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CH: Alptransit, cosa manca


vic
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Da:
http://www.gdp.ch/cronache/ticino/il-corridoio-deuropa-deve-essere-completato-id107174.html

Ticino - AlpTransit / 2
"Il corridoio d'Europa deve essere completato"
Il panorama della mobilita' europea e gli scenari che si profilano nel quadro tracciato dal Prof. Remigio Ratti.

di Martina Salvini - 22 gennaio 2016

Come si inserisce AlpTransit nella mobilita' europea?
AlpTransit e' solo un segmento di quelle che sono le nuove trasversali ferroviarie alpine. Il progetto e' frutto del compromesso degli anni '90 , quando si decise di dare priorita' agli investimenti nelle gallerie di base di Loetschberg, San Gottardo e Ceneri. Un compromesso tipicamente svizzero e regionalistico: costruire dapprima il cuore delle trasversali alpine, con l'obiettivo di dare forma a una ferrovia che avrebbe superato l'ostacolo delle montagne. Nel panorama europeo la realizzazione del corridoio Genova- Rotterdam-Anversa e' un obiettivo prioritario della strategia dei trasporti UE, per motivi sia economici che ambientali. Per l'Europa AlpTransit e' un grosso passo avanti, e precede di almeno dieci anni l'altro grande corridoio in costruzione, quello del Brennero, asta che unisce Scandinavia, Germania e Austria con la penisola italiana.

Nei rapporti Ticino-Lombardia cosa cambiera'?
Per la Lombardia AlpTransit rappresentera' un regalo eccezionale per la circolazione delle merci. Ma non basta, perche' e' necessario munirsi di una rete che sia in grado di creare un sistema intermodale. Infatti, affinche' le capacita' supplementari del Gottardo siano utilizzate occorrono infrastrutture logistiche all'avanguardia, in grado di collegare i punti strategici. In questo senso la Svizzera prevede di investire, entro 5 anni, una somma pari a 140 milioni di franchi per cofinanziare tre nuovi centri modali nel Nord Italia (Segrate, Brescia e Piacenza), terminali importanti anche per gli interessi commerciali svizzeri.

AlpTransit si fermera' a Lugano. Quali sono a suo giudizio le migliori soluzioni per andare oltre? Ed e' ragionevole pensare che questo allacciamento venga realizzato? E come si sta muovendo la vicina Italia?
La risposta ufficiale e' che non ci sia bisogno di proseguire oltre Lugano almeno fino al 2050: la linea esistente sopporterebbe il traffico supplementare alle velocita' odierne. Di conseguenza da parte italiana non si fa altro che migliorare la capacita' operativa. Pensando a lungo termine, credo che si debba gia' oggi cambiare filosofia in materia di mobilita' transfrontaliera, considerando meglio e in termini di sistema le diverse esigenze dei pendolari, del traffico intercity e metropolitano e quello delle merci.

I politici non hanno purtroppo rivendicato la continuazione della linea di AlpTransit, salutando con (giusta) soddisfazione quanto Alptransit potra' dare, ma senza pretendere oltre. La mobilita' del Sottoceneri richiede ulteriori attenzioni. Qui la reazione di ambienti economici lombardi puo' dar luogo a qualcosa di nuovo. Si sta profilando una realizzazione a tappe del segmento transfrontaliero mancante, coinvolgendo diversi attori in un partenariato pubblico-privato internazionale. Il progetto porta significativamente il nome Lu-Mi-Med (Lugano, Milano, Mediterraneo). I lavorativi fervono e forse entro giugno ne sapremo di piu'.

L'approfondimento completo sull'edizione cartacea del GdP:
http://www.e-gdp.ch/giornaledelpopolo/

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Da:
http://www.gdp.ch/cronache/ticino/il-ticino-non-sembra-avere-latteggiamento-giusto-id107172.html

Ticino - AlpTransit /1
"Il Ticino non sembra avere l'atteggiamento giusto"
Alle 12 di ieri si e' scritto un nuovo capitolo di AlpTransit. Il prof. Rico Maggi spiega le conseguenze economiche di quest'opera che rivoluzionera' la mobilita'.

Ieri mattina i due metri di roccia che ostruivano la canna ovest della galleria del Ceneri sono stati fatti saltare: al via l' "Era AlpTransit". Finisce la separazione fra Sopra e Sottoceneri, una tappa fondamentale nel processo che permettera' dal 2020 di raggiungere Locarno da Lugano in circa venti minuti di treno.

di Martina Salvini - 22 gennaio 2016

Che impatto potrebbe avere sull'economia?
Migliorera' l'accessibilita' del Ticino e la competitivita' della localizzazione. Le opportunita' che si creano sono legate ai viaggi d'affari, al turismo, e a un ampiezza maggiore del mercato per le imprese ticinesi. Il fatto che in futuro si potra' andare dal Ticino verso Zurigo per un business meeting e tornare in mezza giornata, offre dei grandi vantaggi. Il turismo puo' approfittare di un aumento del turismo giornaliero e di permanenza, meno dovuto al tempo di viaggio ridotto, e piu' all'attrattivita' stessa del tunnel ferroviario piu' lungo del mondo. L'economia in generale diventera' piu' competitiva grazie ad un accesso facilitato ai mercati.

