Cacciari: ma il M5S non farà guerra a Renzi sul referendum
Il voto politicamente decisivo, per Renzi, era Milano. S’è salvato, a Milano, e adesso può continuare a raccontare che il voto non è politicamente significativo. Ma, a questo punto, la sfida di ottobre diventa per lui assolutamente decisiva. E, con i risultati di queste elezioni, se il Movimento 5 Stelle si dovesse impegnare davvero “pancia a terra” per il referendum, per il No, rischia la pelle. Ma non ne sono convinto: non sono affatto convinto che il Movimento 5 Stelle condurrà una battaglia all’ultimo respiro su questo tema, perché ormai è evidente che al Movimento 5 Stelle la riforma Renzi conviene, è molto semplice – a meno che Renzi non decida di cambiare la legge elettorale. Come vado ripetendo dall’inizio della sua avventura, quello dei 5 Stelle non è un movimento di destra, assolutamente, e quindi anche una certa riforma istituzionale molti dei militanti l’avrebbero appoggiata. Metà dell’elettorato e dei militanti 5 Stelle hanno una storia che è Ulivo, è centrosinistra; sono persone che la sciagurata direzione del centrosinistra, dell’Ulivo prima e del Pd dopo, ha perso per strada. Non hanno nulla a che fare, antropologicamente, col Fronte Nazionale e Lega, sono molto più simili agli Tsipras, ai Podemos. Quindi, perché dovrebbero schierarsi “usque ad mortem” contro Renzi sul referendum? Non credo che lo faranno, e non solo per ragioni tattiche.
L’affermazione del Movimento 5 Stelle viene da lontano, e viene soprattutto dalle strutturali debolezze del Partito Democratico, che non dipendono tanto dalle lacerazioni interne, come si continua a blaterare, ma da una radicale debolezza del mondo in cui Cacciariquesto partito è stato organizzato fin dall’inizio, dimenticando totalmente il “problemino” di un suo radicamento territoriale, la valorizzazione delle energie locali. Sono scelte sciagurate, che dimostrano come la dirigenza ex socialdemocratico-comunista ed ex democristiana che hanno dato vita al Pd non comprendessero nulla, negli anni ‘90 e nel primo decennio del nuovo millennio, delle trasformazioni sociali e strutturali che erano in atto. Questo non è il senno di poi. Si chieda a Fassino delle decine di riunioni, anche con lui, e allora anche con Chiamparino, per vedere di organizzare un Partito Democratico federalistico, che puntasse sul radicamento territoriale nelle periferie. Le energie c’erano, basti pensare all’andamento del voto amministrativo nel ventennio berlusconiano: sempre vi era un’affermazione maggiore del centrosinistra, dell’Ulivo, rispetto al centrodestra.
Tutto ciò è stato sradicato, è stato dimenticato, ed è da lì che nasce il successo dei grillini – da lì e poi, certo, anche da un movimento generale anti-sistema che è comune in tutta Europa. Ma la specificità del caso italiano va compresa lì. E non è che sia scomparsa la classe operaia, non è scomparso il lavoro dipendente. E cosa votano costoro, soprattutto i giovani? Votano 5 Stelle massicciamente, o stanno a casa. L’astensionismo? Impressionante, ma ormai è fisiologico: centrodestra e centrosinistra dovrebbero cambiare radicalmente (ma non c’è alcuna prospettiva), e diventare nuovamente attrattivi di settori dell’elettorato “ragionante”. Perché comunque questa non è l’astensione dell’indifferenza, è l’astensione del “non ne possiamo più”: non ne possiamo più di andare a scegliere in quale demagogia identificarci. Metà di quest’astensione è un’astensione matura, consapevole: non possiamo continuare a votare tra chi promette di più e chi è più incompetente. Questi dati non cambieranno fino a quando non ci sarà un’offerta politica più intelligente e più adeguata alle tragedie che viviamo.
(Massimo Cacciari, “Risultato Torino sintomatico disastro Pd”, dichiarazioni rilasciate ad Anna Zippel per “Repubblica Tv” il 20 giugno 2016)
Fonte: www.libreidee.org
20.06.2016
Di solito libreidee pubblica articoli migliori.
Cacciari sa scrivere ed espone bene le idee che vorrebbe vendere, però sono semplicemente errate.
Molto spesso il M5S non fa ciò che conviene per tattica politica, ma ciò che conviene agli italiani. Mi sembra che lo spiegasse bene Di Maio. La demolizione della Costituzione che le banche hanno imposto a Napolitano e Renzi va in rotta di collisione con i valori fondativi del M5S.
