http://www.freearabvoice.org/articles/Solidarity%20with%20Iran%20Revisited.htm

Strano che a Blondet non sia venuto in mente che Saddam è stato impiccato prima del processo per la campagna di Anfar perchè non c'è la minima prova del presunto genocidio (nessuno ha mai trovato le fosse comuni: dove sono finiti i kurdi sterminati? ) e perchè invece ci sono seri indizi che i 5000 abitanti di Halabija siano morti a seguito di un attaco con armi chimiche iraniane (ovviamente neppure gli iraniani volevano fare una strage di civili: si è trattato della drammatica conseguenza indiretta di una azione bellica;
http://www.uruknet.info/?p=-4&bh=2 )

Naturalmente, nessuno al mondo, tranne Blondet, ha mai scritto o detto che Rumsfeld sia "andato spesso a Baghdad", tantomeno per vendere armi, lecite e proibite che fossero. Saddam ha incontrato Rumsfeld un'unica volta, e non ha comprato proprio nulla, nè lo scopo della visita di Rumsfeld era quello di fare il piazzista. Le armi irachene della guerra contro l'Iraq NON erano americane: basta guardare wikipedia, non c'è bisogno di una gran ricerca d'archivio. Invece Blondet ci assicura che
non solo Saddam ha gasato i kurdi ma che lo ha fatto con armi "made in USA": http://www.effedieffe.com/rx.php?id=319%20&chiave=La
http://www.forzanuovapicena.org/cgi-bin/bp.pl?pagina=mostra&articolo=816

Gli USA hanno invece venduto armi agli iraniani, con la mediazione di Israele, che ha armato e appoggiato l'Iran durante tutto il conflitto con l'Iraq. Nè l'Iraq ha attaccato l'Iran perchè spinto dagli USA: l'Iran ha iniziato le ostilità, promuovendo attacchi terroristici in Iraq (compreso un attentato a Tareq Aziz), violando decine o centinaia di volte i confini, tentando in ogni modo di sobillare rivolte contro Saddam. E Khomeini continuamente strillava che gli sciiti iracheni dovevano rovesciare Saddam e instaurare un governo islamico (non l'hanno ascoltato: ma il compito che Khomeini si era prefisso ora è stato realizzato dagli USA, e davvero i khomeinisti governano l'Iraq, così la buonanima e Blondet sono contenti, gli iracheni un po' meno). Già nel 1982 l'Iraq, mentre stava vincendo, ha offerto la pace all'Iran: ma Khomeini ha rifiutato, perchè voleva distruggere l'"infedele" Saddam. Sono fatti noti e arcinoti (lo sandalo Iran-contras ce lo siamo dimenticati?), e rinvio di nuovo all'articolo di Valeria. Ma ci hanno fatto un lavaggio del cervello postando ossessivamente all'infinito quell'unica foto sfuocata dell'unica volta che Saddam ha incontrato Rumsfeld, foto che non prova nulla di nulla, ma che è servita perfettemente allo scopo, e cioè di minare l'appoggio all'Iraq, facendo dell'unico vero capo di stato antimperialista del Medio oriente un servo degli USA. Finora, però nessuno era arrivato a scrivere che Rumsfeld andava regolarmente in Iraq, e per di più a vendere armi a Saddam: Blondet è riuscito anche in quest'altra splendida impresa.

E qui chiudo. Potrei andare avanti all'infinito a mostrare la disinformazione che Blondet diffonde incessantemente. Un fatto però è singolare: Blondet è un campione dell'antisionismo, ma il suo sogno di una grande unità sciita è esattamente identico, anche nei dettagli, a quello dei sionisti "di sinistra", cominciando da Chomsky. Identico è il suo odio anti-Saddam, identico il suo disprezzo per la resistenza irachena (scusate, un lapsus, "i terroristi tikriti"), identico il suo fanatismo antiarabo.
Non solo, ma il sogno di Blondet è identico al piano sionista per il medio oriente: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=288
http://xymphora.blogspot.com/2005/07/birth-of-shiite-empire.html ,e cioè la distruzione del mondo arabo e la costruzione di una grande unità sciita moderata ( e dunque Ahmadinejad non è l'uomo giusto, perchè moderato non lo è certo, ma se continua così non ci vorrà un grosso sforzo per far tornare al potere Rafsanjani, con cui sarà possibile esplicitare un'alleanza USA-Israele-Mullah Iraniani). Ma, mi si dirà, Blondet ha dennuciato il piano sionista di divisione in tre dell'Iraq secondo linee settarie. E' vero, qualche volta lo ha fatto, ma Blondet, come i sionisti, parla sempre e costantemente degli abitanti dell'Iraq in termini settari. Per lui gli iracheni non esistono, esistono gli sciiti (e cioè i "buoni"), i sunniti, i kurdi, addittura i "tikriti". Nè esiste l'Iraq come nazione araba. "Gli americani hanno proclamato di “affidare Saddam al giudizio del suo popolo”, senza contare che in Iraq i popoli sono almeno tre, sciiti, sunniti e curdi". http://www.forzanuovapicena.org/cgi-bin/bp.pl?pagina=mostra&articolo=816 Il popolo iracheno non esiste: e se i popoli iracheni sono (almeno) tre, perchè non dividerli?

Con questo non voglio dire che Blondet sia un sionista mascherato: non lo credo, perchè a differenza di lui non sono complottista, e per di più non me ne frega niente.
Probabilmente Blondet è davvero convinto che l'Iran sia il vero nemico di Israele, e pertanto distorce e manipola ogni fatto per dimostrare una tesi falsa e perniciosa.
Però vorrei che fosse chiaro che cosa si pubblica e si diffonde quando vengono postati articoli di Blondet.

Buona Pasqua a tutti.

Paola Pisi


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