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Chi è davvero padre Dall ' Oglio ?


Affus
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Chi è davvero padre Dall’Oglio

di Gianluca Veneziani

padre_dall_oglioDomani saranno passati esattamente due anni da quando padre Paolo Dall’Oglio è stato rapito in Siria, a Raqqa, oggi “capitale” dello Stato Islamico. Due giorni fa Papa Francesco ha voluto ricordare il gesuita italiano, lanciando un «accorato e pressante appello» alle «autorità locali e internazionali», «affinché venga presto restituita la libertà» a «questo stimato religioso».

Per meglio comprendere le circostanze che hanno portato al suo rapimento, forse non è male sapere chi è davvero padre Dall’Oglio. Ex militante di sinistra e fondatore della comunità monastica Deir Mar Musa in Siria, il sacerdote gesuita sogna da tempo la nascita di una «Chiesa islamo-cristiana», ispirata a quella che lui ha definito una «teologia dell’apertura, dichiaratamente inclusiva» in cui si possa cogliere «il valore teologico della profezia di Maometto dal punto di vista cristiano» (sic!). In quest’ottica, padre Dall’Oglio ha scritto un saggio intitolato Innamorato dell’islam, credente in Gesù (Jaca Book), in cui motiva la sua aspirazione al sincretismo, nel tentativo di conciliare Vangelo e Corano; e ha più volte ospitato all’interno del monastero da lui fondato, come ricorda oggi Domenico Quirico su La Stampa, momenti liturgici interreligiosi in cui pregavano insieme cristiani e musulmani.

All’esplodere della cosiddetta primavera araba in Siria nel 2011, il gesuita ha preso da subito le parti dei ribelli anti-Assad, predicando l’urgenza di sostituire il regime con un’architettura istituzionale democratica, basata sul consenso delle varie sensibilità religiose siriane. Per queste sue posizioni politiche, Dall’Oglio è stato espulso da Assad e costretto a lasciare la Siria nel 2012. L’anno seguente è però rientrato illegalmente in Siria, nella parte nord gestita dai ribelli; qui ha avviato trattative dirette anche con al-Qaeda, al fine di ottenere la liberazione di alcuni ostaggi. Convinto sostenitore dell’idea di dover dialogare e mediare anche con le frange più radicali del fondamentalismo islamico, il religioso italiano si trovava a Raqqa il 29 luglio 2013, impegnato a cercare un compromesso tra gruppi curdi e jihadisti arabi, quando è stato rapito verosimilmente proprio da miliziani vicini ad al-Qaeda.

Ora, al di là della sua dottrina scivolosa dal punto di vista teologico (tentare di conciliare cristianesimo e islam in un’unica fede sembra un’impresa ai limiti dell’ortodossia), questo «stimato religioso», come lo definisce Papa Francesco, ha indubbiamente adottato un metodo di azione che, se non da ingenuo o irresponsabile, è sicuramente avventato. Alla stregua di Greta e Vanessa, ha creduto nella bontà della causa dei ribelli e ha finito per diventarne vittima; ha parlato e operato palesemente per sostenere le ragioni delle frange anti-Assad e dato credito all’idea di jihad come strumento di liberazione dall’oppressione, e se ne è trovato a sua volta oppresso. Forse il suo compito di gesuita, di sacerdote di frontiera avrebbe dovuto essere un altro: difendere le comunità di cristiani minacciate dall’avanzare dell’intolleranza islamica, anziché appoggiare le rivendicazioni delle fazioni musulmane ribelli. Sarebbe stato più coerente con quel Gesù, in cui lui dice di credere, e con il suo ruolo di “portavoce” della Chiesa in quella terra martoriata.

Ma tant’è, così non è stato. Ora, sia chiaro, anche noi ci uniamo alla preghiera e all’appello del Papa affinché padre Dall’Oglio torni al più presto, e sano e salvo, in Italia: la sua vita resta più importante di qualsiasi altro discorso fatto sopra. Ma ci permettiamo di dare due suggerimenti: in primo luogo, si eviti di pagare per lui un riscatto, come già accaduto verosimilmente con Greta e Vanessa, perché ciò significherebbe foraggiare ulteriormente le casse già pingui del Califfato e dei suoi sostenitori. In seconda istanza, la sua vicenda sia da esempio per qualsiasi altro prete di frontiera o missionario: bisogna essere accorti prima di scegliere la causa per cui battersi, perché, oltre a poter deviare dalla missione per cui si è stati consacrati, si rischia di scoprire che quelli che credevamo amici erano in realtà feroci aguzzini.