Comunque vedremo.
Cacciari conferma quello che molti, io compreso, avevano sospettato sin dall'inizio, e cioè che almeno la base del M5S è chiaramente di sinistra. Ma c'è di più, lui è convinto che c'è anche un accordo sottobanco con il Pd : Renzi non modifica l'Italicum e il 5S non si impegna nella campagna contro il referendum. Infatti dal punto di vista dei grillini la legge elettorale così com'è va benissimo. E poi c'era chi sbraitava per l'accordo del Berlusca con Renzi nel patto del Nazareno.
Ecco perché nelle analisi del voto Renzi è stato molto ossequioso con 5S.
I grillini si sono integrati benissimo nel sistema, a quanto pare.
Chi rimane fregato è l'elettorato di destra che sta a guardare mentre Pd e 5S si spartiscono la torta.
Ma Cacciari non era quello che andava dicendo, non molto tempo fa, che era giusto se non necessario cedere all'europa quote di sovranità?
Filosofo pret a porter e ributtante!
Ecco perché nelle analisi del voto Renzi è stato molto ossequioso con 5S.
I grillini si sono integrati benissimo nel sistema, a quanto pare.
Chi rimane fregato è l'elettorato di destra che sta a guardare mentre Pd e 5S si spartiscono la torta.
Stai confondendo i desideri allucinatori di Cacciari con quello che succederà.
Lui pensa che i 5stelle faranno finta di niente sulla legge elettorale per loro convenienza, e in cambio lasceranno che Renzi faccia strame della costituzione, del parlamento e delle autonomie locali.
Se pensi che Cacciari sia il tuo orizzonte di pensiero e abbia poteri divinatori... sono felice che tu abbia trovato una tua guida.
Ma quello che sogna lui non è affatto detto, e non ci sono neanche segnali in questo senso. Anzi, i segnali sono stati contrari, fino adesso.
Che la base del M5* sia di sinistra è un fatto (per una parte di loro, non saprei quantificare quanto grande, sicuramente fra i militanti ma gli elettori sono un'altra cosa).
E questo significa che non possono avere alcuna simpatia per quella che è oggi la sinistra italiana, che è serva delle istanze neoliberiste e nemica dei meno fortunati.
E' proprio perché questo centro-sinistra è così che si è perso tanti sostenitori e li ha regalati al MoVimento. Una pastetta col PD sarebbe la fine del M5S.
Dubito che i 5stelle vogliano vincere le elezioni "barando" per poi sparire per sempre.
la base del 5s è di "sinistra" ma anche i tizi nella stanza dei bottoni e il direttorio
di fatto 5s e pd sono COMPLEMENTARI ma molti non vogliono capirlo (o fanno finta)
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Cacciari sa scrivere ed espone bene le idee che vorrebbe vendere, però sono semplicemente errate.
Molto spesso il M5S non fa ciò che conviene per tattica politica, ma ciò che conviene agli italiani. Mi sembra che lo spiegasse bene Di Maio. La demolizione della Costituzione che le banche hanno imposto a Napolitano e Renzi va in rotta di collisione con i valori fondativi del M5S.
Comunque vedremo.
Penso anch'io. E comunque ormai la bambola è partita, difficile tornare indietro e poi il NO è solo in parte appannaggio del M5S. Se si ritira ci sarà chi la campagna la farà comunque. Anche in prospettiva elettorale, qualunque sarà il sistema di voto, una sconfitta referendaria senza combattere vorrebbe dire rinunciare a vincere anche le politiche.
Di solito libreidee pubblica articoli migliori.
Cacciari sa scrivere ed espone bene le idee che vorrebbe vendere, però sono semplicemente errate.
Molto spesso il M5S non fa ciò che conviene per tattica politica, ma ciò che conviene agli italiani. Mi sembra che lo spiegasse bene Di Maio. La demolizione della Costituzione che le banche hanno imposto a Napolitano e Renzi va in rotta di collisione con i valori fondativi del M5S.
Comunque vedremo.
Hai ragione da vendere, quelle di Cacciari sono le solite stronzate che molti vanno ripetendo sul M5S, qual è la novità? Ti ricordi le polemiche per non aver candidato i cavalli vincenti a Roma e non solo? Non vogliono vincere, inciuciano col PD, gatekeeper, dietro ci sono i poteri forti, e così via delirando, ogni volta la stessa solfa.
Non hanno capito nulla del M5S, ma va bene, anzi benissimo, più l'avversario non capisce chi sei, quali sono i tuoi punti di forza, prima fra tutti la COERENZA, più la gente comune e cittadini daranno forza al M5S.