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Chi ha suggerito questa provocazione, e perché ?


Eshin
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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Vi spedisco alcune mie riflessioni in libertà sull'argomento. Sono graditi commenti e la diffusione del testo per chi ha la pazienza di leggerlo e lo trova interessante

RIFLESSIONI SULL’UCCISIONE DI DUE TECNICI ITALIANI IN LIBIA. RICORDATE CALIPARI ?

La tragica vicenda - ancora misteriosa - dei due tecnici italiani ci induce a qualche riflessione in libertà, non basata su dati certi (che mancano), ma su considerazioni logiche e domande che chiunque abbia un minimo di raziocinio può porsi.

I tecnici italiani erano stati rapiti mesi fa da bande di jihadisti –criminali-mercenari (le tre cose non sono affatto in contraddizione nel panorama nordafricano e mediorientale), ritenute vicine allo Stato Islamico, nella città di Sabrata, posta a circa 60 Km ad ovest di Tripoli, verso la frontiera tunisina.

Queste bande si disputavano il territorio con le altre bande che hanno preso il potere a Tripoli (come “Alba Libica”) e Misurata, legate alla Fratellanza Musulmana e finanziate da Turchia e Qatar. Negli ultimi mesi era stata esercitata una forte pressione internazionale perché il “governo di Tobruk”, unico riconosciuto internazionalmente, di tendenze laiche e sostenuto dalle truppe del generale Haftar e dall’Egitto, si alleasse con il cosiddetto “governo di Tripoli”, formando un unico governo. Il parlamento di Tobruk ha finora rifiutato, ed anzi ha attaccato le bande jihadiste che dominavano a Bengasi (come “Ansar Al-Sharia”), potenziali alleate del “governo di Tripoli”.

Poco tempo fa aerei statunitensi partiti dall’Italia, probabilmente da Trapani o Sigonella (non si è mai detto da dove fossero partiti), hanno attaccato Sabrata uccidendo una quarantina di jihadisti. Contemporaneamente droni partiti da Sigonella hanno attaccato le posizioni dello Stato Islamico che si disputano il territorio con le bande di Tripoli e Misurata.

Possiamo immaginare quanto questi bombardamenti abbiano giovato alla faticosa trattativa che i servizi segreti italiani stavano tenacemente sviluppando per la liberazione dei nostri quattro connazionali sequestrati (ovviamente dietro pagamento di un riscatto, come già avvenuto nel caso di Giuliana Sgrena in Iraq e delle due ragazzette filo-jihadiste, Greta e Vanessa, catturate in Siria).

Ma quando sembrava che le trattative fossero finalmente andate in porto, ecco che scatta la provocazione. Le milizie dei Fratelli Musulmani, legate al “governo di Tripoli”, attaccano i Jihadisti che stanno spostando gli ostaggi, presumibilmente per consegnarli ai servizi italiani. Due tecnici perdono tragicamente la vita, forse uccisi dagli stessi rapitori per rappresaglia, forse uccisi dal “fuoco amico” come i due ostaggi serbi uccisi dai bombardamenti americani (ma erano due “cattivi” Serbi: a chi interessa?).

Chi ha suggerito questa provocazione, e perché? Non possiamo dimenticare il caso del povero Calipari, ucciso in Iraq da una pattuglia dell’esercito statunitense in circostanze poco chiare (ma si sa che gli USA non gradiscono trattative con i “terroristi” fatte da altri).

Ma giungono altri segnali ancora più significativi. Poco tempo fa il Segretario di Stato Kerry ha dichiarato che un intervento militare a guida italiana contro l’ISIS in Libia (e quindi a sostegno delle bande di Tripoli e Misurata) sarebbe stato molto gradito. Oggi l’ambasciatore statunitense a Roma dichiara che il governo italiano aveva promesso un corpo di spedizione italiano di 5000 uomini e rampogna l’Italia per le sue esitazioni. Forse l’attivismo dei concorrenti francesi che sono già scesi in campo ed hanno aiutato il governo di Tobruk a scacciare i jihadisti da Bengasi (il compenso potrebbe essere il petrolio della Cirenaica da concedere alla francese Total) ha innervosito gli USA.

Renzi e Gentiloni, dopo aver promesso interventi militari massicci, ora cercano di svincolarsi dall’abbraccio soffocante del “grande fratello” che si serve dell’Italia come della sua portaerei privata. E’ vero che il 10 febbraio è stato varato – al di fuori di qualsiasi dibattito parlamentare - un provvedimento che permette l’invio di forze militari speciali italiane, “con licenza di uccidere”, nel peggior stile dei film di 007. Ma Renzi, conscio dell’opposizione della maggior parte degli Italiani a questa nuova guerra (anche se pochi scendono in piazza rompendo il silenzio imposto dal Partito Democratico, da una TV corrotta e da una stampa venduta) cerca di liberarsi dalla trappola evitando di prendere, per ora, la decisione di un intervento più palese e massiccio.

Scattano allora i messaggi mafiosi dell’ambasciatore USA, dell’aviazione statunitense e della NATO.

Ricordate Calipari?

Vincenzo Brandi
7.03.2016


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PietroGE
Famed Member
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Post: 4104
 

Ma quale ingerenza. «É stata l' Italia a indicare pubblicamente la sua volontà di inviare in Libia cinquemila uomini» dice l' ambasciatore John Philips: da via Veneto, assicura, o da Washington nessuna ingerenza, Matteo Renzi se la prenda semmai con il suo ministro della Difesa.

É stata infatti Roberta Pinotti, venti giorni fa in un' intervista al Messaggero a fare quella cifra: «Se in Afghanistan abbiamo mandato fino a cinquemila soldati, in un Paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino e in cui il rischio di deterioramento è molto più preoccupante per noi, la nostra missione può essere significativa e impegnativa, anche numericamente».

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/schiaffo-dell-ambasciatore-americano-renzi-john-phillips-scrive-120110.htm


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venezia63jr
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1229
 

Chiedo: il riscatto viene pagato in forma di contante? dentro delle valigie?
oppure in forma elettronica? o in una altra forma?


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AcidBoy
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 150
 

Se ricordi lo scandalo del riscatto pagato per Greta e Vanessa, e lo strascico che ebbe (un milione fatto sparire da qualche 007 italiano), ebbene in quell'occasione pubblicarono le foto di un tavolo pieno di mazzette nuove di zecca. Erano dodici milioni, tutti in contanti.


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marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
 

Si, la posizione dell' Italia sulla Libia e sulla Siria in questo momento è diversa da quella di USA, Francia e Gran Bretagna.

Inoltre, se l' Italia si allineasse troverebbe in parlamento l' opposizione di M5S e Sinistra Italiana,

alla vigilia di importanti elezioni amministrative.

Da qui l' atteggiamento ondivago di Renzi,

Dalla diversità oggettiva di posizioni potrebbe nascere una opposizione forte esplicita e molto evidente delle politiche della Nato e dei paesi occidentali nostri alleati,

questa contestazione chiara e netta per ora non riesce ad esprimersi,

per i limiti culturali di noi attivisti pacifisti,

ma le nostre ragioni sono enormi,

e qualcuno potrebbe riuscire a esprimerle in modo forte e chiaro, molto presto.

Per ora comunque rimane lo stallo che impedisce all' Italia di scegliere.


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