Caro Giulietto,
un mio amico - con cui ci troviamo perfettamente d'accordo sul ritenere la versione ufficiale dell'11/9 una enorme balla contraria alla più elementare logica - sostiene da un po' di tempo che anche questo gran parlare di riscaldamento globale sia in realtà un problema gonfiato ad arte allo scopo di incentivare le fonti energetiche alternative viste come business del futuro da affiancare al tradizionale petrolio. Secondo lui il riscaldamento globale non c'è o comunque è molto meno influente e presente di quello che si sostiene comunemente e sarebbe provocato dalle macchie solari, teoria sostenuta da alcuni scienziati contrari al cosiddetto global warming, che sarebbe strumentalizzato da personaggi delle élites come Al Gore.
Io personalmente ho molti più dubbi del mio amico che sembra invece in questo campo avere delle certezze incrollabili; penso che i cambiamenti climatici negli ultimi anni siano effettivi, lo vediamo dall'estremizzazione di fenomeni temporaleschi o di siccità, ma non so dire e non saprei dire anche perché non sono uno scienziato, in che misura questi cambiamenti siano prodotti dall'inquinamento umano o siano invece il risultato di fenomeni naturali come appunto le macchie solari.
Tu cosa ne pensi?
Gradirei sapere la tua opinione visto che ti considero uno dei personaggi più credibili e degni di fiducia del panorama giornalistico italiano e non solo; in poche parole mi fido di te, trovo che quello che dici sia quasi sempre giusto e condivisibile, contrariamente ahimè a molti tuoi colleghi che sembrano preferire la coltivazione dei loro interessi personali alla divulgazione della verità
Ti saluto con stima.
Massimo Ceci
Caro Massimo,
come membro della Commissione Straordinaria sul Climat change del Parlamento Europeo, per oltre un anno e mezzo ho studiato il problema. La Commissione ha ricevuto decine di esperti di ogni parte del mondo e ha raccolto una grande mole di documenti.
La verità scientifica è sempre un problema di approssimazioni successive. In questo caso vale a mio avviso il principio del più largo consenso. La comunità scientifica mondiale è al 97% circa convinta che il riscaldamento globale sia l'effetto della ecological footprint, cioè dell'impronta ecologica indotta dalla specie umana. Esistono scienziati che adducono altri elementi, ma i grafici dell'incremento della temperatura in connessione che l'esplosione della produzione umana di anidride carbonica e della produzione indotta di metano, unita alla deforestazione (che elimina le piante, assorbenti di CO2), dicono a mio avviso inequivocabilmente che è stato lo sviluppo industriale (cioè l'impronta umana) a provocare il cambiamento.
Del resto l'ipotesi delle macchie solari e di altri fenomeni, che sfuggono totalmente all'influenza umana richiederebbe a sua volta prove solide, che non sono mai state proposte in modo argomentato. Quindi vale meno del consenso generale e dell'accumulo dei dati statistici a disposizione.
Non c'è nessun piano strategico per fare avanzare le energie alternative: c'è una corsa disperata per fare soldi, come sempre, ma è largamente superata dal delirio della crescita a tutti i costi, che domina il panorama. Le illusioni dello "sviluppo sostenibile" e della "green economy" sono le ridicole aspettative che nulla cambi in sostanza. Tutto questo sarà spazzato via nel corso dei prossimi dieci anni, se non prima.
Purtroppo le esitazioni ci fanno perdere tempo prezioso. Se si continua così saremo travolti comunque. Secondo studi recentissimi quest'anno la superficie del mar Glaciale Artico che è rimasta scoperta di ghiacci durante l'estate è stata più grande della superficie dell'India. Le conseguenze sull'effetto "albedo " stanno incrementando il riscaldamento climatico: il mare è più scuro del ghiaccio e assorbe una molto maggiore quantità di calore. Stiamo già precipitando in caduta libera.
Cari saluti,
Giulietto Chiesa
Fonte: http://www.megachipdue.info
Link: http://www.megachipdue.info/finestre/lettere/6850-da-cosa-dipende-il-cambiamento-climatico.html
27.09.2011
Al tempo di Grunland e Vinland non sapevano neanche che cos'era nè la co2 nè l'impronta umana. Parola sconosciuta: ciclicità ?
Al tempo di Grunland e Vinland non sapevano neanche che cos'era nè la co2 nè l'impronta umana. Parola sconosciuta: ciclicità ?
Giusto: si tende a immaginare il clima come una cosa fissa, una linea retta invece che sinuosa come effettivamente è. Già da millenni stiamo vivendo in un periodo interglaciale, quello compreso fra la glaciazione di Wurm e quella che verrà. All'interno di questo avvengono ulteriori cicli più piccoli che, nel corso della storia, hanno portato o favorito eventi anche importanti, migrazioni di popoli, scoperte geografiche, stanziamenti in certi territori etc. Ad es. la "Piccola glaciazione", oppure il "Periodo caldo medievale". Ragion per cui i cambiamenti climatici sono una cosa naturale, innaturale sarebbe invece l'immutabilità del clima. Ovviamente questo non vuol dire che è giusto impestare l'atmosfera di veleno oppure non cercare energie alternative al petrolio. L'inquinamento va combattuto e le ricerche sulle fonti pulite vanno rafforzate, a mio parere, più che per i danni veri o presunti verso il clima, per i danni secondo me infinitamente più rilevanti a livello di massa verso la salute. Si fanno statistiche "storiche" sui cambiamenti climatici mentre invece sull'evoluzione di certe patologie mortali o invalidanti, legate a questo modello di sviluppo, si inventa sempre la scusa che "mancano i dati" storici
condivido quello che scrivi, il danno alla salute è molto elevato, ma anche poco considerato
L'uomo orso-maiale è la causa del cambiamento climatico, lo sanno Al Gore e anche Chiesa.