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Chavez e Putin come difensori della democrazia sostanziale


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Le reazioni in Occidente, positive nel primo caso e negative nel secondo, alla sconfitta di Chavez e alla vittoria di Putin pongono un serio problema: quello di come intendere la democrazia.
Va però subito sgomberato il campo dall’uso strumentale o politico dell’idea di democrazia. Come ad esempio quando gli Stati Uniti definiscono democratici solo i regimi alleati. Non intendiamo qui affrontare l’argomento.

Quel che invece interessa sottolineare è la differenza tra democrazia formale e democrazia sostanziale, nonché il nesso tra queste due idee e il principio dell’ indipendenza da intromissioni esterne. Ad esempio, una Russia che approva a forte maggioranza la politica di Putin di indipendenza dall’Occidente, pur nel contesto dove la stampa è influenzata dal governo e la polizia spesso ha mano libera con gli oppositori di Putin è una democrazia? La sconfitta di Chavez, statista che aspira all’indipendenza dagli Stati Uniti, indica che il Venezuela è una democrazia o no?
Prima però è necessario chiarire, anche se rapidamente, la differenza che intercorre tra una democrazia formale e un democrazia sostanziale.
La democrazia formale si basa sul libero esercizio dei diritti di cittadinanza politica ed economica: i diritti dei singoli vengono prima di quelli della comunità. Di qui la necessità di libere elezioni e della massima autonomia del potere giudiziario da quello politico. Come pure il bisogno di un libera stampa e della massima libertà di iniziativa economica.
La democrazia sostanziale si fonda invece sul libero e indipendente sviluppo di una comunità nazionale: i diritti della comunità vengono prima di quelli dei singoli Il che spesso implica il sacrificio dei diritti di cittadinanza politica. Con tutto quel che segue in termini di restrizioni della libertà politica, economica e di stampa.

Dal punto di vista storico le due definizioni sono teoriche; per dirla con Weber, si tratta di idealtipi. E’ difficile infatti ritrovare nella storia dell’Occidente moderno le due forme di democrazia in tutta la loro purezza, dal momento che in genere la realtà storica è distinta da un mix di democrazia formale e sostanziale. Si può però ritenere che la democrazia sostanziale, prevalga nelle fasi di crisi, durante le guerre, le invasioni, le emergenze economiche e sociali. Quando per ragioni legate allo sforzo di garantire la futura indipendenza politica, se non proprio la sopravvivenza di una comunità nazionale, il potere politico deve procedere a una restrizione delle libertà fondamentali. Diciamo, che quel conta in certe difficili circostanze è salvare la democrazia nella sua sostanza, per poi tornare a farla fiorire nelle sue forme, una volta superata la fase di crisi. Un recupero, che in verità, non sempre è facile. Tuttavia è altrettanto vero che senza “indipendenza nazionale”, una democrazia rischia di trasformarsi in vuoto rituale. Nelle mani di poteri esterni.
Diciamo allora che le democrazie putiniana e chaveziana sono democrazie sostanziali, legate alle emergenze storiche che quegli stati si trovano oggi a dover affrontare E soprattutto sono figlie della necessità di sottrarsi al dominio straniero. Soprattutto economico.

In questo senso, e concludiamo, i russi sembrano aver capito la gravità della posta in gioco, i venezuelani no.

Carlo Gambescia
Fonte: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/
Link: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/2007/12/chavez-e-putin-come-difensori-della.html
3.12.07


Citazione
bstrnt
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 59
 

Abbiamo un grosso problema: la democrazia virtuale.
La democrazia virtuale, oltre mezzo secolo fa veniva chiamata plutocrazia, ora è, qualora ancora possibile, peggiorata.
La democrazia virtuale, sottraendoci i fatti, sottrae di fatto i paletti di riferimento e ci induce, annichiliti da una propaganda al cui confronto quella di Goebbels sembra cosa da chierichetti, a pensare di essere in una democrazia reale.
Poi quando ci scontriamo in democrazie sostanziali, come quella di Putin, di Castro o di Chavez, rimaniamo sconcertati e allora a profusione dobbiamo sorbirci enormi stronzate come quelle elargite da Sergio Romano sul Corriere della Sera o gli sproloqui di Magdi Allam su qualche televisione commerciale.
Comincio, sempre più, ad avere una convinzione che le dannate scie chimiche che ci propinano quasi quotidianamente dai cieli da oltre 10 anni, centrino qualcosa.
Oramai è assodato che queste scie con le quali aerei non identificati imbrattano i nostri cieli, sono composte da Bario, Torio, Silicati vari e una buona dose di alluminio e altri metalli sotto forma di aerosol.
L'alluminio, è oramai certezza medica, provoca, una volta depositatosi nel cervello, sintomi irreversibili molto simili all'Alzheimer.
Dalle statistiche infatti sembra che negli ultimi 10 anni i casi di Alzheimer siano più che triplicati; non è forse da dubitare che questo morbo molto invalidante ben difficilmente abbia potuto avere un incremento così abnorme senza che nessuna organizzazione sanitaria ne facesse accenno?
Mi è lecito pensare che quei veleni sparsi sotto forma di micropolveri nel cielo, che ci respiriamo quotidianamente, senza che nessuno si preoccupi di vedere se gli aerei che spargono questi veleni hanno targa pari o dispari, come avviene con le nostre macchine quando dobbiamo entrare in città, abbiano qualche responsabilità per queste forme di malattia.
Se poi si fa uno screening tra i nostri politicanti e i giornalisti di casa nostra viene da pensare che la sindrome dell'alluminio sia particolarmente devastante con queste categorie di persone, perché, oltre a sparare scemenze incessantemente e comportarsi da veri idioti, evidenziano un'altra sindrome alquanto preoccupante il leccaculismo, i politici verso qualsiasi dictat a stelle e striscie, i giornalisti verso i politici; ora manca solo che vengano contagiati anche i magistrati promettenti come Woodcock, De Magistris e la Forleo che ci fanno ancora sperare che forse un giorno anche noi potremo assaporare la democrazia reale o quanto meno sostanziale.


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