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Cnque trucchi con cui la Germania bara sui conti

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mincuo
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Veramente stanno così le cose, ma capisco...
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Structure_of_government_debt

-Il quarto "trucco" è voluto dalla BCE. Se il bid-to-cover è basso si alzerebbero i rendimenti Tedeschi che pilotano tutti gli altri. Cioè si alzerebbero quelli Italiani, Greci, Francesi, Spagnoli ecc...
Noi peraltro li gonfiamo già i bid-to-cover direttamente con gli specialist, quando serve. Quelli li piazzano poi sul secondario, dove compra BCE, con cui si era d'accordo fin dall'inizio.

-Il quinto "trucco" sarebbe che loro esportano più di quanto importano.
Deriva dal fatto che hanno prodotti più competitivi. Prima erano compensati dalle valute più deboli, poi con l'EUR non più, cioè sono emerse le inefficienze e i costi degli altri. Quindi energia, infrastrutture, trasporti, tasse, imposte, burocrazia, produttività ecc... sul costo del prodotto, che prima invece erano compensati dalla valuta (Lira, Peseta, Dracma) più debole rispetto al Marco.


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PietroGE
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Io sui trucchi tecnici non mi pronuncio perché non ne so abbastanza, però la storia del 6% del surplus commerciale è veramente ridicola.
Che cosa devono fare, lavorare di meno? Rinunciare ad esportare anche quando c'è una richiesta di prodotti tedeschi?
Piuttosto potrebbero usare i soldi del surplus per diminuire le tasse in modo da lasciare inalterata la competitività dei prodotti e permettere ai lavoratori di consumare di più.


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Rosanna
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Io sui trucchi tecnici non mi pronuncio perché non ne so abbastanza, però la storia del 6% del surplus commerciale è veramente ridicola.
Che cosa devono fare, lavorare di meno? Rinunciare ad esportare anche quando c'è una richiesta di prodotti tedeschi?
Piuttosto potrebbero usare i soldi del surplus per diminuire le tasse in modo da lasciare inalterata la competitività dei prodotti e permettere ai lavoratori di consumare di più.

PietroGe la Germania ha fatto protezionismo nei confronti dei propri prodotti, violando le norme dei trattati, con l'euro i suoi prodotti sono diventati molto competitivi, per di più ha mantenuto bassa l'inflazione, al di sotto della media europea, ha fatto dumping salariale con le riforme Harz, in questo modo ha favorito notevolemente le proprie esportazioni e ridotto le importazioni , anche gli Usa l'hanno accusata per questo ...

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-08/pratica-dumping-salariale-192813.shtml?uuid=AbumKwqI&refresh_ce=1

Nonni esportati in Polonia, lavori da 450 euro al mese. Le 10 (+1) crepe del modello tedesco

http://www.ilfoglio.it/articoli/2015/03/01/origini-e-conseguenze-della-riscossa-salariale-in-germania___1-v-126139-rubriche_c136.htm

Origini e conseguenze della riscossa salariale in Germania

Più soldi in busta paga ai metalmeccanici: una primavera per l’Europa in deflazione? Girotondo di economisti

http://vocidallagermania.blogspot.it/2013/03/dumping-salariale-tedesco.html

Dumping salariale tedesco?

http://goofynomics.blogspot.it/2014/08/qed-37-la-germania-riassunto-per-i.html

QED 37 - La Germania: riassunto per i politici

http://goofynomics.blogspot.it/2012/03/cosa-sapete-della-produttivita.html

Cosa sapete della produttività?


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mincuo
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Io della produttivtà so quello che ho studiato e quello che si vede anche dai grafici (pur parziali, perchè non è solo quella) del sig Bagnai.
La questione del cambio è fuori discussione. La questione del sistema Paese è fuori discussione. E la questione produttività è pure fuori discussione. Ed è fuori discussione che ai Tedeschi non siano coincisi aumenti salariali dal 2000 pari agli incrementi di produttività, ma d'altronde i Tedeschi da 70 anni comandano a casa loro come io comando su Marte.
Ed è fuori discussione soprattutto (che Bagnai se ne dimentica, chissà come mai) la valutazione delle differenze, se si disaggregano i dati.
E questo per ogni periodo che si voglia considerare.
Lì forse gli è sfuggito....
D'altronde lui fa parte di quella categoria a cui le cose che non convengono sfuggono regolarmente...


