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Capiscimi a me!


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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E’ molto difficile rendere a parole il linguaggio del corpo, ma spesso si tratta di gesti così codificati da avere un preciso equivalente verbale. L’Italia è molto ricca di questi gesti — particolarmente la città di Napoli.

Avete presente quel gesto che consiste nel chiudere un occhio, mettere il dito indice sotto lo zigomo dell’occhio rimasto aperto, e tirare in giù la pelle? Provatelo un attimo per fare mente locale…

Credo che sia proprio un gesto napoletano, sia per la sua tipicità gestuale, sia perché mi viene subito da associarlo ad un’espressione fortemente partenopea: “Capiscimi a me”. Credo che andrebbe bene anche “A buon intenditor poche parole”. E’ un gesto così noto e comune che credo abbia un suo nome specifico, ma per il momento converremo di chiamarlo “il dito sotto l’occhio”.

Ci sono delle situazioni in cui, leggendo un testo scritto, ho la netta sensazione che se fossi presente a una esposizione orale da parte dell’autore di quegli stessi concetti, in certi momenti lo vedrei rivolgersi a me o alla platea degli astanti, fare una breve pausa eloquente e piena di pathos, e quindi eseguire il gesto del “dito sotto l’occhio”.

Ho notato che questa sensazione mi viene assai di frequente leggendo articoli che nel titolo riportano le parole “false flag”, “psyop”, “rivoluzioni colorate”, e che ripetono parecchio queste stesse parole nel corpo del testo.

Per spiegare bene questa mia esperienza di lettore permettetemi una digressione non più lunga di un paragrafo.

Il celebre astronomo e divulgatore scientifico statunitense Carl Sagan ha lasciato una ricca eredità di riflessioni sul rapporto tra scienza e pensiero comune. Una delle sue massime più note, forse il principio cardine del corretto modo di pensare, è: “Extraordinary claims require extraordinary evidence”, “Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”. Il significato pratico di questa massima è che non dovreste credere a niente di ciò che vi viene detto se non è provato in maniera convincente. Non solo! Se ciò che siete chiamati a credere è un’affermazione che esce dall’ordinario e che, senza essere impossibile, non appartiene al novero delle cose che vediamo accadere tutti i giorni (un’”affermazione straordinaria”) allora le prove consuete che vi soddisferebbero in altri casi, non sono più sufficienti, e aspetterete che vi venga offerto un supplemento di prove (“prove straordinarie”).

Fine della digressione, torniamo a bomba. In nove casi su dieci gli articoli che nel titolo contengono l’espressione “false flag”, “psyop”, o “rivoluzione colorata”, sono scritti da persone che non sanno una mazza, non capiscono un cacchio, e tuttavia si sentono ispirati dalla musa delle teorie cospirative (cacciata via a calci in culo dal Parnaso già ai tempi di Agamennone) a trattare argomenti molto complicati come il Medio Oriente, il Terrorismo, la politica interna iraniana, i principi di staticità della tecnica costruttiva dei grattacieli di Manhattan, eccetera eccetera eccetera.

Parlando di questi argomenti se ne escono in genere con teorie così bislacche e stravaganti da soddisfare appieno la definizione di “affermazioni straordinarie” che abbiamo dato sopra con l’autorità di Carl Sagan. E non ci sarebbe alcun problema con queste “affermazioni straordinarie” se ci si prendesse il disturbo di fornire anche le “prove straordinarie”. Ma in quegli articoli, lungi dall’imbattervi in “prove straordinarie”, non troverete neanche le “prove ordinarie”. Al massimo è tutto un gioco di speculazioni su fatti distorti o inventati di sana pianta che non dimostrano niente, ma che vengono riferiti con un tono che vi fa continuamente pensare che l’autore vi sta facendo il gesto del “dito sotto l’occhio”. Capiscimi a me!

La grande fortuna di questo genere letterario dipende dal fatto che questi autori hanno molti lettori del loro stesso livello intellettuale. Costoro si sentono lusingati dal vedersi rivolgere — proprio a loro, uno per uno — il gesto del “dito sotto l’occhio”, e sentirsi dire: Capiscimi a me! Ciò stimola il loro senso di consorteria. Li fa sentire appartenenti a una classe superiore che non ha tempo da perdere con fesserie come le prove, e meno che mai le prove straordinarie. Chi ha bisogno di prove quando si è accettati in un gruppetto di tali menti eccelse?

Volete sapere di chi sto parlando? Capiscimi a me!

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com/
Link: http://subecumene.wordpress.com/2010/01/01/capiscimi-a-me/
1.01.2009


Citazione
mazzi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 455
 

Bravo Bifolchi, hai ragionissima.

Non c'e' bisogno di fare ipotesi, e' sufficiente aspettare un 20/30 anni e poi salta fuori comunque che si trattava di false flag, di destabilizzazione telecomandata, di longa manus della CIA e accoliti ecc. - come si e' sempre visto e sempre si continuera' a vedere.

Perche' farsi dare dei cialtroni da un cialtrone?


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