Brutti risultati ? ...
 
Notifiche
Cancella tutti

Brutti risultati ? Secondo me no


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

"Nihil admirari", diceva Orazio, non ti stupire di niente. Massima fatta oggi propria da quanti vogliono esibire la nonchalance dell'uomo di mondo, e che ha un equivalente nazional-popolare nella gag "Ho fatto tre anni di militare a Cuneo".

Anch'io ho fatto tre anni di militare a Cuneo, ma non posso evitare sorpresa ed "admiratio" all'atmosfera di smobilitazione e avvilimento che ho colto ieri sera in molti ambienti di sinistra, in reazione ai risultati elettorali.

Non parlo qui soltanto della stolta inclinazione che ha condotto molti nelle settimane passate a confondere i desideri con la realtà, e a ignorare pervicacemente i sondaggi che consegnavano assai chiaramente la vittoria nelle mani di Berlusconi.

Mi riferisco piuttosto alla stupefazione mentale con cui molti, a sinistra, hanno vissuto i due anni di governo Prodi, mancando di cogliere tutti i significati di quell'esperienza e temendo ora il peggio senza essersi accorti che il peggio era già arrivato.

Nei due anni del governo Prodi abbiamo assistito alla più forte impennata delle spese militari della storia repubblicana, e al rifinanziamento di tutte le missioni di guerra col voto della sinistra "pacifista". Abbiamo assistito all'assalto ai servizi pubblici affidato alla Lanzillotta, per l'ultima orgia di liberalizzazioni e privatizzazioni sulla scia della direttiva Bolkestein, di cui Prodi era stato ostetrico a Bruxelles ai tempi della presidenza della commissione dell'UE . Abbiamo assistito al Protocollo del Welfare e all'assoluzione della Legge Biagi contro cui nella precedente legislatura tutto il centrosinistra, dai banchi dell'opposizione, aveva votato contro.

Ora ci si straccia le vesti perché dei due blocchi neoliberisti ha vinto il più sdrucito e caciarone. In fondo non è questo la politica: una passerella su cui sfilano contendenti da giudicare per bon ton, disinvoltura, look, bella presenza e cultura generale?

Si dice: ma la Lega razzista e xenofoba è andata avanti!

Ma che ci si poteva aspettare in un paese in cui il sindaco di Roma, che aveva annunciato di ritirarsi dalla vita politica per andarsi ad occupare dei bambini poveri dell'Africa, approfitta dell'omicidio di Giovanna Reggiani per lanciare la sua candidatura a Primo Ministro soffiando sulle braci di un'atmosfera da pogrom anti-rom e anti-romeno che provoca addirittura un incidente diplomatico con Bucarest?

Ma Berlusconi candida Ciarrapico. Allarmi son fascisti...

E perché mai Ciarrapico fa scandalo quando è candidato nelle liste di Berlusconi, e non quando si scambia affettuosità e piacevolezze a Roma col regista della campagna elettorale di Veltroni, Goffredo Bettini?

I più queruli di tutti sono quelli che da sinistra hanno avvilito la propria dignità di cittadini piegandosi al ricatto del "voto utile" e mettendo la crocetta sul simbolo del PD, accettando ancora una volta come proprio motto il "no pasaran" contro le falangi berlusconiane. Come se Veltroni fosse un anti-berlusconiano! Come se l'esperienza delle politiche del 1996 e del 2006, vinte dal centrosinistra, non illustri ad abundantiam che non esiste alcuna volontà politica in quei lidi di affrontare il nodo del conflitto di interessi e che non una sola delle leggi ad personam fatte per salvare dalla galera Berlusconi sarebbe stata toccata nel caso improbabilissimo di una vittoria del PD.

Annah Arendt diceva che la scelta del meno peggio è la via che porta al peggio, ma sembra che in Italia quella del meno peggio continui ad essere una formidabile esca per imbecilli. E no, non mi scuserò con quelli che stanno leggendo e che hanno per l'appunto fatto, una volta ancora, la scelta del meno peggio. Se io mi do tanto spesso dell'imbecille da solo per una volta posso darlo anche voi: imbecilli.

Ma la mia esasperazione per i piagnistei di sinistra ha qualcosa di più fondamentale, che è il succo di osservazioni come quelle che precedono ed altre ancora che si potrebbero fare.