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-Il quinto "trucco" sarebbe che loro esportano più di quanto importano.
Deriva dal fatto che hanno prodotti più competitivi. Prima erano compensati dalle valute più deboli, poi con l'EUR non più, cioè sono emerse le inefficienze e i costi degli altri. Quindi energia, infrastrutture, trasporti, tasse, imposte, burocrazia, produttività ecc... sul costo del prodotto, che prima invece erano compensati dalla valuta (Lira, Peseta, Dracma) più debole rispetto al Marco.

Deriva dal fatto che hanno deliberatamente depresso il mercato interno per oltre tre lustri, regola n.1 per provocare l'aumento dell'esportazione, proprio con i mancati adeguamenti dei salari alla produttività e con le famigerate "riforme" Haartz.
Per non parlare degli argomenti contenuti nel famoso articolo "Mi cuggino all'abbiemmevvù", tratto da un'iinchiesta svolta da una delle più diffuse testate tedesche, che ha dato risultati che hanno fatto scalpore soprattutto in patria.
Rendano meno depressa la domanda interna, così esporteranno meno e rientreranno nei parametri.
Ma da quell'orecchio non ci vogliono sentire.
Quindi non è questione di voler imporre loro di ridurre la competitività delle loro merci e la produttività.
Sono loro che ci insegnano che le regole si rispettano. Punto.
Le rispettino loro per i primi, visto che impongono di farlo a tutti gli altri.
E se loro non ci sentono, anche noi siamo duri d'orecchi, che diciamo di loro che sanno fare i loro affari, ma nello stesso tempo li sosteniamo quantomeno in linea di principio.
Mi guarderei bene dal difendere er ducetto de pescara, ma proprio qui si evidenzia che non è solo a guardare solo ciò che gli interessa, e anzi come vediamo trova in questo spazio ottima compagnia.


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istwine
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Leo,

In Germania producono altri beni, di un altro tipo. Alcuni autori hanno sviluppato delle scale di complessità dei prodotti (partendo dall'idea che se esporti riso o esporti strumenti ottici ad esempio, non è la stessa cosa). La Germania in queste classifiche è tra i primi 5 esportatori in 8 dei 10 più complessi, l'Italia solo in 1, gli altri paesi del Sud neanche uno. L'Italia poi non va messa neanche a confronto con gli altri paesi del sud, è un altra situazione.

Sono classifiche magari discutibili, ma rimane che sono prodotti meno soggetti alla competitività di prezzo, quindi la spiegazione su svalutazione/salari reali/Hartz, rimane incompleta. Conta anche quello, ma non solo. E rimane quindi anche il problema del fatto che i competitor della Germania non sono necessariamente i paesi del sud Europa quindi il ragionamento sui costi unitari del lavoro lascia il tempo che trova. Sono semplicemente due campi da gioco differenti. Se uno deve fare un ragionamento sui costi unitari anche l'Olanda ha avuto crescita bassa, ma nessuno ne parla, eppure la logica dietro sarebbe labile come lo è con la Germania.


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sankara
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Veramente stanno così le cose, ma capisco...
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Structure_of_government_debt

Grazie per il link che consentirà ad ognuno di analizzare da sé la questione. Potresti lo stesso darci qualche indicazione in merito a quanto riporta l'articolo? In particolare corrisponde al vero che i debiti della KFW non figurino nel calcolo del debito pubblico a differenza di quelli della CDP?

-Il quarto "trucco" è voluto dalla BCE. Se il bid-to-cover è basso si alzerebbero i rendimenti Tedeschi che pilotano tutti gli altri. Cioè si alzerebbero quelli Italiani, Greci, Francesi, Spagnoli ecc...
Noi peraltro li gonfiamo già i bid-to-cover direttamente con gli specialist, quando serve. Quelli li piazzano poi sul secondario, dove compra BCE, con cui si era d'accordo fin dall'inizio.

Quindi la BCE, in barba ai Trattati, compra "sotto banco" i titoli di Stato non solo della Germania ma anche dell'Italia? E questo anche negli anni passati?

-Il quinto "trucco" sarebbe che loro esportano più di quanto importano. Deriva dal fatto che hanno prodotti più competitivi. Prima erano compensati dalle valute più deboli, poi con l'EUR non più, cioè sono emerse le inefficienze e i costi degli altri. Quindi energia, infrastrutture, trasporti, tasse, imposte, burocrazia, produttività ecc... sul costo del prodotto, che prima invece erano compensati dalla valuta (Lira, Peseta, Dracma) più debole rispetto al Marco.

Questo discorso non fa una grinza. Mi chiedo solo una cosa: ma le normative europee -quelle tese a regolare produzione e scambio di prodotti all'interno dell'UE e stabilite su pressioni di lobby imprenditoriali varie (tra queste, per capirci, faccio rientrare quelle che fissano dimensioni massime per piselli e zucchine, ecc.)- non favoriscono forse, a scapito di altri, le produzioni di determinate imprese e determinati Paesi, e quindi delle loro esportazioni?


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sankara
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Ed è fuori discussione soprattutto (che Bagnai se ne dimentica, chissà come mai) la valutazione delle differenze, se si disaggregano i dati.
E questo per ogni periodo che si voglia considerare.

Potresti in caso precisare?


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sankara
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Sono classifiche magari discutibili, ma rimane che sono prodotti meno soggetti alla competitività di prezzo, quindi la spiegazione su svalutazione/salari reali/Hartz, rimane incompleta.

Le riforme Hartz hanno indubbiamente contribuito ad abbassare il costo del lavoro in Germania. Ma da quel punto di vista non è che negli altri Paesi ed in particolare in Italia si sia assistito a qualcosa di diverso...forse che in Italia non si faccia "dumping salariale"? Sulla «Generazione mille euro» ci hanno fatto film e libri. Ma oggi in Italia sono tantissimi i giovani che ringrazierebbero per guadagnare mille euro al mese! È per me inquietante rilevare come in pochi anni peggiorino incontrastatamente le condizioni economiche di vita...


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Leo,

In Germania producono altri beni, di un altro tipo. Alcuni autori hanno sviluppato delle scale di complessità dei prodotti (partendo dall'idea che se esporti riso o esporti strumenti ottici ad esempio, non è la stessa cosa). La Germania in queste classifiche è tra i primi 5 esportatori in 8 dei 10 più complessi, l'Italia solo in 1, gli altri paesi del Sud neanche uno. L'Italia poi non va messa neanche a confronto con gli altri paesi del sud, è un altra situazione.

Sono classifiche magari discutibili, ma rimane che sono prodotti meno soggetti alla competitività di prezzo, quindi la spiegazione su svalutazione/salari reali/Hartz, rimane incompleta. Conta anche quello, ma non solo. E rimane quindi anche il problema del fatto che i competitor della Germania non sono necessariamente i paesi del sud Europa quindi il ragionamento sui costi unitari del lavoro lascia il tempo che trova. Sono semplicemente due campi da gioco differenti. Se uno deve fare un ragionamento sui costi unitari anche l'Olanda ha avuto crescita bassa, ma nessuno ne parla, eppure la logica dietro sarebbe labile come lo è con la Germania.

Altri beni rispetto a cosa?

Riguardo al tuo discorso la questione della fabbrica-cacciavite ha importanza notevole. Ovvero ridurre il sistema industriale dei paesi ex concorrenti a subappaltatori di lavorazioni dallo scarso valore aggiunto e fornitori di componenti di base che poi l'industria committente di occupa di assemblare con poco sforzo per realizzare il prodotto finito dai margini di profitto ben più ampi.
Resi ancora più pingui proprio coi metodi illustrati in "Mi cuggino all'abbiemmevvù"

Fin qui ci siamo. Resta il fatto che il sistema industriale di un paese non può produrre soltanto prodotti tecnologicamente avanzati, dato che la domanda interna necessita anche di beni di sussistenza, credo oltretutto in quantità largamente maggiori.
O le produci o le importi. Quindi mi sembra che il discorso di deprimere la domanda interna rimanga comunque di attualità.

Approfitto per rilevare come gli aspetti geo-storico-orografici abbiano un'importanza rilevante in tutta la questione UE, senza però che siano mai sollevati da alcuno.
Un paese pianeggiante e al centro del crocevia attuale dei traffici non può essere preso a modello per uno fatto tutto di montagne che rispetto a quei traffici si trova in posizione decentrata e soprattutto scomoda.
Un tempo il secondo era al centro di un'altra area di scambi, quella mediterranea, che non ha saputo salvaguardare dal caos prodotto in essa dagli stessi mandanti dell'ordine eurocratico.

Caso strano, con un certo anticipo si è deciso di smettere di insegnare geografia nelle scuole.


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istwine
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Leo,

Sulla geografia condivido appieno, niente da dire.

Sul resto, sto solo facendo notare che la questione del prezzo è una componente, e che ad aver depresso la domanda interna non c'è solo la Germania, nè il mercato del lavoro italiano spicca per rigidità e barriere, né la stagnazione dei salari è prerogativa tedesca. Ritenere che la Germania basi la sua competitività sul prezzo è un errore per me.

Poi il discorso della diversificazione è un altro.

Peraltro, e questo è un punto un po' tecnico, le misure del ULC non sono misure veramente significative, cioè non misurano i costi unitari del lavoro a livello di economia (non che Bagnai non lo sappia eh, anzi).

PS: "Poco sforzo" è un'idea così, un po' discutibile. Ti ripeto che le misure di complessità per quanto discutibili danno un'idea del campo da gioco. Se tu esporti mele e quello esporta strumenti di misurazione, non è la stessa cosa. Anche se fossero qualitativamente simili, non stai competendo con lui. Di produttori di mele ce ne son tanti, ed è relativamente semplice produrle, le competenze per produrre strumenti di misurazione son diverse, verosimilmente non le acquisisci svalutando o aumentando i salari. Questo è il discorso. Ed una cosa che non vedi se non guardi concretamente a cosa uno produce. I grandi discorsi macroeconomici sono validi, ma in parte, sono incompleti.

Cioè, non è che il mondo è fatto di paesi che producono tutti lo stesso, chi più chi meno, e quindi vale solo il prezzo (che sia costo del lavoro, o svalutazione), dipende soprattutto da cosa e come uno produce e dal cosiddetto sistema paese.


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Rosanna
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LA GERMANIA NON E’ MAI STATA LA LOCOMOTIVA DELL’EUROPA, MA IL RIMORCHIO

http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/02/la-germania-non-e-mai-stata-la.html


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Rosanna
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Debito e banche pubbliche: la Germania ci rovina barando

http://www.libreidee.org/2013/02/debito-e-banche-pubbliche-la-germania-ci-rovina-barando/

Germania disonesta, è il debitore più insolvente d’Europa

http://www.libreidee.org/2013/09/germania-disonesta-e-il-debitore-piu-insolvente-deuropa/


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PietroGE
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Io sull'influenza del posizionamento geografico sono d'accordo fino ad un certo punto. Prendi il nostro Sud ad esempio. Dagli inizi degli anni '70 quando c'è stata la prima crisi petrolifera, l'Italia, e in particolare il Mezzogiorno, si è trovata al centro di una zona in cui i nuovi ricchi avevano bisogno di tutto e noi con i collegamenti diretti con il Cento Europa potevano fornire tutti i beni richiesti, prodotti da noi o da qualche altro Paese europeo. Cosa è stato fatto? Niente! Una vergogna.

Il nostro Sud poteva divenire una nuova Olanda, Paese che da secoli campa benissimo di commerci e di transazioni commerciali. Bastavano massicci investimenti nelle infrastrutture e comunicazioni e il gioco era fatto.
Nel nostro Paese, purtroppo, c'è la maledizione di una classe dirigente assolutamente incompetente e la piaga della criminalità organizzata.

Quanto alla Germania per avere una idea del "segreto" del surplus commerciale e dell'export, basta dare una occhiata alla capacità di innovazione dei prodotti sul sito dell' EPO (European Patent Office)

Per l'anno 2014 le domande di brevetto per i Paesi europei più importanti erano :

Germania 31647
Francia 12847
Olanda 8104
Svizzera 7890
UK 6823
Svezia 5132
Italia 4684

http://www.epo.org/about-us/annual-reports-statistics/annual-report/2014/statistics/patent-filings.html?tab=3


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Rosanna
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Ostaggi della Germania: la nostra crisi è il loro business

http://www.libreidee.org/2013/07/ostaggi-della-germania-la-nostra-crisi-e-il-suo-business/

Saldarci il debito: il bazooka che Draghi non vuole usare

http://www.libreidee.org/2013/09/saldarci-il-debito-il-bazooka-che-draghi-non-vuole-usare/


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