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PietroGE
Famed Member
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Post: 4108
 

Un esempio di gente confusa che, con tutte le buone intenzioni del caso, finisce per fare più male che bene, al mondo e a se stessi.
Molto grave è la posizione di padre Dall’Oglio il quale dovrebbe conoscere i fondamenti della fede cristiana e le differenze enormi e incolmabili che ci sono con quella musulmana.

Ma già, anche questi sono i frutti avvelenati del Concilio : l'invenzione della chiesa del dialogo, lo spirito di Assisi, le preghiere comuni e simili stupidaggini che evidenziano due tristi condizioni : la evanescente fede cristiana e l'ignoranza delle religioni altrui.

Ogni cristiano che sa qualcosa delle origini dell'islam non può che giudicare una bufala «il valore teologico della profezia di Maometto dal punto di vista cristiano».
I risultati delle indagini sull'origine storica dell'islam da parte di studiosi tedeschi sono ben riassunti nel sito :
http://www.islamfacts.info/Islamfacts/Start.html
purtroppo solo in tedesco.

Secondo questi studi l'islam nasce come eresia cristiana di sette siriane orientali che non hanno accettato le conclusioni dei Concili di Nicea e Calcedonia. Il termine muhamad (il degno di lode, il lodato sia) nasce come attributo di Cristo, solo in seguito diventerà il nome proprio del leggendario profeta islamico. Padre Dall'Oglio, e altri aspiranti sincretisti farebbero bene ad informarsi prima di andare allo sbaraglio.


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MarioG
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3055
 

A parte le fisime religiose del padre gesuita, la cosa piu' vergognosa e' la presa di posizione politica, dalla parte delle bande dei tagliagole che hanno distrutto uno stato intero e la vita di milioni di persone, comunita' cristiane comprese (sotto l'alto patrocinio di sponsor occidentali e mediorientali).
Ma di quale "sincretismo" puo' mai parlare il padre gesuita con gli jihaidisti di al Nusra?
Viene il dubbio che, il signor dall'Oglio sia piu' che altro un agente sotto copertura religiosa.


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PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4108
 

Viene il dubbio che, il signor dall'Oglio sia piu' che altro un agente sotto copertura religiosa.

È possibile, anche se io, se fossi americano, di questi tipi non mi fiderei mai. In un ambiente in cui nessuno si fida di nessuno, un prete che vuole fare opera di dialogo non può che essere visto con sospetto da tutti. Lo doveva capire lui per primo.

La vicenda, come quella delle due stupidelle, stimola ad una riflessione amara su come viene visto il mondo dall'Europa. Una visione distorta dal buonismo, ignoranza e dall'arroganza di chi crede di comprendere e invece non capisce niente.
Oppure di chi se ne frega di capire o non capire, perché vuol generare il caos e basta. Le prove? Iraq, Siria, Libia ecc.


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ilcomplottista
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Registrato: 2 anni fa
Post: 203
 

Ho girato in lungo e in largo la Siria 10 anni fa e ho trovato un Paese con una grande tolleranza religiosa, o meglio ancora un grande rispetto reciproco. Ho visto addirittura musulmani andare in pellegrinaggio in monasteri cristiani, e portare fiori davanti alle reliquie di S.Giovanni che si trovano in una piccola costruzione posta all'interno della grande moschea di Damasco.
Ho visto tutto questo coi miei occhi, l'ho fotografato e posso quindi documentarlo. Una figura come padre Dall'Olio se era sgradita al regime di Assad sta a dimostrare che remava contro la Siria e probabilmente era un agente che istigava una delle tante "primavere arabe".
Per la Chiesa e per il mondo occidentale è meglio farlo passare come un martire cristiano, che non come agente scoperto e punito.
Spero soltanto che la verità prima o poi venga a galla, perchè ci vedo tanto del torbido.


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Neriana
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
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Viene il dubbio che, il signor dall'Oglio sia piu' che altro un agente sotto copertura religiosa.

È possibile, anche se io, se fossi americano, di questi tipi non mi fiderei mai. In un ambiente in cui nessuno si fida di nessuno, un prete che vuole fare opera di dialogo non può che essere visto con sospetto da tutti. Lo doveva capire lui per primo.

La vicenda, come quella delle due stupidelle, stimola ad una riflessione amara su come viene visto il mondo dall'Europa. Una visione distorta dal buonismo, ignoranza e dall'arroganza di chi crede di comprendere e invece non capisce niente.
Oppure di chi se ne frega di capire o non capire, perché vuol generare il caos e basta. Le prove? Iraq, Siria, Libia ecc.

Nessuna stima per dall'Oglio.... e non ho capito se éâppelo di Bergoglio era una atto dovuto..o era veramente un appello accorato.
Che fosse una spia penso non ci sia ombra di dubbio.


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