Quello che mi fa infuriare è la stoltezza di non voler capire che il sistema politico italiano che si è presentato alle urne, per le regole che negli anni si è dato, e per le forze politiche a cui aveva permesso di svilupparsi e prosperare, non è affatto l'arena in cui si manifesta e si esercita la sovranità popolare - se mai lo è stato in passato-, è solo la casa degli specchi necessaria a crearne e perpetuarne l'illusione.

Guardate un po' le preoccupazioni che ora si manifestano a destra e a sinistra perché i manigoldi della Sinistra Arcobaleno sono stati buttati fuori dal parlamento. Berlusconi ha detto di temere che ora la "sinistra radicale" si riversi nelle piazze. E ne ha ben donde. Venuta meno la funzione di oppiaceo istituzionale che Bertinotti & C. hanno esercitato finora, c'è il "rischio" che le istanze sociali espresse dai conflitti reali del paese si manifestino nella loro vera urgenza e drammaticità. Come li si prenderà in giro ora? Come gli si darà l'illusione che il piatto di lenticchie dato ai loro rappresentanti parlamentari (venduti!) sia una risposta alle loro rivendicazioni?

La risposta peggiore che si potrebbe dare - e qui smetto di occuparmi della processione di flagellanti che si disperano per il ritorno di Berlusconi, per parlare solo di chi ha un interesse nel futuro della sinistra italiana - sarebbe quella che, essendoci felicemente liberati dalla coorte di parassiti della Sinistra Arcobaleno, cominciamo a preoccuparci di chi mettere al loro posto. Questa dipendenza psicologica dai leader di partito e dai gruppi parlamentari è una stolta coazione a ripetere gli errori del passato senza voler indagare le cause degli inciampi e prendere provvedimenti perché non si ripetano in futuro.

Ho letto ieri un formidabile saggio della sociologa spagnola Angeles Diez, che meriterebbe davvero di essere tradotto. L'autrice dice che siamo condizionati a chiamare democrazia il sistema politico in cui viviamo, quando la sua definizione più acconcia sarebbe piuttosto "sistema di governo a base rappresentantiva". In realtà la democrazia rappresentativa non è nata per dare corpo ai principi della democrazia, ma al contrario per contenere le spinte popolari che si manifestavano nel corpo del morente ancien regime, e permettere un ordinato passaggio di poteri alle elite borghesi. Il movimento liberale delle origini - inventore del concetto di rappresentanza politica - era in realtà ferocemente antidemocratico, e sarebbe facile fare una silloge di citazioni dagli autori del pensiero liberale che mettano in evidenza il loro odio e la loro paura per un ruolo politico attivo del popolo. Agli albori dei sistemi rappresentativi il termine democrazia, derivato dalla dottrina classica che vedeva appunto nel popolo la fonte della sovranità, era profondamente detestato ed usato quasi come un insulto.

Il recupero in senso elogiativo del vocabolo è più tardo, coincidente con il superamento degli steccati censitari nell'elettorato attivo e l'avvento del suffragio universale. Ma tale passaggio di fase non cambiava la sostanza del problema, dato che l'allargamento del suffragio si manifestava nel contesto di un potenziamento dei mezzi di comunicazione di massa e del loro totale controllo da parte del Capitale, che si assicurava così una manipolazione quasi completa dell'opinione pubblica. Citando Chomsky l'autrice dice che i mass media stanno alla democrazia come il manganello sta alla dittatura. In questa cornice la parola "democrazia" è un vestito nuovo che si mette su un corpo vecchio che ha assai poco di democratico, e che storicamente è addirittura antagonistico al principio classico di democrazia.

E' per questo che l'idea di sostituire la Sinistra Arcobaleno con qualcosa di "meglio" è un'autentica presa per i fondelli, senza una chiara presa di coscienza che in questo sistema una vera sinistra non può che soccombere.

Le "rifondazioni comuniste" portano solo a un nuovo clero de
l cretinismo parlamentare (espressione leniniana, e non mussoliniana). Ciò di cui c'è bisogno è piuttosto una "rifondazione democratica" che contesti dal basso tutte le stenosi e le distorsioni del sistema istituzionale vigente che rendono illusoria la sovranità popolare, e denunci l'uso manipolatorio che si fa del termine democrazia.

