Cannibal Holocaust ...
 
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Cannibal Holocaust 2.0


azul
 azul
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https://www.youtube.com/watch?v=aubL-uT-eSs

https://www.youtube.com/watch?v=6DUfa4LTgOs

Guardate attentamente questi due video virali. Probabilmente li avrete già visti separatamente in momenti diversi e avrete letto e sentito vari commenti in giro. C'è una analogia fra i due episodi, apparentemente molto diversi l'uno dall'altro, analogia che a me incute terrore, perché il comportamento umano che mostra è, nei due casi, per me inimmaginabile e alieno.

Prendete il primo video e cercate di immaginarvi e immedesimavi nella stessa situazione: siete su un piccolo aereo che per una panne ad uno dei motori sta per schiantarsi nella foresta amazzonica, siete sul sedile posteriore, avanti a voi solo il pilota che vi ha già lucidamente spiegato quanto successo e quanto cercherà di fare, ovvero un disperato tentativo di atterraggio su un fiume, onde evitare almeno l' impatto più traumatico con la vegetazione ed avere una probabilità in più di sopravvivere. Non potete aiutare il pilota, che dal suo canto ha fatto e farà da solo tutto il possibile. Vi rimane un minuto e mezzo e avete solo un cellulare in mano. Cosa fate in questo minuto e mezzo che vi separa da una possibile se non probabile morte? Telefonare per avvisare possibili soccorsi sarebbe inutile, perché il pilota ha già provveduto a farlo via radio dando, peraltro, coordinate geografiche molto più precise di quelle che potreste dare voi.

Quindi? Sarebbe forse più logico lasciare il cellulare e concentrarsi sulla migliore posizione da assumere al momento dell'impatto per ridurre il più possibile il trauma fisico e proteggere le parti vitali. Poi, forse, concentrarsi sul post eventum, sul modo più rapido di abbandonare l'aeronave il più in fretta possibile, studiando e identificando l'apertura delle porte e delle cinture di sicurezza. Se però siete sposati e avete dei figli, forse potreste cercare di telefonare o lasciare un ultimo messaggio ai vostri cari. Anche una preghiera o una invocazione al vostro Dio sarebbe prevedibile. Persino una reazione isterica dettata dal terrore della morte sarebbe comprensibile. Niente di tutto questo. Il passeggero continuerà a filmare l'accaduto per tutto il tempo rimasto, interrotto solo dall'urto dell'aereo sull'acqua, quando presumibilmente l'impatto gli avrà sradicato il cellulare dalla mano. Una scena simile l'aveva immaginata solo Ruggero Deodato nel film più censurato della storia del cinema, Cannibal Holocaust, quando i suoi protagonisti continuavano a filmare fino alla fine la propria stessa violentissima morte, dopo aver filmato freddamente quella dei compagni.

Quello che mi ha colpito del secondo video è proprio l'analogia col primo. Ad episodi e commenti sulle vittime di colore per opera della violenza della polizia americana siamo da tempo abituati, ci possono indignare ma non stupire, fra l'altro nel caso specifico il poliziotto aveva delle ragioni per sparare. Quello che mi meraviglia ancora dell'evoluzione del genere umano, invece, è questa estensione ortopedica della nostra mano, chiamata smartphone, col quale possiamo filmare e commentare con lo stile e la compostezza di un reporter di guerra l'omicidio della persona amata, crivellata da 7 colpi di pistola e seduta agonizzante al nostro fianco e avendo una figlia minore (probabilmente traumatizzata) seduta appena dietro. Anche qui nessuna scena isterica o passionale, nessun gesto istintivo e immediato di aiutare, abbracciare il proprio partner morente, nessuna preoccupazione immediata per la figlia. Nessuna reazione inconsulta, appena una telecronaca e una mano che filma con fermezza tutta la scena.
Chi sono i veri cannibali?


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