Civilizzati e barbari
“Hegel osserva da qualche parte che tutti i grandi avvenimenti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.”
Un senatore vissuto all’epoca del sacco visigoto,Sesto Aurelio Vittore, dette il seguente amaro giudizio: “La crisi di Roma è colpa di quegli imperatori che hanno lasciato entrare chiunque, civilizzati e barbari, consentendo ai barbari di governarci”. Soprattutto Valente e Teodosio, campione di un cristianesimo irenista ed ingenuo che si ripresenta oggi nella chiesa di Bergoglio e dei teologi modernisti, ormai priva di trascendenza e di quella grandiosa intenzione soteriologica che la rese grande in lunghe stagioni passate.
Nel potente prologo del Qoélet, o Ecclesiaste c’è una celebre terzina che recita così: “Quel che è stato sarà/ e quel che è fatto si rifarà/ non c’è niente di nuovo sotto il sole”.
Purtroppo la Storia non insegna nulla e gli stessi errori vengono ripetuti all'infinito.
Forse è preferibile dire, lanzo, la storia insegna ma gli allievi non vogliono apprendere nulla. 😉