I processi di revisione costituzionale in atto in paesi dell'America latina come il Venezuela e la Bolivia sono interessanti esperienze pilota che dovrebbero fornire ispirazione per la sinistra europea. Organismi di democrazia diretta e autogestione nelle comunità locali o formule di referendum revocatorio che interrompano a metà termine il mandato rappresentativo di chi ha tradito la sua base elettorale - tutte cose attualmente sperimentate in America Latina - , sono indicazioni dello sforzo che andrebbe compiuto per restituire alla parola democrazia il suo significato originario, e liberarlo dalle interpretazioni spurie e interessate di trecento anni di pensiero politico liberal-borghese.

Ma il compiersi di questi esperimenti in America Latina non è un frutto caduto dall'alto. E' al contrario il risultato di imponenti movimenti popolari di contestazione del neoliberismo sorti nel corso degli anni 90, in reazione alla consegna della nazione alla predazione di multinazionali europee e statunitensi. La "Sinistra radicale" che scende in piazza paventata da Berlusconi sarebbe, per l'appunto, un'analoga liberazione di energie popolari nel contesto italiano ed europeo da utilizzare in una lotta di conquista di una vera democrazia, intesa come potere del popolo e per il popolo.

L'umiliante decesso del bertinottismo e dei suoi annessi e connessi è la condizione provvidenziale perché le energie antagonistiche necessarie ad una rigenerazione democratica del paese - ma sarebbe meglio dire per la costruzione di una democrazia autentica, che non ha veri precedenti nel nostro paese - non vengano prosciugate nelle tattiche dilatorie del parassitismo burocratico-professionale che non ha altra mira che costruirsi un confortevole nido nelle istituzioni.

E' per questo che a me i risultati di ieri non dispiacciono. Già, proprio così, a me non dispiacciono affatto.

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://achtungbanditen.splinder.com/
15.04.08


Citazione
fox63
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1
 

Caro gianluca,

capisco bene il tuo punto di vista. Io sono uno di quegli imbecilli che ieri è andato a votare. ti dico anche per chi ho votato, ho votato per IDV perchè era l'unico partito senza condannati tra i canditati. Mi è sembrato un gesto quanto meno simbolico. In realtà non sarei voluto andare così come ha fatto mia moglie. Mi aspettavo un'astensionismo alto, invece vedo che, nonostante tutto, l'82 per cento degli aventi diritto è andato a votare. Che noi italiani non siamo tanto furbi e ci siamo instupiditi è un dato di fatto ma che l'82 per cento degli italiani sia imbecille ci credo un po' meno anche se sono tentato di farlo. Di questi poi un buon 50 e più per cento ha deciso di affidare il paese a chi ha già promesso centrali nucleari ed inceneritori a iosa. Ecco forse non saremo l'82 per cento di imbecilli ma un gran massa di coglioni si però. perche vedi, nessuno mi toglie dalla testa che la stragrande maggioranza di chi ha votato a destra è già pronto a stracciarsi le vesti quando gli proporranno la costruzione di una bella centrale nucleare a due passi da casa. Cosa fare? francamente non lo so, spero come te che la coscienza popolare abbia finalmente il sopravvento.

In bocca al lupo!


RispondiCitazione
geopardy
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 35
 

Convengo sia con l'articolo che con il commento.
Ritengo la fine dei falsari della sinistra, come un ottimo evento per le possibilità che offre in futuro.
Nella zona più irrequieta viene a mancare lo strumento di intorpidimento democratico costituito dallla Sinistra Arcobaleno, bene!
La penso come te in merito alla rifondazione della democrazia, quindi una zona si è liberata.
Per quanto riguarda le eventuali centrali nucleari ed inceneritori, ritengo che sarà proprio come dice Gianluca, lì ritornerà in auge il problema della rappresentatività e della vera democrazia, anche se aggiungerei le varie grandi opere all'elenco, tutte questioni che scavalcano i poteri decisionali delle popolazioni che dovranno subirle.
Ciao


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

La scomparsa dalla politica di personaggi come Bertinotti/Santadeche/Storace mi rallegra alquanto.
Molto meno vedere Berluscotto al governo affiancato da squallidi personaggi come bossi/calderoli/borghezio und castelli per non parlare del maggiordomo fini con camerieri al seguito.
Ha vinto l'Italia delle partite iva, degli evasori fiscali, dei commercianti imbroglioni.
Una coalizione con un nutrito numero di pregiudicati con il silvietto in testa & compagni.
Credo che è idiota chi crede di poter avere al governo della gente onesta e capace gli altri sono tutti furbi o disonesti a seconda della bisogna.
In quanto alle opere pubbliche 😆 mi auguro che facciano il ponte sullo stretto, almeno mi divertirò a vederlo cadere.

