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CH - Kellenberger: la base dell'UE e' marcia


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La clamorosa rivelazione del diplomatico europeista: “La base dell’UE è marcia: l’allargamento coi paesi dell’Est una palla al piede”

di Lorenzo Quadri - 3 marzo 2017

Sentir dire che l’Unione europea è allo sfascio non è di per sé una cosa sorprendente. Molto però dipende da chi lo dice. Perché un conto è se a dirlo (o a scriverlo) è un leghista populista e razzista. Ben altra cosa quando lo stesso concetto – certo in forma più diplomatica, ma il senso è quello – lo esprime un (appunto) ex diplomatico. Ed oltretutto un ex diplomatico turboeuropeista. Quello che era a capo dei negoziatori svizzeri quando si trattavano i bilaterali 1. A parlare è infatti Jakob Kellenberger che, in un’intervista pubblicata sul Blick online, senza nemmeno troppi giri di parole, dice che l’Unione europea attuale è alla frutta. E anche l’Euro.

Ciliegina sulla torta, le dichiarazioni di cui sopra sono pubblicate su una testata del gruppo Ringier. Il cui boss radikalchic Michael Ringier, strenuo difensore dell’indipendenza giornalistica, ebbe a dire: “nessun giornalista contrario all’adesione della Svizzera all’UE lavorerà mai per una mia testata”. Apperò!

Terreno marcio
“ Il terreno, la base dell’UE oggi è marcia – dice l’ex ambasciatore ed ex presidente del comitato internazionale della Croce Rossa -. Quei paesi che non condividono più gli obiettivi dell’Unione europea, devono poterne uscire. Un’Unione più piccola e più coesa è senz’altro meglio per il suo stesso futuro. (…) L’allargamento ad Est dell’UE si è trasformato in una enorme palla al piede”.

Kellenberger si esprime anche sulla moneta unica. “Quando nel 1992 si è decisa l’unione monetaria, in molti stati mancavano i presupposti per compiere questo passo. (…) Ho davvero grossi dubbi che il livello di integrazione e di senso d’appartenenza all’UE siano sufficienti per avere un’unione monetaria. Per questo serve una grande disciplina nell’ambito della politica economica, sociale e fiscale. Questa disciplina non c’è”.

E alla domanda: “Quanto è realistica l’ipotesi di un crollo dell’UE”? L’ex negoziatore risponde: “non escludo niente, ma al momento mi pare più probabile un’Unione con una diversa composizione e anche con competenze diverse. Ma, per compiere questa trasformazione, l’UE deve essere aperta alle riforme”.

Quattro punti
Al proposito, per non saper né leggere né scrivere, alcune osservazioni vengono spontanee.
1) Se un ex diplomatico turboeuropeista si esprime in questi termini sull’Unione europea attuale, vuol dire che l’UE è proprio una ciofeca.
2) La diagnosi di Kellenberger è chiara: o l’UE cambia radicalmente, o è lo sfascio. E’ evidente che il cambiamento deve interessare in prima linea la questione migratoria e la devastante libera circolazione delle persone. Quest’ultima non potrà più essere senza limiti.
3) Le dichiarazioni dell’ex negoziatore sono uno schiaffone ai camerieri dell’UE in Consiglio federale (*), oltre che agli attuali negoziatori. Costoro infatti si ostinano a calare le braghe davanti ad un’UE moribonda. Considerano una situazione effimera come una verità eterna ed immutabile. Non sono capaci di vedere al di là del proprio naso. I nostri vecchi direbbero: “gnücc”!
4) L’attuale negoziatore con l’UE, il tirapiedi dell’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf Jacques De Watteville, ha criticato l’UE (uhhhh, che pagüüüüraaa!, si saranno detti a Bruxelles) per aver interrotto il dialogo bilaterale (?) con la Svizzera dopo il “maledetto voto” del 9 febbraio (rottamato lo scorso dicembre dal triciclo PLR-P$$-PPD). La risposta di Bruxelles è stata: “il dialogo riprenderà quando ci sarà l’accordo quadro istituzionale con l’UE”. Ossia quell’aborto che permetterebbe agli eurofalliti di imporre alla Svizzera leggi e giudici stranieri. Da notare che il ministro degli esteri, il PLR Burkhaltèèèèr, è favorevole a questo abominio.

Qual è la reazione svizzera davanti ad una risposta del genere da parte di Bruxelles? Un meritatissimo “vaffa”? Un “vaffa” che, alla luce dell’intervista di Kellenberger, sarebbe ancora più giustificato? Macché. Servile silenzio. Come sempre davanti alle prevaricazioni di Bruxelles.

--
(*) governo


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solo la base? Tutta la UE è mercia


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