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http://www.liberatv.ch/articolo/18266/udc-tenuta-dassalto-e-chiesa-col-bazooka-basta-alzare-le-tasse-difendere-il-partito

UDC in tenuta d'assalto e Chiesa col bazooka: "Basta alzare le tasse per difendere il partito dei fuchi"
Il capogruppo agguerrito al congresso di Ponte Tresa. Il presidente Pinoja: “L’UDC c’è, e ci sentirete!". Pierre Rusconi: "Per la sinistra l'unica apertura possibile è quella delle frontiere"

16 novembre 2013

PONTE TRESA – Vertici dell’UDC in tenuta d’assalto, questa mattina al congresso cantonale tenutosi a Ponte Tresa – che ha tra l’altro nominato Piero Marchesi alla vicepresidenza -. Il più agguerrito è stato il capogruppo in Gran Consiglio (*) Marco Chiesa.

Marco Chiesa col bazooka

Nel suo discorso ha esordito così: “Molti, troppi tra noi, forse stanchi della politica, quella vera, si occupano solo di scadenze elettorali e di tatticismi scacchistici. Cosa farà l’UDC con la Lega? E il partito liberale si spaccherà ancora in due ali? Il PPD arretrerà come a livello federale? PS e Verdi si parleranno ancora? Cari Signori, a queste domande ho preparato un’analisi ben chiara che ho cercato di riassumere in quattro parole: CHI SE NE FREGA!”.

Poi ha imbracciato il bazooka contro il Governo e gli aggravi fiscali: “Ma siete coscienti che il Governo, quello che almeno in parte abbiamo sostenuto per vedere un cambiamento, ha proposto l’introduzione del moltiplicatore d’imposta a livello cantonale? Siete, siamo coscienti, che questo sarà il nullaosta per alzare le nostre imposte? Vivremo la stessa precisa identica cosa di Lugano. Le parole saranno le seguenti: care cittadine e cari cittadini, ci dispiace, ce l’abbiamo messa tutta ma i conti non tornano. Dobbiamo aumentarvi le imposte, lo facciamo a malincuore ma per il vostro bene. Il vostro bene un corno, dico io! Il mio bene è quello di poter spendere i soldi che guadagno e che lo Stato garantisca i servizi necessari utilizzando al meglio le nostre imposte. Ma dal 2011 non abbiamo visto nulla, nessuna riforma, solo ipotesi, congetture, opzioni, road map che fanno sorridere se non ci fosse da piangere, progetti e programmi che hanno riempito l’aria e i giornali”.

E ancora: “Diciamolo forte e chiaro, non vi è mai stato un Consiglio di Stato (**) più debole di questo in tutta la storia del nostro Cantone. È tempo di maggioritario è tempo di puntare sulle persone e non di lasciare l’Esecutivo in balia dei partiti dei partiti. Siamo rimasti gli unici in Svizzera ad eleggere un Consigliere di Stato direttamente dalla centrale burocratica di un partito. È vergognoso dovrebbe essere la gente a decidere chi deve accomodarsi sullo scranno del Consiglio di Stato”.

Chiesa ha concluso con parole pirotecniche: “Io sono di destra. Noi tutti siamo di destra. Quella destra che fa della fatica, dell'impegno e della famiglia i baluardi della nostra società. Noi siamo quelli che producono ricchezza alzandoci ogni mattina di buon’ora e ci distanziamo da coloro che hanno, come unica preoccupazione, quella di alzare le tasse per difendere il partito dei fuchi. Noi siamo i veri patrioti, noi abbiamo sempre detto no alla perdita di sovranità del nostro Paese, siamo favorevoli al mantenimento del segreto bancario, noi rivogliamo le nostre frontiere e non metteremo mai in discussione il nostro sistema di milizia”.

Gabriele Pinoja: “Dobbiamo essere più mediatici”

Il presidente, Gabriele Pinoja, ha rivolto lo sguardo alla campagna elettorale per il 2015: “L’UDC c’è, e ci sentirete, è un partito serio, organizzato, formato da persone capaci e attive. Le prossime saranno per noi elezioni importanti, siamo ad una svolta, l’UDC vuole crescere per aumentare la propria presenza nel Cantone e, soprattutto, vuole crescere per riconfermare la nostra presenza in Consiglio Nazionale. Le persone valide all’interno del partito che regolarmente si prodigano nel proporre atti in Parlamento e in Consiglio comunale ci sono. Probabilmente non siamo capaci a mediatizzarli a sufficienza. Dobbiamo poi tenere in considerazione che una parte dei media ci aiuta poco! Se non ci faranno passare tramite TV, passeremo sui portali, se una testata ci eviterà vorrà dire che ci orienteremo su altre. I social network giocano a nostro favore, quindi li utilizzeremo e ci faremo sentire”.

E sui rapporti con la Lega Pinoja ha detto: “È diventata anche partito di maggioranza relativa in Consiglio di Stato, e gioco forza questo ruolo lo deve onorare. Le posizioni che è costretta, o che vuole prendere in Governo non sempre collimano con le nostre. Noi, a differenza di loro, rappresentiamo in Parlamento un partito all’opposizione, che spesso ha convinzioni ben diverse da ciò che il Governo ci propone”.

Se i ticinesi ci daranno più sostegno, ha aggiunto. “certi valori della Svizzera verrebbero salvaguardati, certi sprechi dell’amministrazione pubblica verrebbero evitati”. Pinoja ha fatto appello al sostegno “alle nostre aziende, ai nostri artigiani”, ha detto che le cariche nei consigli d’amministrazione statali e parastatali non possono sempre “andare a beneficio dei soliti, anche se incapaci”, e che per l’UDC “la sicurezza alle frontiere, come nei centri, è e sarà sempre una priorità”.

Per quanto riguarda il contenimento delle uscite ha aggiunto parlando delle finanze cantonali, “da anni ripetiamo che gli sforzi da parte del Consiglio di Stato sono minimi se non nulli. A parte qualche giochetto contabile, dove ad esempio si riducono gli ammortamenti o si riversano oneri sui comuni, non vi è una chiara volontà di diminuirle”.

E oltre al problema della libera circolazione delle persone, ha detto il presidente del Partito, “che sta provocando problemi non solo di sicurezza, ma anche economici e sociali, oggi siamo confrontati con l’annoso problema dei richiedenti d’asilo.
La mancanza totale o quasi di dialogo tra le autorità federali, cantonali e comunali è la principale causa sulla non idoneità di alcune località prescelte. L’esempio dell’ex-caserma di Losone è eloquente. Vien da pensare che, se Blocher fosse ancora al Dipartimento federale di giustizia e polizia, avremmo magari avuto una situazione migliore dell’attuale”.

Pierre Rusconi: “Per la sinistra l’unica apertura possibile è quella delle frontiere”

Anche il consigliere nazionale (***) Pierre Rusconi ha rilanciato il tema del presenzialismo: “Più attivismo e più presenzialismo sono necessari se non indispensabili per arrivare ad aprile 2015 con le carte in regola per ottenere un risultato degno e in linea con le aspettative dell’UDC nazionale. Le tematiche e i problemi che assillano questo Cantone sono ben noti, la volontà nel risolverli molto meno. Ci troviamo confrontati con uno strapotere sindacale e burocratico che tarpa sistematicamente le ali ad una ripresa tanto attesa quanto evanescente. Per la sinistra le uniche aperture accettabili sono quelle delle frontiere, per tutto il resto un coro di NO! NO ad orari più liberi nel commercio, NO a salari differenziati, NO ad aperture domenicali, NO al segreto bancario, NO all’esercito, NO ai Globalisti… NO a tutto ciò che produce ricchezza! In mezzo a tutto questo il PS cerca un nuovo segretario, disponibile ad orari flessibili e al lavoro festivo! Quel che si chiama coerenza…”.

Sindacalisti e burocrati, ha concluso Rusconi, “sono una spina nel fianco dello sviluppo del Paese, i loro diktat, senza per altro avere nessun imprimatur elettorale, non fanno altro che favorire l’invasione di personale straniero e di una
mentalità europeista fallimentare”.

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(*) parlamento cantonale
(**) governo cantonale
(***) deputato al parlamento nazionale


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