Tutti i giorni devo tirare la carretta per poter vivere che ci sia berlosco o veltrosco per me niente cambia.Ed è per questo che non voto


RispondiCitazione
anarchia
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2
 

Complimenti tao. Davvero un bell'articolo!


RispondiCitazione
yurideboah
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1
 

A mio umile avviso, l'unico risultato delle ultime "libere" elezioni è stato questo:
per la prima volta che io ricordi ci sono state le "libere" elezioni in Italia e... qualcuno ha veramente perso! Davvero è un risultato negativo?
Da domani alcuni intoccabili personaggi di spessore rischiano seriamente di diventare comuni cittadini (di quelli che se qualcuno, casualmente, li tira sotto la macchina si becca tre giorni di arresti domiciliari) ed ovviamente, terrorizzati all'idea, strepitano che è colpa di qualcun altro, di chiunque tranne loro. Davvero è un risultato negativo?


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Complimenti tao. Davvero un bell'articolo!

😯 😯 😯


RispondiCitazione
Diapason
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8
 

Riassumo così, con il titolo, il sottinteso che traspare dall'articolo, pregevole.
Sinistra "estrema" extraparlamentare = forse finalmente la sua voce comincia a farsi sentire, paradossalmente.
E se quella voce non otterrà adeguata risposta, prima o poi qualcuno scasserà una vetrina, incrementalmente seguito da altri.
Non è uno scenario che prediligo, ma la stessa costituzione dello stato che esporta democrazia a suon di bombe recita che il popolo ha il DOVERE di deporre un governante, o un sistema di governo, che non rappresenti i suoi bisogni.
E con ogni mezzo.

Nel brano si inneggia all'occasione buona, alla speranza, di veder uscire fuori dalla nebbia uno o più nuovi personaggi con i quali, grazie alle loro caratteristiche, far rientrare la sinistra nel meccanismo democratico (lo stesso che andrebbe riformato ma che, come molti dicono, non si può riformare se non dal di dentro).
Io invece temo una deriva reattiva, intollerante, drastica, disperata.
Che provocherà reazioni istituzionali altrettanto decise, alle quali sarà fornita valida mediatica scusante.

Ma non so se sperare di sbagliarmi, o se invece arrendermi alla inevitabilità della cosa - ossia: se vedrò avverarsi questi timori, dovrò farmi ragione del fatto che "se sta accadendo, doveva accadere".
Qualcuno diceva che "da ogni rivoluzione esce qualcosa di buono".
Al momento, però, sarebbe "la rivoluzione dei quattro gatti"...

Leo


RispondiCitazione
Grossi
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 47
 

Non che sia stato un piacere, ma non mi sentivo davvero rappresentato, per chi votare ?
Comunisti prigionieri di una ideologia del fallimento e della povertà distribuita, il mercante Berlusconi, l'ignoranza ipocrita della Lega ?
Gli eredi del socialismo di rapina che ha portato a mani pulite, si sentono ancora i sinistri nomi dei figli di Craxi, come non avessero ormai fatto abbastanza danni al nostro paese.
Siamo ad un bivio, quando dopo la sinistra si scoprirà che anche la destra non è messa meglio (cambia solo l'orientamento non la mediocrità) la gente inizierà ad avere paura concretamente per il futuro.
Fra 1 anno la gente guarderà a questo governo con paura e sgomento, ma nel frattempo ci baloccheremo per un pò con un certo senso di sicurezza che verrà distrutto pian piano, fino al prossimo crollo che seminerà paura in tutta Italia.
Si è sempre badato ai nomi dei partiti non a metterci persone autenticamente democratiche e oneste.
Preparatevi ad un liberismo distruttore e cialtrone, non so sia meglio della cialtroneria del comunismo.
Vedo solo rovine all'orizzonte


RispondiCitazione
Condividi: