Carta dei diritti della donna offesa da violenza,
di Patrizia Cordone.
Ogni donna offesa ha il diritto di vivere;
ha il diritto del rispetto altrui;
ha il diritto di non essere gradita a tutti né di essere compiacente;
ha il diritto al rifiuto dell’assunzione di responsabilità altrui su di sé;
ha il diritto di anteporre se stessa;
ha il diritto di controllo della propria vita e del proprio tempo;
ha il diritto della propria autodeterminazione;
ha il diritto della propria riservatezza;
ha il diritto della propria sicurezza;
ha il diritto della propria incolumità;
ha il diritto di disporre da sé dei suoi effetti e dei suoi averi;
ha il diritto di dissentire;
ha il diritto di protestare contro chiunque la dileggia e ne abusi;
ha il diritto alla salvaguardia della propria salute.
Per se stessa ha … il dovere di esigere l’equo risarcimento al danno subìto.
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Messa così direi che la carta dei diritti mi pare valida per ogni essere umano, non solo le donne.
Se poi parliamo di violenza sessuale (sempre per ogni essere umano) io aggiungerei che ha diritto ad esigere una pena congrua per chi la commette... e congrua non vuol dire due anni ai domiciliari perché incensurato, significa 15 anni di lavori forzati.
Attendo con ansia, sempre in nome del politicamente corretto ad oltranza, la carta dei diritti degli ellegibitìì (translesbogaybisex) offesi da violenza 8)