Chi ha ucciso al-Adnani? Ce lo dirà Mentana

Oggi la notizia era sbandierata da tutti i canali televisivi, che l’avevano messa nei titoli dei vari TG: Abu Muhammad al-Adnani, numero due, nonché portavoce dell’ISIS, sarebbe stato ucciso in un attacco aereo. La notizia sembra vera – il condizionale è d’obbligo, visto il numero di volte che era stata dichiarata per esempio la morte di Osama Bin Laden – dato che è stata confermata dall’”agenzia stampa” della stessa organizzazione terroristica.
Peccato che non siano ben chiare le circostanze della morte, in quanto sono due i contendenti che sostengono di aver disintegrato lo scarafaggio barbuto. Da una parte ci sono gli Americani, che dicono di aver fatto un raid dove pensavano potesse essere al-Adnani, ma non hanno avuto la conferma di essere stati loro ad aver messo a segno il colpo del KO. Dall’altra ci sono i Russi, che invece affermano di aver bersagliato con un Su-34 un gruppo di una quarantina di terroristi fra i quali il delfino di al-Baghdadi.
Per inciso alla fine del servizio televisivo, è stata data la “notizia” del bombardamento di un ospedale di Aleppo (ancora! ma quanti ce ne sono?!) da parte dell’aviazione di Damasco.

Ecco alcuni stralci di come è stata data la notizia dell’eliminazione di al-Adnani sul sito di Panorama ( http://www.panorama.it/news/esteri/isis-siria-ucciso-al-adnani-attentati-isis/ ):
Ad Aleppo è stato ucciso Abu Mohammad al-Adnani, uno dei capi dell'Isis.
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…aveva costruito una rete efficace di diffusione della propaganda, soprattutto sul web.
Era dunque la mente dietro gli atti terroristici degli ultimi mesi, da Bruxelles a Parigi, fino a Nizza e Dacca, Istanbul, oltre a quelli in Pakistan tanto per citare i fatti più gravi.
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Secondo Site, Abu Mohammad al-Adnani, è stato ucciso martedì notte vicino ad Aibab, in Siria, mentre era in viaggio fra la capitale del Califfato, Raqqa, e Aleppo, e insieme a lui sono stati uccisi altri cinque jihadisti.
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Peter Cook, il portavoce del Pentagono a Washington, ha confermato che un "attacco di precisione" è stato lanciato contro Adnani, ma non ha potuto confermare la morte del terrorista: "stiamo ancora raccogliendo informazioni sul risultato dell'attacco".
Il New York Times cita anche due funzionari del governo americano, che hanno rilasciato dichiarazioni senza poter rivelare l'identità, secondo i quali un drone Usa ha effettivamente colpito ha colpito la notte di martedì un veicolo sul quale l'intelligence pensava si trovasse Adnani. È stata un'operazione combinata fra la Cia e le forze delle Special Operations.
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Quindi, riassumendo quello che mi sembra di cogliere da questo pezzo: non si sa dove sia morto al-Adnani – se ad Aleppo o sulla strada che vi arriva da Raqqa – comunque, siccome un drone americano aveva sparato un missile da quelle parti, allora è tutto loro il merito di aver tolto di mezzo il responsabile degli attentati terroristici perpetrati in mezzo mondo (soprattutto quelli in Europa, sulla soglia di casa nostra). Ergo: per fortuna ci sono gli Americani che ci difendono: vedete a cosa serve la base dei droni di Sigonella?! E’ per la nostra sicurezza.

La versione russa è simile a quella occidentale, se si eccettua il fatto che il bombardamento sarebbe stato opera di un loro Su-34 ( https://www.rt.com/news/357749-russia-kill-adnani-aleppo/ ).
The killing of a top figure in the terrorist group Islamic State, Abu Muhammed al-Adnani, was the result of an airstrike conducted by a Russian Su-34 bomber, Russia’s Defense Ministry said Wednesday.
The death of al-Adnani, Islamic State’s spokesman and its leader in Syria, in a bombing in the Syrian province of Aleppo was earlier confirmed by the terrorist organization itself.
In an airstrike conducted in the area of Maaratat Umm Hawsh on Tuesday, the Su-34 targeted a group of Islamic State (IS, formerly ISIS/ISIL) fighters numbering about 40 people, the Russian Defense Ministry reported. Al-Adnani’s death was confirmed by several intelligence channels.
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An American defense official told Reuters that the US also targeted al-Adnani in a strike on Tuesday, but would not immediately confirm his death. Al-Adnani had a $5 million US Department of State bounty on his head.
Known for his aggressive, florid speaking style, al-Adnani sought to inspire recruits and lone wolf attackers in the West, and his calls to arms were often cited by ISIS adepts. Western media also reported that he was the head of a special intelligence unit, responsible for planning complex terrorist attacks in Europe.

Chi avrà ragione? Il cuore mi suggerisce la seconda versione, ma siccome non vorrei passare per l’webete di turno ( http://www.lastampa.it/2016/08/29/tecnologia/news/mentana-e-webete-il-neologismo-che-non-lo-viGVYkpFNMuhLEAnRtTpAL/pagina.html, allora faccio come suggerisce Mentana, che sostiene che bisogna affidarsi ai professionisti dell’informazione.
Così guardo alle prestigiose fonti che compaiono in calce all’articolo di Panorama: