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Con Vauro contro il secondo fascismo


Tao
 Tao
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La motivazione con la quale il Direttore Generale della RaiTV sospende Vauro è insieme ridicola, miserabile e mostruosa: ridicola perchè non capisce la profonda pietas di Vauro verso le vittime del terremoto e la interpreta come una sorta di dileggio, una mancanza di rispetto per i caduti; miserabile perchè si rende oscuramente conto che Vauro collega l'espressione "aumento della cubatura" al recente progetto antigiuridico ed abusivistico di Berlusconi di incremento del venti per cento delle cubature con una semplice autocertificazione: mostruosa perchè sopprime una delle poche voci libere di questo paese in cui si vuole e spesso si ha una stampa ruffiana, una tv ruffiana, giornalisti embededd del regime che si sta edificando con Berlusconi ma che coinvolge il PD e i Sindacati Confederali.

Non c'è niente di offensivo nella vignetta contestata a Vauro. Solo una feroce denunzia, un rapporto di causa ed effetto tra la ladroneria del regime (ora si vuole dirottare tutta l'indignazione della gente sulla mafia saltando le responsabilità del Governo e della classe "dirigente" che sarebbe meglio chiamare oligarchia criminale dedita all'affarismo) ed i morti ammazzati da palazzi costruiti fuori dalla legge.
Non escludo che si voglia fare pagare a Vauro anche la sua dedizione di sempre alla causa del popolo palestinese
alla sua coraggiosa denunzia del genocidio di Israele in un Paese in cui i giornalisti che osano criticarla finiscono male e i più non si azzardano......
L'ammonizione a Santoro a correggere non si sa che cosa e l'allontanamento di Vauro sono avvertimenti mafiosi peggiori dell'editto bulgaro. Allora non conoscevamo ancora la portata demolitrice del berlusconismo sulla democrazia italiana che, di fatto, non esiste più. Siamo governati da una Oligarchia che costituisce una vera e propria Casta che assorbe una enormità di risorse per se ed i propri famigli e distorce il diritto a suo piacimento.

Con il costo del solo Consiglio di Amministrazione della Rai di un anno si potrebbe ricostruire un intero quartiere de L'Aquila. Quando gli interessi sono cosi forti e cosi pregnanti non c'è posto per la libertà e per la giustizia. La disgrazia di questo Paese è che con un colpo di mano si è espulsa la sinistra dal Parlamento e il cosidetto partito di opposizione è ansioso di rendersi utile a Berlusconi ed ai suoi soci.

Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
15.04.2009


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afragola
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fra poco dovremo partecipare anche al sabato fascista e al natale di milano 2 ...brutto paese questo


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afragola
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NATALE (FNSI), SCEMPIO MEDIATICO SU TERREMOTO IN ABRUZZO. VENERDI A ROMA MANIFESTAZIONE SOTTO LA RAI
http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1073&Itemid=9
Roma, 15 apr. (Adnkronos) - ''Lo scempio mediatico perpetrato in questi giorni nei confronti della popolazione abruzzese, che tutto che avrebbe voluto eccetto essere messa in questo modo al centro dell'attenzione in un momento cosi' delicato, la pornografia del dolore proposta dai principali tg e trasmissioni tv, e' un'attivita' professionale assolutamente non scusabile''. Lo dichiara il presidente della Fnsi, la Federazione nazionale della stampa italiana, Roberto Natale ai microfoni di 'Radio Citta' Aperta'.

''Per queste stupidita' professionali -prosegue Natale- per queste vergogne inescusabili, compresa la vanteria del Tg1 delle 13.30 di martedi' 7 aprile in cui per un minuto e venti secondi si faceva l'elogio dei grandi risultati di ascolto e si ostentava lo share raggiunto, prevediamo un richiamo sindacale. In ogni categoria ci sono comportamenti buoni e comportamenti meno buoni; non tutta l'informazione per fortuna si e' comportata in questo modo, ma -sottolinea il presidente della Fnsi- chi lavora male, a volte, purtroppo svergogna chi lavora bene".

Quanto alla questione 'Anno Zero', Natale sottolinea: "Quello che mi preoccupa di piu' e' che finche' facciamo il racconto del dolore va tutto bene, finche' si racconta dei soccorsi quando sono organizzati e funzionanti va tutto bene; appena pero' proviamo a porre domande sulle responsabilita', parte allora la canea politico-mediatica che abbiamo visto scatenarsi in questi giorni contro Santoro, che non e' altro che il completamento di questo scempio mediatico. (segue)

Puntando il dito "contro il cannibalismo e il voyeurismo mediatico", il presidente del sindacato unitario dei giornalisti cita la Carta di Treviso nella quale, ricorda, "viene deprecata la spettacolarizzazione degli avvenimenti e una informazione che non sia rispettosa dei sentimenti delle persone coinvolte".

A questo proposito, "l'Ordine dei Giornalisti potrebbe e dovrebbe farsi sentire: il direttore che dice all'inviato di riportare l'intervista anche a costo di farsi mandare al diavolo dai terremotati che vivono nelle tende dovrebbe essere chiamato a rispondere e le norme per farlo, un richiamo, ci sono".

Il presidente della Fnsi raccoglie infine l'invito alla manifestazione indetta da 'Radio Citta' Aperta' e 'Megachip'


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Truman
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Ho aggiunto la vignetta nel primo post, anche se non era nell'originale. Mi sembrava importante evidenziarla.


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fastidioso
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. La disgrazia di questo Paese è che con un colpo di mano si è espulsa la sinistra dal Parlamento

Diquale sinistra parli ?
Quella dei loft a New York o quella al cachemire ?

Quel "si" ...dovresti chiarirlo.


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Tao
 Tao
Illustrious Member
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Rispetto ai tempi del goffo "editto bulgaro", le nubi censorie che si addensano su Michele Santoro e su Milena Gabanelli (e tramite loro sulla Rai nel suo insieme) esprimono un punto di scontro più nitido e, nel suo genere, più maturo.

Non è solo e non è tanto la "faziosità politica" - colpa opinabile per definizione - a essere sotto tiro. È la sostanza stessa del medium più importante e penetrante, la televisione, che trasmissioni come Annozero e Report interpretano come un contro-potere strutturalmente autonomo (tale è l'informazione nella tradizione delle democrazie), e questo potere politico intende, invece, come cingolo di trasmissione dei propri scopi: non per caso è un potere al tempo stesso politico e mediatico. Anche tecnicamente.

Nei giorni drammatici del terremoto, lo scontro tra queste due funzioni della televisione è stato evidente. Si trattava di mettere l'accento sulle deficienze strutturali e le responsabilità umane che hanno aggravato di molto il bilancio delle vittime e dei danni. Oppure di esaltare l'opera dei soccorsi e l'efficienza dello Stato. Il primo obiettivo è tipico del giornalismo-giornalismo, che qui da noi, non si capisce bene per quale strambo equivoco, si chiama "d'assalto". Il secondo obiettivo è invece tipico della propaganda politica. Genera un linguaggio che tende alla retorica del positivo quanto il primo rischia di cadere nella retorica del negativo.

Scelga ognuno quale di questi due rischi sia più sgradevole e pericoloso per la pubblica opinione. Ma si sappia che è solo il primo rischio - quello di una televisione aspra e irriducibile - a essere sotto accusa, e a nessuno, né dentro la Rai né nella cerchia della politica, è venuto in mente di biasimare o sanzionare le centinaia di ore di televisione leziosa e piagnona che hanno imbozzolato la tragedia del terremoto in un reticolo implacabile di buoni sentimenti, misurando ben più volentieri il diametro della "bontà nazionale" che quello dei pilastri sottodimensionati.

Che i media abbiano anche, in queste situazioni, una funzione di rete connettiva, non solo logistica, che aiuta a reggere l'urto della morte, e a sentirsi comunità, è fuori di dubbio. Ma questa funzione è stata svolta perfino con sovrabbondanza, e fino a rendere stucchevoli anche le immagini del dolore e della rovina. Santoro e la sua redazione hanno scelto - in minoranza - di fare il resto del lavoro, come compete alla storia professionale di un giornalista molto discusso (e discutibile) ma molto tenace. E premiato dall'audience, concetto evidentemente sacro quando si tratti di contare i soldi della pubblicità, ma subito sottaciuto quando si tratti di misurare la temperatura di una parte consistente dell'opinione pubblica.

Peccato che questo "resto del lavoro", sicuramente complementare a un quadro generale molto più blandamente critico, risulti insopportabile al potere politico, così come la puntuta inchiesta di Milena Gabanelli sulla social-card non poteva che fare imbufalire il ministro Tremonti.

"Remare contro" fu una delle prime accuse che il Berlusconi leader nascente mosse ai suoi oppositori. Non lo sfiorò (e non lo sfiora) il sospetto che c'è chi rema né contro né a favore, ma per suo conto. Anche sbagliando, ma sottoponendo al giudizio del pubblico, non al giudizio del potere, i propri errori.

Il giornalismo è questo, e dovrebbe saperlo anche il direttore del Giornale Mario Giordano, che un minuto dopo avere potuto dire esattamente quanto voleva dire ad "Annozero" ha orchestrato una violenta campagna di stampa contro lo "sciacallo Santoro".

Qualcuno aveva forse detto a Giordano, o a uno qualunque dei giornalisti e telegiornalisti governativi, che usare il terremoto per magnificare la prestanza e la generosità del premier era "sciacallaggio"? Ci si era limitati a pensare, magari, che fosse cattivo gusto, e la libertà di cattivo gusto, se non è sancita dalla Costituzione, è suggerita dal buon senso.

Quanto alla vignetta di Vauro trattata da casus belli e ridicolmente accusata di mancanza di "pietà per le vittime", varrebbe il concetto di cui sopra: qualora la si ritenga di cattivo gusto, da quando il cattivo gusto è oggetto di censura? E quelli che, al contrario, affidano la "pietà per le vittime" a ben altri canali, magari privati, e apprezzano la ruvida intelligenza e la lunga coerenza professionale di Vauro, dovrebbero forse ingoiare il boccone della censura nel nome di una "informazione corretta"? Ma corretta da chi? Dal direttore del "Giornale"?

Michele Serra
Fonte: www.repubblica.it
16.04.2009


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Eli
 Eli
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Temo coloro che non sanno ridere di ogni cosa.

In Italia non è tornato Mussolini, è tornato Nerone.


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fernet
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Questi non sono fascisti, sono massoni e mafiosi.


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Galileo
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Ma perchè non chiamarli con il loro nome...gran figli di una mign****


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Borokrom
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Post: 181
 

Ma perchè non chiamarli con il loro nome...gran figli di una mign****

Quoto... è inutile complicare le cose.


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