Quali settori saranno maggiormente toccati?
Saranno toccati meta settori che riuniscono produzione, servizi avanzati (finanziari, marketing, informatica), e di ricerca e sviluppo. Le imprese possono trasferirsi in Ticino con prezzi immobiliari e costo di vita piu' bassi e un ambiente attrattivo.

In un suo intervento lei ha detto che il Ticino non e' pronto a ricevere i benefici di AlpTransit, cosa intendeva?
Essere pronto significa aver progetti realizzati e politiche attuate prima dell'apertura (*). Mentre questo e' parzialmente il caso per il turismo e la politica dell'innovazione, mancano progetti concreti, come per esempio la trasformazione delle aree privilegiate strategiche attorno alle stazioni di Bellinzona e di Lugano. Ma soprattutto il Ticino non mi sembra pronto in termini dell'atteggiamento rispetto a questa occasione unica. Ci si concentra sulla discussione di minacce e eventuali problemi, e sul chiedersi cosa portera', invece di agire per sfruttare e trasformare questa opportunita' in uno sviluppo positivo.

Che impatto avra' sulle Valli (tagliate fuori da AlpTransit)?
Vedremo una concentrazione dell'economia e uno sviluppo significativo di residenze primarie e secondarie. Sara' necessario sviluppare una politica regionale per estendere gli effetti positivi fuori dei centri con un miglioramento della mobilita' interna, e dei progetti strategici come la linea montana e altre iniziative, soprattutto nel campo turistico.

E' ipotizzabile pensare all'arrivo da oltre San Gottardo di aziende molto grosse? Oppure si assistera' alla "fuga" di cervelli verso l'agglomerato di Zurigo?
Se si attuano i progetti giusti, non escludo l'arrivo di aziende. Penso a un equivalente alle Swiss Science Parks, ovvero dei cluster formati attorno a un centro di ricerca e sviluppo di una grande multinazionale, e vicino a un centro di ricerca universitaria - a Bellinzona e Lugano. Dato che Alptransit portera' comunque a uno sviluppo positivo nelle aree di ricerca e sviluppo legate anche alle istituzioni di ricerca universitaria, mi aspetto una migrazione di cervelli da nord verso sud. Ma senza progetti strategici questo non e' garantito.

L'approfondimento completo sull'edizione cartacea del GdP:
http://www.e-gdp.ch/giornaledelpopolo/

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(*) Il tunnel di base del San Gottardo entrera' in funzione il 1. giugno di quest'anno. L'entrata in funzione del tunnel di base del Monte Ceneri e' prevista per l'anno 2020. E' questo secondo tunnel che rivoluzionera' la mobilita' interna al Ticino.

La durata del percorso Lugano-Zurigo scendera' dalle attuali 3h ca. a suppergiu' 2 ore. Ovviamente anche chi parte da Milano per Zurigo guadagnera' un'ora. Insomma in 4h ca. sara' li'. E
viceversa! Il viceversa si fa interessante per gli svizzeri-tedeschi, guadagnano un'ora per andare a Firenze, salutando il Ticino dal finestrino, en passant.

-- gran pensatore --
Questo prof. Maggi e' un gran pensatore.
Uno verrebbe in Ticino per farsi il tunnel piu' lungo del mondo?
Potrei capire la cosa se ci fosse un treno-bordello.
Cosa ci sia di entusiasmante a viaggiare in un tubo lungo 57 km lo sa solo lui.

Invece non sa tirar fuori una proposta che ci si aspetta da un prof.: e' ora che il Ticino si doti di un politecnico federale. Senza un polo scientifico di questo tipo tutti i bei discorsi sull'attrattivita' di aziente innovative non regge un gran che. Prendiamo la Svizzera Romanda: e' innovativa sia per mentalita' e tradizione, sia perche' e' dotata di poli universitari e tecnologici di ottimo livello, che il Ticino si sogna. Anche come location non scherza.

O forse il prof. intende attrarre aziende innovative con un'universita' di architettura? Taciamo per pieta' delle facolta' di scienze della comunicazione (che io chiamo facolta' di marketing) o peggio della prevista mezza facolta' di medicina che non fa concorrenza a nessuno in Svizzera e va ad ingrassare un settore gia' ipertrofico di suo: la sanita'. Perche' il PIL dovuto alla sanita' si regge tutto sui soldi estorti dalle casse malati ai cittadini.


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